I risultati 2022 (febbraio 2023) di Constellation brands pubblicati qualche settimana fa non hanno portato grandi novità. L’attività che trascina il gruppo resta la birra, che compensa le perdite della diversificazione in Canopy (ne sarà valsa la pena???), mentre nella divisione vino l’azienda continua a perdere quota di mercato a forza di vendite di marchi, ridefinizioni della strategia e via dicendo. Facendo il riassunto dei dati 2022, il fatturato sale del 7% a 9.5 miliardi di dollari (birra +11%, vino -5%, spiriti +6%), l’utile operativo cresce del 22% vista l’assenza di svalutazioni straordinarie per quest’anno (altrimenti sarebbe stato -5%), per un valore di 2.8 miliardi, l’utile netto è leggermente negativo “grazie” alle svalutazioni del valore di Canopy (che dovrebbero essere quasi finite visto che da 3 miliardi la società ora è in bilancio a 0.6 miliardi), il debito sale a 11.2 miliardi di dollari da 10.2 (con rapporto sull’EBITDA da 3.1 a 3.5 volte) dopo però che sono stati pagati 2.3 miliardi di dollari agli azionisti tra riacquisti di azioni e dividendi. Alla fine dei conti, aggiustando di qua e di là, hanno calcolato un utile per azione di 11.4 dollari, +4%, e in linea con le prospettive annunciate. Per il 2023, altro +4% nelle indicazioni preliminari. E per il vino? Dopo un anno decisamente negativo, non si prevede di tornare positivi: le vendite sono attese stabili, l’utile operativo a +2/4% ma prima di considerare i marchi venduti (che costeranno probabilmente il 3% circa)… insomma niente di positivo al di là dei toni roboanti del comunicato stampa. Passiamo ai dettagli e alle tabelle.
- Concentrandoci sulla parte vino, le vendite sono state 1.7 miliardi di dollari nel 2022, -5.3%, cui si sommano per la divisione 265 milioni di spiriti (+6%). Se guardiamo al quarto trimestre i dati del vino sono molto peggiori, con un calo del fatturato del 13% e degli spiriti del 18%.
- I volumi di vendita nel 2022 sono stati di 27 milioni di casse, -9% sul 2021, con un andamento medio delle vendite organiche al dettaglio di -3% (media dei 4 trimestri, fatta di un +1% nel primo trimeste -2% nel secondo e circa -5% nella seconda metà dell’anno).
- Se vogliamo trovare qualche dato positivo dobbiamo andare sulla suddivisione delle vendite per canale, che CB ha cominciato a fornire, in cui si vede che il canale DTC quindi di vendite online dirette cresce del 35%.
- Il secondo dato positivo è il forte miglioramento dei margini nell’ultimo trimestre per la divisione vino, che “raddrizza la barra” del 2022 (portandolo stabile al 22.8%), con un balzo trimestrale di 5 punti percentuali, attribuito secondo l’azienda dal taglio dei costi e dal mix favorevole del fatturato.
- Abbiamo dato sopra qualche numero, che poi trovate qui sotto nelle tabelle. Il debito è alto ma non preoccupa, essendo la sua crescita interamente dovuta alle scelte di remunerare gli azionisti. Di certo, con il mutato scenario dei tassi di interesse probabilmente sarà nel 2023 un peso sugli utili…
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