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Vita da Sommelier: Mattia Strafella

Un’altra storia di Vita, oggi sarà con noi Mattia Strafella il giovanissimo Sommelier del Ristorante Aqua de Le Dune Suite Hotel di Porto Cesareo (LE).

Il , al suo venticinquesimo anno di attività, è sempre stato punto di riferimento della buona cucina ed è proprio qui che presta servizio, con grande passione e dedizione, il giovane Sommelier.

Mattia, classe ’91, inizia la sua carriera in sala nel 2007 presso Villa Phoenix di Copertino (LE),  dal 2008 lavora nel Ristorante Aqua Le Dune, iniziando come Cameriere di Sala, nel 2016 diventa sommelier per ricoprire a tutt’oggi questa carica.
Ho voluto dare spazio a Mattia, in questa rubrica molto seguita dai lettori di Vinoway, perché ritengo opportuno dare fiducia e considerazione a quelle figure che si impegnano e svolgono la propria professione con passione pur non avendo avuto ancora la notorietà che si meritano.
Di Mattia mi hanno colpito i suoi modi cortesi e gentili, accompagnati da un sorriso rispettoso e una composta postura che fanno di lui un bravo padrone di casa che sa accogliere l’ospite con gentilezza, accompagnandolo in un percorso gusto-sensoriale rispettandone le esigenze e la volontà.

La tua passione per la ristorazione ti porta a lavorare dall’età di 16 anni pur senza avere una qualifica del settore. Cosa hai acquisito in questi anni?

E’ iniziato tutto per gioco, questo gioco col passare del tempo è diventata passione, passione che è diventata la mia vita. In questi anni ho acquisito sicurezza sia relazionandomi con le persone sia per la voglia di fare e creare stimoli giorno dopo giorno.

Quanto ti ha aiutato l’aver frequentato un corso da Sommelier?

Il corso mi ha aiutato tanto, dalle tecniche alla cultura. E’ importante saper parlare di vino e di tutto ciò che lo circonda.

Cosa significa per te essere Sommelier?

Il Sommelier per me è una figura fondamentale soprattutto ai tempi attuali perchè la gente si è avvicinata molto al mondo del vino ed è bello saper consigliare i giusti abbinamenti. Il Sommelier per me è la figura che serve nel mondo della ristorazione ed è sinonimo di passione, lavoro e dedizione.

A cosa ambisci?

Sicuramente la mia ambizione è quella di diventare un buon direttore di sala e, con la giusta motivazione, spero di farcela.

Credi che un’esperienza all’estero ti possa far acquisire più competenza facendoti anche crescere in questo settore?

Molto, è uno dei miei obiettivi fare un’esperienza all’estero per sfruttare al meglio la comunicazione dei prodotti. Per il nostro lavoro è molto importante la comunicazione e saper comunicare.

Quanto è importante il lavoro di squadra?

Il lavoro di squadra per me è tutto, senza di esso non si può ambire a qualcosa di grande o andare avanti, perchè aiuta tutto e tutti e fa in modo che le cose rimangano costanti.

Quali sono i vini che più ti piace proporre?

Uno dei vini che propongo di più è lo Chablis per via della sua mineralità, eleganza e persistenza, il Trebbiano e i nostri grandi rossi come Primitivo di Manduria e Negroamaro.

In quale misura il cliente si fida delle proposte di un Sommelier giovane come te?

Saper proporre è molto difficile, ma è bello spiegare ciò che c’è da sapere dietro una bottiglia perché tutto diventa più semplice e il cliente rimane affascinato dalla storia di quel vino o vitigno.

In questi ultimi anni si richiede sempre più esperienza in sala, ma si parla anche di emergenza di sala: se dovessi dare un consiglio ad un giovanissimo ragazzo che lavora più per necessità che per passione, cosa gli diresti per invogliarlo ad intraprendere questo mestiere?

Di farlo con passione perchè questo mestiere ti porta a dei grandi sacrifici, ma ne vale la pena perché è tra i più belli del mondo e se viene fatto con passione lo diventa ancor di più perchè accresce il bagaglio culturale.

Cosa vuoi che ti auguri?

Mi auguro di arrivare lontano e in alto e lotterò per far sì che la mia passione e la mia voglia di sapere non finiscano mai.


Fonte: https://www.vinoway.com/approfondimenti/vino/interviste.html?format=feed&type=rss


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