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    Il punto sul turismo rurale nella Sila Greca in occasione dei 10 anni del Biscardino

    di Giuseppe Marino*

    Un decennio di impegno nel turismo rurale è stato celebrato con grande entusiasmo presso Il Biscardino, nel cuore della Sila Greca. In occasione del 10º anniversario, una tavola rotonda ha riunito esperti, autorità locali e appassionati per discutere del futuro del turismo nelle aree rurali della Calabria. L’evento ha rappresentato un momento significativo per riflettere sui progressi fatti e per tracciare le linee guida per uno sviluppo sostenibile e rigenerativo del territorio.

    La serata si è aperta con i saluti del Sindaco di Cropalati e con l’introduzione di Pasquale Vulcano, cultore dell’enogastronomia calabrese e coordinatore dell’evento. Vulcano ha sottolineato l’importanza di questa celebrazione, non solo per riflettere sui successi del passato, ma anche per promuovere una discussione continua sullo sviluppo sostenibile del territorio. “Questo decimo anniversario non è solo una celebrazione, ma un’opportunità per riaffermare il nostro impegno nel valorizzare le eccellenze locali e promuovere il turismo rurale”, ha dichiarato.

    Radici e Turismo di Ritorno: Le Parole di Giuseppe Sommario

    L’intervento chiave della serata è stato quello di Giuseppe Sommario, ricercatore presso l’Università Cattolica di Milano. Sommario ha parlato delle radici storiche del territorio, del fenomeno delle “spartenze” e del turismo di ritorno, evidenziando l’importanza di riscoprire e valorizzare le tradizioni locali. Ha sottolineato come il turismo slow, di cui è un convinto sostenitore, possa trasformare la ruralità in una risorsa preziosa per lo sviluppo economico e culturale della regione. “La riscoperta delle nostre radici non è solo un atto di memoria, ma una strategia concreta per il futuro. Il turismo di ritorno offre opportunità uniche per rafforzare l’identità culturale e promuovere un’economia sostenibile”, ha affermato Sommario.

    Storie di Successo: Innovazione e Collaborazione

    I protagonisti della serata sono stati i produttori e le attività del territorio che hanno condiviso con entusiasmo e passione le loro esperienze e traguardi.

    Cesare Renzo ha illustrato l’impegno della Condotta Slow Food Magna Grecia-Pollino. Ha spiegato come l’organizzazione stia lavorando per promuovere la sostenibilità alimentare e preservare le tradizioni culinarie locali, puntando su una produzione etica e rispettosa dell’ambiente.

    Eugenio Celestino, rappresentante della Pro-loco Camigliatello, ha parlato delle numerose iniziative volte a promuovere le bellezze naturali e culturali della zona. Ha sottolineato l’importanza di un turismo integrato e sostenibile, capace di valorizzare il patrimonio locale e di attrarre visitatori in cerca di esperienze autentiche.

    Manuela Laicona, co-founder de La Catasta Pollino, ha condiviso come la sua iniziativa stia contribuendo a creare una rete di supporto tra i produttori locali. La Catasta è diventata un punto di riferimento per la comunità, facilitando la collaborazione e lo scambio di idee e risorse tra i vari attori del territorio.

    Vincenzo Brunetti di La Sulla ha raccontato la sua esperienza nell’innovare rispettando le tradizioni. Ha evidenziato come sia possibile coniugare modernità e tradizione per creare prodotti di alta qualità che rispecchiano l’identità locale.

    Dino Briglio della cantina L’Acino ha raccontato di come una piccola realtà territoriale possa diventare protagonista anche all’estero, esportando i propri vini in paesi come Giappone e Canada. Ha spiegato come l’attenzione alla qualità e alla sostenibilità siano stati elementi chiave per il successo internazionale della cantina.

    Il team di Cirò Revolution, rappresentato da Cataldo Calabretta, Francesco De Franco e Maria Angela Parrilla, ha dimostrato come la collaborazione possa trasformare un settore importante come quello vitivinicolo anche in Calabria. Calabretta ha spiegato come il loro progetto stia rivoluzionando il modo di fare vino in Calabria, puntando su qualità, autenticità e cooperazione tra i produttori.

    Infine, Daniele Campana ha raccontato il successo del progetto Pizza in Teglia, che valorizza i prodotti locali e promuove la cultura gastronomica calabrese. Ha spiegato come l’utilizzo di ingredienti locali e la cura nella preparazione siano fondamentali per creare un prodotto unico e apprezzato dai consumatori.

    La serata è stata un’importante occasione di confronto e di ispirazione, mostrando come l’innovazione e la collaborazione possano portare a risultati straordinari, valorizzando il territorio e le sue eccellenze.

    Fare Rete: Valori Etici e Rispetto Umano

    Un tema centrale emerso durante la tavola rotonda è stato l’importanza di fare rete tra i soggetti che condividono valori etici e rispetto umano. Questo approccio collaborativo non solo rafforza le iniziative locali, ma crea anche un ambiente di fiducia e supporto reciproco, fondamentale per il successo a lungo termine. “Il nostro territorio ha bisogno di unire le forze. Solo attraverso la cooperazione e il rispetto reciproco possiamo affrontare le sfide del futuro e valorizzare le nostre risorse in modo sostenibile”, hanno osservato i relatori.

    Un Legame Osmotico con il Territorio

    Riflettendo sui 10 anni di attività, il fondatore de Il Biscardino, Gino Marino, ha ricordato come l’idea di creare un legame osmotico con il territorio sia stata alla base del loro successo. “Dipendiamo dalle risorse del territorio e dalla sua autenticità, e al contempo, il territorio necessita del nostro impegno per essere valorizzato, promosso e rigenerato. Questa simbiosi è la chiave del nostro successo e della nostra sostenibilità”, ha affermato Marino.

    L’evento si è chiuso con un rinfresco collettivo, dove i partecipanti hanno potuto degustare i prodotti genuini dell’agriturismo locale, celebrando le eccellenze gastronomiche del territorio e rafforzando il senso di comunità e collaborazione. “Questo momento di convivialità è un simbolo della nostra filosofia: valorizzare i prodotti locali e costruire comunità attraverso la condivisione”, ha concluso il padrone di casa Gino Marino.

    Con la partecipazione attiva delle attività locali ed il sostegno delle autorità pubbliche e dei cittadini calabresi, il futuro del turismo rurale anche nella Sila Greca appare luminoso e promettente. La serata ha ribadito l’importanza di valori etici e del rispetto umano come pilastri per costruire una rete solida e prospera, capace di affrontare le sfide del futuro con coesione e visione comune. Questo evento non solo celebra il decennale di un’attività di successo, ma rappresenta anche l’inizio di una collaborazione più intensa e strutturata per la rinascita del territorio. “Il nostro impegno per il futuro è continuare a innovare rispettando le nostre radici, promuovendo un turismo sostenibile che valorizzi il territorio e le persone che lo abitano”, ha concluso Vulcano.

    *Il progetto dell’agriturismo Il Biscardino, nasce 10 anni fa da una felice intuizione di Gino Marino con la collaborazione di suo fratello Giuseppe. LEGGI TUTTO

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    La Selezione del Vino Doc Aquileia ed Esplorâ

    La 61° edizione della Selezione del Vino Doc Aquileia ha decretato 8 vincitori rilevando una crescita complessiva della qualità. Quattordici sono state le aziende vinicole della Doc Aquileia che hanno presentato alla selezione 55 referenze in totale, 35 bianchi e 20 rossi. La commissione di degustazione, composta da Paolo Ianna (presidente), Raffaella Nardini (AIS FVG), Bruno Basso (FISAR PN), Marco De Savorgnani (ONAV), e Michele Bonelli (Assoenologi FVG), ha selezionato due vini per ognuna delle quattro categorie: Vini bianchi fermi, Vini bianchi aromatici, Refosco dal peduncolo rosso e vini rossi:

    La commissione di degustazione

    Pinot bianco Poc ma Bon Doc Friuli Aquileia 2023, Tarlao

    Friulano Doc Friuli Aquileia 2023, Ca’ Bolani

    Sauvignon Doc Friuli Aquileia 2023, Cantine Rigonat

    Traminer aromatico Campo di Viola Doc Friuli Aquileia 2022, Vini Brojli

    Refosco dal peduncolo rosso Riserva Campo della Stafula Doc Friuli Aquileia 2020, Vini Brojli

    Refosco dal peduncolo rosso Mosaic Ros Doc Friuli Aquileia 2020, Tarlao

    Rosso Riserva Nodoi Doc Friuli Aquileia 2021, Agrivinum

    Rosso Sabellius Doc Friuli Aquileia 2020, Mulino delle Tolle

    I produttori della DOC Friuli Aquileia

    Il prestigioso riconoscimento “Marco Gottardo” che da anni si svolge come ricordo ad uno dei viticoltori più attivi nella Doc e scomparso prematuramente, è stato assegnato all’Azienda Mulino delle Tolle.

    Nelle vigne della Doc, il vino rappresenta un legame vivente con l’eredità degli antichi romani, narrando storie di passione e cultura attraverso ogni sorso. Questo prezioso connubio tra terra, storia e gusto crea relazioni profonde, unendo chi lo degusta alla bellezza millenaria di questo luogo. Ed è con questo spirito che dal 2022 viene organizzato l’evento “Esplorâ,” un viaggio stampa di promozione del territorio dedicato a giornalisti. Due giorni da vivere con i produttori nelle loro vigne, scoprendo non solo il vino ma anche le relazioni con molti soggetti coinvolti nella stessa missione, come ad esempio il laboratorio di cioccolato dell’aquileiese e un casone della laguna.

    “Gli eventi di promozione del territorio sono un volano concreto per sostenere le zone della DOC ad alta vocazione turistica – grazie alla loro storia millenaria e alla loro posizione. A dimostrazione di ciò, posso dire che anche le cantine e i viticoltori sono fortemente motivati e coinvolti, tanto da aprire, sempre di più ed in maniera sempre più organizzata le porte delle loro cantine a visitatori e amanti del vino. Solamente nell’ultimo anno abbiamo assistito all’inaugurazione di due wine bar che fanno capo proprio a cantine della DOC.” Roberto Marcolini, presidente DOC Friuli Aquileia. LEGGI TUTTO

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    Vino Vip, PuntoZero tocca il cielo con un dito!

    Sulle Dolomiti, dove la natura si mostra in tutta la sua grandezza, PuntoZero, cantina gioiello dei Colli Berici, presenta le sue raffinate selezioni enologiche in occasione della quattordicesima edizione di Vino Vip Cortina, il prestigioso summit organizzato dalla rivista Civiltà del bere. Domenica 14 e lunedì 15 luglio 2024 esperti di fama internazionale e personalità […] LEGGI TUTTO

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    Rosso di Montalcino, il vino del libero arbitrio

    Il Rosso di Montalcino DOC è la denominazione di ricaduta della celeberrima DOCG Brunello di Montalcino. Si definiscono informalmente “di ricaduta” quelle DOC o IGT, solitamente di estensione uguale o superiore alle altre insistenti sullo stesso territorio, in cui, per l’appunto, “ricadono” vini: che per qualsiasi motivo hanno subito un declassamento rispetto alla DOC o DOCG più nobile del territorio; che sono concepiti per rappresentare la versione più giovane e immediata della DOC o DOCG più nobile del territorio; per i quali il produttore ha volutamente rifiutato di reclamare la DOC o la DOCG più nobile del territorio.

    Questa alquanto esaustiva spiegazione del termine “di ricaduta” l’ho tratta dal sito italvinus.it. A ben guardare, se ci si sofferma sul senso di alcune parole come declassamento, rifiutato, giovane, immediato, verrebbe da pensare che i vini che rientrano in questa denominazione non siano poi di un livello particolarmente eccelso e che non potranno mai ambire al rango di grandi vini, prerogativa riservata per l’appunto solo alla DOCG più aristocratica del territorio.

    Non è così per il Rosso di Montalcino, anzi, dopo aver partecipato alla degustazione che celebrava il quarantennale della nascita della DOC Rosso di Montalcino, tenutasi nell’ambito della manifestazione Red Montalcino, ho avuto la netta sensazione che i produttori di quell’areale, uno dei più vocati al mondo, si trovino di fronte una bella gatta da pelare in termini di promozione e posizionamento del prodotto perchè la qualità del Rosso di Montalcino è complessivamente molto elevata, ma non solo, può essere un vino molto longevo, in definitiva si possono aprire delle grandi bottiglie, quindi come la mettiamo con il Brunello?

    Paradossale?potrebbe essere, ma basti citare, a titolo di esempio, il Rosso di Montalcino Poggio di Sotto 2009 che inserito alla cieca in una batteria di Brunello monumentali, darebbe filo da torcere anche al degustatore più esperto che certamente farebbe fatica a riconoscerlo come Rosso di Montalcino.

    Avercene di questi problemi, si dirà, e in effetti pochi terroir al mondo sono baciati da cotanta fortuna. L’unico rischio di trasformare un’opportunità in una minaccia è quello di comunicare in maniera sbagliata il Rosso di Montalcino. Ad esempio, mi trova un po’ freddo l’idea che la promozione possa concentrarsi principalmente su un determinato target di consumatori, nello specifico i giovani.

    Credo sia un errore proprio perché significherebbe ridurne gli orizzonti, facendolo vivere ancora all’ombra del vino mito, il Brunello. Invece, il Rosso di Montalcino è ormai pronto per vivere di luce propria. Potrebbe invece essere, in puro stile bordolese, una sorta di “second vin” che farebbe felici appassionati (giovani e meno giovani) che vogliono stappare e bere un’ottima bottiglia, che può essere anche grande come abbiamo detto.

    A tal proposito, sempre pescando dai ricordi della degustazione del quarantennale, cito Fattoria del Pino 2015, Sesti 2016, Banfi Poggio alle Mura 2016, Poggio Antico 1993. Bottiglie che, comprate appena uscite sul mercato, viaggerebbero a prezzi più contenuti rispetto ai Brunello delle stesse aziende, salvo poi, per chi ha voglia di aspettare, ritrovarsi dei veri e propri tesori tra le mani.

    Vino del libero arbitrio il Rosso di Montalcino, definito così con una felice intuizione da Barbara Di Fresco, giornalista di RaiNews24, moderatrice del convegno di apertura del quarantennale della denominazione denominazione che ha visto la partecipazione di Enzo Tiezzi, past president del Consorzio del vino Brunello di Montalcino e ‘padre putativo’ del giovane Rosso, Andrea Costanti tra gli artefici del successo commerciale di questo vino e Francesco Ripaccioli, produttore e nipote del primo presidente l’ex Consorzio del Rosso poi confluito nell’ente consortile unitario a metà degli anni ‘90, Primo Pacenti. Del libero arbitrio si diceva perché decidi tu quando berlo, giovane appena esce sul mercato, oppure dopo averlo dimenticato per qualche anno in cantina. La certezza è che, qualunque sia la tua decisione, il Rosso di Montalcino non ti deluderà mai, caratteristica non comune a tutti i vini, ne converrete.

    Se i Rossi di Montalcino sono singol vineyard, se vengono da un cru, di per sé, avrebbero identità più marcata, perché l’elemento ossigeno essendo meno presente va a piallare un pochino meno gli elementi descrittivi dei luoghi. Teoricamente un Rosso di Montalcino per quanto sia considerato da sempre non un figlio di un dio minore, ma un secondo vino rispetto al Brunello, in realtà il segreto dell’identità dei luoghi è forse un po’ più marcato su un rosso di Montalcino che su un Brunello perché c’è un elemento omologante che si chiama ossigeno che è meno presente.

    (Roberto Cipresso)

    Per chi volesse approfondire  l’impatto sul mercato del Rosso di Montalcino, riporto un estratto della relazione dell’Osservatorio UIV

    Il Rosso di Montalcino è tra quelle denominazioni ancora in grado di produrre crescita in un contesto internazionale certamente complesso per la tipologia. Il vino ilcinese si inquadra in una domanda ancora reattiva per i prodotti dalla forte identità, ancorata a territori di grande riconoscibilità, territori/brand come vengono definiti, ma soprattutto prodotti in grado di trasmettere una immagine più contemporanea di sé e del loro ambiente.

    La dimostrazione plastica la si trova nella costante crescita dei prezzi medi del Rosso, con posizionamenti ben consolidati sui segmenti più profittevoli (Horeca) e allargamento delle vendite verso fasce di prezzo a più alto valore aggiunto

    Nel 2023 i prezzi medi hanno registrato aumenti importanti: +10% sul mercato interno, sopra la media nazionale, e +5% all’estero.

    Molto interessanti – e spia comunque di una denominazione in salute dal punto di vista della reputazione – è la dinamica dei prezzi medi di vendita: negli ultimi tre anni si è avuta una forte decrescita della fascia cosiddetta “basic” (fino a 8 euro/bottiglia, franco cantina), passata dall’80% al 52%, con contemporanea crescita delle fasce superiori: quella da 8 a 10 euro ha raddoppiato il proprio peso, portandolo al 35% di share, così come ha fatto la fascia 10-15 euro, che è arrivata al 5% di quota.

    I prodotti ad altissimo valore (sopra i 15 euro la bottiglia) costituiscono un piccolo cameo, che vale circa il 3% delle vendite. Il trend del 2023 conferma questa “premiumizzazione” del prodotto: calo significativo della fascia basic (-35%), aumenti rispettivamente del 16% e 47% per quelle tra 8-10 e 10-15 euro.

    Fino al 2022 per le vendite di Rosso di Montalcino Doc la parte preponderante era costituita dal mercato domestico, con una quota volume/valore pari al 55%. Il 2023, a fronte di una diminuzione più netta del mercato nazionale, ha segnato un ribilanciamento delle vendite all’estero, che hanno aumentato il loro peso arrivando al 47% sul totale.

    Il Rosso di Montalcino è venduto in oltre 90 Paesi. Secondo i dati dell’Osservatorio Economico del Consorzio, circa il 40% del valore delle vendite viene generato dal mercato statunitense, seguito dal Canada (14%), per un’incidenza totale del blocco Nordamerica pari al 51%. I Paesi di seconda fascia sono tutti europei, con in testa Germania (6%), Svezia (5%), UK (4%) e Norvegia (1%).

    Eccettuata la Svezia, tutti i principali mercati sono in una fascia di prezzo superiore agli 8 euro/bottiglia (prezzo franco cantina).

    Nei primi 4 mesi di quest’anno, segnala l’Osservatorio Uiv su base SipSource, i consumi negli Usa del Rosso di Montalcino sono cresciuti, in netta controtendenza con il mercato complessivo (i rossi italiani segnano un -8%), del 4,5%. LEGGI TUTTO

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    A luglio quattro pic-nic in vigna all’azienda agricola La Ciocca

    Proseguono nel mese di luglio con quattro nuovi appuntamenti i pic nic in vigna dell’azienda agricola La Ciocca in località Sghia di Travazzano Piacentino. Protagonisti della terza edizione del format ideato per chi vuole concedersi una pausa di gusto e relax sui Colli Piacentini sono i migliori sapori del territorio da godersi affacciati su un […] LEGGI TUTTO

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    Gli appuntamenti estivi di Tenuta Le Colonne

    L’estate entra nel vivo a Tenuta Le Colonne, azienda vitivinicola bolgherese che oltre a produrre vino vanta un accogliente spazio ristorazione, il Bistrò Toscano, dove degustare specialità del territorio. Nel giardino fiorito della cantina, situata a Donoratico, tra San Vincenzo e Castagneto Carducci (LI), proseguono le serate all’insegna della convivialità, del buon vino e del […] LEGGI TUTTO

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    Blues & Wine Soul Festival 2024

    E siamo a XXII Edizioni . Un record per quello che è considerato un festival pioniere dell’enoturismo in Europa ed il più grande festival itinerante del vino e della musica nel mondo. Stavolta dal 30 Luglio all’11 Agosto la fase clou estiva, ma con appendici poi a fine Agosto e fine Settembre e con la […] LEGGI TUTTO

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    VinoVip Cortina 2024: torna l’evento biennale di Civiltà del bere

    Torna l’appuntamento con i grandi nomi del vino italiano: domenica 14 e lunedì 15 luglio la perla delle Dolomiti ospiterà la quattordicesima edizione di VinoVip Cortina, evento biennale della storica rivista Civiltà del bere diretta da Alessandro Torcoli.

    Il summit, patrocinato dal Comune di Cortina d’Ampezzo, accoglierà 60 cantine leader dell’enologia italiana, che si confronteranno sul futuro del mondo del vino, con dibattiti e degustazioni aperte sia ai professionisti del settore che ai wine lovers.

    Ad aprire la due giorni sarà il talk show Resistenza! alle 15.30 di domenica 14 luglio presso l’Alexander Girardi Hall. Il momento di approfondimento ha un titolo particolarmente provocatorio e mira a indagare le tematiche più calde riguardanti la sopravvivenza della “civiltà del bere”. Dalle tendenze proibizioniste di alcuni Paesi che negano il valore culturale del vino, alle migliori politiche da adottare per la risposta al cambiamento climatico che mette sempre più a rischio la viticoltura in diverse zone del mondo, fino alle politiche commerciali più adatte a scenari economici e geopolitici sempre più complessi.

    A conclusione, come da tradizione, sarà consegnato il Premio Khail 2024, riconoscimento intitolato al fondatore di Civiltà del bere e destinato a un personaggio che si è distinto nella valorizzazione del vino italiano nel mondo.

    L’ingresso al talk è gratuito fino a esaurimento posti.

    Durante la giornata di lunedì 15 luglio lo spazio sarà tutto per gli approfondimenti enologici e le degustazioni.

    Alle 9.30 la mattinata si apre al Grand Hotel Savoia con Cabernet vs Cabernet: un evento speciale (convegno più walk-around tasting fino alle 13.30) dedicato ai “fratelli” Sauvignon e Franc, due grandi vitigni internazionali alla base del successo di alcuni tra i vini più apprezzati al mondo. Si indagheranno la dialettica tra i due e le loro differenze in termini enologici e viticoli con il coinvolgimento di grandi esperti in materia, passando poi alla prova sensoriale con l’assaggio di eccellenti versioni dell’uno dell’altro vitigno, oltre a qualche alleanza particolarmente riuscita.

    (Biglietto d’ingresso: 40 euro)

    Si prosegue nel pomeriggio con l’evento clou di VinoVip Cortina, il Wine tasting delle Aquile. Dalle 15.30 alle 19.00 (ingresso fino alle 17.30) torna la speciale degustazione ad alta quota presso il Rifugio Faloria (2.123 m slm), con vista mozzafiato sulle Dolomiti ampezzane. 180 etichette italiane simbolo del bere di qualità, tra vini e distillati, grandi classici ed eccezionali novità, raccontate direttamente dai loro creatori.

    (Biglietto d’ingresso, compresa funivia: 50 euro)

    (Biglietto d’ingresso, compresa funivia: 50 euro)

    Informazioni e prevendite sono già disponibili sul sito www.vinovipcortina.it

    Le aziende protagoniste

    Marchesi Antinori, Argiolas, Banfi, Berlucchi Franciacorta, Bortolomiol, Le Caniette, Casale del Giglio, Castagner, Castello del Terriccio, Castello di Querceto, Cesarini Sforza, Cleto Chiarli, Citra Vini, Nododivino, Collavini, Dei, Elèva, Fèlsina, Fontanafredda, Fonzone, Isole e Olena, Leone de Castris, Livon, Cantine Lvnae, Lungarotti, Mandrarossa, Le Manzane, Masciarelli, Masi Agricola, Tenuta Meraviglia, Mezzacorona, Monteverro, Montezovo, Nino Franco, Nino Negri, Pasqua Vini, Pio Cesare, Planeta, Poggio al Tesoro, PuntoZero, Quintodecimo, Rocca delle Macìe, Rottensteiner, Ruffino, Tenuta San Guido, San Marzano, Tenuta Santa Caterina, Santa Margherita, Cantina Santadi, Santi, Tedeschi, Cantina Terlano – Andriano, Tommasi Family Estates, Umani Ronchi, Velenosi, La Viarte, Villa Bogdano 1880, Villa Sandi, Vite Colte, Zenato, Zorzettig LEGGI TUTTO