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Il commento sulle importazioni di vino in Svezia è facilmente sovrapponibile a quello degli altri mercati nordici: un ottimo mercato, con una crescita strutturale importante (in questo caso circa il 6% annuo nel quinquennio 2014-19 in valuta locale), guidata dal mix (infatti i volumi importati calano leggermente) e dove dopo un periodo in cui i prodotti italiani hanno primeggiato, sta tornando con forza il vino francese. Infatti, nel 2019 in Svezia le importazioni dalla Francia crescono del 4% in euro contro il +1% di quelle dall’Italia. I due mercati erano pari nel 2014 a 147 milioni di euro e ora sono distanziati di oltre 30 milioni: 195 contro 163 milioni. Restiamo ovviamente punto di riferimento nel mercato, con una quota del 23.6%, ma il nostro vino fermo sta facendo fatica. Invece, i vini spumanti pur con una battuta d’arresto di quest’anno hanno avuto uno sviluppo piuttosto interessante. Ma concentriamoci sulla Svezia.
- Le importazioni di vino in Svezia sono cresciute del 4% a 689 milioni di euro e del 7% in valuta locale a 7294 milioni di corone. Se allarghiamo lo sguardo agli ultimi 5 anni, l’incremento in corone svedesi è del 6% annuo, direi ottimo, che diventa il 2.6% a causa della costante e leggera svalutazione del cambio degli ultimi anni.
- Si tratta di un incremento di prezzo-mix, dato che i volumi importati nel 2018 sono stabili a 2.1 milioni di ettolitri, ma calano leggermente rispetto ai 2.2-2.3 che erano stati raggiunti nel triennio 2014-2016.
- La Francia è il leader con una quota di mercato del 28.3% che vale 195 milioni di euro di export, di cui 104 milioni sono vini fermi in bottiglia (+7%), 25 milioni sono vini sfusi (+5%) e 66 milioni sono spumanti (-1% nel 2019, ma veniamo da anni di forte crescita).
- Il vino italiano è quello più bevuto in volume, 412mila ettolitri (il 19% del totale), ma viene dopo la Franca in valore con 163 milioni e un magro +1%. Fanno fatica i vini fermi, sia in bottiglia (93 milioni, stabili) che sfusi (27 milioni, +2% ma con un -8% annuo negli ultimi 5 anni), mentre gli spumanti dopo anni molto buoni, si bloccano a 43 milioni, +1%.
- Dopo di noi viene la Spagna, che vale meno della metà del nostro export, 77 milioni, ma che ha nel mercato svedese un ottimo andamento (non così per la maggior parte degli altri, purtroppo per la Spagna). Le esportazioni infatti crescono del 9% nel 2019 e del 7% annuo negli ultimi 5 anni, contro il +2% italiano e +6% francese. Non vi sfuggirà l’eccellente andamento registrato dai suoi vini spumanti, cresciuti nel 2019 del 26% a 27 milioni e con un andamento sui 5 anni molto simile a quelli italiano (+22% contro il nostro +19%).
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