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    Barbera d’Asti: arriva la Riserva

    “L’obiettivo del pacchetto di proposte approvato dall’assemblea dei soci del Consorzio è prima di tutto quello di ampliare e diversificare l’offerta ai mercati – nazionale e internazionale – con prodotti di qualità sempre più alta e identificativi della Docg” ha dichiarato il Presidente Filippo Mobrici, arrivando a spiegare la notevole importanza di alcune delle modifiche proposte e approvate dall’Assemblea.  “Il fatto stesso che la tipologia Riserva potrà essere rivendicabile dopo un invecchiamento minimo di 24 mesi di cui almeno 12 in legno, dà l’idea dei parametri particolarmente esigenti richiesti per fregiarsi di questa denominazione. Un percorso che parte necessariamente dal vigneto per arrivare in cantina e che testimonia la continua e costante ricerca di qualità che è la mission fondamentale delle oltre 400 aziende aderenti al nostro Consorzio, che tutela 13 Doc e DOCG e che con i suoi 12 Mila ettari (e 65 milioni di bottiglie)  rappresenta un terzo della superficie viticola a denominazione d’origine del Piemonte”.

    Dopo 14 anni dall’ottenimento della Docg, queste novità rappresentano una svolta nella storia della Barbera d’Asti. Come sottolineato dal Presidente Mobrici, centrale l’introduzione (art. 1) della Barbera d’Asti Riserva, il cui affinamento (2 anni minimo) partirà dal 1° novembre dell’anno in cui sono state raccolte le uve. Seguendo il faro della crescita qualitativa dei vini e del territorio, si arriva alle modifiche degli artt. 4 e 6. Sono stati infatti aumentati i parametri qualitativi: il titolo alcolometrico minimo naturale delle uve sale a 13% e 13.50% per la Barbera d’Asti Superiore ed è stata inserita l’importante clausola di salvaguardia per le annate climaticamente sfavorevoli: permetterà al Consorzio di chiedere alla Regione di stabilire un titolo di mezzo grado inferiore. L’art. 6 incide invece sul consumo: il titolo alcolometrico totale minimo va a 13% e 13,50% per la Barbera d’Asti Superiore e l’estratto non riduttore a 25 g/l e 26 per la Superiore, che arriva a 27 per le Sottozone Colli Astiani-Astiano e Tinella.

    CastelloCostigliole Sede del Consorzio

    L’art. 7 va a incidere invece sulla geografia della Barbera d’Asti. Verrà inserita un’unità geografica aggiuntiva più piccola della zona di produzione se compresa nella stessa – il singolo comune di raccolta delle uve, per esempio – a patto che il prodotto sia vinificato separatamente. Parallelamente verrà inserita l’unità geografica aggiuntiva più ampia, o per meglio dire regionale – Piemonte – al fine di  collocare ancora meglio territorialmente la produzione vinicola. Il disciplinare è stato aggiornato anche per le Sottozone Tinella e Colli Astiani e la zona di produzione è stata ampliata con l’inserimento di Calliano Monferrato e Casorzo Monferrato.

    Raggiunto questo importante obiettivo, tra i prossimi passi ci sarà il passaggio in tavolo tecnico regionale, solo dopo la proposta verrà inviata al Ministero per la valutazione giuridica e la discussione in Comitato vitivinicolo nazionale vini DOP, per poi essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Tutte le modifiche non entreranno in vigore prima della vendemmia 2023 al fine di informare i viticoltori sul percorso di elevazione qualitativa intrapreso dal Consorzio.      LEGGI TUTTO

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    Come difendersi nel mondo del vino Piccolo manuale di sopravvivenza

    Francesco Nardi, con una scrittura agile ci racconta il dietro le quinte del rutilante mondo del vino ormai sempre più affollato, dove non è tutto oro quello che luccica e sono tante le insidie alle quali si può andare incontro decidendo di approfondire la materia e fare esperienze sul campo.

    Questa, almeno, è la teoria di Francesco Nardi che, nel suo libro “Come difendersi nel mondo del vino – Piccolo manuale di sopravvivenza” edito da NtsMedia, ha deciso di mettere in guardia aspiranti sommelier, appassionati o semplici curiosi dai pericoli in cui potrebbero imbattersi. In dieci capitoli l’autore propone un vero e proprio viaggio nel mondo del vino, alla scoperta in particolare delle mille creature che lo popolano.Francesco Nardi, infatti, si concentra nel tratteggiare i profili dei molti personaggi che “abitano” questo settore, elencandone pregi e difetti e componendo così una sorta di bestiario. Dai patriottici agli esterofili, dai collezionisti agli accumulatori e poi ancora dagli esperti infallibili fino ai mitomani. E poi ancora, dalle manie degli “enochic” alle bravate dei “cafobevitori” e all’eterno dibattito tra pauperisti e spendaccioni. Con buona dose di sarcasmo tutti questi finiscono esaminati e descritti al fine di mettere in guardia chi li dovesse incontrare sulla sua strada.

    “Un libro non solo per neofiti enoici – scrive la giornalista Monica Coluccia nella prefazione – ma anche per gli addetti ai lavori, e quindi utile persino a costoro. Sarà divertente per tutti – continua – cercare e trovare, nascosto tra le righe di una prosa a tratti feroce, il percorso individualmente compiuto in qualità di sommelier o appassionato. Vi sentirete giudicati anche se non c’è qui nessun giudice, ma solo un osservatore e un cronista minuzioso, distaccato quanto basta”.Leggero, ironico e con un certo gusto per la polemica, un vero e proprio  manuale di sopravvivenza per appassionati e sommelier. Consigli pratici, – non richiesti, ammette l’autore nella sinossi – per non smettere di amare il vino.

    Dati

    Titolo: Come difendersi nel mondo del vinoSottotitolo: Piccolo manuale di sopravvivenzaCopertina: in allegatoAutore: Francesco NardiEditore: NtsMEdia, 2022ISBN: 978-8894669510Pagine: 194Prezzo: 15,00

    L’autore

    Francesco Nardi (1977), sommelier per passione. Imprenditore nel settore della comunicazione, per anni si è dedicato all’informazione. Ha scritto per il Riformista, Europa Quotidiano, Il Corriere del Mezzogiorno e diverse altre testate. Ha già pubblicato: “Senza se(x) e senza Ma(rx) (2007); “S’ode a destra una squillo” (2009); “Riformatorio Costituzionale” (2009); “Tifosi. Dal calcio alla politica, gli italiani sugli spalti” (2018); “Sofia. Lettere semiserie dall’Occidente” (2021); “Apollonia. Lettere armate dagli anni di piombo” (2021).

    Per contattare l’autoremail: info@francesconardi.netweb: http://www.francesconardi.net LEGGI TUTTO

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    Heva – “Heroes of Europe: Volcanic Agriculture”: è tempo di ripartenza

    È ufficiale la ripartenza di Heva – “Heroes of Europe: Volcanic Agriculture”, campagna promozionale volta a valorizzare le DOP Soave, Lessini Durello, Santorini e Monte Veronese. Finanziato dall’Unione Europea, nell’ambito della misura 1144, questo progetto internazionale vede la collaborazione dei Consorzi vinicoli italiani del Soave, del Lessini Durello, del Consorzio greco Union of Santorini Cooperatives […] LEGGI TUTTO

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    Italo Cescon Manzoni Bianco Madre 2017

    Qui è dove si narra di quando l’Incrocio Manzoni 6.0.13 o Manzoni Bianco che dir si voglia, è salito in cattedra.  In realtà è un po’ di tempo che girando per cantine venete, in particolare della Doc Piave, si trovano in bottiglia espressioni molto interessanti di questo vitigno, ma il Madre della famiglia Cescon è quello che, più di tutti, ha saputo regalarmi le giuste vibrazioni. Correva l’anno 1954 quando Italo Cescon, fatto assolutamente audace per l’epoca, si mise a vendere vino esclusivamente in bottiglia, legando la sua immagine all’inconfondibile tralcetto legato al collo della bottiglia. Dagli anni ’90, con al timone i figli di Italo, Gloria, Graziella e Domenico, la cantina inizia un’importante fase di rinnovo e sperimentazione che porterà alla creazione della linea di assoluto livello che è Tesirare. Il Madre è dedicato a mamma Chiara, moglie di Italo. Dopo lunga pressatura soffice da uve intere caricate a mano provenienti dalle tenute di Fagarè e San Polo di Piave, la fermentazione avviene in cemento per essere completata in legno. Affina fino a marzo sui propri lieviti completando la maturazione per almeno un anno in bottiglia. Il naso è particolarmente espressivo ed elegante: frutta matura, agrumi, camomilla, torroncino, erbe aromatiche. In bocca si conferma vino di gran classe, fresco e armonico, di notevole persistenza. La longevità è un altro grande pregio di questo vino. LEGGI TUTTO

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    Ritorna Rosso Morellino

    Il Morellino di Scansano piace sempre di più, in Italia e all’Estero e i numeri degli ultimi anni parlano di un cambio di passo che vede sempre di più al centro il territorio della denominazione. Dopo l’edizione on line dello scorso anno, il 9 maggio Rosso Morellino ritornerà in presenza a Scansano, al teatro Castagnoli e nelle adiacenti ex scuole elementari.  

    I colori e le tipicità del Sangiovese di Maremma torneranno quindi finalmente al centro dell’appuntamento che vedrà il Consorzio e i suoi produttori incontrare operatori del settore, stampa specializzata e winelover per far assaggiare le ultime annate di Morellino di Scansano e raccontare i progetti e le attività future del distretto produttivo.   

      Con una storia sulle spalle di oltre quarant’anni e un percorso di valorizzazione che ha tracciato una strada tutta orientata alla qualità, oggi il rosso maremmano non è più una piacevole scoperta ma è diventato una realtà solida, sostenuta dalle indiscusse capacità di invecchiamento del Sangiovese e da quella brezza portata dal mare che, accarezzando Scansano, arricchisce il vino con profumi dalle sfumature peculiari. C’è tutta la generosità di questo lembo di Toscana incontaminata dentro questo grande vino che con Rosso Morellino è pronto a raccontarsi attraverso le differenti interpretazioni delle oltre quaranta aziende partecipanti.  

      “Finalmente ritorniamo a svolgere il nostro evento in presenza –  afferma Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio  – che ci consentirà di presentare i risultati di una strategia che, con costanza e dedizione, ci ha permesso di ottenere risultati significativi, nonostante le limitazioni degli ultimi due anni. In questa edizione di Rosso Morellino vogliamo condividere il messaggio che guardiamo al futuro con ottimismo. La nostra consapevolezza, oltre a numeri che sottolineano un forte interesse per i nostri vini, è quella di essere sempre di più una denominazione di riferimento della Toscana con una precisa identità. L’unicità e la bellezza incontaminata della Maremma – conclude Guicciardini Calamai – sono sempre di più valori aggiunti per la promozione del Morellino di Scansano e del territorio da cui è originato, come destinazione enoturistica di richiamo”.   

      Ad inaugurare la manifestazione sarà l’approfondimento “Morellino di Scansano: nuovi scenari per scoprire l’unicità del territorio” in programma alle 10 al Teatro Castagnoli. In questa circostanza, i rappresentanti della denominazione dialogheranno insieme ad alcuni ospiti, sulle opportunità derivanti dall’ulteriore crescita di notorietà del Morellino di Scansano. Il momento istituzionale sarà l’occasione per rendere note le azioni che il Consorzio intende mettere in campo nel prossimo futuro per sviluppare una proposta enoturistica competitiva, legata sempre di più all’identità produttiva, storica e naturalistica di questo territorio.  

      In questi anni, infatti, il Consorzio, nonostante le limitazioni derivanti dall’emergenza Covid-19, ha fatto da regista per costruire una sinergia tra gli operatori del posto con l’obiettivo di dare sempre maggiore centralità a tutta l’area, mettendo al centro i suoi valori distintivi, e sviluppare così un’offerta integrata a misura d’uomo per dare valore aggiunto all’esperienza sul territorio.   

      Una strategia che ha già visto la realizzazione di due importanti progetti: Morellino Green, per una mobilità sempre più sostenibile e il portale Visitmorellino, che aiuta il visitatore a costruirsi un percorso personalizzato tra le tante eccellenze gastronomiche, naturali e paesaggistiche, di cui a Rosso Morellino verrà svelata la nuova versione: rinnovata nei contenuti e nel layout.   

      Subito dopo, nelle vicine ex scuole elementari di Scansano entreranno in scena le differenti interpretazioni del Morellino di Scansano. Alle ore 11.30, al primo piano aprirà il grande banco d’assaggio, che vedrà i produttori raccontare agli appassionati le peculiarità del Morellino di Scansano. Mentre al piano terra si svolgeranno le due Masterclass condotte da Filippo Bartolotta, giornalista e designer di itinerari enoturistici, che condurrà i partecipanti in un percorso di degustazione alla scoperta dei paesaggi e della storia del Morellino di Scansano. 

      L’evento è gratuito e aperto a operatori del settore e appassionati. Per poter partecipare è necessario richiedere l’accredito sul sito del consorzio www.consorziomorellino.it    LEGGI TUTTO

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    Storie di giovani vignaioli a maggio in Puglia

    Quarantuno giovani produttori provenienti dall’Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia con oltre 200 etichette si sono dati appuntamento a Francavilla Fontana (Brindisi) il 29 e il 30 maggio.

    La prima edizione enogastronomica dal titolo Storie di giovani vignaiolidedicata ai produttori under 40 del sud Italia. Sarà il Castello Imperiali a Francavilla Fontana (BR) ad ospitare i banchi d’assaggio delle 41 cantine, i laboratori monotematici sui vini autoctoni del Sud e l’interessante convegno dal titolo I giovani vignaioli e le sfide dei mercati.

    Una due giorni di questa prima edizione che trasporteranno il pubblico in un viaggio intorno alle eccellenze enologiche nate con passione dai giovani produttori provenienti dall’Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Inoltre, si potranno acquistare direttamente le etichette in degustazione.

    Spazio anche all’arte figulina con le postazioni dei vignaioli allestite con i manufatti della ceramica d’uso prodotti a Grottaglie, famosa città delle ceramiche.

    Storie di giovani vignaioli è organizzato da K2O2 Eventi con il patrocinio del Comune di Francavilla Fontana, della Comunità Slow Food per la valorizzazione della ceramica d’uso grottagliese, Aeroporti di Puglia e del Consiglio Regionale della Puglia. L’evento nasce anche con la collaborazione dell’Istituto alberghiero Mediterraneo di Pulsano e Maruggio.

    La quota per poter partecipare è di 10 euro con sacca e calice e gli ingressi saranno consentiti in base alla normativa sanitaria vigente nei giorni dell’evento.

    Per informazioni è possibile inviare una email a storiedigiovanivignaioli@gmail.com, visitare il sito http://www.giovanivignaioli.it e le pagine social di Facebook ed Instagram @storiedigiovanivignaioli.

    PROGRAMMA

    domenica 29 maggio 2022

    ore 10:00 – 11:30   Convegno “Racconti di giovani vignaioli”

    ore 12:00 – 21:00    Banchi di assaggio con la presenza dei produttori – Ultimo ingresso ore 20:00.

    ore 16:00 – 17:00    Laboratorio: I vini della rete dei “Vignaioli dell’Alta Calabria”

    ore 17:30 – 18:30     Laboratorio Aglianico. Basilicata, un grande rosso.

    lunedì 30 maggio 2022

    ore 9:30 – 14:00 Banchi di assaggio con la presenza dei produttori

    L’ingresso ai banchi d’assaggio consente la libera degustazione tra oltre 200 etichette.

    Non è permesso l’ingresso ai minori di 18 anni, anche se accompagnati.

    Il ticket d’ingresso prevede la consegna di sacca e calice con libera degustazione dei vini.

    Il laboratorio è riservato a 24 persone e deve essere acquistato con l’ingresso. Non è consentita la vendita del solo laboratorio.

    Area Food all’interno dalle 12:00 alle 21:00 con prodotti tipici del territorio e servizio coffee. LEGGI TUTTO

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    I ragazzi di via Col Santo 33

    Via Col Santo 33 a Rovereto, altro non è che l’indirizzo dove ha sede l’associazione di promozione sociale Centrifuga. L’associazione, che ha tra i propri fini statutari il consumo responsabile attraverso una produzione sostenibile, dal 2018 da corpo e gambe a Vinifera, la Mostra mercato dei vini artigianali dell’arco alpino.   La manifestazione che si tiene negli spazi di Trento Fiere è arricchita da una serie di incontri culturali, degustazioni, conferenze tematiche, visite guidate presso i vigneti e le cantine delle aziende aderenti che si sviluppano nelle settimane precedenti la fiera. Fin qui, verrebbe da pensare, nulla di particolarmente nuovo, visto che eventi simili si svolgono nel corso dell’anno in tutta la Penisola.

    In realtà per Vinifera ci sono almeno un paio di aspetti che la rendono sostanzialmente unica: il focus dedicato esclusivamente ai vini e ai cibi dei territori dell’arco alpino e il collettivo delle ragazze e dei ragazzi che lavorano alla preparazione del salone, trasudanti passione ed entusiasmo da ogni centimetro della loro pelle. Collettivo potrebbe sembrare un termine antico, carico di polvere, che arriva dritto dalla lotta e dall’impegno politico degli anni ’70 del secolo scorso, ma definisce in maniera netta ed inequivocabile il tratto distintivo dell’associazione Centrifuga e il suo mandato sociale. La parola prodotto qui è intesa nel suo etimo, ovvero dal latino producĕre ‘portare, condurre avanti’ e che in una sorta di filo rosso si lega in maniera indissolubile al significato del nome dell’associazione, ovvero la forza necessaria che serve per spingersi lontano dal centro, spesso zona di conforto, per scoprire le zone periferiche delle produzioni artigianali, certamente più impervie, ma portatrici di grande ricchezza e contaminazione, il vero senso di una fiera come Vinifera sta tutto qui.

    Elodie Tagliazucchi – Matteo Gallello

    Ed è logica conseguenza che, tra i 100 vignaioli presenti, si possono scovare veri e propri diamanti come i vini di Patrick Uccelli, Tröpfltalhof, Roadar, Marco Tonini, Vignerons de Nature, solo per citarne alcuni. Su Vignerons de Nature è necessario spendere qualche parola in più anche perché oggetto di una splendida degustazione condotta da Matteo Gallello ed Elodie Tagliazucchi, tra l’altro in un luogo davvero inusuale come il Museo delle scienze di Trento. Elodie, originaria della Corsica, distribuisce in Italia i Vignerons de Nature, un gruppo di vignaioli francesi produttori di vini da agricoltura biologica e biodinamica che condividono la stessa filosofia e che hanno deciso di unirsi in associazione anche per la gestione comune degli aspetti commerciale e della logistica. Elodie, con fascino tutto francese, ha calato, come se nulla fosse, un vero e proprio poker d’assi:

    Dalla Savoia, il Domaine Adrien Berlioz con lo Chignin Bergeron Cuvée Raipoumpou 2020 da sole uve Roussanne

    Dall’ Ardèche (dipartimento francese della regione Alvernia-Rodano-Alpi), lo Château De La Selve con il Petite Selve 2021, 40% di uve grenache, 40% di cinsault e un 20% di syrah

    Dal Beaujolais, precisamente dall’Aoc Morgon, Jean-Paul Thévenet e suo figlio Charly con il Morgon Cuvée Tradition 2020 da 100% uve gamay

    Dal territorio marittimo di Fitou, (comune situato nel dipartimento dell’Aude nella regione dell’Occitania), il Domaine Mas Des Caprices con il Mas des Caprices Ze Fitou 2019, 40% di grenache noir, 40% mourvèdre ed un 20% di carignanDal comune di Saint Victoire La Coste (situato nel dipartimento del Gard nella regione dell’Occitania), il Domaine Duseigneur con l’Odyssée 2020 AOC Côtes du Rhône Villages, da uve grenache per l’80% e syrah per il 20%

    Vini che si faranno ricordare a lungo come i ragazzi di via Col santo 33. LEGGI TUTTO