Il report, elaborato dall’ICQRF utilizzando i dati dei registri telematici del vino, offre una fotografia aggiornata delle giacenze al 31 dicembre 2024. I registri, che ammontano a 23.036 unità, rappresentano almeno il 95% del vino e dei mosti presenti in Italia secondo le stime ufficiali.
Negli stabilimenti enologici italiani si contano 56,9 milioni di ettolitri di vino, con una diminuzione del 3,9% rispetto alla stessa data del 2023. Le giacenze di mosti, invece, ammontano a 6,6 milioni di ettolitri, un valore sostanzialmente stabile con una leggera crescita dello 0,4%. Il vino nuovo ancora in fermentazione (VNAIF) registra un forte aumento, raggiungendo i 2,2 milioni di ettolitri, pari a un incremento del 106,2% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, confrontando questi dati con quelli del 30 novembre 2024, si osserva un incremento delle giacenze di vino del 16%, mentre i mosti e il VNAIF mostrano cali significativi, rispettivamente del 23,1% e del 77,3%.
Dal punto di vista geografico, la maggior parte del vino italiano, pari al 59,6%, è detenuta nelle regioni settentrionali, con il Veneto che emerge come il principale contributore, detenendo il 27,4% delle giacenze nazionali. All’interno del Veneto, le province di Treviso e Verona rivestono un ruolo predominante, rappresentando rispettivamente il 12,5% e l’8,7% delle riserve complessive.
Analizzando le tipologie di vino, il 55,1% delle giacenze è rappresentato da vini a Denominazione di Origine Protetta (DOP), con una prevalenza di vini bianchi che costituiscono il 50,6% di questa categoria. I vini a Indicazione Geografica Protetta (IGP) costituiscono il 26,6% del totale, con una netta prevalenza di vini rossi, che rappresentano il 54,8%. I vini varietali rappresentano una quota marginale dell’1,3%, mentre il restante 17,1% è costituito da altri vini. Nonostante il gran numero di Indicazioni Geografiche registrate, ben 526, le giacenze risultano altamente concentrate, con appena 20 denominazioni che rappresentano il 57,9% del totale.
Per quanto riguarda i mosti, la loro distribuzione vede una predominanza nelle regioni del Nord (51,6%) e del Sud (40,9%). Due regioni, la Puglia e l’Emilia-Romagna, detengono complessivamente il 64,3% delle riserve, con percentuali rispettivamente del 38,8% e del 25,5%. Infine, i 2,2 milioni di ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione risultano distribuiti principalmente nelle regioni centrali, che rappresentano il 40,2%, seguite dal Nord con il 32,4%, il Sud con il 20,6% e le Isole che contribuiscono per il 6,8%.
Il report evidenzia chiaramente le principali tendenze del settore vinicolo italiano, offrendo uno strumento prezioso per comprendere la distribuzione e la tipologia delle giacenze sul territorio nazionale.