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Calamacca, il primo Zibibbo secco di Cirò


Si chiama Calamacca il nuovo vino prodotto dall’azienda agricola biologica Santa Venere. La mission della storica cantina calabrese è da sempre quella di esaltare la propria terra e i suoi vitigni autoctoni e questa volta lo fa con la produzione del suo primo vino nato da uve 100% Zibibbo. Calamacca prende il nome dall’omonima collina situata nei paesaggi del crotonese, dove si trovano i ruderi di un antico convento e dove sono stati impiantati vigneti di uve Zibibbo, dalla cui varietà si ottiene un vino dal profilo aromatico, con delicate note di miele.

«Nei nostri vecchi vigneti di Greco Bianco che utilizziamo per la produzione del Cirò Bianco c’era una piccola parte di Zibibbo, utilizzato anticamente per conferire aromaticità al vino. Abbiamo fatto uno studio di selezione, reimpiantato. A Cirò siamo stati i primi sia a impiantarlo sia a vinificarlo in purezza», fa sapere Giuseppe Scala che guida, assieme al fratello Francesco, l’azienda portavoce dell’autoctono calabrese.

Un prodotto di elevata qualità, che valorizza le risorse naturali del terreno, nel pieno rispetto delle caratteristiche del suolo e della biodiversità. Con una coltivazione biologica, senza l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi, ma esclusivamente naturali, la sua maturazione costante di 5 mesi in serbatoi di acciaio permette di valorizzare sapori e aromi. Infine 2 mesi di affinamento in bottiglia, dove il nettare si evolve, affina e matura, perfezionando quei profumi e quei sapori che lo rendono unico e andando a definire in modo netto e armonioso sentori e aroma. È così che, con uve raccolte nel mese di agosto, nasce un nuovo vino dal carattere forte e intenso e dal sapore aromatico ma al contempo sapido, fresco, di buona acidità.

Consigliato su preparazioni a base di pesce, frutti di mare, carni bianche e formaggi erborinati, la prima annata di Calamacca è la 2022 ed è stato prodotto in 4mila bottiglie, che entro due anni dovrebbero toccare quota 8mila con la messa in produzione di altri nuovi vigneti. Il prezzo consigliato al pubblico è di 22 euro.

A proposito di Santa Venere

L’Azienda agricola biologica Santa Venere si estende per circa 150 ettari sulle colline dell’antica terra di Cirò, piccolo paese della Calabria in provincia di Crotone dalle antichissime origini, particolarmente significativo per la sua storia e cultura. Le terre fin dal 1600 sono di proprietà della famiglia Scala, da sempre dedita alla coltivazione della vite e dell’ulivo, ma nulla esisteva come complesso aziendale di quel che esiste oggi. Nei vigneti si producevano uve con lo scopo di fornire coloro i quali si occupavano della trasformazione. Nel 1960 a prendere le redini di questa attività è Federico Scala, nipote di Falcone Lucifero, ministro della Real Casa. Grazie a lui nacque il centro aziendale, staccato dal casale familiare, a cui diede il nome Santa Venere, dal nome del torrente che attraversa la proprietà. Terminati gli studi universitari, venne affiancato dal figlio Giuseppe: insieme, e con grande determinazione, stabilirono di dare un nuovo e importante impulso all’attività, iniziando con la vinificazione e la scelta di operare in regime biologico. Per farlo, Federico e Giuseppe Scala scelgono un enologo di fama internazionale: Riccardo Cotarella, che li segue fino al 2016, seguito poi dal suo collaboratore di fiducia, Massimo Bartolini. L’idea, fin dall’inizio, è quella di puntare sui vitigni autoctoni per esaltare la propria terra, una svolta moderna ed efficace applicata anche all’immagine dei prodotti. Dal 2012, venuto a mancare il padre Federico, è il figlio Giuseppe a occuparsi dell’azienda con lo stesso impegno e la stessa passione tramandata dal padre. Con Giuseppe continua e si potenzia il grande obiettivo di far sì che l’autoctono calabrese venga conosciuto e soprattutto apprezzato in tutto il mondo. Oggi Giuseppe può contare sull’attiva collaborazione del fratello più giovane, Francesco, che ha di recente terminato gli studi universitari. Nel futuro più lontano, saranno tutti i nipoti di Federico a proseguire la mission aziendale e a portare sempre più in alto il nome della famiglia.

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Fonte: https://www.bereilvino.it/feed/

Vendite al dettaglio di vino (GDO Italia) – dati Circana, primo trimestre 2022

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