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Produzione di vino Italia 2024 – dati AGEA contro dati ISTAT

Il post di oggi riassume i dati sulla produzione di vino in Italia del 2024 confrontando i dati di ISTAT (che storicamente abbiamo usato qui) che quelli prodotti da AGEA. Questo post è reso possibile dal fatto che AGEA, a partire dal 2023 (io me ne sono accorto un anno in ritardo), ha pubblicato la sua tabella di produzione di vino con suddivisione regionale e per tipologia. Prima del 2023, i dati di AGEA venivano utilizzati per una tabella riassuntiva nel sito del Ministero dell’Agricoltura (ora MASAF) con un dettaglio molto “alto” per macroregione e quindi di scarso valore.

La differenza tra i dati AGEA e quelli ISTAT è che i primi sono derivanti dalle “dichiarazioni di produzione” degli operatori (quindi un dato in gergo “bottom-up”) mentre invece quelli di ISTAT derivano dalla rilevazione dei suoi uffici locali, che invece fanno riferimento ad altre fonti (camere di commercio e via dicendo).

Le due rilevazioni sono sempre più divergenti. Se prima 2019 si osservava un divario medio del 2% circa e al massimo del 5%, negli ultimi tre anni le rilevazioni ISTAT sono del 10% circa superiori a quelle di AGEA.

Ora chi ha ragione?

Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.

Il dato di AGEA è sicuramente giusto “per difetto”. Ossia, il dato di AGEA rappresenta il vino prodotto e dichiarato. Vi ricordo però che l’economia reale è differente dall’economia dichiarata. A tale proposito, ISTAT è solita rettificare i suoi dati per l’economia cosiddetta “sommersa”, o come meglio definita “non osservata”. Nel PIL 2023 per esempio il 10.2% del totale e si riferisce a sotto-dichiarazione dei ricavi, lavoro irregolare, affitti non dichiarati, mance, droga, contrabbando, prostituzione e via dicendo.

Viene dunque da chiedersi se il dato AGEA è veramente quello giusto o se una parte della produzione di vino può sfuggire alla rilevazione. Io sono dell’avviso che una parte sfugga, anche se la mia supposizione si scontra con un piccolo problema: non in tutte le regioni e tutte le categorie la stima ISTAT è superiore alla rilevazione AGEA, come invece dovrebbe essere.

Per esempio, nel 2024 secondo ISTAT in Piemonte si sono prodotti 2.2m/hl di vino, mentre secondo AGEA sono 2.7m/hl e in Veneto 10.7m/hl contro 11.7m/hl di AGEA. Invece, in aree dove anche secondo ISTAT l’economia sommersa è nettamente superiore alla media, come il mezzogiorno (16% contro il 10% nazionale) anche la produzione di vino che ISTAT inserisce nelle sue tabelle è nettamente superiore a quella di AGEA. Nel caso specifico del 2024, il 30% in più 18.2m/hl rispetto a 14.0m/hl. Al contrario, la produzione di vino del Nord Italia è molto più simile tra le due fonti, anzi secondo ISTAT è il 5% più bassa.

Esiste anche un divario tra le categorie produttive. La differenza nel segmento dei vini DOC è molto meno marcata (ISTAT il 4% in più di AGEA) mentre è intorno al 10% per i vini da tavola e varietali e sale al 18% nel caso dei vini IGT.

Nella sezione Solonumeri trovate la produzione di vino per anno con la dicitura “I” se il dato viene da ISTAT e “M” per il dato di AGEA, adottato dal Ministero.

In conclusione, sono molto contento che anche AGEA abbia cominciato a rendere pubblici i suoi dati, spero che lo faccia anche a luglio 2025, come è stato fatto il 1 luglio 2025 (produzione 2024) e il 25 luglio 2024 (produzione 2023). Sarebbe auspicabile che ISTAT prendesse questi dati “ufficiali” e li confrontasse con le sue evidenze per produrre un dato (inclusivo della parte “non osservata”) di qualità superiore.

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Fonte: http://feeds.feedburner.com/INumeriDelVino


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