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Tripudium 2016, 20 anni dalla sua prima vendemmia

Era la fine di settembre del 2001 quando le Cantine Pellegrino decisero di effettuare una vendemmia di uve rosse da destinare alla creazione di un nuovo vino che, grazie all’attenta attività di selezione, di tecniche di vinificazione innovative e il lungo affinamento in botti, sarebbe divenuto nel tempo uno dei vini rossi più importanti dell’isola. L’idea era quella di creare un grande vino rosso, importante e contemporaneo, di spiccata personalità e piacevolezza, slegato dai classici concetti di cultivar o di vigneti specifici, ma che rappresentasse ogni anno la migliore espressione della vendemmia. Un vino dell’Enologo dunque, frutto della selezione delle migliori rese della vendemmia per creare il suo vino, ogni anno differente, ma capace di rappresentare la specifica annata meglio di qualunque altro. E il progetto sembra riuscito, visti i riconoscimenti ottenuti nelle diverse annate dalle più importanti Guide di settore, tra cui più volte il Tre Bicchieri del Gambero Rosso.

Ma eccoci al nuovo Tripudium vendemmia 2016, in uscita in questi giorni a vent’anni esatti dalla prima vendemmia. È un grande nero d’avola in purezza, il principe dei vitigni siciliani, coltivato nei vigneti a tessitura argillosa ubicati nella Sicilia occidentale, in provincia di Trapani. La vendemmia viene eseguita nella prima decade di settembre e in cantina vengono poi adottate tutte le tecniche di vinificazione volte a esaltare le qualità intrinseche delle uve. Questo processo si conclude con l’affinamento, prima in vasca e poi in botti di rovere, per almeno 24 mesi. Tripudium 2016 è un vino di colore rosso intenso, elegante ed equilibrato, che conquista per i piacevoli sentori di frutti rossi e le delicate note speziate.

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“Il 2016 – afferma Benedetto Renda, presidente delle Cantine Pellegrino – è stato caratterizzato in Sicilia da una stagione estiva con clima mite, intervallato da poche perturbazioni e senza picchi eccessivi di calore. Dopo un inverno caratterizzato da scarse precipitazioni, con il 40% in meno di pioggia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la stagione primaverile è iniziata con temperature mediamente fresche, anche durante la fioritura, e si è chiusa con alcune precipitazioni nei mesi di maggio e giugno, che hanno apportato all’incirca 80-90 mm d’acqua. Questo quadro meteo-climatico ha sicuramente agevolato la fase vegetativa e la situazione fitosanitaria. Un percorso sostanzialmente regolare con le uve che sono arrivate all’inizio dell’invaiatura in salute, grazie all’attenzione e alla cura costante dei vigneti. Grazie infatti all’impegno dei viticoltori nel controllo dei vigneti, la resa è stata meno importante dell’anno scorso in termini quantitativi, ma di sicuro di ottima qualità. Tripudium 2016 è un vino di grande personalità, profondo e persistente, caratterizzato da sentori di prugna e ciliegia nera, avvolti da note balsamiche in un vero e proprio tripudio per i cinque sensi”.

Il versante occidentale della Sicilia, dove nasce il Tripudium, è un incredibile e sorprendente mosaico di colori, profumi e luci. Riserve naturali, città dalla storia millenaria, mare cristallino e siti archeologici immersi nel verde. In questo scenario d’impareggiabile bellezza, sono dislocate le tenute della Pellegrino. Il rapporto tra la famiglia e il suo territorio affonda le sue radici nel 1880, data di fondazione dell’azienda. Da allora le generazioni di questa storica famiglia del vino siciliano hanno saputo valorizzare la terra insieme al suo paesaggio. Qui la luce intensa, il clima secco e asciutto, i terreni freschi, i venti provenienti da sud, le forti escursioni termiche, creano le condizioni ideali per la produzione di vini di qualità. Inoltre ogni scelta adottata per il miglioramento qualitativo della produzione enologica, tiene sempre conto della tutela del paesaggio e del tessuto economico e sociale.


Fonte: https://www.bereilvino.it/feed/

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