Le notizie provenienti dalla Cina circa le difficoltà nella produzione di vino e di un mercato domestico non più così positivo sembrano molto ben riflesse nei dati di Changyu Pioneer Wine, di cui presento quello che sono riuscito a mettere insieme leggendo il bilancio cinese (in inglese, ma sempre un bilancio cinese). I volumi di vendite di vino nel 2019 sono in calo (e non di poco, -15%), vendite sono in leggera discesa (grazie alla crescita del brandy e del prezzo mix), i margini industriali un tempo molto elevati restano su livelli più moderati e l’azienda genera meno cassa del passato, nonostante abbia decisamente tagliato gli investimenti (dopo la scorpacciata degli ultimi anni). Naturalment resta un’azienda estremamente profittevole, con circa 650 milioni di vendite, 115 milioni di euro di utile netto e una cassa di quasi 100 milioni da investire. Ma come vedete anche dai grafici allegati, che dicono più di mille parole, non sta andando nella direzione auspicata. Passiamo a una breve analisi dei dati.
- Changyu Pioneer Wine ha realizzato 5 miliardi di yuan di vendite nel 2019, di cui il 76% nel vino (in calo del 4%) e il 21% nel brandy (in crescita del 7%). Queste due componenti combinate a una quota marginale di altre vendite messe insieme fanno il calo di cui dicevamo sopra del 2% a livello consolidato. Il calo sembrerebbe principalmente legato al -16% realizzato nei mercati esteri, mentre la componente domestica che vale poco meno del 90% è rimasta stabile.
- I volumi sono la ragione principale dell’andamento del fatturato: la produzione di vino cala del 15% a 96mila tonnellate (lo converto con qualche patema d’animo in circa 1 milione di ettolitri), mentre quella di brandy è stabile a 39mila.
- Il margine industriale cala al 62.5% dal 63% dello scorso anno soprattutto per il cambiamento di mix delle vendite verso il brandy, dove i margini sono leggermente sotto il 60% rispetto al 63.5% del segmento vino.
- Non sappiamo molto altro di questo bilancio salvo l’utile netto di 892 milioni di yuan, 115 milioni di euro, in calo dell’8% sull’anno scorso e sul cash flow, -14% a 838 milioni di yuan. Non riusciamo a ricostruire il cash flow, ma è evidente il calo degli investimenti, da 500 a 200 milioni di yuan (dal 10% al 4% del fatturato), ma dopo i colossali investimenti per costruire la famosa città del vino. L’azienda ha infatti investito tra il 2012 e il 2017 quasi 6 miliardi yuan in tutto.
- Vi lascio ai numeri e alle tabelle, ricordandovi che il 17% di questa azienda è di proprietà di ILLVA, di proprietà a sua volta della famiglia Reina, il cui leader Augusto è mancato recentemente. Un grande imprenditore.
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