La produzione italiana di vino 2018 ha prodotto in valore di 4.2 miliardi di euro ai prezzi di base, il valore più alto mai raggiunto sinora e ovviamente in forte progresso rispetto al 2017 quando la produzione quantitativa fu purtroppo molto inferiore alla media. I dati che presentiamo oggi sono di derivazione ISTAT e rielaborati qui. Si tratta di dati grezzi e “a valori correnti”, quindi compresa l’inflazione. Come vedrete dai grafici e dalle tabelle, le aree a più forte sviluppo negli ultimi anni sono state il Sud Italia e il Nord Est, cresciute del 9% e 6% annuo rispettivamente dal 2008 a oggi, sopra la media italiana che comunque si è attestata al 5% annuo. Oltre alla produzione di vino, andrebbe anche aggiunto il valore dell’uva da vino venduta (e non vinificata nella regione), che è stato di 1.8 miliardi di euro (anch’esso con un ritmo di crescita del 5% circa), per un totale “italia” di 6 miliardi di euro. Passiamo a qualche dato in dettaglio.
- Il Veneto è ovviamente la regione più rilevante in termini di valore della produzione vinicola con quasi 900 milioni di euro nel 2018 e una crescita sui 10 anni molto ragguardevole dell’8% annuo. Si tratta ovviamente di un dato supportato dalla crescita del Prosecco che è coltivato principalmente in regione (e in parte in Friuli Venezia Giulia). Dopo il Veneto, troviamo i 600 milioni della Puglia, a confermare che le due principali regioni per volume lo sono anche per valore. Seguono con 500 milioni la Toscana, 460 il Piemonte (entrambe sarebbero molto più indietro nella graduatoria a volume) e poi Lombardia ed Emilia Romagna con meno di 300 milioni.
- Se invece guardiamo alla rilevanza della produzione di vino per l’economia agricola italiana, a fronte di una media nazionale del 15% circa, è il Friuli Venezia Giulia dove il vino è più critico, dato che rappresenta il 33% dell’agricoltura regionale, contro il 28% in Veneto, il 26% in Toscana e Piemonte. La prima regione del Sud, la Puglia, ha un valore del 17%. Possiamo dunque dire che la produzione di vino ha un ruolo molto più importante al nord che non al sud del nostro paese.
- Infine, diamo un’occhiata ai tassi di crescita. In realtà le regioni più dinamiche sono anche regioni meno rilevanti dal punto di vista quantitativo. La crescita più marcata si registra infatti in Calabria, +14% annuo, in Sardegna +11%, poi viene la Puglia a +11% e il Veneto a +6%.
- Vi lascio alle tabelle.
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