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I risultati 2017 delle aziende produttrici di spumante – rapporto Mediobanca

Il segmento delle aziende produttrici di spumante è senza dubbio la “punta di diamante” del settore italiano del vino. E i numeri che presentiamo oggi mettono in luce anche per il 2017 una serie di fattori molto positivi: crescita delle vendite più marcata nonostante la maggior dipendenza dal mercato domestico (59% contro 48% per il settore in generale), margini più elevati e via dicendo. Tutta questa positività viene però da un ciclo di investimenti molto marcato, come dire che dietro queste crescite e a questi utili ci sono investimenti molto significativi, pari a quasi il 6% del fatturato nel 2017 ma soprattutto pari a oltre il doppio degli ammortamenti effettuati. Come per il settore del vino in generale nel 2017 si è invertita la tendenza alla riduzione del debito, proprio in conseguenza della ripresa significativa degli investimenti. Passiamo in rassegna in principali numeri.

  • Le vendite delle aziende concentrate nel settore degli spumanti (34 nel campione Mediobanca relativo al 2017) hanno realizzato un fatturato di 1.6 miliardi di euro nel 2017, +10%, e di 1.72 miliardi nel 2018, +7%, con una crescita del 12% e del 7% rispettivamente nei mercati esteri e del 9% e 7% nel mercato italiano. Si tratta dunque di dinamiche più contenute rispetto a quanto visto per quanto riguarda le esportazioni di vini spumanti, cresciute nominalmente del 14% e 11% nel 2017 e 2018 rispettivamente.
  • I margini si sono ripresi leggermente dopo il forte calo del 2016 (causato dall’aumento dei prezzi del Prosecco). Nel 2017 a fronte degli 1.6 miliardi di fatturato il valore aggiunto ha toccato quota 259 milioni di euro, il 16.1% contro il 15.7% dell’anno scorso, mentre con un aumento del 6% del costo del personale, il margine operativo lordo cresce del 18% a 153 milioni, con un margine del 9.5% sulle vendite. L’utile operativo di 113 milioni è pari al 7% delle vendite, contro il 6.4% del campione totale. L’Utile netto scende invece da 87 a 83 milioni di euro essenzialmente a causa del ribaltamento di 30 milioni nelle poste straordinarie, senza le quali la crescita dell’utile “rettificato” sarebbe stata del 25% circa.
  • Passando alla parte finanziaria, il rapporto segnala un incremento dei debiti a 581 milioni di euro, con investimenti passati da 70 a 92 milioni, pari al 5.7% del fatturato. I rapporti di indebitamento crescono ulteriormente a 3.8 volte il MOL e 0.7 volte il patrimonio netto, contro 4.3 volte e 0.7 volte rispettivamente per il campione Mediobanca nel suo complesso.
  • Vi lascio con i numerosi grafici di confronto tra le aziende spumantistiche e il cumulato delle 168 aziende.
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