Gli 1.9 milioni di ettolitri di Prosecco nei primi 9 mesi del 2019 sono sempre di più il punto di riferimento fuori dall’Italia dei nostri spumanti. Un successo che prosegue di pari passo con quello dell’Aperol che del Prosecco fa l’ingrediente chiave dello Spritz. L’Aperol ormai veleggia sui 6 milioni di casse da 9 litri e quindi circa 0.5 milioni di ettolitri. In altre parole lo Spritz da solo porta circa 0.5 milioni di ettolitri di consumo di Prosecco nel mondo, di cui il 40% in Italia e il 60% all’estero e questo utilizzo del prodotto è destinato a continuare nel futuro. Il quadro del periodo “meno stagionale” per gli spumanti, gennaio- settembre, è di una crescita del 5.4%, la metà di quanto messo a segno nel 2018, +11.2%. Ma a indebolirsi non è stato il prosecco, che è cresciuto del 15% nel 2018 e del 17% nei primi 9 mesi del 2019; sono stati gli altri prodotti di qualità: Asti -5%, altri spumanti DOP -35%, tutto il resto 0%. Passiamo ai dati.
- Le esportazioni di spumante sono cresciute in settembre del 19% a 160 milioni di euro, per un volume di 433mila ettolitri, +29%.
- Vale quello detto due giorni fa sulle esportazioni totali: si tratta di un periodo molto volatile. Gli spumanti sono calati del 6% in giugno, cresciuti dell’8% in luglio, scesi dell’11% in agosto e ora segnano +19% in un mese che è ancora “normale”, visto che il periodo più critico è quello di ottobre e novembre.
- Da un punto di vista dei mercati, l’unico mercato veramente debole è il Regno Unito, che nonostante il +10% di settembre, resta in calo del 7% nei 9 mesi a 259 milioni di euro e rappresenta sempre quasi un quarto del totale.
- Sui 9 mesi dell’anno è più importante il mercato americano, meno stagionale di quello inglese, con 270 milioni e +10% (+43% nel solo mese di settembre). La differenza con quello inglese è che negli ultimi tre mesi dell’anno scorso si sono venduti 153 milioni di euro di spumanti contro 89 degli USA: un periodo speciale contro un periodo normale.
- Dal punto di vista dei prodotti, come abbiamo evidenziato sopra il Prosecco è rimasto l’unico driver di crescita. L’Asti cala del 5% a 80 milioni nei 9 mesi, causa il calo negli USA (-17%) che era diventato il suo principale mercato estero. Molto debole anche la Germania quest’anno, -8%. Stanno tornando i due mercati storici del prodotto, Russia e Lettonia, 8-9 milioni ciascuno, e un terzo mercato nell’Europa dell’Est, la Polonia sembra promettente (3 milioni, +12% nei 9 mesi).
- Per gli altri spumanti DOP continua un calo impressionante, certamente da legare a un cambio di categoria di alcuni prodotti. Le esportazioni di questa categoria sono in calo del 35% nei primi 9 mesi a 95 milioni di euro, con un crollo nel mercato americano (-60%, 20 milioni) ma dati molto negativi anche nel Regno Unito (-35%) e in Svizzera (-26%).
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