Il 2018 è stato un anno di “rallentamento” per le esportazioni mondiali di vino, di cui presentiamo oggi i dati con un piccolo buco (la Germania, che però nel campo del vino è molto meno rilevante di quanto lo sia per altri settori!). La vendemmia 2017, molto scarsa nei volumi, ha determinato per i principali paesi esportatori un calo di volume quantificabile nel 6% circa, più che compensato però da un incremento del prezzo medio di esportazione (in euro). Di conseguenza i primi 11 esportatori hanno realizzato poco più di 27 miliardi di export, +1% sull’anno scorso. Rallentamento perché il ritmo degli ultimi 5 anni è stato +3% e quello degli ultimi 10 anni è stato +4%. L’Italia ne esce tutto sommato bene, sotto due aspetti: 1) la crescita a valore è decisamente superiore alla media, +3%; 2) se “isoliamo” i dati relativi al solo secondo semestre dell’anno l’Italia è praticamente l’unico paese che ha mantenuto un tasso di crescita positivo (oltre all’Argentina che però non fa testo e alla Francia poco più che stabile), seppure leggermente più debole di quello dei primi 6 mesi. La ragione la conoscete: la forte crescita degli spumanti che realizzano la maggior parte delle esportazioni proprio nella seconda parte dell’anno. Bene, passiamo all’analisi dei dati.
- Le esportazioni di vino dei principali 11 paesi sono cresciute nel 2018 dell’1% a poco più di 27 miliardi di euro, mentre i volumi esportati sono calati del 6% a poco meno di 92 milioni di ettolitri. Per i volumi si tratta del livello più basso dal 2010 a questa parte, mentre per i valori siamo senza ombra di dubbio al picco storico.
- La Francia tocca 9300 milioni di euro con una crescita del 2.8%, quasi in linea con gli ultimi 5 anni (+3.5), mentre l’Italia a +3.5% resta anch’essa leggermente sotto la media quinquennale (+4.2%). Gli spagnoli crescono leggermente meno, +2.5%, ma sono perfettamente allineati con gli ultimi 5 anni.
- Come avevamo già notato nel primo semestre, l’Australia torna a superare il Cile dopo 6 anni, più per via del calo dell’export cileno (-5% a 1.7 miliardi di euro). Infatti le esportazioni australiane sono perfettamente allineate a quelle degli altri grandi paesi: +3%.
- Oltre al Cile sono in netto calo anche tutti gli altri paesi del nuovo mondo, in qualche modo a causa dell’indebolimento del dollaro. Gli USA perdono il 9% a 1.2 miliardi di euro, i neozelandesi il 4.4% a 1 miliardo, Argentina e Sud Africa il 2.4% e 8% rispettivamente a 700 e 580 milioni di euro.
- L’andamento del secondo semestre è particolarmente favorevole in termini relativi per l’Italia. La crescita rallenta dal 4% al 3% ma va molto meglio che per la Francia, da +5% a +1%, per la Spagna, da +8% a -2%, ma anche dell’Australia, da +8% a -1%. Soltanto gli USA e l’Argentina hanno segnato un miglioramento della loro performance nel secondo semestre, nel caso dell’Argentina con un segno positivo del 6%.
- In conclusione, nel 2018 sebbene le nostre esportazioni siano rallentati, la nostra quota di mercato “virtuale” sui primi 11 paesi esportatori di vino è cresciuta dal 22.2% al 22.8%, mentre perdiamo leggermente terreno dal punto di vista dei volumi, a vantaggio di australiani e neozelandesi.
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