Il Conte Villa Prandone, azienda vitivinicola di Monteprandone (Ascoli Piceno), raggiunge un nuovo traguardo nell’ambito della sostenibilità entrando a far parte del Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI). Si tratta di uno schema di certificazione, messo a punto nel 2014 dall’allora Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che attesta l’utilizzo di tecniche agronomiche a basso impatto ambientale, nel rispetto dell’ecosistema e della salute dell’uomo.
Da sempre l’azienda di proprietà della famiglia De Angelis si distingue sul territorio per l’attenzione e la cura nei confronti dell’ambiente, un impegno confermato dall’ingresso nel Sistema che certifica: la riduzione al minimo dell’uso di sostanze chimiche di sintesi, la razionalizzazione delle tecniche agronomiche, il rispetto dei principi ecologici, economici e tossicologici e il mantenimento della catena di tracciabilità delle materie prime utilizzate.
In vigna, Il Conte Villa Prandone opta per una concimazione naturale in autunno e in inverno, capace di fornire sostanze organiche al suolo rispettandone e migliorandone la struttura. Grazie all’impiego di capannine meteo, monitora i dati climatici in vigneto al fine di adottare trattamenti mirati, tempestivi e senza sprechi. Nell’ambito della salvaguardia della biodiversità, una particolare attenzione è rivolta all’area circostante i vigneti: una fitta vegetazione permette la ripopolazione della fauna locale, i fossi e le strade bianche aiutano la regolamentazione delle acque, mentre le erbe infestanti sotto i filari vengono eliminate sistematicamente con una leggera lavorazione meccanica del suolo.
“I nostri valori costituiscono un patrimonio familiare tramandato ormai da tre generazioni – afferma Emmanuel De Angelis, enologo dell’azienda –. A formularli, potremmo dire, fu nonno Amilcare, che da semplice mezzadro, con enormi sacrifici, fondò la nostra azienda insieme a suo figlio Marino, dimostrando sempre una grande cura per la terra, indispensabile per tramandare l’attività a noi nipoti. Non ci siamo mai discostati da questa strada, anzi, nel tempo abbiamo aumentato gli investimenti: tra le varie iniziative, vi è la realizzazione di un impianto fotovoltaico, di un sistema per il recupero delle acque e per il riutilizzo dei materiali di scarto. La certificazione SQNPI è il risultato di settant’anni di attenzione per l’ambiente e la riaffermazione della nostra volontà di procedere in questa direzione”.
Dagli insegnamenti e dalla gratitudine nei confronti di Amilcare nasce Lu Kont Marche Rosso I.G.P., da uve montepulciano provenienti da un unico vigneto al quale il nonno era molto legato. “Lu Kont” era il soprannome di Amilcare, in quanto leggenda vuole che provenisse da una nobile famiglia di proprietari terrieri caduta in povertà alla fine dell’Ottocento.
Lu Kont racchiude la storia e il carattere di una famiglia. Il progetto richiede dieci anni di studi e sperimentazioni che coinvolgono le tre generazioni De Angelis: Emmanuel coi fratelli, papà Marino e lo stesso nonno Amilcare, che pochi mesi prima del rilascio sul mercato del vino, nel 2010, muore all’età di 99 anni.
Il Marche Rosso I.G.P affina per circa 15 mesi in barriques di rovere e per 12 mesi in vasca di cemento, cui segue un riposo di almeno 6 mesi in bottiglia. Il risultato è un vino di grande struttura, capace di equilibrare robustezza ed eleganza, da degustare lentamente, caratterizzato da un colore rosso rubino intenso, sentori di liquirizia e frutti bosco, con un potenziale d’invecchiamento fino a trent’anni.
www.ilcontevini.it