More stories

  • in

    AD 13.21 Monti Lessini doc: l’audacia visionaria di Gianni Tessari

    di Patrizia Vigolo

    Gianni Tessari è un visionario ma con radici ben solide nella tradizione del suo territorio e delle uve che esso genera.

    Per Gianni Tessari la tradizione è il territorio stesso, mentre la tecnologia in cantina è uno strumento che gli permette di migliorare costantemente, garantendo un prodotto che parla sempre di più di lui, della sua famiglia e del suo percorso.

    Gianni Tessari

    Quando Gianni racconta la sua storia, lo fa con autenticità e passione. E’ diretto e carismatico. Ciò che gli riesce meglio è interpretare il vino e il territorio a modo suo o, come dice lui con grande umilità “almeno ci provo a farlo”. Coniuga la conoscenza acquisita in anni di esperienza e un occhio sempre attento ai mutamenti del mercato e ai gusti dei consumatori.

    Questo spirito visionario si riflette perfettamente nel suo ultimo vino: l’AD 13.21 Monti Lessini Doc.

    AD 13.21 Monti Lessini DOC: Un Durello Metodo Classico in edizione limitata

    AD 13.21 Monti Lessini DOC è un Durello Metodo Classico Dosaggio Zero in edizione limitata. Ne sono stati prodotti solamente 200 esemplari in formato magnum disponibili su assegnazione e sarà proprio il vignaiolo a decidere a chi assegnare il prezioso vino.

    L’origine del nome

    Il nome AD sta per Annata Doppia, mentre 13.21 si riferisce ai due millesimi selezionati per dare vita a un’etichetta nella quale la dimensione affettiva del ricordo si fonde con la raffinatezza stilistica.

    La 2013, oltre ad essere un’annata eccellente per la durella, coincide con l’anno di fondazione dell’azienda e la sua prima vendemmia.

    La 2021, invece, è stata scelta per la sua straordinaria freschezza e verticalità. Il risultato è una cuvée che sorprende per l’ampiezza aromatica e la vivacità sensoriale, promettendo un’eccellente evoluzione del tempo.

    “AD 13.21 nasce da una serie di intuizioni e sperimentazioni che mettono al centro la ricerca emotiva dell’eccellenza, un gioco in cui desideriamo coinvolgere chi il vino lo degusterà. Ho scelto, infatti, di unire i due millesimi dopo la fase di spumantizzazione anziché prima, come da prassi, per esprimere con maggiore precisione e sicurezza la mia visione del Metodo Classico, pensato per coloro che ricercano l’emozione nell’essenza di un grande vino.”” dice Gianni Tessari.

    L’audacia della sperimentazione

    Ciò che colpisce di Gianni Tessari è il desiderio di evolvere e di sperimentare. Questo vino è solo l’ultimo esempio messo sul mercato con lo scopo di accompagnare i palati in evoluzione ma senza mai rinunciare alla tradizione.

    L’umiltà di Tessari come vignaiolo è emersa anche durante la presentazione di questo vino, quando ha affermato:

    “AD. 13.21 non sarebbe mai nato senza il lavoro di squadra, della famiglia e di tutto lo staff. E’ stao un progetto ambizioso e nessuno ne sapeva il risultato. Unire due vini, anzi, due spumanti, è stato come fondere due anime e il legame che le unisce è l’impegno e la visione condivisa di tutti coloro che hanno collaborato al progetto, senza esclusioni.”

    La cantina Gianni Tessari

    L’azienda vitivinicola Giannitessari nasce nel 2013 dalla volontà dell’omonimo vignaiolo di esprimere la propria concezione del fare vino attraverso il confronto con tre diversi territori: Monti Lessini, Soave e Colli Berici. I vigneti dell’azienda si distribuiscono nelle tre DOC per un totale 35 ettari complessivi, mentre la Cantina, che ha sede a Roncà (Verona), si estende per circa 7.000 m² e produce circa 350.000 bottiglie l’anno. La produzione di vini di alta qualità, rinomata e riconosciuta a livello internazionale, si concentra sulle varietà autoctone, spaziando dal Tai Rosso dei Colli Berici, all’eccellenza bianchista del Soave, fino al Durello Spumante Metodo Classico dei Lessini, che negli ultimi trent’anni è stato al centro di un processo di riscoperta e valorizzazione. Oggi Giannitessari si afferma come una delle migliori firme del Lessini Durello Spumante Metodo Classico. LEGGI TUTTO

  • in

    Adamantis 2021, ecco la seconda annata del super white di Cantina Valle Isarco

    Frutto di un’annata più fresca, supportata da un autunno soleggiato e secco, la seconda annata di Adamantis, il super white di Cantina Valle Isarco, presenta più tensione, più acidità e più mineralità rispetto all’annata di debutto, la 2020. Cuvée di Sylvaner, Grüner Veltliner, Pinot Grigio e Kerner, studiata ad hoc per valorizzare le varietà che […] LEGGI TUTTO

  • in

    “L’ultimo giorno di sole” in scena alle cantine storiche Bosca

    Bosca partecipa alla 25esima edizione di “Canelli Città del Vino”, evento organizzato dal Comune di Canelli il 21 e 22 settembre in collaborazione con l’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e l’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato,  ospitando nelle sue Cattedrali Sotterranee un importante spettacolo teatrale nato dalla creatività poliedrica di Giorgio Faletti: […] LEGGI TUTTO

  • in

    Luigi Moio a Etna Days 2024: Il vino non è un liquido, è un vettore culturale

    Nel mio recente articolo su “La stanza del vino”, ho ricordato la bella edizione di “Blend Simmetrie enoiche 2024” e riflettuto sulla complessità che il comparto vitivinicolo si trova ad affrontare oggi. Tra le sfide principali, vi sono la contrazione dei consumi, un salutismo spesso esasperato e l’uso di un linguaggio astruso e iper-tecnico. Tuttavia, nonostante il futuro del vino sia spesso dipinto con toni cupi, c’è un aspetto fondamentale che continua a rendere questa bevanda unica e immortale: il suo profondo legame con la cultura.

    Flamini_Lunetta_Moio_Gauvrit_Cambria

    Il vino è una bevanda che va oltre la semplice degustazione; è un mezzo per esplorare luoghi e tempi diversi. I terroir di grande espressività possono imprimere un’impronta unica nel vino, la cui degustazione permette di viaggiare nello spazio (luogo) ma anche nel tempo quando si assaggiano vecchie annate, e questa magia di collegarsi ad un luogo attraversando il tempo, è solo prerogativa del vino.

    Un concetto simile è stato espresso da Luigi Moio, presidente dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV), durante gli Etna Days, organizzati dal Consorzio Etna Doc che si stanno svolgendo in questi giorni a Castiglione di Sicilia. Il prof. Moio ha evidenziato come il settore del vino stia attraversando un momento difficile, anche a causa di una mancata trasmissione intergenerazionale del significato culturale del consumo di vino.

    Ha osservato che le nuove generazioni, attratte dalla mixology, si stanno allontanando dal vino pur assumendo più alcol rispetto alle generazioni precedenti. Paradossalmente, il vino è spesso penalizzato nel dibattito su alcol e salute, mentre altre bevande alcoliche sfuggono a questa critica.

    Secondo il prof. Moio, c’è una grande responsabilità da attribuire alla comunicazione, che è troppo spesso confusionaria e contraddittoria. “Non possiamo dire che il vino fa bene perché c’è l’alcol”, ha spiegato, “ma ci sono altri argomenti che distinguono il nostro mondo e che accomunano il prodotto con i territori e la loro storia”. Il prof. Moio ha concluso sottolineando che il vino “non è un liquido, è un vettore culturale. Bere un calice di Etna è un atto culturale, e la forza della sua denominazione è data dall’identità costruita attorno al Vulcano”.

    Queste riflessioni mettono in luce come, nonostante le numerose sfide che il settore vitivinicolo si trova ad affrontare, il vino mantenga il suo ruolo di elemento culturale di grande valore. Non è solo una bevanda, ma un simbolo di identità territoriale, storia e tradizione. Ogni bottiglia racconta una storia unica: dai terroir che ne determinano le caratteristiche organolettiche, alle persone che con passione e dedizione ne curano la produzione, fino ai momenti conviviali che il vino accompagna, favorendo connessioni umane e sociali.

    In questo contesto, è fondamentale che il mondo del vino sia difeso e valorizzato non solo per le sue qualità intrinseche, ma anche per i significati profondi che porta con sé. Diventa necessario, quindi, ripensare il modo in cui il vino viene comunicato alle nuove generazioni. Serve un approccio che vada oltre il linguaggio tecnico e che riesca a trasmettere l’essenza del vino come esperienza sensoriale, culturale ed emotiva, capace di legare insieme storia, geografia, e tradizioni locali. LEGGI TUTTO

  • in

    Cicinis 2023, il Sauvignon Blanc simbolo di Attems

    Attems, l’azienda friulana del Gruppo Marchesi Frescobaldi, annuncia l’uscita sui mercati internazionali di Cicinis 2023. Il nuovo millesimo si presenta di colore giallo paglierino, al naso si apre con un bouquet complesso, in bocca colpisce la struttura avvolgente e il finale persistente. Cicinis è un Sauvignon Blanc in purezza che rispecchia il terroir del Collio. […] LEGGI TUTTO

  • in

    Vino (Osservatorio UIV-ISMEA): primo semestre positivo (+2,4% volume)

    Con quasi 3,9 miliardi di euro e 10,6 milioni di ettolitri esportati il vino italiano chiude il primo semestre 2024 con un consuntivo in positivo sia sul fronte dei volumi (+2,4% la performance a/a) che dei valori (+3,2%). Un risultato, quello fotografato dai dati Istat elaborati dall’Osservatorio Uiv-Ismea a pochi giorni dalla presentazione – assieme […] LEGGI TUTTO

  • in

    AD 13.21: il nuovo Monti Lessini da collezione di Giannitessari

    Il mondo del vino accoglie una nuova gemma dalle colline della Val d’Alpone: Giannitessari, azienda vitivinicola di Roncà (Verona), presenta AD 13.21 Monti Lessini DOC. Si tratta di un Durello Metodo Classico Dosaggio Zero in edizione limitata – soli 200 esemplari in formato magnum disponibili su assegnazione – che il vignaiolo dedica agli estimatori dell’azienda […] LEGGI TUTTO

  • in

    Al via il Gruppo di alto livello sul settore vitivinicolo europeo

    Sono stati avviati oggi i lavori del Gruppo di alto livello sul settore vitivinicolo promosso dalla Commissione europea che ha visto riuniti a Bruxelles i rappresentanti degli Stati membri dell’Unione e quelli delle Associazioni di categoria europee, fra cui il Comité Vins (CEEV) – di cui Federvini è parte. Il Gruppo di alto livello istituito […] LEGGI TUTTO