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Laurent Perrier – risultati primo semestre 2024

Laurent Perrier è la terza azienda della Champagne di cui analizziamo i risultati semestrali, in questo caso spostati al periodo aprile-settembre. L’andamento è ovviamente simile ai suoi simili (Lanson BCC ha subito un calo vicino al 20%, Vranken Pommery un po’ meglio a -7%). Nel semestre le vendite sono calate del 17% a 132 milioni, con un impatto molto importante sui volumi (-18% a 4.4 milioni di bottiglie) e un prezzo mix che si mantiene stabile, con un prezzo medio che viaggia intorno ai 30 euro alla bottiglia. I margini restano molto elevati ma ovviamente il minore fatturato si fa sentire in termini di minore assorbimento dei costi fissi, per cui il margine operativo scende al 29% dal 36% dell’anno scorso e l’utile netto cala in valore assoluto da 38 a 25 milioni, comunque un livello più che doppio di quello dell’azienda negli anni precedenti al Covid. La struttura finanziaria peggiora a causa di un incremento del capitale circolante (pagamento ai fornitori), anche se il rapporto tra debito e magazzino (0.33 da 0.30 l’anno scorso) resta tra i più bassi del settore. Passiamo a una breve analisi dei dati.

  • Le vendite calano del 16.6% a 132 milioni di euro, fatte di 4.4 milioni di bottiglie vendute (-17.8%) a un prezzo medio di circa 30 euro (+1.5%). A completare il quadro e per differenza, i cambi hanno avuto un impatto marginalmente negativo.
  • In Francia le vendite scendono a 26 milioni di euro, -18%, mentre nel resto d’Europa il calo è leggermente più marcato a 22%. La componente extraeuropea scende del 15% a 49 milioni di euro e rappresenta il 37% del fatturato.
  • Il margine lordo, quindi quello dedotti soltanto i costi della produzione scende al 60% dal 63% dell’anno scorso, per un valore assoluto di 79 milioni, -21%. Nonostante il taglio secco alle spese commerciali (-13%) si perdono altri tre punti di margine a livello dell’EBITDA (da 61 a 43 milioni di euro, dal 39% al 33%) e un altro a causa degli ammortamenti in crescita, compensato da una leggera riduzione del carico fiscale.
  • A livello finanziario il debito sale (settembre 2024 contro settembre 2024) da 204 a 237 milioni di euro a fronte di un incremento del magazzino da 682 a 705 milioni di euro. Il capitale circolante è impattato da un forte calo dei debiti verso fornitori, riteniamo temporaneo e da riassorbire.
  • Il titolo in borsa ha anticipato i dati negativi rilasciati a Novembre già durante l’estate: le azioni sono in calo del 17% da inizio anno nel momento in cui sto scrivendo (7 dicembre 2024).
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