Riprendiamo l’analisi delle esportazioni di vino con il post trimestrale dedicato agli spumanti. Come abbiamo avuto modo di commentare di recente, il segmento degli spumanti da qualche mese non è più il traino del nostro export, essenzialmente a causa della forte esposizione al mercato inglese. I dati di marzo sono stati comunque sorprendentemente positivi con +10% nel mezzo di un mondo in crollo per l’inizio della crisi COVID. Il saldo sul trimestre di +2.8% è leggermente inferiore al +5% delle esportazioni totali ma considerando il calo del mercato inglese (-23% nei tre mesi, stabile in marzo) si tratta di un ottimo risultato. Dal punto di vista dei prodotti, la situazione è immutata: cresce il Prosecco (+6% nel trimestre), si riprende l’Asti (+11%), calano gli altri spumanti DOP. Il copione volumi-prezzi è ugualmente inalterato: forte incremento dei volumi e calo dei prezzi, e questo non è così positivo. Passiamo a leggere qualche dato insieme.
- Le esportazioni di spumante sono cresciute del 2.8% a 331 milioni di euro nel primo trimestre, grazie all’accelerazione in marzo (+10%). Si tratta di un incremento guidato dal +17% di volumi (957mila ettolitri), che si combina con un prezzo medio in calo del 12% a 3.46 euro al litro. Se guardiamo i dati in ottica 12 mesi, l’export è arrivato a 1592 milioni di euro, +4%, probabilmente un picco dal quale caleremo con i dati da immaginare molto negativi dei prossimi mesi.
- Le esportazioni di Prosecco crescono del 6% a 228 milioni di euro, con un +10% in volume a 592mila ettolitri. Per il Prosecco il mercato chiave è purtroppo il Regno Unito, calato del 14% nel primo trimestre. Va detto che si tratta dell’unico mercato importante in calo, ma è anche molto evidente dalla tabella che questo prodotto è fortemente esposto agli USA, fortunatamente in crescita del 9%. Sono molto positivi i dati della Germania (+25%), della Svezia (+22%) e del Canada (+44%).
- L’altro prodotto tracciato è l’Asti, che cresce del 12% nel primo trimestre, con valori ovviamente nettamente differenti, 23 milioni di euro, un decimo del Prosecco. Come vedete questo +12% è fatto da un alquanto anomalo +211% del mercato americano, che sarebbe anche passato davanti alla Russia sugli ultimi 12 mesi: un dato da valutare con attenzione nelle prossime release.
- Continua invece il graduale “abbandono” della categoria spumanti DOP, in calo da oltre un anno del 30% o più, quasi certamente colpita da una riclassificazione di alcuni prodotti in altre categorie.
- Per tirare le somme del settore nel trimestre, il dato è buono ma supportato da trend probabilmente insostenibili, anche in assenza di COVID19. Per citare un segnale su tutti, vi segnalo il forte incremento del mercato tedesco.
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