Vignamaggio presenta la nuova annata del Chianti Classico Riserva, la prima a riportare ufficialmente il marchio biologico in etichetta: Gherardino 2018. Il Chianti Classico DOCG Riserva Gherardino incarna l’anima più antica di Vignamaggio; un’etichetta che racchiude 600 anni di viticoltura e di storia di una delle aziende agricole più longeve di tutta Italia.
Il nome Gherardino deriva da Gherardino Gherardini, il capostipite della illustre casata che edificò Vignamaggio nel XIV secolo. Un omaggio al patrimonio storico e all’eredità culturale dell’azienda, il Chianti Classico Riserva Gherardino 2018 si distingue per la sua profondità, il suo carattere robusto e la sua eleganza senza tempo.
L’annata 2018 rappresenta un nuovo capitolo nella storia di Vignamaggio, che combina la conoscenza secolare del terroir con un impegno a lungo termine per la sostenibilità, la biodiversità e la riduzione dell’impatto ambientale, iniziata da più di dieci anni e culminata nella certificazione biologica.
I VIGNETI DELLA RISERVA GHERARDINO
I 65 ettari di vigneto di Vignamaggio sono suddivisi in sette “microzone”, ciascuna caratterizzata da suoli e microclimi diversi. Il Sangiovese destinato alla Riserva Gherardino proviene da tre di queste – Solatìo, Vitigliano e Querceto – mentre il Merlot dalla microzona Prato, tutte comprese tra i comuni di Greve e Panzano in Chianti.
Solatìo è la zona più luminosa, in grado di favorire la concentrazione delle sostanze polifenoliche durante la maturazione delle uve; si trova ad un’altitudine di 275-340 metri su un suolo molto variegato di argilla, sassi arenacei e calcarei. A salire, tra i 330 e 400 metri di altitudine, i terreni di Vitigliano si fanno più equilibrati con minore presenza di argilla e ottima capacità drenante. Il Sangiovese è coltivato anche a Querceto, ad altitudine compresa fra i 340 e 450 metri, ubicato all’interno della celebre Conca d’Oro.
ANNATA 2018: ANDAMENTO CLIMATICO
“L’inverno è stato rigido, attraversato da una forte gelata e la temperatura è arrivata a raggiungere i 10° sotto lo zero – spiega Francesco Naldi, agronomo di Vignamaggio – un inverno tipico chiantigiano, ben diverso da quello mite degli ultimi anni. Le piogge hanno attraversato la primavera e l’inizio dell’estate ma tuttavia sono cessate nel mese di agosto e il mese di settembre ha visto un susseguirsi di giornate soleggiate con una grande escursione termica fra giorno e notte, che ha consentito di portare ad una corretta maturazione fenolica e aromatica le uve.”
VINIFICAZIONE
Come da disciplinare, il Sangiovese è il vitigno principe del Gherardino, presente al 90% nel blend. Il restante 10% è invece Merlot.
“La decisione di includere il Merlot, anche se in quantità limitata, è motivata dai terreni particolarmente adatti per questa varietà. – afferma Francesco Naldi – Il Merlot si integra perfettamente con i terreni argillosi di Vignamaggio. In piccola percentuale, non altera la natura del Sangiovese ma apporta complessità e profondità con il tempo, arricchendosi di aromi e sfumature.”
Nel 2018 la vendemmia del Merlot è iniziata a metà settembre mentre quella del Sangiovese una decina di giorni dopo. Le uve, una volta raccolte a mano e diraspate, vengono immesse separatamente per i diversi vigneti in serbatoi di acciaio, dove avvengono la fermentazione e la macerazione delle bucce. Dopo la svinatura, il vino viene travasato per poi completare tra l’autunno e l’inverno la fermentazione malolattica.
Affina in legno; in botti di rovere da 15 a 20 Hl il Sangiovese mentre in barriques il Merlot. Dopo circa 18 mesi il Sangiovese e il Merlot vengono assemblati e l’ultima parte dell’affinamento avviene sul taglio fatto. Il Riserva Gherardino 2018 è stato imbottigliato a inizio anno 2022. Segue l’affinamento in bottiglia fino all’immissione in commercio.
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Il Chianti Classico Riserva Gherardino 2018 si presenta con un affascinante colore rosso rubino intenso con sfumature granato. Al naso emergono intensi profumi di frutta, tra cui amarene, more e ciliegie mature. Si percepiscono anche sentori di tabacco e spezie, che aggiungono ulteriori strati di complessità al profilo olfattivo. Al palato si distingue per la presenza di frutti di bosco con tannino, pur essendo presente, soffice e brillante. In bocca, questo vino si dimostra pieno, morbido e rotondo e regala un finale persistente e avvolgente.