A ruota dell’aggiornamento sulle esportazioni totali vi aggiorno sui dati specifici degli spumanti, che restano molto buoni, supportati da una crescita “vera” (che di questi tempi è quella dei volumi, +8% da inizio anno), che non è in questo momento isolata al Prosecco ma che riguarda anche l’Asti e gli altri spumanti, soprattutto gli altri “DOP”. Sia ben chiaro, il Prosecco rappresenta 1.15 miliardi dei 1.55 miliardi esportati da inizio anno, quindi se si ferma quello si ferma tutto. Però è incoraggiante notare come tutte le categorie crescono tra il 4% e l’8% a volume e tra il 15% e il 25% a valore nei 9 mesi. Ci sono anche alcuni dati un po’ strani, come il forte recupero della Russia per esempio, che potrebbe non essere sostenibile, ma detto questo le cose continuano effettivamente ad andare molto bene. Augurandovi di brindare nei prossimi giorni con uno spumante italiano, passiamo ad analizzare qualche dato.
- Le esportazioni di spumante hanno raggiunto 2.1 miliardi di euro in valore sugli ultimi 12 mesi, con un progresso del 20% sull’anno precedente e del 32% rispetto al livello pre crisi.
- Nello specifico di settembre la crescita è del 20%, con un incremento dei volumi del 7%. Si tratta di una fotocopia sia del dato sui primi 9 mesi che di quello sugli ultimi 12 mesi: tutti procedono alla medesima velocità.
- Visti dal punto di vista geografico, settembre è un mese strano con i mercati più forti recentemente in rallentamento e altri, che invece ci si immaginerebbe in rallentamento come la Russia in recupero. Nello specifico, il dato sulla Russia sorprende non poco, +47% in Settembre, +9% sugli ultimi 12 mesi e +8% da inizio anno.
- Il 2022 sarà comunque ricordato come l’anno della consacrazione dei nostri prodotti in Francia, che sta crescendo del 30% ed è il quarto mercato e del Belgio, quinto mercato e in crescita di oltre il 20%. Sono dimensioni molto distanti dagli USA o dal Regno Unito, rispettivamente a 500 e 400 milioni di euro di valore esportato contro circa 100 della Francia e un po’ meno del Belgio, ma il loro contributo è importante.
- Se vogliamo trovare un mercato che non funziona, beh, è la Svezia, in calo dell’8% sugli ultimi 12 mesi e dell’11% nel corso del 2022.
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