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    Storia e futuro di un’azienda visionaria: Ronchi di Castelluccio compie 50 anni

    Ronchi di Castelluccio, azienda agricola di Modigliana (Forlì–Cesena) che ha fatto grande la storia vitivinicola della Romagna e non solo, festeggia 50 anni. Dal 2020 è proprietà di Aldo e Paolo Rametta che, insieme a una squadra di professionisti, hanno ristrutturato il progetto enologico e imprenditoriale in chiave altamente qualitativa e sostenibile. ​ Nati a […] LEGGI TUTTO

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    Marco Caprai riceve il Premio alla Carriera da Falstaff

    Si è tenuta il 26 novembre, nella suggestiva cornice della cantina di Eataly a Monaco, la presentazione del Falstaff Weinguide 2025 e tra i momenti più emozionanti della serata c’è stata la consegna del Premio alla Carriera a Marco Caprai. «È un riconoscimento bellissimo, che premia un impegno lungo 40 anni non solo mio, ma di […] LEGGI TUTTO

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    Cuvée del Fondatore 2013: il Natale si brinda con il metodo classico di Cà Rovere

    Per le festività, Cà Rovere propone un ricco catalogo che abbina le sue bollicine a prodotti artigianali del territorio vicentino, offrendo idee regalo uniche e raffinate per celebrare la magia del Natale con stile. E per chi desidera immergersi nell’atmosfera delle feste, l’azienda vicentina apre le sue porte a dicembre con l’evento Après-Vin in Cantina, […] LEGGI TUTTO

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    Miglior vino bianco d’Italia è il Collio DOC Fosarin 2022

    Il Miglior vino bianco d’Italia è il Fosarin 2022, l’eccellente Collio Bianco DOC dell’azienda vinicola Ronco dei Tassi di Cormòns, fra le più conosciute ed apprezzate del Friuli Venezia Giulia: a decretarlo è la Guida Vini d’Italia de L’Espresso 2025 curata da Luca Gardini, che ha selezionato i 1000 vini italiani più interessanti per offrire […] LEGGI TUTTO

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    Osservatorio Federvini: Vini, spiriti e aceti, nel 2024 tengono nonostante uno scenario globale di grande complessità

    Nell’anno che si avvia a conclusione i comparti produttivi rappresentati da Federvini hanno confermato una significativa capacità di resilienza, pur messa a dura prova da un quadro economico incerto, da un PIL italiano stimato in lieve crescita (+0,8%), e da un andamento debole del clima di fiducia di imprese e consumatori. È questa la fotografia […] LEGGI TUTTO

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    Un calice firmato Oslavia

    L’Associazione Produttori Ribolla di Oslavia presenta il T-made 95, un calice ideato da Italesse per i vini “orange”, che sarà distribuito a livello globale portando il nome di Oslavia. Questo progetto unisce tecnologia e passione, con l’obiettivo di promuovere il colle goriziano e i suoi vini macerati. Dopo 12 mesi di lavoro, 320 degustazioni, 14 prototipi e 5 forme definitive, il T-made 95 è stato ufficialmente presentato il 25 e 26 novembre 2024 a Oslavia, in collaborazione con le sette cantine dell’associazione.

    Il calice è stato creato per rispondere alla crescente domanda di strumenti specifici per i vini macerati, unendo tradizione e innovazione. Massimo Barducci, CEO di Italesse, ha sottolineato come il progetto sia stato una sfida tecnica ed estetica, culminata in un prodotto che esalta il lavoro dei produttori locali e valorizza l’esperienza sensoriale.

    Saša Radikon, presidente dell’Associazione Produttori Ribolla di Oslavia, ha espresso orgoglio per il risultato, definendo il T-made 95 un simbolo di identità e collaborazione territoriale. Questo calice rappresenta non solo la Ribolla di Oslavia ma anche l’importanza del lavoro collettivo tra i produttori. Sarà protagonista degli eventi dell’associazione e diventerà un elemento distintivo per chiunque voglia degustare vini orange in tutto il mondo.

    Dettagli tecnici del T-made 95

    Il design è pensato per esaltare le caratteristiche organolettiche dei vini macerati. La coppa avvolgente e il fondo ampio migliorano morbidezza e complessità, mentre il diametro del bevante bilancia freschezza ed equilibrio. Realizzato in vetro cristallino di alta qualità, il calice offre trasparenza, leggerezza e resistenza, grazie alla lavorazione artigianale e al soffiaggio a bocca. Fa parte della linea ultra-professionale “Leggerissimi”, che unisce eleganza e funzionalità, offrendo un’esperienza tattile unica.

    credit photo Fabrice Gallina LEGGI TUTTO

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    Santalucia 2023 di Maculan: 15 anni di solidarietà per la salute degli occhi

    di Patrizia Vigolo

    Santa Lucia, protettrice dei ciechi, delle malattie degli occhi e degli oculisti. Da qui il nome del progetto solidale nato dalla collaborazione tra l’azienda agricola Maculan di Breganze (Vicenza) e la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ETS.

    Fausto Maculan si emoziona quando racconta agli invitati di questo progetto, nato ben 15 anni fa. Nel tempo si è prodigato, insieme a tutto il suo staff, affinché questa iniziativa potesse davvero fare la differenza.

    Il 29 ottobre, nella sede aziendale, noi giornalisti, critici enogastronomici, imprenditori e membri delle istituzioni ci siamo riuniti, su invito, in un panel di degustazione per selezionare il Santalucia 2023. Sei campioni delle migliori barrique monovarietali, degustati tutti alla cieca e il vincitore è stato il Cabernet Sauvignon prodotto da un unico vigneto in località Ferrata a Breganze, su una collina panoramica esposta a sud.

    Il Santalucia 2023, come di consueto, sarà prodotto in edizione limitata, con sole 300 bottiglie, uniche e numerate.

    “Il progetto Santalucia festeggia con questa edizione i suoi 15 anni. Siamo grati a Fausto Maculan e a tutta la sua prestigiosa azienda per essere stati sempre al nostro fianco, contribuendo con generosità alla ricerca sulle malattie oculari – afferma il Presidente di Fondazione Banca degli Occhi Diego Ponzin -. Santalucia è un’idea originale, un progetto di qualità che ha permesso a tanti cittadini, partner, esperti e appassionati di avvicinarsi alla realtà della banca degli occhi per conoscerla e sostenerla”.

    Anche quest’anno, un’esclusiva etichetta d’autore sarà svelata durante un evento benefico al ristorante Le Calandre, a Sarmeola di Rubano (Padova), previsto per l’11 dicembre. L’edizione 2023 di Santalucia si presenterà con un design unico, che unisce arte e inclusività. Per l’occasione, la Cooperativa Vite Vere Down DADI di Padova ha realizzato un’opera pittorica, i cui colori ispireranno i giovani artisti della cooperativa nella creazione manuale delle etichette. Verranno prodotte 300 etichette uniche, che decoreranno altrettante bottiglie numerate di Santalucia 2023, trasformandole in piccole opere d’arte.

    Le bottiglie sono già ordinabili nella sede dell’azienda Maculan o contattando la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ETS (info@fbov.it – 041.9656440/442). LEGGI TUTTO

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    Fèlsina: 12 Sangiovese al 12 Apostoli

    In una Verona uggiosa di battistiana memoria, il 23 ottobre 2024 ha avuto luogo un evento destinato a lasciare il segno nel mondo dell’enogastronomia. La storica cantina Fèlsina ha scelto un palcoscenico d’eccezione per presentare il suo ambizioso progetto “Materia Prima”: la nuova Casa Perbellini – 12 Apostoli, guidata dallo chef pluristellato Giancarlo Perbellini.

    Giancarlo Perbellini

    Il ristorante, simbolo della tradizione culinaria veronese, ha subito un restyling rispettoso e raffinato grazie alla maestria dell’architetta Patricia Urquiola. Con il trasferimento della brigata dalla precedente sede di Piazza San Zeno al civico 3 di Vicolo Corticella, Perbellini è tornato alle radici della sua carriera: proprio al 12 Apostoli, ancora diciottenne, aveva mosso i primi passi in cucina. Questo ritorno è stato il preludio di un nuovo importante capitolo per lo chef, culminato il 5 novembre 2024 con l’assegnazione della terza stella Michelin, consacrazione del suo talento e della sua dedizione.

    Ma qualche giorno prima della storica premiazione, al 12 Apostoli si era già respirata aria di eccellenza grazie a Fèlsina. La cantina di Castelnuovo Berardenga ha svelato “Materia Prima”, un progetto enologico che rappresenta un tributo al legame tra il Sangiovese e il terroir.

    Dodici vini, dodici storie narrate attraverso altrettanti suoli, con il vitigno simbolo della Toscana a fare da interprete fedele della terra da cui nasce. Una filosofia che affonda le sue radici nella tradizione contadina, fatta di saperi tramandati ma anche di ricerca.

    Sotto la guida dell’enologo Franco Bernabei e con il contributo scientifico dell’Università di Firenze, è stato infatti identificato il “lievito Fèlsina”, uno dei tanti frutti di questa meticolosa indagine.

    “Ogni vino rappresenta un’esperienza unica,” ha spiegato Giovanni Poggiali, oggi alla guida dell’azienda, “il Sangiovese è il nostro ‘genius loci’, e ogni terroir contribuisce a creare un’identità irripetibile.”

    I dodici Sangiovese del progetto “Materia Prima” sono Pozzi 2019, Quadri 2019, Quercione 2019 situati a Pagliarese e Casale 2019, Fornace 2019, Malena 2019, Mandorli 2019, Ruzzatoio d’Ombrone 2019, Ruzzatoio Lago 2019, Sambra 2019, Santa Maria 2019, Villa del Lago 2019 che incarnano perfettamente la ricchezza dei suoli di Fèlsina.

    Ogni vino segue le stesse pratiche di cantina, fermentazione con lieviti indigeni, stesso periodo di macerazione delle uve, fermentazione malolattica in tonneaux da 500 litri e un affinamento in legno di 18 mesi ma è il lavoro in vigna a fare la differenza, esaltando le peculiarità uniche di ciascun terreno.

    La giornata di presentazione si è conclusa con una degustazione che ha fatto dialogare il terroir toscano con l’eleganza della cucina di Perbellini, creando un connubio indimenticabile. Qualcuno ha sussurrato, quasi con scaramanzia, che il progetto “Materia Prima” abbia portato fortuna allo chef, un preludio perfetto al suo trionfo Michelin.

    Con questa doppia celebrazione – il ritorno di Perbellini al 12 Apostoli e la nascita di “Materia Prima” – Verona si è confermata ancora una volta crocevia di eccellenze.

    Fèlsina

    La cantina Fèlsina nasce nel 1966 a Castelnuovo Berardenga grazie a Domenico e al figlio Giuseppe Poggiali. A entrambi fu da subito chiara la grande vocazione enologica di questo territorio di confine, tra le colline del Chianti Classico e quelle dei Colli Senesi, dove il Sangiovese trova grandissime espressioni.

    Mappa dei Cru di Fèlsina

    Con l’ingresso in azienda di Giuseppe Mazzocolin e dell’enologo Franco Bernabei si delinea ancor meglio il profilo che l’azienda mantiene tuttora e che dagli anni ’90 è portato avanti con successo da Giovanni Poggiali, terza generazione di viticultori e oggi alla guida di Fèlsina: una costante ricerca di autenticità in vigna e in cantina, tra natura e tecnica, in 500 ettari di terreno, di cui 72 dedicati alle vigne a conduzione biologica. www.felsina.it LEGGI TUTTO