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    Calonga Sangiovese Superiore di Romagna Il Bruno 2018

    L’azienda Agricola Calonga di Maurizio Bavarelli è collocata in località Castiglione a Forlì, sicuramente una delle zone in assoluto più vocate per il Sangiovese. A testimonianza di ciò basta assaggiare l’opulento Michelangiolo Romagna Sangiovese DOC Superiore Riserva proprio di Calonga, magari avendo la possibilità di scorrere in verticale le annate, per avere conferma di quanto vado dicendo. In realtà il colpo di fulmine è arrivato con “Il Bruno” Sangiovese Superiore di Romagna DOC 2018, un vino che vorrei trovare sempre nel mio desinare quotidiano. Un sangiovese da vigne di oltre quarant’anni con un frutto leggiadro di sottobosco e amarena, poi viola, leggera spezia e tannino finissimo. Un vino leggero, dove leggerezza non è superficialità ma planare sulle cose dall’alto, senza macigni sul cuore, come diceva Italo Calvino.

    Tags: Calonga, il bruno, Maurizio Bavarelli, Michelangiolo, romagna, sangiovese LEGGI TUTTO

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    Anzelin Collio Pinot Bianco 2018

    Gianluca Anzelin è la “prossima grande cosa” del Collio, eppure, in pochi ne narrano le gesta e non me ne capacito. Non l’ho mai incontrato di persona, ma mi basta guardare quelle poche foto che trovi in rete per capire che Gianluca è persona timida e riservata. Sai che novità dirà qualcuno visto che è nato, vive e vinifica a Plessiva, terra di confine ad una manciata di chilometri dalla Slovenia. Di Anzelin ho assaggiato uno strabiliante pinot bianco 2018, a conferma, di quanto vado dicendo da molto tempo, ovvero che il vitigno su cui investire in futuro nel Collio, oltre che all’amato friulano è proprio il pinot bianco. Gianluca ne produce uno dei più espressivi di tutto il Collio ergo della nazione intera. Toccante già dal colore giallo dorato, con profumi intensi di frutta matura (tropicale e agrumi) e fiori bianchi con una deliziosa nota di graffite, mi pare che non si possa più dire minerale. In bocca è pieno ed elegante. Lo scorrere del tempo ne aumenterà il valore.

    Tags: collio, Gianluca Anzelin, pinot bianco, plessiva LEGGI TUTTO

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    Antonella Corda Vermentino di Sardegna 2017

    Antonella Corda è nipote d’arte, suo nonno è quel gigante di Antonio Argiolas. Per tutta l’infanzia ha respirato mosto e pratiche di cantina e dopo la laurea in scienze e tecnologie agrarie presso l’Università degli Studi di Sassari, si specializza in Trentino-Alto Adige in gestione del sistema viti-vinicolo con un master presso la Fondazione Edmund Mach.Al suo ritorno in Sardegna, nel 2010, Antonella decide di imbottigliare con il suo nome. Il vermentino 2017 è un vero e proprio gioiello. Al naso anice stellato, finocchietto e agrumi, delicate note di idrocarburo. In bocca è pieno, elegante e persistente. Se proprio vogliamo cercare un paragone, di sicuro il Riesling è il vino al quale potremmo affidarci. Fulgido esempio di dove può arrivare il vermentino di Serdiana.

    Tags: antonella corda, antonio argiolas, serdiana, vermentino di sardegna LEGGI TUTTO

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    Valle dell’Acate Bellifolli Bianco 2020

    Gaetana Iacono, proprietaria della Cantina Valle dell’ Acate situata in contrada Bidini Acatate a Ragusa, è un’imprenditrice in continuo fermento. I suoi vini sono e sono stati partner di musica, cibo, moda, design, senza mai allontanarsi dalla loro essenza che è la terra e il territorio da cui provengono, di cui sono espressione di identità e carattere, in poche parole espressione di una Sicilia autentica. Questo nuovo progetto, Bellifolli, nasce dall’esigenza di aprire l’azienda all’e-commerce, presentando una linea di vini leggeri e immediati dove naturalmente la leggerezza non è mai banalità, ma solo grande piacevolezza che consente di recuperare il gaudio di aprire una bottiglia senza tante fisime, solo per il gusto di bere e di abbinare un buon vino ad un buon cibo, niente di più, niente di meno. Le referenze della nuova linea Bellifolli, le cui etichette ricopiano i mascheroni dei palazzi barocchi dei balconi di Ragusa Ibla, sono cinque, qui si narra del Bellifolli Bianco ottenuto da uve Insolia, Moscato Bianco e Fiano. L’impatto con i profumi è ricco: zafferano, agrumi, pesca bianca, e con una piacevole nota floreale di biancospino. In bocca il sapore è pieno, elegante e di discreta acidità. Trattandosi dell’annata 2020 e quindi in bottiglia da poco, troverà la sua massima espressività nei mesi estivi, accompagnandosi deliziosamente a fritti di pesce o di verdure fatte come dio comanda, ma se vogliamo stare al passo con i tempi anche sushi e sashimi.

    Tags: Bellifolli Bianco, Gaetana Iacono, Ragusa, sicilia, Valle dell’ Acate LEGGI TUTTO

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    Tröpfltalhof Garnellen Sauvignon 2015

    Hai presente quando gira tutto alla perfezione e quello che per alcuni è rincorrere solo la moda del momento per te invece è semplicemente la sostanza del tuo essere? Hai presente quando a Keith Richards basta fare un banale accordo per demolire tutti i chitarristi funambolici del pianeta? Il Sauvignon Garnellen 2015 di Tröpfltalhof è così. Il vigneto a 500 metri di altitudine, il lago di Caldaro a un passo e poi la vendemmia nel tardo autunno e la fermentazione spontanea ad opera di lievi indigeni in anfore di terra cotta. In primavera viene separato il vino dalle bucce e poi in anfora sulle fecce per altri 21 mesi. Andreas Dichristin, proprietario di Tröpfltalhof dice che in questo lungo periodo si sviluppa una stabilità naturale interiore del vino, che gli concede un potenziale di lunga vita. Altri 24 mesi di bottiglia e finalmente l’amore nell’aria. Ah le sfaccettate espressioni del naso, confettura di albicocca, agrumi e poi tè, timo e zenzero! Ah la perfezione della bocca e del lungo finale! Per un vino così vale la pena vivere.

    Tags: Andreas Dichristin, lago di Caldaro, Sauvignon Garnellen, Tröpfltalhof LEGGI TUTTO

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    Leonardo Bussoletti Ciliegiolo Brecciaro 2015

    Leonardo Bussoletti può essere definito, senza tema di smentita, l’ambasciatore mondiale del ciliegiolo di Narni. Con il supporto tecnico di quel genio dell’agronomo Federico Curtaz, conduce in quel di Narni, siamo in provincia di Terni, 7 ettari di vigna, di cui 4 a ciliegiolo. Con la sua tenacia e soprattutto smisurata passione, pare banale definirlo amore, ha fatto conoscere il ciliegiolo di Narni all’Italia enoica intera, guide comprese naturalmente. Il gioiellino di casa Bussoletti è il Brecciaro. Vinificazione in acciaio inox a temperatura controllata per il 70%; riposa 12 mesi sulle proprie fecce fini per poi incontrare la botte grande di rovere francese da 25 hl per altri 9/12 mesi. Il percorso si conclude con 6/7 mesi in bottiglia e il Brecciaro è pronto. Ho assaggiato l’annata 2015, con deliziosi profumi di sottobosco e lampone. La bocca è avvolgente, gioca di equilibrio tra morbidezza e acidità, con un lungo finale di leggera spezia. Da quello che ho letto in giro, in particolare nelle guide (sì le leggo!) mi pare di capire che il Brecciaro 2015 sia uno scalino sotto rispetto ad altre annate che paiono essere ancora più rappresentative; bene, motivo in più per approfondire la conoscenza del vignaiolo ternano

    Tags: brecciaro, ciliegiolo di narni, Federico Curtaz, leonardo bussoletti LEGGI TUTTO

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    Russiz Superiore Collio Pinot Bianco 2018

    Si fa un gran parlare di Ribolla Gialla come “The next big thing”, per dirla in italiano “La prossima grande cosa” dell’enologia del Friuli Venezia Giulia; a scanso di equivoci taglio subito fuori da questo discorso la Ribolla di Oslavia che merita un ragionamento a parte. Invece io sono convinto che sia il Pinot Bianco l’outsider, il vitigno che proprio nel Collio può regalare prospettive inedite. Ne è un esempio lampante questo Collio Pinot Bianco 2018 Russiz Superiore di Marco e Roberto Felluga. Naso suntuoso di camomilla, mentuccia, frutti a polpa bianca maturi, leggere note di burro fuso. In bocca è pieno e avvolgente, nonostante la giovane età. Prezioso oggi, dal valore inestimabile domani

    Tags: collio, ilaria felluga, marco felluga, pinot bianco, roberto felluga, russiz superiore LEGGI TUTTO

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    Roger Coulon Champagne Brut Premier Cru L’Hommée

    Umberto Cosmo con la sua Bellenda non è “solo” vignaiolo di gran classe nella denominazione del Conegliano Valdobbiadene, ma anche raffinato importatore: Champagne, Bordeaux, Rueda, Costers del Siò, Slavonia, non grandi numeri, ma pochissimi produttori selezionati solo per simbiosi. Per lo champagne ci sono Isabelle ed Eric Coulon. Siamo nelle Montagne de Reims e precisamente nelle particelle più vecchie e rappresentative della maison, situate nei comuni di Vrigny, Coulommes la Montagne e Pargny les Reims. “L’Hommée” nasce da un assemblaggio di 60% di chardonnay e 35% di pinot nero, affinato in botti di rovere. Il nome deriva dall’antica misura agraria “L’Hommée”, per l’appunto, ovvero la misura che indicava quanta vigna un uomo riusciva a lavorare in una giornata. Invecchiamento in cantina per un minimo di cinque anni. Il naso apre con note agrumate di scorza di limone e di pan brioche, per poi arrivare in progressione ad albicocca disidrata, lampone e leggera speziatura. In bocca attacca deciso e vibrante, riprendendo le note agrumate del naso, delicato, accattivante, dall’allungo piuttosto ampio. Elegante e godibile. Degorgement  giugno 2020.

    Tags: bellenda, champagne, Eric Coulon, Isabelle Coulon, Montagne de Reims, roger coulon, umberto cosmo LEGGI TUTTO