Le esportazioni di vino italiane perdono un po’ di velocità in novembre (+5%) ma mantengono il passo dell’11% circa di crescita. Il principale segnale positivo nei dati che presentiamo oggi è l’andamento dei vini spumanti: novembre è usualmente il secondo mese più importante dell’anno per la categoria e quest’anno novembre è stato marginalmente sopra ottobre (227 milioni contro 220), il che è un buon segno. Di veri e propri segnali negativi se ne vedono pochi. Se volessimo trovarli, dovremmo analizzare in dettaglio la stabilizzazione delle esportazioni di vini fermi in bottiglia, che da un paio di mesi a questa parte sono stabili. È molto difficile dire quanto sia dovuto a un vero e proprio rallentamento (Svezia, Danimarca, Canada e in parte Regno Unito hanno avuto un mese così così) o si tratti di una base di comparazione particolarmente elevata a questo punto dell’anno.
Certamente ci avviamo a chiudere il 2022 con un export in crescita dell’11% circa, un dato molto simile a quello delle esportazioni francesi (i primi dati, che non abbiamo ancora in modo dettagliato, dicono +11%) dopo un primo semestre in cui i francesi andavano molto meglio di noi. I francesi sono stati “colpiti” sul finire dell’anno dal tappo alle esportazioni di Champagne (essenzialmente i volumi non possono crescere più del livello a cui sono arrivati, leggete il post su Laurent Perrier tra qualche giorno) e dobbiamo immaginare dal forte rallentamento in Cina dovuto al Covid sul finire del 2022. Possiamo invece già dire che il nostro export sia andato molto meglio di quello spagnolo, che a fine novembre veleggiava intorno al +3%.
Passiamo a una breve analisi dei dati, dopo questa lunga introduzione.
- Le esportazioni di Novembre sfiorano 750 milioni di euro, +4.8% sullo scorso anno, portando il totale a circa 7.3 miliardi di euro e il “12 mesi rolling” a 7.9 miliardi, entrambi i dati circa l’11% sopra il corrispondente dello scorso anno.
- Come vedete dalle tabelle la crescita dei vini in bottiglia sta perdendo velocità e attualmente si posiziona intorno al +7-8% nei dati cumulati, mentre gli spumanti mantengono un ritmo di crescita nell’intorno del 20% (+14% in novembre, ma si tratta di un mese pesantissimo).
- A fare la differenza tra le due categorie sono soprattutto i volumi: nel caso dei vini fermi sono in calo del 2/3% sullo scorso anno, mentre per i vini spumanti siamo ancora in crescita del 7/8%. C’è però anche un effetto prezzo-mix, molto meno significativo: il prezzo medio degli spumanti viaggia sul 13-14% mentre quello dei vini fermi è intorno al 9/10%. Comunque per riassumere, la differenza tra il +7% e il +20% dei vini fermi contro spumanti è circa 9-10 punti dovuta ai volumi e 3-4 punti dovuta al prezzo mix.
- Parlando di mercati, sta ovviamente decelerano il Nord America dopo un periodo di forte recupero, con gli USA ora sul passo dell’8% e il Canada ancora a +14% ma in veloce regressione. Mi sembra che sia un po’ una tendenza della maggior parte delle aree geografiche, dopo un periodo caratterizzato dalla fase finale del recupero dal Covid. Dati molto negativi ce ne sono pochi, tra questi certamente la Cina che si appresta a chiudere l’anno intorno al -10/15%, la Norvegia (-7/8%) e ovviamente l’Ucraina (intorno al -30%).
- Restano invece inspiegabilmente buoni i dati relativi al mercato russo.
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