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    Il Pre British di Francesco Intorcia: il ritorno alle origini del Marsala

    Marsala, terra di vento, luce e memoria, ha sempre parlato attraverso il suo vino. Se oggi il Marsala sta vivendo una rinascita grazie a produttori visionari, uno dei suoi protagonisti è senza dubbio Francesco Intorcia. Con il suo progetto Heritage, nato oltre dieci anni fa, Intorcia ha saputo riscoprire e valorizzare il “Pre British”, il vino perpetuo che affonda le radici nella storia enologica siciliana ben prima dell’arrivo degli inglesi.

    Francesco Intorcia

    Heritage: l’eredità di una famiglia e di un territorio

    Quasi tre lustri fa, dopo ripetuti assaggi di vecchie annate di Marsala nella cantina di famiglia che produce vino dal 19030, Francesco Intorcia si rende conto di avere tra le mani un patrimonio dal valore inestimabile. Nel 2010, con la benedizione di papà Antonio, decide di mettere in bottiglia le prime Riserve di Marsala Intorcia del nuovo corso, reputando la vendemmia 1980 la più adatta per il nuovo progetto che ha in testa. Nasce così il marchio Heritage, che dall’inglese traduciamo con il termine eredità, intesa come patrimonio di una famiglia e di un territorio unico come Marsala.  Un pezzo di cuore del progetto è proprio il “Pre British”, un vino che riprende la tradizione del perpetuo, sistema di affinamento che precede la fortificazione introdotta dagli inglesi nel XVIII secolo.

    Il Pre British: il vino della memoria

    Il Pre British nasce da uve autoctone, in primis il Grillo, raccolte a mano all’alba e sottoposte a un processo di vinificazione che prevede macerazione sulle bucce per tre giorni, pressatura soffice e fermentazione a temperatura controllata. Dopo la svinatura, il vino viene trasferito in botti perpetue da 1000 litri, dove affina per almeno 6-8 mesi prima di essere imbottigliato e riposare ulteriori 4-6 mesi. Questo metodo richiama la pratica tradizionale del perpetuum: un vino ossidativo che veniva ricolmato con annate più giovani, garantendo un’armonia unica nel tempo.

    Un profilo sensoriale complesso e affascinante

    Il Pre British di Heritage si distingue per la sua complessità aromatica: note agrumate, salmastre, torbate, frutta candita, note erbacee, di spezie dolci, mandorle tostate si intrecciano a sfumature balsamiche. Il sorso è intenso, avvolgente e persistente, con una sorprendente freschezza che lo rende perfetto per il tutto pasto, con abbinamenti anche inusuali. Crostacei, crudi di pesce, street food, sushi, fritti, ma provatelo anche su un risotto con radicchio Rosso di Treviso IGP e salsiccia, oppure stupendo nello smorzare l’eccessiva dolcezza di una pavlova con panna e frutta fresca.

    Francesco Intorcia e Salvatore Martinico

    Un ritorno necessario per il futuro del Marsala

    Francesco Intorcia, coadiuvato dall’enologo Salvatore Martinico, grande talento e profondo conoscitore del territorio, sta giocando un ruolo determinante nel rilancio del Marsala, superando la concezione limitante di vino da meditazione e riportandolo al centro della tavola con proposte innovative. In questo contesto si inserisce anche la rinascita del Consorzio Volontario per la Tutela del Vino Marsala, ricostituito nel 2022 e divenuto operativo nel 2023. Il suo obiettivo è garantire la qualità e la valorizzazione della DOC, promuovendo il Marsala come simbolo di modernità e tradizione.

    Il legame con la terra e la sua gente

    Il Pre British non è solo un vino, ma un pezzo di storia che torna a vivere. A Marsala, prima dell’arrivo degli inglesi, il perpetuum era il vino delle famiglie, consumato quotidianamente e trasmesso di generazione in generazione. Marco De Bartoli è stato il primo a intuirne l’importanza, con il Vecchio Samperi che ha aperto la strada a una nuova consapevolezza. Oggi Francesco Intorcia ne raccoglie l’eredità, restituendo al vino dialetto e identità.

    Marsala guarda al futuro, ma senza dimenticare le sue radici. E il Pre British di Heritage ne è la più autentica testimonianza. More

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    Ado Abruzzo: un ritratto dettagliato del vigneto regionale grazie a innovazione e tecnologia

    Più di 155 mila appezzamenti, quasi 34 mila ettari vitati e 118 varietà di uve: sono alcuni dei numeri che emergono dallo studio “Ado Abruzzo – Areali delle quattro D.O. Abruzzo per una caratterizzazione moderna”, un progetto che offre una mappatura approfondita delle vocazionalità viticole della regione. Presentato a Francavilla al Mare, lo studio è stato condotto dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo in collaborazione con Ager (Agricoltura e Ricerca), le aziende agricole Chiara Ciavolich, Francesco Labbrozzi, Sandro Polidoro, Tenuta i Fauri e Fratelli Cimini e con il supporto del dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo nell’ambito del programma di sviluppo rurale 2014-2024.

    Il progetto ha fatto leva su tecnologie avanzate di georeferenziazione e analisi di big data, integrando informazioni attraverso la piattaforma Enogis. Questo strumento ha permesso di delineare con precisione le caratteristiche pedoclimatiche delle quattro denominazioni regionali, individuando le aree più adatte alla coltivazione delle principali varietà locali. Il montepulciano si conferma il vitigno dominante con oltre il 52% del vigneto abruzzese, seguito dal trebbiano toscano (14%) e da altre varietà come trebbiano abruzzese, pecorino e chardonnay.

    “Il lavoro svolto è estremamente dettagliato e offre una visione completa del territorio,” ha dichiarato Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo. “Grazie a questa mappatura intuitiva, chiunque potrà accedere a dati fondamentali per orientare al meglio le scelte agronomiche e produttive, migliorando la qualità dei vini e riducendo i rischi legati a decisioni non ottimali.”

    La prima fase dello studio ha visto la digitalizzazione dei vigneti abruzzesi a partire dai dati 2023 dello Schedario viticolo della Regione Abruzzo. Queste informazioni sono state integrate nel webGis con la “Carta dei suoli della Regione Abruzzo – A.R.S.S.A.” (http://geoportale.regione.abruzzo.it/), che raccoglie dati sulla composizione dei suoli in scala 1:250.000. A questi si sono aggiunte le mappe climatiche elaborate dalla Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento, basate su 22 anni di dati satellitari del programma Copernicus. Strumenti come l’indice di Winkler e l’indice De Martonne hanno permesso di identificare le aree più vocate alla viticoltura di qualità.

    L’Abruzzo si distingue per un clima sub-umido, con un indice De Martonne superiore a 20, condizione favorevole alla coltivazione della vite. Il progetto ha inoltre incrociato i dati di 47 stazioni automatiche di monitoraggio agro-climatico, permettendo un’analisi dettagliata su fattori come altitudine, esposizione e pendenza media dei vigneti.

    Tutti i dati raccolti sono liberamente consultabili sui portali del Consorzio e sulla piattaforma Enogis (https://abruzzodoc.enogis.it/mappe_abruzzodoc/wsgi). Inoltre, un modulo interattivo consente di visualizzare le unità vocazionali e ricevere suggerimenti per la progettazione degli impianti viticoli più adatti alle diverse aree.

    Grazie a questo studio, l’Abruzzo si dota di uno strumento avanzato per valorizzare il proprio patrimonio vitivinicolo, adottando un metodo di analisi rigoroso e basato su dati concreti. More

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    Vini senza alcol, così si evolve l’arte enologica

    “L’eccellenza è un’attitudine”. È così intitolata la rubrica mensile dei Piaceri del Gusto dei quotidiani La Repubblica e La Stampa in cui ogni mese The WineHunter Helmuth Köcher – presidente di Merano WineFestival – racconta una regione e un territorio, la vocazione enologica e le tradizioni alla base di una produzione vinicola d’eccellenza; un focus completato dalla scelta di tre vini degustati e selezionati personalmente. In edicola, oggi, l’approfondimento è dedicato ai vini dealcolati, parzialmente dealcolati e no alcol; temi scottanti di questi ultimi mesi che Köcher affronta con dati alla mano e portando esempi di produzioni eccellenti in questa direzione, nazionali e internazionali.
    Dalla Mosella in Germania, Allegro Superiore Riesling 2023 dell’azienda altoatesina Vinuci; tra i Friuli e la Slovenia il Mazzalùa sparkling; in Alto Adige, prodotto nella cantina di Cortaccia, il Flein. Per Helmuth Köcher il vino senza alcol non è una scelta, ma una dimostrazione di come l’arte enologica possa evolversi, mantenendo il rispetto per le radici culturali e aprendo nuovi orizzonti di piacere per tutti.
    La ricerca dell’eccellenza del The WineHunter Helmuth Köcher, culmina ogni anno con la manifestazione – tra le più importanti rassegne wine & food d’Italia – Merano WineFestival che quest’anno giunge alla 34^ edizione, in scena dal 7 all’11 novembre 2025. More

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    Vistorta e il FAI insieme per le Giornate di Primavera

    Anche quest’anno Vistorta rinnova il suo impegno a favore del patrimonio culturale e paesaggistico italiano supportando il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano in occasione delle Giornate di Primavera. Sabato 22 e domenica 23 marzo la tenuta di Vistorta aprirà alcuni dei suoi spazi al pubblico, offrendo un ricco programma di visite guidate ed eventi speciali per celebrare la bellezza e la storia del territorio, il tutto accompagnato dai vini della sua azienda vitivinicola.
    Un appuntamento atteso che permette ai visitatori di scoprire uno dei gioielli più affascinanti del Friuli Venezia Giulia. Situata nel borgo di Vistorta (PN) a Sacile, è infatti una dimora storica di stile neoclassico completata nel 1872 e circondata da un magnifico parco di sette ettari, progettato negli anni ’60 dal celebre paesaggista inglese Russell Page. Di proprietà della famiglia Brandolini d’Adda dal 1780, la villa è il cuore di una tenuta votata alla viticoltura biologica e alla conservazione del paesaggio. Il parco, ricco di alberi secolari e specchi d’acqua, è parte del circuito Grandi Giardini Italiani. Un luogo dove storia, natura e tradizione agricola si fondono armoniosamente, rendendolo una delle gemme del Friuli Venezia Giulia.
    Durante le due giornate, sarà possibile partecipare a percorsi guidati alla scoperta della storia della tenuta, tra natura e architettura, e approfondire il legame tra Vistorta e la tutela del patrimonio ambientale.
    Sabato 22 e domenica 23 marzo saranno dedicate alle visite guidate del parco e della tenuta, disponibili dalle 9:00 alle 18:00. I visitatori potranno esplorare giardini, alberi monumentali e parte della storica dimora attraverso percorsi immersivi della durata di circa 40 minuti.
    Le Giornate di Primavera del FAI rappresentano un’opportunità unica per scoprire luoghi di straordinaria bellezza, spesso non accessibili al pubblico, e per contribuire alla missione della Fondazione nel preservare e valorizzare il patrimonio storico e ambientale del nostro Paese come la tenuta di Vistorta, offrendo un’immersione nella storia, nell’architettura e nella tradizione del territorio.
    Tutti gli appuntamenti sono gratuiti e non richiedono prenotazione. More

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    IMT: le Marche volano a ProWein

    L’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (Imt) fa rotta su ProWein e, dal 16 al 18 marzo, mette in vetrina a Düsseldorf la qualità del vino made in Marche con 6 aziende socie presenti nella collettiva regionale (pad. 15, stand B16) e altre 4 espositrici in fiera. Sotto i riflettori, le denominazioni Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC, Castelli di Jesi Verdicchio Riserva DOCG, Verdicchio di Matelica DOC, Verdicchio di Matelica Riserva DOCG, Rosso Conero DOC, Conero Riserva DOCG, Bianchello del Metauro DOC e Colli Pesaresi DOC.“Germania e Nord Europa sono piazze fondamentali per i nostri vini – ha spiegato Michele Bernetti, presidente del maxi-consorzio che riunisce oltre 500 aziende associate per 16 denominazioni di origine e la maggior parte dell’export regionale –. Basti pensare che, nel 2024, Berlino ha rappresentato la terza destinazione per i nostri vini, dopo Regno Unito e Paesi Bassi, con una domanda che ha assorbito circa il 10% sul totale export, che vale a sua volta la metà delle vendite complessive di vino marchigiano. ProWein storicamente rappresenta la rassegna di riferimento per questi mercati, un tassello fondamentale nella nostra strategia promozionale anche in considerazione degli equilibri mutevoli della politica commerciale globale e degli annunciati dazi Usa”.
    Dopo quella a Wine Paris, la tappa di ProWein (rassegna che lo scorso anno ha contato circa 47.000 visitatori specializzati provenienti da 135 Paesi) si inserisce nell’articolato programma promozionale di Imt, realizzato in collaborazione con la Regione Marche. Nell’ambito dei fondi Csr 2023-2027 “Promozione dei prodotti di qualità”, Imt propone e organizza incontri b2b e b2c, degustazioni, workshop, eventi dedicati a buyer ed esperti di settore nazionali e europei, campagne di informazione e promozione. Nel mirino, i Paesi obiettivo del mercato comunitario, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Svezia, ma anche piazze emergenti come Francia, Polonia, Estonia, Lituania, Lettonia, Austria, Danimarca e Repubblica Ceca. Sul fronte extra-Ue, i Paesi target dei programmi targati “Ocm Promozione” sono Stati Uniti, Canada, Svizzera, Regno Unito e Giappone.
    Tra le iniziative in calendario a Düsseldorf, anche la degustazione prologo del Gambero Rosso nell’ambito del “Tre Bicchieri World Tour” 2025 che, sabato 15 marzo, vedrà al banco di assaggio anche le etichette delle cantine socie dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini aderenti all’evento, premiate con il massimo riconoscimento dalla guida Vini d’Italia.
    Aziende Imt nella collettiva a ProWein (pad. 15, stand B16): Guerrieri, Moncaro, Piersanti, Tenute Biagioli, Umani Ronchi, Vignamato. Aziende Imt con stand propri: Belisario, Casa Vinicola Garofoli, Sparapani Frati Bianchi, Vignedileo. More

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    Modigliana e il vino secondo Maurizio Costa: un’eredità di passione

    di Patrizia Vigolo

    La Cantina Maurizio Costa nasce da un sogno, anzi, da un’emozione. Un’emozione che ha spinto il suo fondatore, Maurizio Costa, a immaginare un vino capace di riflettere la magia di Modigliana, in Emilia-Romagna, nella provincia di Forlì-Cesena. Più che la perfezione tecnica, il suo obiettivo era la perfezione del cuore: non creare semplicemente un vino che piacesse a lui e alla sua famiglia, ma dare voce al territorio, permettendogli di raccontarsi al mondo attraverso ogni calice.

    Più di vent’anni fa, Maurizio Costa e sua moglie decidono di lasciarsi alle spalle la frenesia della grande città per iniziare una nuova vita a Modigliana, un borgo che li conquista con il suo equilibrio tra storia, natura e tradizione. Qui scoprono un ritmo più autentico, scandito dal tempo della terra e dai gesti antichi della comunità locale.

    Il loro amore per questo luogo si trasforma presto in un progetto concreto: piantano una vigna, la coltivano con cura e iniziano a produrre vino, scegliendo di esprimere così il profondo legame con la terra che li ha accolti. A Modigliana, il vino non è solo un prodotto agricolo, ma l’anima stessa della cultura locale, il filo conduttore di storie, tradizioni e identità. Ogni sorso diventa così un racconto, un’esperienza che va ben oltre il semplice piacere del bere.

    Con questa visione ben chiara, cinque anni fa Maurizio Costa decide di circondarsi di alcuni dei migliori esperti del settore, dall’agronomo Andrea Paoletti all’enologo Donato Lanati, per portare la sua cantina a nuovi livelli di eccellenza.

    Oggi, il suo sogno continua grazie ai figli, Angelo e Francesco Costa, che, con mente lucida e cuore aperto, proseguono l’opera del padre, purtroppo scomparso di recente. Con la stessa passione e dedizione, portano avanti la sua eredità, mantenendo vivo l’amore per questa terra e per il vino che la racconta.

    I numeri della cantina:

    – 113 ettari tra ulivi, boschi e vigneti

    – 14 ettari vitati

    – Tra 300 e 600 metri di altitudine sopra il livello del mare

    – 1000 ulivi DOP di Brisighella, le querce, tartufi bianchi

    – 2020: anno di inizio attività

    I tre vini di Maurizio Costa raccontano ciascuno a modo suo la voce del territorio.

    Il territorio

    Siamo quasi al confine con la Toscana, in un territorio composto di colline tra i 300 e 600 mt slm, boschi, a volte anche pascoli.

    Modigliana vanta un terroir unico, caratterizzato da un suolo straordinario: uno strato di sabbie gialle poggiato su una base di arenaria, costantemente accarezzato dalle brezze appenniniche che, scendendo dolcemente verso il mare, ne influenzano il microclima.

    In questo contesto privilegiato, il Sangiovese esprime al meglio il suo potenziale, dando vita a vini di straordinaria opulenza e raffinata complessità.

    A rendere ancora più prezioso questo ecosistema contribuiscono la presenza di 1000 ulivi DOP di Brisighella, querce secolari e tartufi bianchi pregiati, elementi che arricchiscono il paesaggio e sottolineano la straordinaria vocazione di questa terra per la viticoltura.

    Floss, Rubicone IGT Rosso 2021

    Da uve di Cabernet Franc coltivate a cordone speronato su terreni marnosi e arenacei. Un vino che, già al primo sorso, ti accoglie con tannini vellutati, lunga persistenza e una freschezza tipica del vitigno, accompagnata da una nota sapida di grande eleganza. I sentori di frutta rossa sono delicati, mai invadenti, e perfettamente bilanciati con le spezie dolci. Un Cabernet Franc che ha davvero qualcosa da dire, presentato in una bottiglia da 1 litro, un formato raro e in edizione limitata, con sole 1050 bottiglie numerate.

    Modi, Rubicone IGT Rosso 2021

    Sangiovese, Merlot e Cabernet Franc si uniscono per creare un vino che definirei perfetto per tutti. È il vino che, già dal suo profilo olfattivo, ti prepara a ciò che troverai al palato: un naso con una tendenza dolce e le classiche note di frutta rossa. È il classico “amicone” che sa unire le persone: elegante, giovane e, al contempo, un po’ impetuoso.

    Cento, Romagna DOC Sangiovese Modigliana 2020

    Questo vino rappresenta il cuore del Sangiovese a Modigliana, un vero e proprio regno con sole 300 bottiglie numerate. Il vigneto, datato 1922, è un esempio raro in Emilia Romagna, con viti allevate ad alberello su un terreno ripido, tanto da essere considerato quasi una viticoltura eroica. Con Cento si percepisce davvero l’anima di Modigliana: un incontro perfetto tra freschezza e potenza. La freschezza, portata dalla brezza degli Appennini che scende a mare, si fonde con la potenza delle colline e del difficile territorio che forgiano questo vino. Al naso, la frutta rossa regna sovrana, dalla ciliegia alla susina, mentre un tocco floreale di rosa rossa arricchisce la sua complessità. More

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    Cantina di Venosa vola al ProWein di Düsseldorf

    Dalla Basilicata alla Germania per partecipare a una delle fiere del vino più importanti al mondo, il ProWein di Düsseldorf, in programma dal 16 al 18 marzo, una piazza strategica per far crescere l’export in Europa e nel Paese tedesco, in particolare; anche come possibile canale alternativo di sviluppo agli Stati Uniti, da cui pende la minaccia di possibili dazi, a cui però Cantina di Venosa è poco esposta. L’azienda presenterà al ProWein le nuove annate dell’intera gamma dei vini, con le anteprime dei bianchi e dei rosati dell’ultima vendemmia.
    “La Germania e i Paesi del nord Europa sono strategici per tanti motivi per l’export di Cantina di Venosa, la vicinanza, l’interesse enoturistico per l’Italia e per piccole realtà rurali come la Basilicata, poi la presenza di tanti lucani all’estero, i nostri primi ambasciatori, molti di loro essendo proprietari di ristoranti in Germania, in Svezia, in Austria, in Danimarca. Ma anche – sottolinea il Presidente Francesco Perillo – perché questi Paesi sono un mercato di sbocco oggi molto più sicuro, considerando la minaccia di dazi dagli Usa e le tensioni commerciali e geopolitiche nel mondo. La presenza al ProWein di Düsseldorf sarà dunque una missione carica di aspettative e obiettivi: tanti gli appuntamenti che abbiamo già fissati con importanti buyer. Ma un altro aspetto che ci premia – conclude Perillo – è che tradizionalmente questi Paesi nordici sono attenti ai temi della sostenibilità ambientale, economica e sociale, su cui Cantina di Venosa ha fatto in questi anni passi da gigante: la certificazione Equalitas, il monitoraggio satellitare dei vigneti, il codice etico, il bilancio di sostenibilità e altre buone pratiche”.
    La vendemmia 2024 è stata caratterizzata da due fattori: l’alta qualità delle uve e la bassa quantità del raccolto (un calo del 50% a causa della siccità, rispetto al 2022; mentre nel 2023 un grave attacco di peronospora portò alla vendemmia di appena 14mila quintali di uve). La produzione 2024 è stata di circa 27mila quintali. Il microclima e l’altitudine dei vigneti hanno assicurato uve perfettamente mature e con ottima acidità. Caratteristiche tali che hanno dato vita a vini bianchi e rosati di straordinaria eleganza, fruttati, freschi ed equilibrati, dalla qualità eccelsa, capaci di raccontare al meglio il territorio e le sue peculiarità. I rossi non saranno da meno. More

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    I vini della Calabria sotto i riflettori a Prowein 2025

    I vini calabresi tornano sul palco del Prowein, uno degli eventi enologici più influenti a livello internazionale che, da oltre trent’anni, fa di Düsseldorf capitale del vino e dei distillati, nonché destinazione imperdibile per i più importanti player di settore con oltre 4.000 espositori e circa 12.000 etichette presenti. È in questo scenario d’eccezione che i vini della Calabria, per iniziativa della Regione e con l’impegno di Arsac, si apprestano a presentarsi ad operatori, comunicatori e professionisti del settore durante le degustazioni ai banchi d’assaggio, da domenica 16 a martedì 18 marzo, presso la Fiera di Düsseldorf.“La Germania – sottolinea Gianluca Gallo, Assessore all’Agricoltura della Regione Calabria – è un mercato strategico per il nostro sistema vitivinicolo, come testimonia l’incremento delle esportazioni da parte delle aziende calabresi e l’avvio di importanti rapporti commerciali con il trade tedesco. Tuttavia, per consolidare la nostra competitività è necessario essere attivi sul fronte della promozione”. Aggiunge l’Assessore Gallo: “Proprio in questa direzione va la nostra partecipazione a Prowein, una manifestazione fra le più rilevanti nel settore vitivinicolo a livello internazionale. Non ci limiteremo a portare le nostre aziende presso lo stand regionale ma abbiamo organizzato una serie di iniziative che coinvolgeranno giornalisti del settore, chef e importanti buyer: prima tra tutti, la cena iniziale dove i vini calabresi saranno i protagonisti del wine pairing. Il tutto finalizzato a rafforzare la presenza dei nostri vini in Germania, anche grazie alla forte comunità italiana e calabrese che vi risiede”. 
    In questa edizione, infatti, la Regione Calabria avrà un ruolo da protagonista in qualità di main sponsor del Meininger award – Excellence in Wine & Spirit, il premio istituito nel 2006, dedicato alle personalità più influenti del settore vino e alcolici. La cerimonia, in programma sabato 15 marzo, vedrà la partecipazione di un parterre di invitati d’eccezione, dalle grandi maison del vino a distributori, sommelier e firme del giornalismo di fama internazionale. In particolare, è in occasione di questa cena esclusiva che i vini calabresi saranno in prima fila: il menu della serata sarà infatti accompagnato da una selezione delle migliori etichette, portavoce di tutte le espressioni della produzione enologica della regione. Un’opportunità unica per raccontare la storia e l’evoluzione dei vini made in Calabria a una platea di carattere internazionale, consolidando questa regione come una delle realtà più interessanti e promettenti del panorama vitivinicolo italiano e del Mediterraneo.
    Un excursus a tutto tondo nell’enologia calabrese che proseguirà durante la giornata di domenica 16 alle ore 16.00 con la masterclass a cura di WEINWIRTSCHAFT, una delle riviste di settore più longeve della Germania. L’appuntamento verterà sul racconto, a cura della redattrice Miriam Müller, delle diverse anime vitivinicole della regione, dai vigneti della costa per poi addentrarsi nell’entroterra, al fine di valorizzare la varietà di territori e di vitigni autoctoni che definiscono il carattere poliedrico dei vini calabresi.
    La due giorni di presenza dei vini bandiera della Calabria vedrà anche l’avvicendarsi di esponenti della stampa tedesca di settore per degustare e approfondire la conoscenza di questa “Calabria Straordinaria”. Di grande rilievo anche l’appuntamento con l’Associazione Italiana Cuochi in Germania organizzato grazie alla collaborazione di Concetta Ragusa, presidente dell’Associazione, con l’obiettivo di esaltare l’abbinamento tra i vini calabresi d’eccellenza, i prodotti tipici e le ricette tradizionali della cucina tedesca. More