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Il consumo di vino e bevande alcoliche in Italia – aggiornamento ISTAT 2017

La consueta indagine ISTAT sul consumo di bevante è stata pubblicata nel 2017 con un po’ di ritardo e senza commento, ma ha mantenuto la vecchia struttura. I dati sono decisamente migliori di quelli del 2016, per cominciare. L’anno scorso avevamo commentato una inversione negativa di tendenza sulla penetrazione di consumo di vino che coinvolgeva anche la “new wave” del consumo sporadico. Quest’anno i dati girano in senso positivo e più che compensano il calo del 2016. Sembrerebbe anzi di scorgere una inversione di tendenza rispetto al trend discendente visto fino al 2014. Nel 2017 secondo ISTAT sono 28.6 milioni i consumatori di vino in Italia, una quota del 52.6% della popolazione al di sopra degli 11 anni (54.33 milioni di persone). I dati prendono forza dal consumo di vino non abituale, che è oggi un’abitudine del 28% della popolazione italiana. Questa è anche un’abitudine che vede molto più allineati uomini e donne, e questo fa sì che sia proprio il sesso femminile a far segnare i dati più positivi in prospettiva temporale. E non soltanto nel segmento del vino. Passiamo ai dati.

  • La penetrazione del consumo di vino cresce di quasi 1 punto percentuale al 52.6% della popolazione sopra 11 anni nel 2017. Il dato riporta l’Italia al livello del 2011-2012 e riduce il gap con i dati storici (56% nel 2017 e 57% nel 1998). Il contesto è però positivo per tutte le categorie: la birra passa dal 47.8% al 48%, toccando un picco storico di consumo, ma soprattutto le bevande alcoliche passano dal 43.2% al 43.8%, anche in questo caso un livello mai visto. Per riassumere in Italia assume alcol il 65% della popolazione sopra gli 11 anni, cioè 35.5 milioni di persone, di questi 28.6 sono consumatori di vino, 26 di birra e 24 degli altri alcolici.
  • Vediamo dove, in che modo e chi consuma vino. Pariamo con chi. Soprattutto le donne verrebbe da dire. L’incremento di penetrazione del consumo (o del calo nel caso del vino) è chiaramente sbilanciato verso il gentil sesso. Il 40% delle donne beve vino, rispetto a meno del 38% nel punto di minimo del 2014. Nel caso degli uomini il confronto è 64.1% contro 65.7%. Lo stesso vale per le bevande alcoliche dove le donne sono passate dal 27.5% al 32% tra il 2014 e il 2017, mentre per gli uomini soltanto dal 53.2% al 56.5%.
  • In che modo. SI ristabiliscono i vecchi trend strutturali. Il calo dei bevitori abituali che sono oggi il 19% della popolazione viene più che compensato dall’incremento del consumo sporadico che ormai è dichiarato dal 28% della popolazione. Anche in questo caso la caratterizzazione maschio/femmina è forte: soltanto il 10% delle donne beve abitualmente contro quasi il 30% degli uomini, mentre la penetrazione del consumo sporadico è molto più omogenea: 25% per le donne, 31% per gli uomini.
  • In un altro post pubblicheremo i dati regionali aggiornati, per oggi limitiamoci alle macroregioni. A leggere questi dati è chiaro che l’aumento della penetrazione del consumo è un fenomeno che riguarda praticamente tutto il paese (salvo il centro Italia), ma che ha caratterizzazioni decisamente più forti nel Nord. Il Nord Est segna 58.3% di penetrazione del consumo, il dato più elevato dal 2010 a questa parte. Il Nord Ovest con il 55.3% torna sui livelli 2015 e anche se non proprio il record dal 2010 non siamo lontanissimi. Al Sud e nelle isole i livelli sono sempre stati più bassi, anche se migliorano nel 2017 al 48% e 43.6% rispettivamente.
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