La vendemmia 2018 si è rivelata la peggiore da diversi anni a questa parte per il Sud Africa, con una produzione calata a 8.2 milioni di ettolitri, la più povera dal 2010 a questa parte. Ma c’è di più, oltre a una annata andata male: da ormai 5 anni la superficie vitata sudafricana sta calando. Nel 2018 si sono persi altri 1500 ettari per arrivare a 93mila, dopo che si era toccato il massimo di circa 102mila nel 2005. I vitigni più importanti del paese, sia bianchi che rossi, stanno perdendo ettari di anno in anno e l’unica varietà in crescita è quella del Sauvignon Blanc tra i bianchi (qualità per la quale il Sud Africa è particolarmente vocato), mentre tra i vini rossi non si intravedono tendenze positive di sorta. Dopo la forte crescita degli ultimi anni, anche i consumi interni di vino hanno segnato il passo, calando del 5% rispetto al 2017, a un ritmo molto simile a quello della riduzione delle esportazioni. Passiamo a commentare qualche dato.
- La produzione di vino 2018 è stata di 8.24 milioni di ettolitri, in calo del 10% sul 2017 e del 12% sotto la media degli ultimi 5 anni.
- La vendemmia è stata particolarmente negativa per i vini bianchi, scesi del 14% nell’anno e sotto dello stesso livello rispetto alla media, mentre nel segmento dei vini rossi (che rappresentano circa 3.1 milioni di ettolitri contro i 5.2 dei bianchi), le cose sono andate decisamente meglio, con un calo del 4% sullo scorso anno e dell’8% rispetto alla media 2013-2017.
- Il mercato interno assorbe circa 3.9 milioni di ettolitri di vini naturali, e 0.4 milioni di ettolitri tra vini fortificati e spumanti, per un totale di 4.3 milioni di ettolitri. Il calo è del 4% sul 2017 ma l’andamento degli anni precedenti è stato talmente positivo che si può parlare di una “correzione”.
- Al contrario dell’andamento produttivo, le esportazioni (-7% a 4.15 milioni di ettolitri per i vini naturali fermi) sono più “resistenti” nel segmento dei bianchi (-6% a 2.14 milioni di ettolitri) che dei rossi (-14% a 1.51), mentre sta crescendo in modo importante la tipologia dei rosati (+25%), anche se rappresenta ancora una quota esigua dei consumi (0.4 milioni di ettolitri).
- Passando ai dati sulla base ampelografica nazionale, scende del 2% la superficie vitata rispetto al 2017. Il calo è leggermente più marcato per i vitigni rossi, ma anche i bianchi sono in flessione, -2% e -1% rispettivamente.
- Infine, un’occhiata ai vitigni in particolare. Il più coltivato resta lo Chenin Blanc, calato del 2% a 17200 ettari, seguito da un altro bianco, il Colombard, a 10800 ettari (-4%). Tra i rossi il vitigni principale resta il Cabernet Sauvignon, che perde il 2% di ettari a 10200, ma anche tutti gli altri (Merlot, Pinotage, Shiraz sono in calo). L’unico segno positivo come dicevamo è il Sauvignon Blanc, +3% a 9600 ettari.
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