Il veloce esaurimento delle spinte inflazionistiche si fa sentire sulle esportazioni di vino italiane, che come previsto il mese scorso hanno avuto un andamento leggermente negativo in Aprile, -3% interamente spiegato da un calo corrispondente dei volumi. In realtà questa considerazione “nasconde” un’altra conclusione importante: l’inflazione se ne sta gradualmente andando, non ancora nei prezzi al consumo ma certamente nei prezzi alla produzione, concetto più vicino a quello espresso dal valore medio delle esportazioni. Tornando a noi, le esportazioni ad Aprile restano a +2%, con una base di confronto difficile e, visto cosa è successo a maggio alla categoria generale di alimentari e bevande (+5% contro il +2% di Aprile), la situazione potrebbe migliorare sul dati di fine maggio. Un ulteriore aspetto che non ci aiuta è il rafforzamento dell’euro nei confronti del dollaro, che certamente avrà delle implicazioni. Il dato negativo di aprile è guidato da calo dei vini fermi in bottiglia, -5%, non compensato da un leggero incremento dei vini spumanti +1%, mentre dal punto di vista geografico il Nord America e l’Europa “tedesca” sono i principali mercati in calo. Passiamo a un’analisi più dettagliata.
- Le esportazioni di vino sono calate del 3.2% in Aprile a 592 milioni, portando il saldo da inizio anno a 2.36 miliardi di euro, +2% sul corrispondente periodo del 2022 e +21% sul corrispondente periodo del 2019. Se invece guardiamo i dati sugli ultimi 12 mesi l’andamento resta positivo a +7% per 7.92 miliardi di euro, essenzialmente grazie ai dati positivi del secondo semestre dello scorso anno.
- Le dinamiche tra categorie restano invariate: rallentamento in generale in tutte quante, ma ovviamente gli spumanti crescevano di più e ora meno (+6% sui 4 mesi), i vini fermi poco più che stabili (+1%).
- I volumi stanno gradualmente calando partendo da un picco storico: in Aprile l’andamento è -3% mentre da inizio anno siamo a -1%.
- Le tendenze al calo dei prezzi stanno diventando molto visibili nella categoria dei vini sfusi, dove i prezzi a aprile (ma anche sui primi 4 mesi) sono calati del 7-8%.
- Se guardiamo ai mercati, il peggiore è chiaramente il Canada, -30% ad aprile e -23% da inizio anno, ed anche l’unico già entrato in negativo sui dati dei 12 mesi. Diciamo che da solo il Canada è responsabile di un “-1%” sul dato totale (in altre parole con il Canada stabile saremmo stati a +3% e non a +2% da inizio anno). Aprile è stato però un mese negativo in USA e in Germania, solo parzialmente compensato da numeri nuovamente in crescita per il Regno Unito. Ultima considerazione: le esportazioni stanno esplodendo in Russia, probabilmente in previsione dell’applicazione di dazi doganali: in Aprile il vino spedito in Russia dall’Italia è triplicato e nei primi 4 mesi è cresciuto del 65%.
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