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Caso Prosek. UE: no alla sovrapposizione di menzioni tradizionali alle IG riconosciute


Oggi è una giornata importante nella difesa dell’identità e del valore delle denominazioni. Dopo due anni di negoziato cogliamo con entusiasmo, a conclusione del trilogo tenutosi oggi a Bruxelles, l’approvazione della nuova proposta di regolamento dell’Unione Europea sulle indicazioni geografiche che prevede più semplificazioni e tutele. Verrà vietato l’uso di menzioni tradizionali, come quella di “prosek”, che emulano l’indicazione geografica di altri Stati membri, e che generano confusione nel consumatore e favoriscono il fenomeno dell’“italian sounding”, dannoso tanto per i prodotti quanto per i territori che li producono. Un sentito ringraziamento va a Paolo De Castro, relatore del provvedimento e da sempre in prima fila nella battaglia alla difesa del Made in Italy, al Governo il cui supporto è stato determinante nella battaglia al “prosek”, e ai tre Consorzi di tutela che, insieme all’Associazione, hanno portato a casa un risultato straordinario. Il gioco di squadra che ci ha visti collaborare per il “caso prosek” deve essere il nostro punto di forza anche in futuro per la difesa degli interessi del Veneto”.

Alla chiusura del trilogo – negoziato interistituzionale informale che riunisce rappresentanti del Parlamento europeo, del Consiglio dell’Unione europea e della Commissione europea – Marina Montedoro, presidente dell’Associazione per il patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, commenta la nuova proposta di regolamento UE sulle indicazioni geografiche che non permetterà la registrazione di menzioni tradizionali, come quella di “prosek”, che emulano le indicazioni geografiche riconosciute di altri Stati membri.

Il testo dell’accordo, raggiunto oggi tra i negoziatori di Parlamento europeo (Paolo De Castro), Consiglio (il Ministro spagnolo Luis Planas) e Commissione (il Commissario Janusz Wojchechowski), dopo il lavoro redazionale che verrà completato nelle prossime ore, arriverà (probabilmente il 30 ottobre) sul tavolo del Comitato Speciale Agricoltura del Consiglio, che dovrà dare il via libera formale con una lettera di conferma. Il Parlamento Ue avvierà a sua volta le formalità per l’approvazione finale con un voto singolo di approvazione dell’accordo in Commissione AGRI, probabilmente durante la seduta del 27- 28 novembre, e il definitivo via libera della Plenaria a inizio 2024 (tra gennaio e febbraio).

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Fonte: https://www.bereilvino.it/feed/

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