Fonte: Agreste
Da quando c’è il blog, quindi dal 2006, questa è la seconda volta che guardiamo a come si muove il mondo del vino in una grande crisi globale. Nel 2008-09 fu colpa della finanza, questa volta è più prevedibile ma più grave, perchè riguarda la salute. Bene, in entrambe le crisi i vini francesi hanno sofferto più di tutti gli altri, per via del loro posizionamento più “ciclico” e “celebrativo” rispetto alle caratteristiche più… fondamentali… che hanno i vini degli altri paesi. E dentro le esportazioni francesi c’è una fetta che somiglia molto all’Italia in termini di posizionamento e con un andamento solo leggermente peggiore di quello dei vini italiani. Tutti i vini francesi insieme sono calati dell’11% nel 2020, ma la fetta che esclude Bordeaux, Borgogna e Champagne cala del 4%, quindi molto vicino all’evidenza italiana e spagnola. Purtroppo per la Francia, il calo dello Champagne e del Bordeaux, -20% e -14% non ha lasciato scampo. Sappiamo però, visto quello che è già capitato, che tanto quanto la discesa è ripida, la risalita è veloce. E qualche segnale si vede già nei numeri degli due ultimi mesi del 2020, quando i vini francesi sono cresciuti anno su anno del 7% (noi 3%) e del 13%. Passiamo ai numeri, con un occhio anche al confronto con l’Italia.
- Le esportazioni francesi di vino sono calate dell’11% a 8.7 miliardi di euro, con una riduzione del 5% dei volumi a 13.5 milioni di ettolitri e un prezzo medio di esportazione calato del 6% a 6.45 euro al litro.
- La principale categoria di esportazione resta lo Champagne con 2.5 miliardi di euro e una riduzione del 20.5% sul dato rettificato 2019. I volumi esportati calano per la prima volta da anni sotto il milione di ettolitri, -17%, e spiegano per la maggior parte il calo del valore (mix soltanto -4%).
- Nel caso del Bordeaux succede invece il contrario, visto che nel contesto del -14% a 1.7 miliardi di euro, la ragione principale sta nel peggioramento del prezzo mix (-11%), cattivo segno questo. Molto buoni sono invece di dati sui vini di Borgogna che non hanno mollato quasi niente nel 2020: 993 milioni di euro, -0.4% con un incremento dell’1% dei volumi.
- Arriviamo poi a “tutto il resto” che sono i vini che dicevo prima: 3.5 miliardi di euro, -4%, 6.4 milioni di ettolitri di export, -6%.
- Il confronto con l’Italia è ovviamente sfavorevole, come lo sarà per tutti gli altri paesi del mondo. Trovate un paio di grafici sotto che vi mostrano la distanza tra il nostro export e quello francese: era di 3.3 milardi di euro a fine 2019 (in crescita dai 3.1 miliardi) e ha toccato un “minimo” intorno a 2.3 miliardi a settembre-ottobre 2020, prima di riallargare. Giusto per curiosità, a dicembre 2007 la Francia era a 6.8 miliardi e l’Italia a 3.5 miliardi, quindi con una differenza medesima di 3.3 miliardi. Al picco della crisi a fine 2019 la Francia scese a 5.5 miliardi e l’Italia restò a 3.5 miliardi, riducendo il gap a 2.0 miliardi di euro. Quindi… forse per la Francia poteva andare peggio…
…ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco