Fonte: bilancio aziendale
Il bilancio di Nosio chiuso al 31 luglio 2020 reso disponibile sul sito mostra dei dati tutto sommato positivi, se visti nel contesto della sfida del COVID: il fatturato è cresciuto del 4% e l’utile netto è calato del 15% ma per colpa di un aumento delle tasse, senza il quale sarebbe rimasto stabile. Nosio è il braccio commerciale di Mezzacorona, con una produzione diretta di spumanti. I segni della pandemia sono ravvisabili nel calo delle vendite di spumanti (che comunque sono meno del 10% del fatturato aziendale) e probabilmente nel leggero incremento del debito dovuto al maggior capitale circolante (leggi: magazzino). Fuori queste due cose, se mi avessero detto un anno di questi tempi che questi sarebbero stati i numeri sarei stato forse scettico. Ovviamente la chiusura a luglio 2020 ha escluso forse un pezzetto di impatto negativo sulla seconda parte dell’anno, ma comunque come abbiamo visto da altre aziende che già hanno riportato (Masi qualche settimana fa), non tutti se la sono cavata bene come Nosio. Passiamo ai numeri allora.
- Le vendite sono salite del 4.5% a 126 milioni di euro, con un progresso del 6% in Italia (42 milioni) e un andamento meno positivo man mano che ci si allontana (resto Europa +5%, resto del mondo +3%).
- In termini di prodotto, gli spumanti calano dell’11% a 10 milioni, mentre i vini fermi in bottiglia sono cresciuti del 5.3% a 106 milioni e sono la ragione principale dell’evoluzione positiva delle vendite.
- La struttura dei costi mostra pochi scossoni. Gli acquisti sono calati leggermente in proporzione alle vendite, mentre sono cresciuti in modo importante i costi per i servizi esterni (dal 20% al 22% quasi), effetto compensato dal calo della pubblicità e dei costi del personale. Nosio ha poi beneficiato di un incremento dei contributi (da 1.7 a 2.5 milioni di euro). Il tutto per arrivare a un utile operativo in crescita del 7% a 5.9 milioni.
- Sotto però bisogna considerare le perdite su cambi (che hanno aiutato l’utile operativo) e quindi si arriva a un utile ante imposte praticamente stabile (4.5 milioni), mentre l’utile netto è abbattuto del 15% (da 3.4 a 2.9 milioni di euro) dall’aumento dell’imposizione fiscale dal 29% al 36%.
- La parte finanziaria vede un incremento del debito da 38 a 41 milioni di euro. Dobbiamo sempre considerare che Nosio ha in bilancio partecipazioni per quasi 50 milioni e quindi se dovesse fare il bilancio consolidato probabilmente arriveremmo a dati molto diversi. Ad ogni modo, nel 2020 l’aumento di 3 milioni si spiega con i dividendi pagati a Mezzacorona (2.7 milioni) e un peggioramento del capitale circolante di un paio di milioni, che hanno più che compensato la generazione di cassa, nel contesto di un anno di investimenti stabili (circa 4 milioni).
- Gli scambi azionari sulle azioni Nosio sono stati condotti a 333 euro per azione, con un premio del 20% circa sul patrimonio netto. Sulla base di questa valutazione Nosio è valutata circa 100 milioni di euro (per il capitale azionario).
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