Le importazioni di vino in Italia sono rimaste calate nel 2019, con un primo semestre piuttosto negativo e un secondo semestre stabile. Bisogna dire che la struttura delle nostre importazioni è molto differente nei due periodi: nel secondo semestre compriamo soprattutto vini francesi e quindi le tendenze sono più stabili. Due sono le considerazioni da fare su questi dati: la prima, che le nostre importazioni sono sempre più “vicine”, cioè siamo sempre più clienti degli spagnoli e meno delle altre nazioni. La seconda, che strutturalmente la nostra bilancia commerciale migliora costantemente. Bella forza, direte voi. Una crescita del 3% delle esportazioni su 6 miliardi vale 180 milioni, una crescita delle importazioni che sono 334 milioni vale 10 milioni. Forza o non forza, nel 2019 come vedete dal grafico di apertura, l’Italia del vino ha fatto entrare in Italia 6.1 miliardi di euro, una cifra impressionante se paragonata alla bilancia commerciale globale dell’Italia che è positiva per circa 50 miliardi di euro (naturalmente a causa delle importazioni di energia). Comunque, numeri importanti per un’industria chiave per noi perchè il nostro vino lo possiamo fare soltanto qui, non altrove. E dopo questa “sberla” del coronavirus possiamo già pensare che non sarà più soltanto il vino e i cibi DOP a tornare a essere prodotti in Italia. Ma non perdiamoci in questioni filosofiche e commentiamo qualche dato insieme.
- Dunque, il commento sarà gioco forza breve. Le importazioni di vino 2019 sono state 334 milioni, in calo del 3.7% sul 2018 che aveva registrato una specie di picco con la scarsa vendemmia dell’anno precedente. Quindi si tratta di un ritorno alla normalità se, così possiamo dire.
- I volumi importati sono stati 1.7 milioni di ettolitri, il livello più basso mai registrato negli ultimi anni e in calo del 17% sul 2018, dimostrazione del contributo di due vendemmie, 2018 e 2019 entrambe piuttosto generose.
- Dal punto di vista dei mercati, ci serviamo sostanzialmente da Francia e Spagna. Nel caso della Francia, abbiamo importato l’11% in più dello scorso anno, 235 milioni. Di questi ben 191 sono relativi ai vini spumanti, lo Champagne in particolare.
- Nel caso della Spagna invece, da dove importiamo di fatto vino di bassa qualità, abbiamo ridotto del 32% a 62 milioni di euro nell’anno, con una graduale stabilizzazione nel corso del secondo semestre. In termini di volume, parliamo di 1.3 milioni di ettolitri, rispetto agli 1.5 dello scorso anno.
- Tutto il resto come vedete dalla tabella è poca roba, sotto i 10 milioni di euro. Troviamo Portogallo, Germania, Austria, USA e Svizzera.
- Della bilancia commerciale abbiamo detto sopra. Il grafico vi indica come si suddividono questi 6.1 miliardi di euro: 1.4 miliardi sono relativi ai vini fermi, 0.36 miliardi ai vini sfusi e 4.35 miliardi nei vini fermi in bottiglia.
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