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    Durello&Friends: a Verona per parlare di territorio e di vitigno

    Venerdì 21 novembre torna Durello & friends, l’evento dedicato alle bollicine berico-veronesi, che quest’anno avrà luogo al Crowne Plaza di Verona, nei suggestivi spazi del “Winter garden”.L’evento, organizzato dal Consorzio Tutela Vini Lessini Durello in collaborazione con Banco BPM, vede la partecipazione di oltre 20 aziende associate che metteranno in degustazione le loro migliori interpretazioni di Monti Lessini DOC Metodo Classico e Lessini Durello DOC Metodo Charmat, due metodi produttivi differenti per esaltare un unico terroir di origine vulcanica, quello dei Monti Lessini.
    Accanto alle bollicine veronesi – vicentine, ci saranno i “friends 2025”, ovvero una selezione di spumanti metodo classico di Trento DOC, Franciacorta e Alta Langa, così da regalare a quanti prenderanno parte alla rassegna l’occasione di confrontare le diverse anime della spumantistica italiana.
    La rassegna quest’anno si presenta con un format profondamente rinnovato e, oltre a confermarsi come momento per degustare delle eccellenze enologiche, intende proporsi anche come uno spazio di dialogo e confronto rispetto ai grandi temi di attualità che riguardano il mondo del vino.
    «Durello & Friends 2025 ha una grande valenza per la nostra denominazione – evidenzia Gianni Tessari, Presidente del Consorzio del Lessini Durello – perché a partire da quest’anno diventa effettiva la modifica del disciplinare, il cui percorso è iniziato oltre dieci anni fa: da quest’anno, infatti, gli spumanti prodotti secondo Metodo Classico porteranno in etichetta la dicitura Monti Lessini, mentre gli spumanti prodotti con Metodo Charmat porteranno in etichetta la dicitura Lessini Durello. Una distinzione sostanziale anche a livello di regole produttive, necessaria prima di tutto nei confronti dei consumatori. A suggello di questo importante passaggio abbiamo ritenuto opportuno rinnovare il format di questo evento, arricchendolo con contenuti e spunti di valore».
    Tra i momenti più rilevanti del programma della giornata, quello del talk show “Bollicine da Metodo Classico: lo stato dell’arte”, durante il quale verranno resi noti i risultati dell’indagine commissionata dal Consorzio di Tutela del Lessini Durello a Nomisma Wine Monitor, dal titolo “Percezione e prospettive delle bollicine alternative presso i consumatori italiani”. La ricerca, basata su una survey condotta direttamente su un campione di consumatori evoluti, si prefigge di dare spunti interessanti rispetto ad un fenomeno, quello del consumo di bollicine alternative, in costante crescita e fonte di interessanti sviluppi per le imprese vitivinicole.
    Queste le aziende presenti all’evento:
    Ca’ Rugate
    Casa Cecchin
    Casarotto
    Cantina di Monteforte
    Cadis 1898
    Collis Cantina Veneta
    Corte Moschina
    Dal Cero
    Dal Maso
    Fattori
    Fongaro
    Franchetto
    Giannitessari
    Maltraversi
    Marchi
    Montecrocetta
    Sacramundi
    Sartori
    Tenuta Maule
    Tirapelle
    Tonello
    Vitevis
    Il programma della giornata:
    ore 10.30 – “Bollicine della Lessinia, terra di spumanti” – seminario formativo, a cura di AIS.
    Sono attesi qui oltre quaranta sommelier provenienti da tutto il Veneto per questo seminario curato da AIS e fortemente voluto dal Consorzio Tutela Vini Lessini Durello, nella convinzione che la formazione e il costante aggiornamento siano essenziali per divulgare correttamente i valori della denominazione. In tale ottica i sommelier professionisti, che operano a diretto contatto con il pubblico e con i clienti, sono i primi ambasciatori del Monti Lessini Metodo Classico e Lessini Durello Metodo Charmat.
    ore 14.00 – “Territorio & vitigno: oltre il Metodo Classico” – Masterclass condotta da Alberto Toffanello, Miglior Sommelier del Veneto 2025.
    La masterclass, su invito, sarà una degustazione comparata di differenti metodi classici: accanto al Monti Lessini Metodo Classico verranno degustati infatti Trento DOC, Franciacorta e Alta Langa.
    La degustazione si prefigge di indagare i caratteri premianti e distintivi dei differenti terroir d’origine e di come riescano ad esprimersi i vitigni, cercando di andare oltre il metodo di produzione.
    Ore 16.00 – “Bollicine da Metodo Classico: lo stato dell’arte” – Tavola rotonda con:
    Evita Gandini, Head of market insights di Nomisma Wine Monitor, “Percezione e prospettive delle bollicine metodo classico alternative presso i consumatori italiani” – Presentazione, in anteprima, dello studio di mercato effettuato da Nomisma Wine Monitor; Bruno Berni, Responsabile Business Development di CFI Group, “Le dinamiche attuali dei consumi nel canale Horeca Italia: gli spazi possibili per le bollicine italiane”; Lucio Roncoroni, Direttore CDA (Consorzi Distributori Alimenti) “Come sviluppare il mercato del Monti Lessini attraverso una nuova alleanza tra distributori e la filiera Horeca”; Giovanni Tessari, Presidente Consorzio Lessini Durello, a cui sono affidate le riflessioni conclusive. Modera l’incontro Fabio Piccoli, Direttore di Wine Meridian.
    Ore 18.30 – Durello & Friends apre al pubblico
    Dalle 18.30 appassionati, curiosi ed affezionati alle bollicine della Lessinia potranno accedere al banco d’assaggio che si terrà nel Winter Garden, il Giardino d’inverno, del Crowne Plaza.
    Con oltre venti aziende presenti i partecipanti potranno spaziare tra le differenti interpretazioni dello spumante dei Monti Lessini, prodotto con la Durella, l’uva autoctona da secoli coltivata in alta collina tra Verona e Vicenza. Sarà l’occasione per cogliere la doppia anima di questo spumante: il Lessini Durello DOC Metodo Charmat, più fresco, profumato e sapido; il Monti Lessini DOC Metodo Classico, decisamente più complesso, in grado di esprimere al meglio il potenziale della Durella e del terroir di origine vulcanica. Accanto alle bollicine berico scaligere saranno in libera degustazione anche i “friends 2025”, una selezione di aziende rappresentative di Trento Doc, Franciacorta e Alta Langa. LEGGI TUTTO

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    Vino: Confcooperative, “puntare su promozione e innovazione per salvare la competitività del comparto”

    Rilanciare la competitività del vino italiano con una strategia di lungo periodo fondata su promozione, innovazione e consumo consapevole, difendendo al contempo il ruolo strategico del settore nella futura PAC post 2027. È questo l’appello emerso dal convegno “Competitività e futuro del vino italiano”, promosso oggi a Roma da Confcooperative Fedagripesca, che rappresenta 264 cantine e consorzi per un valore aggregato di oltre 5 miliardi di euro e circa il 40% della produzione vitivinicola nazionale.Secondo l’ultimo rapporto OIV presentato da Giorgio Delgrosso – Responsabile del Dipartimento di Statistica e Trasformazione Digitale, la produzione mondiale di vino nel 2025 si attesterà sui 232 milioni di ettolitri, con un lieve recupero rispetto al 2024, pur se resta inferiore alla media quinquennale. I consumi globali continuano a calare nei mercati più maturi, soprattutto per i vini rossi, mentre crescono le quote dei bianchi, rosé e sparkling. «Un segnale chiaro – evidenzia la federazione cooperativa – di come sia fondamentale per le nostre imprese aprire altre strade ed adattarsi ai nuovi gusti dei consumatori e alle trasformazioni dei mercati».
    «Il futuro del vino italiano – ha dichiarato Luca Rigotti, Presidente del Settore Vitivinicolo di Confcooperative – dipenderà dalla nostra capacità di costruire politiche mirate, non di rincorrere emergenze. Nell’attuale proposta di riforma della PAC il settore vitivinicolo sembra sia destinato a subire un cambio di paradigma significativo. L’intervento settoriale del vino, fino ad oggi obbligatorio per gli Stati membri, rischia infatti di diventare facoltativo, lasciando alle singole amministrazioni nazionali la decisione se e come attivarlo. Il vino non può perdere la sua identità e il suo peso strategico all’interno delle politiche agricole, economiche e ambientali europee».
    Rigotti ha sottolineato come la promozione resti la leva principale per la competitività delle imprese cooperative. È sicuramente positivo che tra gli emendamenti al Pacchetto vino della Commissione approvati la scorsa settimana dalla Comagri del Parlamento Europeo, siano state accolte le proposte, a lungo sostenute dalla cooperazione, di innalzare dal 50% all’80% il finanziamento dei programmi di promozione, così come di eliminare il limite temporale per le campagne realizzate su un determinato Paese. Questo ci consentirà di presidiare i mercati e rafforzare il brand del vino italiano nel mondo».
    Un passaggio importante riguarda anche l’apertura all’innovazione. «Il mercato sta mutando velocemente – ha aggiunto Rigotti – e dobbiamo accompagnare questo cambiamento. È tempo di investire in ricerca, sperimentazione e nuove tipologie di prodotto, dai vini dealcolati a quelli a bassa gradazione alcolica naturale, valorizzando qualità e sostenibilità. Solo così si rafforza la reputazione del vino italiano e si garantisce un futuro alle nostre cantine.»
    Sulle tematiche legate al rapporto tra vino e salute è intervenuto Raffaele Drei, Presidente di Confcooperative Fedagripesca, commentando la relazione del Professor Attilio Giacosa, Presidente dell’IRVAS – Istituto per la Ricerca sul Vino, Alimentazione e Salute. «Il vino – ha dichiarato Drei – non può essere assimilato tout court alle bevande alcoliche. È parte integrante della nostra cultura e del modello alimentare mediterraneo, simbolo di equilibrio e convivialità. È parte della nostra cucina italiana, di cui auspichiamo presto il riconoscimento come Patrimonio dell’Unesco. Dobbiamo contrastare, con il rigore della scienza, messaggi allarmistici che minano l’immagine del settore e disinformano i consumatori, impattando negativamente anche sul consumo del vino. L’abuso è certamente dannoso, ma il consumo moderato e consapevole è parte della nostra identità e del nostro benessere alimentare».
    Drei ha concluso con un forte richiamo politico alla responsabilità condivisa delle istituzioni e della filiera: «Il vino italiano non può rassegnarsi a una “decrescita felice” né essere marginalizzato nella riforma della PAC. L’Italia vanta una leadership su tutti i segmenti commerciali: dai vitigni eroici ai prodotti base spumante o daily, passando per le grandi DOC o gli spumanti del nord est ed è l’unico Paese a vantare tanta biodiversità. Serve una nuova politica di filiera, sostenuta da risorse adeguate, strumenti promozionali efficaci e un quadro normativo che riconosca al vino il suo ruolo strategico nell’agricoltura e nell’economia europea». LEGGI TUTTO

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    Guida Vitae 2026: le 400 eccellenze selezionate da AIS in degustazione a Firenze

    L’appuntamento centrale per gli appassionati di vino è fissato per il 15 novembre alla Stazione Leopolda di Firenze. In occasione della presentazione della Guida Vitae 2026, AIS organizza l’evento “Vitae in deguSTAZIONE”. Il cuore della manifestazione sarà un grande banco d’assaggio che ospiterà 400 etichette selezionate tra le eccellenze italiane, un’occasione imperdibile per il pubblico di confrontarsi direttamente con le migliori produzioni ai banchi.I QUATTRO PERCORSI DELLE 400 ETICHETTE. Il cuore dell’evento alla Leopolda sarà il grande banco d’assaggio. La selezione di 400 etichette, scelte tra quelle con un punteggio minimo di 90 punti, non è pensata come una classifica, ma come una selezione editoriale per guidare i visitatori. Per facilitare la degustazione, i vini saranno suddivisi in quattro percorsi tematici da 100 etichette ciascuno.
    Si parte dai 100 Grandi Vini: qui si trovano le etichette “iconiche”, riconosciute per il loro posizionamento e valore assoluto. Si prosegue con i 100 Migliori Vini di Territorio, che celebrano l’espressione più autentica del terroir e del vitigno. Il terzo percorso è dedicato ai 100 Vini Innovativi/Rivelazione, etichette che premiano il coraggio, le nuove interpretazioni e i territori emergenti. Infine, i 100 Vini Valore/Prezzo sottolineano la sostenibilità economica, raggruppando etichette dall’acquisto accessibile e dall’alto valore organolettico
    LA FINALE MIGLIOR SOMMELIER – PREMIO TRENTODOC. La giornata del 15 novembre non sarà solo dedicata alla guida. Il palco centrale ospiterà infatti uno dei momenti più attesi e spettacolari per la professione: la finale del concorso Miglior Sommelier d’Italia. Sostenuto dalla solida partnership con Trentodoc, questo appuntamento vedrà i migliori professionisti sfidarsi in prove complesse di tecnica, degustazione e comunicazione, mettendo in luce l’altissimo livello della formazione AIS. È il momento in cui la preparazione e la passione umana diventano protagoniste.
    IL PREMIO SURGIVA PER L’INNOVAZIONE TERRITORIALE. L’evento celebrerà anche l’impegno delle delegazioni territoriali con la proclamazione del vincitore del Premio Surgiva. Questo riconoscimento, nato dalla collaborazione tecnica con l’acqua ufficiale di AIS (scelta per il suo basso residuo fisso, ideale per le degustazioni), premia i progetti più efficaci per innovazione e sostenibilità (ESG). I tre finalisti del 2025 sono: AIS Campania con “Percorsi di vite” (un progetto educativo per scuole); AIS Emilia con “Contaminazioni” (la sede trasformata in hub culturale); e AIS Sicilia con “Sicilia in dolce” (un grande evento sui vini dolci dell’isola).
    LE BORSE DI STUDIO BONAVENTURA MASCHIO. Spazio, infine, all’alta formazione nel mondo dei distillati, con la premiazione ufficiale dei vincitori delle borse di studio Bonaventura Maschio. Il riconoscimento della storica azienda di Gaiarine premia i sommelier che si sono distinti nel seminario di approfondimento “La ricerca dell’eccellenza”. I vincitori di quest’anno, che riceveranno il premio a Firenze per le macroaree Nord, Centro e Sud, sono rispettivamente Bruno Chiappani, Patrizia Morlacchi e Nicola D’Onghia
    I PARTNER ISTITUZIONALI. L’affidabilità del progetto, che agisce come un “asset strategico” per il Paese, è testimoniata da un’ampia rete di supporto. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), di Regione Toscana, della Città Metropolitana di Firenze, del Comune di Firenze, di Rai Toscana, oltre al sostegno di partner come Camera di Commercio di Firenze, PromoFirenze, Toscana Promozione Turistica, Fondazione Sistema Toscana e Vetrina Toscana, Istituto Trentodoc, Surgiva e Bonaventura Maschio.
    L’ASSOCIAZIONE ITALIANA SOMMELIER (AIS). L’Associazione Italiana Sommelier è un Ente del Terzo Settore (ETS) che opera senza scopo di lucro. Da sessant’anni è il punto di riferimento in Italia per la promozione della cultura del vino e la valorizzazione della professione del sommelier. Attraverso la sua capillare struttura territoriale e una didattica di eccellenza, AIS forma professionisti e appassionati, contribuendo alla diffusione di una conoscenza del vino consapevole e di qualità, in Italia e nel mondo. LEGGI TUTTO

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    I vini di Iolei: il volto contemporaneo del Nepente

    Per Iolei tutto ebbe inizio in un autunno, tra i cortili di Cortes Apertas, la manifestazione che annualmente vede i borghi della Barbagia aprire le antiche dimore come scrigni di memoria. Proprio in questo contesto la famiglia Puddu presentò per la prima volta il proprio vino, duecento bottiglie in tutto. Andarono via in un attimo. Qualcuno chiese perfino di tenere le bottiglie vuote, attratto dalle etichette disegnate da Sara Bachmann e dal racconto che sembrava già scritto nel vetro.

    Era un segno, o forse un inizio naturale per un progetto destinato a crescere in maniera genuina.Tutto nasce da Oliena, terra di pietra e vento, dove le viti si aggrappano ai monti e il vino prende il nome di Nepente: una parola che viene dal mito, la bevanda che Elena di Troia offriva per scacciare i dolori.D’Annunzio la scelse per raccontare il Cannonau di queste terre, incantato da un sorso “capace di cancellare ogni tristezza”.

    In questo paesaggio sospeso tra mito e realtà nasce Iolei: una storia familiare e insieme collettiva, legata alla terra e al desiderio di farne parlare il vino.Un “Io” e un “Lei”, come amano dire Antonio e Simona Puddu: l’Io è la mano che lavora, il Lei è la vite, il vino, la Sardegna.

    Nel cuore della Barbagia, Iolei è oggi una delle voci più autentiche della nuova Sardegna del vino.

    Antonio Puddu, enologo di Oliena, ha trasformato un’eredità domestica in progetto professionale, unendo l’esperienza maturata tra San Michele all’Adige e Torino con il rispetto per la terra di casa.Quando nel 2015 nacque il primo Cannonau di Sardegna DOC Iolei, non era solo un debutto: era un modo per restituire al Nepente di Oliena la sua identità più vera, quella di un vino che appartiene al territorio prima che al mercato.

    Accanto a lui, ogni membro della famiglia dà voce a un aspetto del progetto.Salvatore, il padre, è la memoria contadina, custode della vigna e della gestualità antica.Chiara porta la visione economica e il desiderio di far conoscere la giovane agricoltura sarda anche fuori dall’isola.Sara, con studi in enologia e esperienze internazionali, è la ricerca e la sperimentazione: a lei si deve la linea Senza Solfiti, dove il Vermentino Majga e il Cannonau Liju raccontano un ritorno alla purezza naturale.Simona, moglie di Antonio, è lo sguardo estetico: cura le etichette e l’immagine, traducendo in forma visiva l’anima del vino.E Luisella, la madre, accoglie gli ospiti e trasforma ogni degustazione in un momento di incontro, tra pane carasau, formaggi e racconti di famiglia.

    I vini degustati

    Ogni vino di Iolei è una sfumatura diversa dello stesso paesaggio. È come se la famiglia Puddu avesse deciso di raccontare la propria terra in quattro voci, ognuna con un ritmo e una sensibilità diversa, ma unite dalla stessa visione, rendere contemporaneo il Nepente di Oliena, senza mai snaturarlo.

     Cannonau di Sardegna Doc Iolei 2023

    È il vino delle origini, quello con cui tutto ha avuto inizio.Nel 2015 ne nacquero solo duecento bottiglie — le stesse che a Cortes Apertas sparirono in poche ore — ma da allora questo rosso ha mantenuto intatta la sua identità: sincero, diretto, legato alla quotidianità.Un Cannonau limpido e trasparente, dove si ritrovano la freschezza dei frutti rossi, un soffio di macchia mediterranea e quella beva lieve che invita al sorso successivo.È il vino dell’amicizia, da condividere senza pensieri, capace persino di accompagnare — servito un po’ più fresco — un piatto di pesce.Il suo segreto? Essere un vino di terra, ma con l’anima leggera.

     Cannonau di Sardegna Doc Nepente di Oliena Vostè 2024

    “Vostè” in sardo significa “Voi”.È il modo in cui Iolei rende omaggio al Nepente, con rispetto ma senza soggezione.In etichetta compare il ritratto ironico di Gabriele D’Annunzio, quasi a ricordare che anche la leggenda può essere rivisitata con leggerezza.Nel calice è un Cannonau elegante, luminoso, che unisce intensità e freschezza: frutti di rovo, ciliegie, erbe spontanee.Rispetto al primo Iolei, è più profondo, più strutturato, ma resta fedele all’idea di un vino “gentile”, pensato per il piacere e non per la dimostrazione.Un sorso che si muove tra memoria e modernità, come la Sardegna che cambia senza dimenticare se stessa.

     Cannonau di Sardegna Doc Nepente di Oliena Liju senza solfiti aggiunti 2024

    “Liju” in sardo significa “liscio”, e il nome racconta già tutto.È il vino più sperimentale di Iolei, quello che guarda avanti senza timore: niente solfiti aggiunti, vinificazione pulita e naturale, rispetto assoluto della materia prima.Nel bicchiere è intenso, scuro, profondo.Ha un profumo che sa di frutti neri, spezie e radici, e un gusto pieno ma sorprendentemente armonioso, dove la forza del Cannonau si fa velluto.È il vino che più rappresenta la nuova generazione di Iolei, quella di Sara Puddu: curiosa, sensibile, capace di parlare un linguaggio naturale ma rigoroso.Un esperimento riuscito, che racconta il futuro del Nepente con voce autentica e libera.

     Cannonau di Sardegna Doc Riserva Nepente di Oliena Hospes 2022

    Dal latino ospite, Hospes è un tributo all’accoglienza di Oliena e al viaggio di D’Annunzio, che in queste terre trovò ispirazione e calore umano.

    L’etichetta è una rivisitazione del ritratto del Vate da ragazzo, creata per Iolei da Paco Corrias.Prodotto solo nelle annate migliori, nasce da una selezione attenta delle uve e da un tempo di affinamento più lungo, che lo rende complesso ma mai pesante.È il volto più profondo e maturo di Iolei: un vino di equilibrio, in cui note balsamiche, erbe aromatiche e accenni di liquirizia si intrecciano con la trama delicata dei tannini.Nel bicchiere si percepisce la calma del tempo, il silenzio della vigna, la saggezza di un lavoro paziente.È il vino della riflessione, quello che accompagna le parole e le serate lunghe, che invita a restare — come accade spesso, davanti alle cose belle.

    Iolei Wines: The Contemporary Face of Nepente

    For Iolei, everything began one autumn, among the courtyards of Cortes Apertas, the annual festival where the villages of Barbagia open their ancient homes like treasure chests of memory. It was in this setting that the Puddu family presented their wine for the first time—just two hundred bottles in total. They disappeared in an instant. Some even asked to keep the empty bottles, fascinated by the labels designed by Sara Bachmann and by the story that already seemed etched in the glass. It was a sign—or perhaps a natural beginning—for a project destined to grow in a genuine way.

    Everything starts in Oliena, a land of stone and wind, where vines cling to the mountains and the wine takes the name Nepente: a word rooted in myth, the drink Helen of Troy offered to banish sorrow. D’Annunzio chose it to describe the Cannonau of these lands, enchanted by a sip “capable of erasing all sadness.”

    In this landscape suspended between myth and reality, Iolei was born: a family story and at the same time a collective one, tied to the land and to the desire to let the wine speak. An “I” and a “She,” as Antonio and Simona Puddu like to say: the “I” is the working hand, the “She” is the vine, the wine, Sardinia.

    In the heart of Barbagia, Iolei is today one of the most authentic voices of the new Sardinian wine scene. Antonio Puddu, an oenologist from Oliena, transformed a domestic legacy into a professional project, combining the experience gained between San Michele all’Adige and Turin with respect for his homeland.

    When the first Cannonau di Sardegna DOC Iolei was born in 2015, it was not just a debut: it was a way to restore to Nepente di Oliena its truest identity, that of a wine belonging to the territory before the market.

    Alongside him, each family member gives voice to a different aspect of the project.

    Salvatore, the father, is the rural memory, guardian of the vineyard and of ancient gestures.

    Chiara brings the economic vision and the desire to promote Sardinian youth agriculture beyond the island.

    Sara, with studies in oenology and international experience, represents research and experimentation: she is behind the Senza Solfiti line, where Vermentino Majga and Cannonau Liju tell of a return to natural purity.

    Simona, Antonio’s wife, is the aesthetic eye: she curates the labels and the image, translating the soul of the wine into visual form.

    Luisella, the mother, welcomes guests and turns every tasting into a moment of encounter, with pane carasau, cheeses, and family stories.

    The Wines Tasted

    Each Iolei wine is a different shade of the same landscape. It is as if the Puddu family had decided to narrate their land in four voices, each with its own rhythm and sensitivity, yet united by the same vision: to make Nepente di Oliena contemporary, without ever distorting it.

    Cannonau di Sardegna DOC Iolei 2023 The wine of origins, the one with which it all began. In 2015 only two hundred bottles were produced—the same ones that vanished in a few hours at Cortes Apertas—but since then this red has preserved its identity: sincere, direct, tied to everyday life. A clear and transparent Cannonau, with the freshness of red fruits, a breath of Mediterranean scrub, and that light drinkability that invites the next sip. It is the wine of friendship, to be shared without worries, even capable—served slightly cooler—of accompanying a fish dish. Its secret? A wine of the land, with a light soul.

    Cannonau di Sardegna DOC Nepente di Oliena Vostè 2024 “Vostè” in Sardinian means “You.” It is Iolei’s way of paying homage to Nepente, with respect but without subservience. The label features an ironic portrait of Gabriele D’Annunzio, as if to remind us that even legends can be revisited with lightness. In the glass, it is an elegant, luminous Cannonau, combining intensity and freshness: bramble fruits, cherries, wild herbs. Compared to the first Iolei, it is deeper, more structured, yet faithful to the idea of a “gentle” wine, designed for pleasure rather than demonstration. A sip that moves between memory and modernity, like Sardinia itself, changing without forgetting.

    Cannonau di Sardegna DOC Nepente di Oliena Liju (No Added Sulphites) 2024 “Liju” in Sardinian means “smooth,” and the name says it all. It is Iolei’s most experimental wine, looking forward without fear: no added sulphites, clean and natural vinification, absolute respect for the raw material. In the glass it is intense, dark, profound. Its aroma recalls black fruits, spices, and roots, while the taste is full yet surprisingly harmonious, where Cannonau’s strength becomes velvet. It is the wine that best represents Iolei’s new generation, that of Sara Puddu: curious, sensitive, able to speak a natural yet rigorous language. A successful experiment, telling the future of Nepente with an authentic and free voice.

    Cannonau di Sardegna DOC Riserva Nepente di Oliena Hospes 2022 From the Latin “guest,” Hospes is a tribute to Oliena’s hospitality and to D’Annunzio’s journey, who found inspiration and human warmth in these lands. The label is a reinterpretation of the poet’s youthful portrait, created for Iolei by Paco Corrias. Produced only in the best vintages, it comes from a careful selection of grapes and a longer aging period, making it complex yet never heavy. It is Iolei’s most profound and mature expression: a wine of balance, where balsamic notes, aromatic herbs, and hints of licorice intertwine with the fine texture of tannins. In the glass, one perceives the calm of time, the silence of the vineyard, the wisdom of patient work. It is the wine of reflection, the one that accompanies words and long evenings, inviting us to linger—as often happens before beautiful things. LEGGI TUTTO

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    WineHunter Award Platinum: svelati ieri sera al Teatro Puccini di Merano i 77 vincitori dell’edizione 2025

    Nella giornata inaugurale del 34° Merano WineFestival, al Teatro Puccini di Merano sono andate in scena le cerimonie di premiazione dei The WineHunter Award Platinum, riconoscimento assegnato ai vini, ai prodotti gastronomici e ai distillati artigianali che hanno ottenuto oltre 95 punti su 100 nella selezione della Guida The WineHunter. Ad aprire la serata, gli speciali riconoscimenti Honour Award, conferiti da Köcher insieme al giornalista Andrea Radic, seguiti dalla designazione dei 10 Cult Oenologist e dai Dolcissimo Award ai migliori vini dolci dell’Alto Adige e d’Italia.Honour Award
    In apertura, il patron di Merano WineFestival Helmuth Köcher e il giornalista Andrea Radic hanno conferito 6 riconoscimenti speciali: Honour Award alla Conquista a Braida e alla famiglia Bologna “per aver saputo con passione e visione portare i vini e la terra del Monferrato e di Rocchetta Tanaro, alla conquista di un meritato successo nell’enologia mondiale”. Il premio Honour Award al Territorio è stato assegnato al Consorzio del Vulture “per aver saputo comporre una squadra di vignaioli che credono profondamente nella storia e nella tradizione del proprio territorio”. L’Honour Award alla Famiglia è stato conferito alla famiglia Ceraudo, “esempio di come la forza di una famiglia, basata sull’affetto e sul rispetto, si declini nel compito che ciascuno fa proprio e sviluppa insieme agli altri”. Per l’Innovazione, Honour Award ai Vivai Rauscedo “per aver saputo portare la scienza agronomica e la cultura della vite a livelli di eccellenza. Per aver compreso che i vitigni sono materia viva, capace di dare il meglio se curati e aiutati con i più attenti interventi che l’uomo sia in grado di portare”. L’Honour Award alla Genialità è stato consegnato a Hans Terzer: “Competenza, professionalità, personalità, creatività, perseveranza. Sono solo alcune delle qualità di Hans Terzer, figura iconica dell’enologia mondiale. Un percorso di vita che ha superato le cinquanta vendemmie e che continua a stupire per visione e modernità”. Infine, Honour Award alla Creatività alla cantina Antichi Poderi Jerzu per “il grande coraggio di aver intuito quanto il vino sia come un telaio sul quale tessere il profilo di un territorio e di una comunità”.
    I 10 Cult Oenologist e il Dolcissimo Award ai migliori vini dolci d’italia
    Venerdì 7 novembre, nella giornata dal titolo TasteTerroir – bio&dynamica, il Kurhaus ha ospitato il percorso di degustazione dedicato ai 10 migliori enologi selezionati da Helmuth Köcher che in serata sono saliti sul palco del teatro Puccini di Merano per ritirare il prestigioso riconoscimento Cult Oenologist: Franco Bernabei, Nicola Biasi, Giuseppe Caviola, Stefano Chioccioli, Riccardo Cotarella, Luca D’Attoma, Emiliano Falsini, Carlo Ferrini, Donato Lanati e Vincenzo Mercurio. A seguire, i Dolcissimo Award dedicati ai migliori vini dolci: per l’Alto Adige sono stati premiati Nals Margreid per il Baronesse Alto Adige/Südtirol Moscato Giallo DOC 2022 e Cantina Kurtatsch per USHAS Mitterberg Alto Adige/Südtirol IGT 2023; per l’Italia Cantina Colosi con Na JM Malvasia delle Lipari DOC 2023 e Avignonesi con il Vin Santo di Montepulciano Occhio di Pernice 2011.
    The Winehunter Award Platinum
    Momento clou della cerimonia di premiazione, i The WineHunter Award Platinum, massimo riconoscimento della guida The WineHunter, curata da 14 commissioni di assaggio coordinate da Helmuth Köcher. Sono stati assegnati complessivamente 77 Award Platinum, di cui 50 ai migliori vini, 25 ai migliori prodotti gastronomici e 2 ai migliori distillati artigianali. Primato della Toscana con 10 Award Platinum, a seguire Alto Adige e Lombardia con 8 Award Platinum e il Piemonte con 7 Award Platinum.
    Di seguito l’elenco completo:
    WINE
    Alto Adige – Südtirol

    Cantina Andriano | 2022 Tor Di Lupo Alto Adige / Südtirol Riserva DOC
    Cantina Girlan | 2021 Curlan Alto Adige / Südtirol Riserva Pinot Noir DOC
    Cantina San Michele Appiano | 2010 Sanct Valentin Alto Adige / Südtirol Sauvignon DOC
    Cantina Terlano | 2012 Rarity Alto Adige / Südtirol Terlano DOC
    Cantina Tramin | 2023 Nussbaumer Alto Adige / Südtirol Gewürztraminer DOC
    Manincor | 2022 Mason Di Mason Alto Adige / Südtirol DOC
    Nals Margreid | 2021 Nama Alto Adige Chardonnay DOC
    Schreckbichl-Colterenzio | 2021 LR Alto Adige/Südtirol Bianco Riserva DOC

    Calabria
    Cantina Malena | 2017 Prestige Brut Metodo Classico VSQA
    Paternoster | 2020 Barone Rotondo Aglianico Del Vulture DOCG

    Campania
    Marisa Cuomo | 2021 Ravello Costa D’amalfi Classico Rosso Riserva DOC
    Terre Stregate | 2020 Cara Cara Benevento / Beneventano IGT

    Emilia-Romagna
    Tenuta Del Paguro | 2023 Ostrea In Fundo Ravenna Classico IGP

    Friuli-Venezia Giulia
    Monviert | 2022 Friuli Colli Orientali Riserva Friulano DOC

    Lazio
    Casale Del Giglio | 2020 Radix Lazio IGT

    Liguria
    La Baia Del Sole-Federici | 2021 Giulio F. 56 Extra brut Metodo Classico UnderWaterWine VSQ

    LombardiaBerlucchi Franciacorta | 2011 Franco Ziliani Franciacorta Brut Nature Riserva DOCG
    Cabochon | Annata Fuoriserie N. 025 Franciacorta Brut DOCG
    Ca’ Del Bosco | 2015 Franciacorta Brut Nature DOCG

    Marche
    Tenuta San Marcello | 2022 Indisciplinato Marche IGT
    Tenuta Villa Bucci | 2021 Villa Bucci Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva DOCG

    Piemonte
    Carlo Giacosa | 2022 Barbaresco Montefico DOCG
    Giacomo Borgogno & Figli | 2021 Barolo Cannubi DOCG
    Giovanni Rosso | 2024 Etna Pietra Marina Bianco DOP
    La Scolca | 2013 Soldati La Scolca D’Antan Brut Metodo Classico Millesimato VSQ
    Marchesi Di Barolo | 2021 Barolo Cannubi DOCG
    Pier Paolo Grasso | 1998 Piccola Emma Barbaresco Riserva DOCG

    Puglia
    Gianfranco Fino Viticoltore | 2022 Jo Salento Negroamaro IGT
    San Marzano Vini | 2020 Sessantanni Primitivo Di Manduria DOP

    Sardegna
    Antonella Corda | 2021 Ziru Isola dei Nuraghi IGT
    Argiolas | 2021 Turriga Isola dei Nuraghi Rosso IGT
    Silvio Carta | 2002 Vernaccia Di Oristano DOC

    SiciliaBaglio Curatolo Arini 1875 | 2010 Vergine 2010 Marsala Riserva Vergine DOC
    Tasca D’Almerita | 2021 Contrada Sciaranuova Etna DOC

    Toscana
    Il Borro | 2019 Alessandro Dal Borro Valdarno Di Sopra DOC
    I Balzini | 1999 White Label Colli Della Toscana Centrale IGT
    Isole E Olena | 2022 Cepparello Toscana IGT
    Podere La Regola | 2021 La Regola Costa Toscana IGT
    Ridolfi | 2019 Mercatale Brunello Di Montalcino Riserva DOCG
    Tenute Lunelli – Tenuta Podernovo | 2019 Auritea Costa Toscana IGT
    Vecchie Terre Di Montefili | 2020 Bruno Di Rocca Toscana IGT
    Vigna delle Sanzioni | 2023 Valdarno di Sopra DOC

    Trentino
    Cantina Toblino | 2020 Da Fora Trentino DOC
    Maso Martis | 2015 Madame Martis Trento Brut Riserva DOC

    Umbria
    Le Thadee | 2021 +128+ Prefillossera Spoleto DOC

    Veneto
    Carlo Ferragù | 2021 Valpolicella Superiore DOC
    De Buris | 2013 De Buris Amarone Della Valpolicella Riserva Classico DOCG
    Gerardo Cesari | 2016 Amarone Della Valpolicella Riserva DOCG
    Piccoli | 2015 La Parte Amarone Della Valpolicella Riserva DOCG
    Scriani | 2008 Twenty – 20° Anniversary Verona Rosso IGT

    FOOD

    Abruzzo
    Flagella Ciro | Salse, sughi e mostarde | Datterino Gold

    Calabria
    Azienda Agricola Francesca De Leo Alberti | Sale, spezie e erbe | Zafferano Purissimo In Pistilli
    Chesud | Marmellate e conserve | Marmellata Di Cedri
    Salumificio San Vincenzo | Carni e salumi | Nduja Di Spilinga Piccante

    Emilia-Romagna
    Acetificio Mengazzoli | Aceto e condimenti | Condimento Dell’Acetaia – Bollo Magenta
    F.lli Gardini | Dolci e cioccolato | Cremino Amarena
    Fratelli Pelizziari Prosciutti | Carni e salumi | Fiocco Di Prosciutto Con Cotenna
    La Vecchia Dispensa | Aceto e condimenti | Perla Nera Aceto Balsamico Di Modena Igp
    Up Stream Italiana | Prodotti ittici | Platinum Edition

    Lazio
    Salpa | Prodotti della panificazione | Pan De Vino

    Lombardia
    Alberto Riboldi Chef | Prodotti della panificazione | Panettone Amarena E Cannella

    Calvisius Caviar | Prodotti ittici | Calvisius Unico
    Gioporro – Sep Valtellina | Carni e salumi | Prosciutto Di Wagyu
    Luigi Guffanti 1876 | Prodotti lattiero caseari | Provolone Mandarone Stag. +36 Mesi
    Royal Food Caviar | Prodotti ittici | Caviale Siberiano

    Marche
    Si.gi. | Salse, sughi e mostarde | Delizia Di Fichi Bianchi In Agrodolce

    Molise
    Sunnn – Italian Superior Food | Olio | Venafro

    Piemonte
    Tenuta Castello | Pasta, riso, cereali e legumi | Carnaroli Classico Biologico

    Puglia
    Società Agricola Ciavatta | Olio | Olio Evo “Provenzale Antico”

    Sardegna
    Accademia Olearia | Olio | Gran Riserva Olio Extravergine Di Oliva Fruttato

    Toscana
    Macelleria Agricola Patrone | Carni e salumi | Lonza Lardellata Da Cinta Senese Dop
    Salumi Di Mare | Prodotti ittici | Lingotto Di Salmone Affumicato

    Trentino
    Fratelli Corrà | Carni e salumi | Prosciutto Di Capriolo

    Umbria
    Habitat 3650 Organic Farm | Olio | Olio Evo Tino

    Veneto
    Vertigo | Prodotti della panificazione | Panettone Fichi Noci E Zenzero

    SPIRITS

    Calabria
    3spirits | Liquore | Xa Pera In Grappa

    Friuli-Venezia Giulia
    Nonino Distillatori | Distillato | Nonino Gran Riserva Acquavite D’uva ùE® Monovitigno® Merlot Aged 12 Years LEGGI TUTTO

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    Enoturismo, Great Wine Capitals: Rambaldi Apartments di Guerrieri Rizzardi vince il Global Best Of Wine Tourism

    Rambaldi Apartments di Guerrieri Rizzardi (Bardolino, sponda veronese del Lago di Garda) è il vincitore italiano del Global Best Of Wine Tourism, il riconoscimento internazionale che premia i migliori progetti enoturistici del mondo promosso dalle Great Wine Capitals (GWC), il network che riunisce 11 città a forte trazione vinicola su scala globale. L’annuncio è stato dato ieri sera al Palazzo della Borsa di Bordeaux, in occasione dell’ultima giornata della conferenza annuale della rete. La residenza diffusa sul Lago di Garda era già stata premiata lo scorso ottobre al Best Of Wine Tourism alla Camera di Commercio di Verona nella categoria Ricettività, per “aver creato una residenza diffusa di charme che lega l’ospitalità sul Lago di Garda alla storia vinicola della famiglia Guerrieri Rizzardi, dando vita a un itinerario enoturistico completo fra il lago e le colline del vino veronese”.
    Nel corso del meeting in Francia, i delegati delle Great Wine Capitals hanno rinnovato i propri vertici al termine del naturale mandato biennale. L’Italia, che deteneva la presidenza con Paolo Arena – anche vicepresidente della Camera di Commercio di Verona –  ha passato il testimone all’Australia, ora alla guida con la nuova presidente Jo Collins. Per volontà del consiglio il nostro Paese mantiene la vicepresidenza, assegnata sempre ad Arena in considerazione dei risultati raggiunti nel corso del suo incarico, mentre la tesoreria è stata affidata alla Francia nella figura di Jacques Faurens. Tra le novità annunciate durante la plenaria, l’ingresso della Cina nel network come Paese osservatore con la provincia di Yantai, considerata la capitale del vino cinese nota anche per una attrattività enoturistica in continua evoluzione.
    “Dopo un biennio di intensa collaborazione e crescita condivisa, è un onore continuare a lavorare attivamente nella rete – commenta il neo vicepresidente Paolo Arena –. Il mio impegno resta quello di rafforzare il dialogo tra i Paesi membri, promuovendo l’enoturismo di qualità come leva di sviluppo sostenibile dei territori. Accolgo con grande soddisfazione l’ingresso di Yantai con lo status di osservatore nelle Great Wine Capitals: un’adesione che ho fortemente sostenuto, consapevole che la Cina rappresenta oggi una realtà vitivinicola di grande interesse, ancora tutta da scoprire. Tra gli obiettivi raggiunti anche quello di aver portato a Verona per la prima volta la conferenza annuale del network nel 2024”.
    L’associazione The Great Wine Capitals Global Network di cui Verona è la rappresentante italiana è un network che coinvolge un totale di 24,4 milioni di abitanti per un’affluenza turistica complessiva pari a 56 milioni di arrivi. La produzione di vino espressa dalla rete è pari a oltre 29 milioni di ettolitri annui per un vigneto che si estende su 516 mila ettari e oltre 2,2 mila imprese del vino aperte agli enoturisti (+45% dal 2022 al 2024). LEGGI TUTTO

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    Premio Bandiera Verde Agricoltura 2025 a Fontanafredda per il suo contributo al patrimonio agricolo e culturale italiano

    Si è svolta ieri, nella Sala della Regina a Montecitorio, la cerimonia di consegna della Bandiera Verde Agricoltura 2025, il prestigioso riconoscimento promosso da CIA – Agricoltori Italiani, una delle principali organizzazioni di categoria in Italia e in Europa per la salvaguardia e la crescita del settore primario. Tra le realtà premiate figura Fontanafredda, insignita del titolo per il suo contributo alla valorizzazione dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e del patrimonio enogastronomico, paesaggistico e ambientale.Per la sua XXIII edizione, il premio è stato assegnato a Fontanafredda, con la seguente motivazione: «Nata dalla storia d’amore tra il primo Re d’Italia e Rosa Vercellana, l’azienda Fontanafredda è stata pioniera nell’innovazione vinicola (prima spedizione di Barolo oltreoceano nel 1886, prime vasche in cemento in Europa nel 1887, primo Barolo con indicazione di vigna nel 1964). La filosofia alla base dell’offerta imprenditoriale è esaltare il carattere di ogni vino, rispettando vitigno, ambiente e interazione umana. Vengono utilizzate grandi botti di rovere francese e croato per l’affinamento dei vini rossi, mentre i vini bianchi e le bollicine sono prodotti in ambienti moderni. Fontanafredda si trova nel cuore del 50° sito italiano Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO e, sin dalla sua nascita, rappresenta una comunità unita intorno al rispetto della terra, oggi con circa 120 ettari di vigneti certificati a biologico che fanno da cornice al primo Villaggio Narrante d’Italia. Il tutto per offrire un’esperienza culturale e turistica con musei, una Fondazione culturale, hotel e ristoranti».
    E ancora: «In quest’ottica, il Premio Bandiera Verde Agricoltura 2025 vuole essere un riconoscimento speciale a testimonianza dello straordinario legame tra storia dell’Italia e attività agricola che trova, nell’azienda Fontanafredda, una delle più importanti testimonianze nel panorama agricolo nazionale. Oltre a ciò, il riconoscimento trae origine dallo straordinario senso di comunità intorno al rispetto della terra che caratterizza da sempre l’offerta imprenditoriale e che fa da cornice al primo Villaggio Narrante d’Italia».
    Con questo risultato, Fontanafredda conferma il proprio ruolo di riferimento nel panorama agricolo nazionale, proseguendo un percorso di responsabilità ambientale e sociale intrapreso da oltre venticinque anni e formalizzato con il primo Bilancio di Sostenibilità relativo al 2020. Da allora, la cantina continua a tradurre i propri valori in azioni concrete, promuovendo un modello di impresa che mette al centro la terra, le persone e la rigenerazione del paesaggio, nel segno di una viticoltura consapevole e duratura.
    «Nel 2020 siamo cambiati profondamente. Abbiamo capito che avevamo bisogno di un nuovo Rinascimento, un Rinascimento Verde capace di ridisegnare i paradigmi del passato, adattandoli al presente per anticipare il futuro. Abbiamo rimesso la terra al centro, al centro dell’uomo. Come valore, abbiamo scelto la fiducia: fiducia negli altri, per costruire una comunità unita intorno al rispetto. Questo è e resta il nostro obiettivo. Credo che sia proprio da qui che dobbiamo continuare a lavorare: dal rispetto per la terra e per le persone. Le sfide globali che abbiamo davanti sono complesse, e senza un’etica autentica verso ciò che ci circonda non andremo lontano. Per questo sono profondamente grato per il premio che ci è stato assegnato: un riconoscimento a un impegno che portiamo avanti da anni e che richiede ancora tanto lavoro, insieme, come comunità» commenta Andrea Farinetti. LEGGI TUTTO

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    Consorzio Tutela Roero continua il tour nella grandi città italiane con la tappa a Bologna

    Dopo il successo dei primi due appuntamenti di Roma e Napoli, il Consorzio Tutela Roero ha risalito lo Stivale in direzione di Bologna, per la terza tappa del “Roero in Tour”, il progetto itinerante che porta i vini della Docg nelle principali piazze italiane. Quello intrapreso dal Consorzio è un vero e proprio viaggio dedicato all’incontro tra i vini del Roero e le grandi città del nostro Paese attraverso il dialogo con la cucina tipica di ogni territorio. Questa è stata la volta di entrare nel cuore dell’Emilia: i vini del Roero hanno infatti conquistato la scena bolognese offrendo un’esperienza sensoriale di alto profilo. Un format inedito che ha riunito grandi esperti del settore, tra stampa, ristoratori, sommelier e i migliori interpreti del vino italiano in un’unica occasione di confronto, scoperta e connessione.L’incontro nel capoluogo emiliano ha rappresentato un’ulteriore occasione per mettere in luce le grandi potenzialità della denominazione che unisce le storie di passione di ben 258 soci e la biodiversità dei terroir di oltre 1300 ettari di vigneti. Un mosaico di colline, suoli sabbiosi e microclimi che danno vita a vini di grande eleganza, profondamente legati al territorio e capaci di raccontarne ogni sfumatura.
    La versatilità del Roero Docg si riflette nelle sue cinque tipologie. Il Roero Rosso, espressione elegante del Nebbiolo sulle sabbie roerine, e la sua versione Riserva, più complessa e longeva, incarnano la profondità e la finezza dei suoli collinari. Il Roero Arneis, bianco simbolo della denominazione, unisce freschezza e aromaticità, mentre il Roero Arneis Riserva – introdotto nel 2017 – rivela struttura e sorprendente capacità evolutiva. Completa il quadro il Roero Arneis Spumante, che con la sua vivacità interpreta in chiave moderna la personalità dinamica e contemporanea del Roero.
    “Roero in Tour è il nostro modo di valorizzare i vini della denominazione e di rafforzarne la conoscenza attraverso attività mirate – sottolinea Massimo Damonte, Presidente del Consorzio Tutela Roero –  Un percorso di crescita condivisa che mette in luce la personalità dei nostri vini, fedeli alla loro origine e al tempo stesso capaci di dialogare con il gusto e le esigenze del mercato attuale.
    Radici e ricerca, eleganza e autenticità questo il messaggio che continuiamo a portare avanti e che rende unica la nostra denominazione”.
    Con l’appuntamento di Bologna, il Consorzio Tutela Roero conferma il proprio impegno nella promozione dei vini della denominazione, portandoli a scoprire nuovi pubblici e contesti di eccellenza. Un percorso che valorizza il Roero come patrimonio dell’umanità UNESCO, uno dei territori vitivinicoli e paesaggistici più distintivi del Piemonte, e che proseguirà con la prossima tappa a Milano prima della fine dell’anno. LEGGI TUTTO