La bomba (o bolla) dei vini di Borgogna irrompe a tutta forza nella classifica del Liv-Ex Power 100, che mette in fila i grandi marchi del vino sulla base di diversi criteri (prezzo, volumi e valori contrattati, numero di referenze trattata). Ne fanno le spese soprattutto i vini di Bordeaux, che escono in massa dalla “top10” (Latour il primo all’11esimo posto) quando anche solo lo scorso anno erano in sei. Stravince con sommo piacere di chi vi scrive Armand Rousseau, un produttore che apprezzo da anni. Dopo di lui viene DRC, con un mostruoso prezzo di 42mila sterline per cassa, poi Leroy, poi due Champagne (Krug e L Roederer) e poi di nuovo Prieure Roche (mai comparso prima nella classifica). Sassicaia è al settimo posto il primo degli otto vini inclusi nella classifica, contro i 10 dello scorso anno. Guadagna posizioni Bruno Giacosa al 32esimo posto, perde quacosa Gaja al 34esimo, compare per la prima volta Soldera. Per il secondo anno di fila non c’è G Conterno. Insomma, la Borgogna vince a mani basse con 33 vini e un incremento di prezzo del 12%, mentre perdono posizioni sia Bordeaux (-2 referenze a 43, prezzi +2%) che l’Italia (8 contro 10, ma un buon +7% per i prezzi). Passiamo ad analizzare i dati, ricordandovi che la classifica completa è disponibile alla fine del post.
- La Power100 di Liv-Ex incorona Armand Rousseau a miglior marchio 2019, dopo che il produttore borgognone si era classificato nella top10 già nel 2017 e 2018, con un balzo dei prezzi del 21%, un numero decisamente elevato di referenze trattate (146) e un prezzo medio per cassa di 13,185.
- Rousseau prende il posto di Leroy, che nel 2019 scala al terzo posto, dietro a DRC, i cui prezzi sono cresciuti di un ulteriore 10%. Ma oltre a questo, il prezzo medio di 42mila sterline mette in luce un mix particolarmente ricco in termini di annate del trading sulla piattaforma inglese.
- I vini di Borgogna sono dunque saliti a 33 sui 100 totali, risultato mai raggiunto. Nel 2010 quando abbiamo cominciato a guardare questa classifica erano in 12. Dal 2009 a questa parte i prezzi medi sono triplicati, con un +12% soltanto nel 2019 (dopo il +23% del 2018 e il +19% del 2017).
- I vini di Bordeaux perdono 4 referenze e mostrano un prezzo solo del 2% sopra il 2018. Il prezzo del 2019 è 2.3 volte quello del 2010 comunque. Lo Champagne mantiene i sui 7 marchi chiave nella classifica e riporta un ulteriore +10% nei prezzi, mentre l’Italia come vedete dalle tabelle ha 8 vini in classifica (contro 10 del 2018), per un prezzo medio di 2275 sterline (il più alto di sempre) e un incremento dei prezzi del 7%, il che portano a un moltiplicatore 2019 contro 2010 di 2.1 volte in termini di prezzi.
- Il post potrebbe continuare a lungo con ulteriori commenti e tagli, magari vale la pena fare un ulteriore approfondimento. Resta un tema di fondo: Italia e Francia sono il 95% del mondo dei vini di lusso. Fuori da questi ci sono soltanto due marchi americani, due australiani e uno spagnolo… meditate gente, meditate.
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