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    Merano Wine Festival 2021, l’edizione della rinascita

    Grande successo per la 30° edizione del Merano WineFestival. La formula ridotta, a seguito dell’emergenza sanitaria, ha permesso a espositori, buyer e visitatori di vivere al meglio questa edizione speciale.

    Oltre 5.000 le presenze registrate nelle cinque giornate della storica manifestazione meranese dedicata alle eccellenze del settore enogastronomico selezionate da The WineHunter Helmuth Köcher. Grande è stata la partecipazione di un pubblico specializzato che conferma ancora una volta un target di qualità alla ricerca di novità che a Merano WineFestival anticipano da sempre le tendenze.
    «ll tema di questa edizione è stato “Le ali della bellezza” per celebrare la bellezza che sovrana nel panorama enogastronomico» ha spiegato un Helmuth Köcher molto soddisfatto al termine del Festival. «Bellezza palpabile e ben visibile in queste giornate grazie all’alternanza dei produttori in due sessioni; la prima nelle giornate di venerdì 5 e sabato 6, la seconda nelle giornate di domenica 7 e lunedì 8 novembre, ha permesso di avere più spazio per il confronto con buyer e visitatori. Le restrizioni imposte prevedevano un tot di ingressi che i responsabili della sicurezza hanno gestito egregiamente e permesso di avere fruibilità e agilità in tutte le sale e spazi espositivi. Per queste ragioni prevedo non oltre 1.500 accessi al giorno per le prossime edizioni gestite con le stesse modalità di quest’anno»
    Merano WineFestival ha ospitato oltre 600 produttori tra case vitivinicole, spirits e culinaria. Successo anche per la sezione Food-Spirits-Beer, Territorium e Consortium ospitata all’interno della GourmetArena che ha visto la partecipazione di un massimo di 100 produttori per volta, anch’essi suddivisi in due sessioni. Sempre in GourmetArena Territorium Campania Felix con una selezione di vini e delicatezze culinarie della regione Campania oltre agli showcooking che si sono svolti e che hanno visto protagonisti i pizzaioli Gino Sorbillo, Franco Pepe, il bartender Vincenzo Pagliara e lo chef stellato Umberto De Martino – tra gli chef che nel bel mezzo della pandemia, a ristoranti chiusi, preparavano pranzi e cene ai volontari della Coce Rossa Italiana di Bergamo. Particolare importanza è stata data quest’anno a Naturae et Purae bio&dinamica in esposizione in tutte le giornate della manifestazione, e all’area Spirits Emotion, in collaborazione con 5 Hats, “Itinerari Miscelati”, la Cocktail & Drink Competition con preparazione di cocktail e drink a base di vino e che ha premiato i Platinum come migliori bartender nella categoria “drink” Remy Vollmann e categoria “cocktail” Linda Gentilini, mentre miglior locale il Kubrik di Peschiera del Garda. Ricco programma di talk e convegni a tema con The WineHunter Talks, che ha contribuito a riempire di contenuti la manifestazione. A partire dalla presentazione del libro edito Slow Food “Custodi del Vino” della giornalista e The Italian Wine Girl Laura Donadoni, il focus sulla Georgia, la culla della viticoltura e le origini del vino, e i vini in anfora con Kweri Symposium e la presenza di Tina Kezeli, Head of Georgian Wine che ha donato a Helmuth Köcher un’anfora di 5 mila anni in esposizione durante la manifestazione.
    E poi al Teatro Puccini il convegno di Noitech sul tema della sostenibilità in vitivinicoltura e in serata, in collaborazione con Colterenzio e la presentazione del suo Pinot Nero, la celebrazione della bellezza che salverà il mondo con la proiezione del film “L’Heure Esquire” di Carlo Guttadauro. Il sabato è toccato a Bisol e alla proiezione del suo film sulla bellezza come splendore del vero “Lightness that Inspires” sempre di Carlo Guttadauro. I convegni sul presente e futuro del vino con focus sulla Biodinamica e i vitigni resistenti (PIWI) e, durante l’Aperidinner “Beauty in The Wine”, la premiazione dei Platinum Awards e dei vincitori del premio Emergente Sala di Luigi Cremona e Lorenza Vitali e la sciabolata di 30 bottiglie per celebrare i 30 anni di Merano WineFestival. I prestigiosi premi come “Premio Godio” assegnato allo chef Rino De Candido dell’Alpin Hotel di San Vigilio di Marebbe e il Premio “Nel segno di Zierock”, in presenza di Theo Zierock, consegnato a Clemens Lageder per la vitivinicoltura in armonia con i principi di natura e il contributo nel preservare la memoria e l’opera di Rainer Zierock. Molto apprezzata dal pubblico The WineHunter Area, la preziosa collezione di oltre 450 etichette prodotte da più di 400 aziende diverse, sul podio della Kursaal che quest’anno ha raggiunto anche le lounge di alcuni hotel meranesi selezionati con The WineHunter Hotel Safari dove è stato possibile degustare vini appartenenti ad una specifica regione d’Italia.
    Appuntamento dal 4 all’8 novembre 2022 per la 31^ edizione che vedrà l’affluenza di non oltre 1.500 persone al giorno puntando a un parterre di intenditori.

    Helmuth Köcher e Tina Kezeli presentano la degustazione dei vini della Georgia al Merano Wine Festival 2021.

    Tags: georgia, Helmuth Kocher, MWF 2021, the wine hunter, Tina Kezeli LEGGI TUTTO

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    Follador Prosecco: arriva la medaglia “Best In Class”

    È ancora una volta il campione del mondo 2020 RUIOL CASTEI – Valdobbiadene Prosecco Superiore Millesimato D.O.C.G. Extra Dry di Follador Prosecco dal 1769 a conquistare la medaglia “Best in Class – Prosecco Vintage Extra-Dry” al The Champagne Sparkling Wine World Championships 2021, per il secondo anno di fila. Il concorso internazionale, giunto alla sua settima […] LEGGI TUTTO

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    Custoza, il vino della rivincita

    Dici Custoza e pensi ad un paese del veronese, al Risorgimento, ad una famosa battaglia (no, due famose battaglie: nel 1848 e nel 1866. Le abbiamo prese in entrambe). Insomma, alla Storia. Se sei un appassionato di vino, però, la prima associazione d’idee è probabilmente diversa. Dici Custoza e pensi vino.Tra le Doc veronesi, è probabilmente la più discreta, quella di cui si sente parlare meno. Nell’immaginario di molti il Custoza è ancora il vino delle 10 al bar con un panino – fatte salve, ovviamente, ben note e premiate eccellenze. Per fortuna, i produttori di Custoza da podio non mancano, sebbene siano meno numerosi che in altre denominazioni.In ogni caso, per chi volesse  aggiornare le proprie conoscenze su questo vino, può approfittare del libro uscito nei mesi scorsi, in occasione del cinquantesimo della DOC, edito da Kellermann: “Custoza – il vino del Garda per il riscatto dalle sconfitte risorgimentali”. Scritto da Giovanni Boranga, Angelo Costacurta, Sergio Tazzer (tutti autori che la sanno lunga: sul vino, sulla storia, e su come si scrive di entrambi) il piccolo volume ripercorre l’origine di questo vino, dalle vicende risorgimentali (appunto) a quelle agronomiche ed enologiche, per arrivare ai giorni della politica e della burocrazia con l’istituzione della DOC. In mezzo estratti di storia dell’enologia veronese: l’evoluzione dei metodi di coltivazione della vite (ai tempi del Risorgimento le viti erano ancora maritate a tutori vivi, collegati tra loro da lunghe tirate), la nuova viticoltura post-fillosserica, la nascita delle prime cantine sociali, l’istituzione della DOC e la nascita (1972) del suo Consorzio di Tutela. Oggi le vigne del Custoza occupano 1400 ettari di territorio, e da esse ogni anno escono 12 milioni di vino bianco. Garganega, Trebbianello, Cortese (nota anche come Bianca Fernanda), Trebbiano toscano sono le uve principali a cui si possono aggiungere altre varietà più o meno aromatiche come la Malvasia, Manzoni Bianco, Chardonnay e altre ancora. Il risultato finale è un vino fresco, dalla piacevole nota aromatica, molto versatile in cucina e capace di inaspettata longevità. Un vino che, avendo saputo sopravvivere per secoli a furibonde battaglie, politiche e non, può ben guardare al  suo futuro con un certo ottimismo. LEGGI TUTTO

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    Il vino? molto più di una semplice bevanda alcolica

    Il vino è “indissolubilmente legato alla cultura e allo stile di vita di tutta Europa” e “molto più di una semplice bevanda alcolica: si tratta di un comparto produttivo che svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’occupazione e della sostenibilità economica, sociale e ambientale di intere aree rurali e che rappresenta anche la prima voce dell’export agroalimentare […] LEGGI TUTTO

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    FIVI: il Piemonte diventi un laboratorio per la riforma dei Consorzi

    La regione Piemonte deve essere protagonista nella riforma sulla rappresentatività nei Consorzi. Lo affermano le delegazioni piemontesi della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti in una lettera inviata all’assessore regionale Marco Protopapa in riferimento alla decisione del Consorzio di tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani di uscire dalla struttura denominata Piemonte Land of Wine. La vicenda, […] LEGGI TUTTO

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    Divinoinvaso: Cantina Toblino presenta la cassetta per il vino che diventa vaso

    Si chiama Divinoinvaso ed è la seconda vita che Cantina Toblino ha pensato per una scatola da vino. Il progetto nasce in collaborazione con Beelieve, start-up trentina che produce oggetti di design con il legname proveniente dai boschi flagellati dalla tempesta Vaia nel 2018 e realizzati da giovani che vivono situazioni di temporanea difficoltà di […] LEGGI TUTTO

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    Cantina Bolzano: una vendemmia tardiva ma incredibile

    Fruttati, fini e molto eleganti. Così si preannunciano i vini che Cantina Bolzano custodirà per i prossimi mesi nella sua avveniristica struttura del quartiere San Maurizio e che riposano in attesa della maturazione in legno. L’estrema qualità delle uve, conferite dalle famiglie dei soci della più importante realtà vinicola dell’Alto Adige durante l’ultima vendemmia, è […] LEGGI TUTTO