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    Vins Extrêmes 2025: la viticoltura eroica torna protagonista

    Anche quest’anno torna in Valle d’Aosta, nella suggestiva sede del Forte di Bard del Forte di Bard, Vins Extrêmes, il salone internazionale dedicato ai vini prodotti in condizioni estreme. L’appuntamento è per sabato 22 e domenica 23 novembre 2025, dalle 10 alle 18.30.

    L’iniziativa, nata nel 2017 e promossa dal CERVIM – il Centro di ricerca e valorizzazione per la viticoltura di montagna – con il sostegno dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Valle d’Aosta, della Chambre Valdôtaine e dell’Associazione Forte di Bard, riunisce ogni anno produttori, esperti e appassionati per celebrare una viticoltura che è prima di tutto cura del paesaggio, custodia della biodiversità e trasmissione di cultura.

    In degustazione ci saranno i vini eroici provenienti da pendii vertiginosi, terrazzamenti faticosamente costruiti pietra su pietra, micro-vigne in alta quota e isole al limite della viticoltura possibile. A fianco dei banchi d’assaggio, il programma prevede masterclass, wine talk e incontri tematici su temi cruciali come il cambiamento climatico, la salvaguardia dei vitigni autoctoni e il futuro delle aree marginali.

    Uno dei momenti centrali sarà la premiazione del Mondial des Vins Extrêmes, l’unico concorso internazionale riservato ai vini eroici, che rappresenta uno specchio fedele di un’umanità vignaiola spesso lontana dai riflettori, ma determinata a lasciare un segno profondo. I vini premiati saranno tutti disponibili per l’assaggio durante l’evento.

    «Vins Extrêmes non è solo una rassegna – sottolinea Nicola Abbrescia, presidente del CERVIM – ma un laboratorio di pensiero, un luogo dove si elabora una visione condivisa del futuro della viticoltura eroica. Qui si ritrovano storie di piccole produzioni capaci di grandi significati: ogni bottiglia racconta un gesto agricolo antico e attuale al tempo stesso».

    Il ruolo del CERVIM: presidio, ricerca, visione

    Alle spalle di questa manifestazione c’è un organismo che da quasi quarant’anni lavora per dare dignità e riconoscimento a un modello agricolo tanto affascinante quanto fragile. Il CERVIM, fondato nel 1987 con il patrocinio dell’OIV, ha avuto il merito di definire con chiarezza i parametri della viticoltura eroica – altitudine superiore ai 500 metri, pendenza oltre il 30%, coltivazione su terrazze o in isole minori – ottenendo nel 2020 anche il riconoscimento normativo ufficiale.

    Il centro non si limita alla promozione culturale: sviluppa studi e soluzioni per ridurre i costi di produzione, spesso proibitivi rispetto alla viticoltura di pianura (fino a dieci volte superiori), e collabora con enti pubblici e privati per mantenere vivo l’insediamento umano nelle aree viticole più difficili.

    Ha inoltre ideato il marchio “Viticoltura Eroica”, organizza eventi e concorsi come l’Extreme Spirits International Contest, e ha istituito il titolo di Ambasciatore CERVIM, riconoscendo il valore di chi si spende in prima persona per raccontare e difendere questa viticoltura di resistenza: giornalisti, vignaioli, studiosi, comunicatori.

    Per accedere alla manifestazione è necessario l’acquisto di un calice con la sua pochette, che dà diritto agli assaggi dei vini delle aziende aderenti e dei vincitori del Mondial des Vins Extrêmes. Il costo del biglietto è di 25 euro per la singola giornata e di 40 per entrambi i giorni. Presentando la tessera in corso di validità, i soci AIS, FISAR, ONAV e Slow Food possono usufruire di riduzioni: 20 euro per l’ingresso giornaliero e 35 per le due giornate. LEGGI TUTTO

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    La nuova voce del Syrah di Cortona: I Viti Winery

    I Viti Winery, giovane realtà vitivinicola di Cortona che, con il suo Cortona Syrah DOC “S90”, si sta ritagliando uno spazio di rilievo tra le etichette di riferimento della denominazione.

    Tutto comincia negli anni ’50, quando Pietro Viti e suo figlio Lidio acquistano un podere a Centoia, piccolo borgo nell’agro cortonese. Quella terra, coltivata inizialmente per il sostentamento della famiglia, rivela negli anni un potenziale straordinario. È Enrico Viti, nipote di Pietro, insieme al figlio Luca, a compiere il passo decisivo: piantare la vite e dare vita, nel 2013, a una cantina nata per raccontare il territorio attraverso scelte consapevoli, cura artigianale e una visione contemporanea del Syrah.

    Oggi la cantina produce circa 8.000 bottiglie all’anno, ma la visione è chiara: crescere senza perdere identità, con nuovi vigneti in fase di impianto e una filosofia di lavoro che privilegia la biodiversità e la cura artigianale. Il podere non è solo vigneto: ci sono un piccolo lago alimentato dal drenaggio naturale e animali che completano il mosaico di un ambiente vivo e armonico.

    Elisa Solfanelli e Luca Viti

    Il terroir cortonese: la culla del Syrah italiano

    Cortona è una terra unica, sospesa tra le colline della Valdichiana e l’influenza del Lago Trasimeno. I suoli – composti da sabbie, argille, marne e antichi sedimenti fluviali – e il clima temperato, con forti escursioni termiche, rendono quest’areale una culla naturale per la vite. Non è un caso se qui, accanto ai vitigni autoctoni, i grandi internazionali come il Syrah hanno trovato un equilibrio raro.

    Il Syrah, che oggi rappresenta circa l’80% della produzione Cortona DOC, ha saputo radicarsi in questo territorio fin dagli anni ’60, quando i primi produttori visionari ne intuirono il potenziale. Studi condotti negli anni ’70 confermarono la straordinaria affinità tra il clima cortonese e quello della Valle del Rodano, patria storica del vitigno. Oggi Cortona è considerata la capitale italiana del Syrah, capace di offrire interpretazioni eleganti e riconoscibili, in grado di competere con i migliori esempi mondiali.

    Il S90: delicatezza e profondità nel calice

    Tra i vini di I Viti Winery, il Cortona Syrah DOC “S90” rappresenta l’etichetta più identitaria. È un Syrah che affascina per la nitidezza dei profumi – tra note floreali, piccoli frutti rossi e una delicata speziatura – che accompagnano una trama gustativa capace di unire raffinatezza e complessità. Il suo nome è un omaggio a Elisa Solfanelli, enologa classe 1990 e moglie di Luca Viti, che segue in prima persona i vini della cantina, imprimendo loro una sensibilità moderna e raffinata.

    Nonostante la giovane età della cantina, il “S90” si inserisce nel solco dei Syrah cortonesi più autentici, con un’interpretazione che predilige l’acciaio per preservare la purezza varietale e la brillantezza aromatica.

    Cortona e il futuro del Syrah

    Accanto a realtà storiche come Stefano Amerighi, Tenimenti D’Alessandro, Antinori e Avignonesi, oggi il panorama del Syrah cortonese si arricchisce di cantine giovani e determinate, come I Viti Winery, che portano una ventata di freschezza e nuovi orizzonti stilistici. Il “S90” rappresenta proprio questo: la sintesi tra un vitigno cosmopolita e un terroir che ne amplifica l’eleganza, confermando quanto Cortona sia una delle zone più interessanti della Toscana contemporanea. LEGGI TUTTO

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    Federvini nomina Gabriele Castelli Direttore e Francesca Migliarucci Vice Direttore

    Il Consiglio della Federazione ha deliberato la nomina di Gabriele Castelli come Direttore di Federvini. Entrato in Federazione nel 2020, Castelli ha ricoperto il ruolo di Responsabile dell’Area Giuridico-Normativa seguendo da vicino i dossier europei e nazionali inerenti ai settori dei vini, degli spiriti e degli aceti, oltre che gli aspetti sociali del consumo di bevande alcoliche.
    Contestualmente, Francesca Migliarucci è stata nominata Vice Direttore. In Federvini dal 2006, Migliarucci ha curato l’area Affari internazionali seguendo le normative dei tre comparti – vini, spiriti e aceti – nei mercati extra UE, oltre che, dal 2018, anche l’area della comunicazione associativa.
    Le nomine rispondono alla volontà di valorizzare risorse interne alla struttura che hanno sviluppato esperienze e competenze di particolare rilievo, dimostrando di saper sostenere efficacemente gli interessi dei settori rappresentati in contesti nazionali e internazionali particolarmente complessi e sfidanti.
    Entrambi hanno assunto i nuovi incarichi il 15 luglio 2025 e lavoreranno in raccordo con il Presidente di Federvini Giacomo Ponti e i Vice Presidenti Aldo Davoli e Piero Mastroberardino. LEGGI TUTTO

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    Crealis lancia Bubbles, l’app per prevedere l’effervescenza in bottiglia degli spumanti metodo classico

    Un’app gratuita per prevedere l’effervescenza in bottiglia degli spumanti metodo classico al termine dell’affinamento sulle fecce dei lieviti. PE.DI lancia Bubbles, uno strumento digitale innovativo per prevedere nel tempo le variazioni di pressione della CO2 in bottiglia e per simulare diversi scenari sulla base delle scelte enologiche compiute. L’app, sviluppata dalla storica azienda piemontese parte del Gruppo Crealis e specializzata nella produzione di tappi a corona e bidule, sfrutta algoritmi avanzati elaborati da Gérard Liger-Belair, professore dell’Equipe Effervescence, Champagne et Applications dell’Université de Reims Champagne-Ardenne, con il supporto di Virginie Thollin, enologa e ricercatrice sul tema degli scambi gassosi nonché referente enologico in R&S di PE.DI. Entro la fine del 2025, PE.DI rilascerà un aggiornamento dell’app che integrerà anche il monitoraggio simulato delle variazioni in termini di ossidazione, un fattore fondamentale nell’influenzare le caratteristiche organolettiche del vino.“Bubbles porta la precisione e il controllo di uno strumento digitale nel cuore del processo enologico, riducendo l’incertezza che spesso accompagna la seconda fermentazione – spiega il general manager di PE.DI, Matteo Zaccaria –. Un alleato per prendere decisioni ponderate e, in definitiva, valorizzare ogni bottiglia”.
    La semplice interfaccia di Bubbles prevede oggi l’inserimento di cinque parametri: quantità di zucchero al tiraggio, dimensione della bottiglia, diametro della baga, tipo di guarnizione utilizzata e anni di affinamento sui lieviti, e restituisce immediatamente il valore della pressione prima della sboccatura sia alla temperatura di cantina (12°) che a 20°, ma anche la stima degli anni per la perdita dell’effervescenza del vino (sotto al valore soglia dei 3,5 bar e fino all’assenza di bolle).

    Crealis è il gruppo leader nelle soluzioni di chiusura per vini fermi e spumanti, distillati, birre, olio d’oliva e aceti. Il gruppo si basa sulla solida reputazione e competenza di 8 marchi esperti: SPARFLEX, LE MUSELET VALENTIN, ENOPLASTIC, RIVERCAP, MAVERICK, PE.DI, SUPERCAP e CORCHOMEX, che apportano il loro know-how unico. Il gruppo dispone di 14 siti produttivi: 3 in Francia, 3 in Italia, 1 in Portogallo, 2 in Spagna, 2 negli Stati Uniti, 1 in Australia, 1 in Nuova Zelanda e 1 in Messico. Il gruppo opera in oltre 70 paesi in tutto il mondo attraverso un’ampia rete commerciale. LEGGI TUTTO

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    Concorsi enologici e mercati globali: il caso Grands Vins du Monde

    di Patrizia Vigolo

    Nel panorama enologico internazionale, i concorsi rappresentano da decenni una delle modalità più riconosciute – e discusse – per misurare l’eccellenza. Dalle piccole cantine emergenti ai grandi nomi del vino, sono molte le realtà che vedono in queste competizioni un’opportunità concreta: visibilità sui mercati, riconoscimento qualitativo, contatti internazionali. Partecipare – e soprattutto vincere – può tradursi in un sigillo di garanzia per i consumatori, oltre che in un’arma strategica in termini di comunicazione e posizionamento commerciale.

    Ma cosa accade quando un concorso decide di superare i propri confini nazionali per aprirsi davvero al mondo? È il caso del Concours des Grands Vins de France, storicamente legato alla produzione transalpina, che oggi evolve in Grands Vins du Monde. Un cambiamento di prospettiva e di scala, che apre nuovi scenari per produttori e osservatori del settore.

    Storia

    Il Concours des Grands Vins de France nasce nel 1994 nella città di Mâcon, in Borgogna, su iniziativa dell’Union des Producteurs de Vins de France, con l’obiettivo di valorizzare le migliori espressioni del patrimonio vitivinicolo francese. In pochi anni, l’evento si afferma come uno dei principali concorsi enologici a livello nazionale, capace di attrarre ogni anno migliaia di campioni da tutte le regioni vinicole della Francia: dalla Champagne alla Provenza, dall’Alsazia al Sud-Ovest.

    La sua forza risiede nella capillarità e nella rappresentatività: piccoli vigneron e grandi maison partecipano fianco a fianco, giudicati da una giuria composta da professionisti del settore, enologi, sommelier, buyer e giornalisti. La medaglia assegnata a Mâcon – soprattutto quella d’oro – è da tempo riconosciuta come un simbolo di qualità sia sul mercato interno sia su quello export, in particolare nei paesi in cui la notorietà dei terroir francesi costituisce già un vantaggio competitivo.

    Oltre alla visibilità, il concorso ha saputo costruire nel tempo una reputazione di rigore e affidabilità, elementi sempre più richiesti in un panorama dove i premi si moltiplicano ma non sempre sono percepiti come credibili. Proprio da questa solida base nasce l’idea di ampliare i confini: non più solo un concorso per i vini di Francia, ma un osservatorio sul vino del mondo.

    La novità “Grands Vins du Monde

    La logica di apertura era già stata anticipata nelle recenti edizioni di “Concours des Grands Vins de France”, ma oggi diventa una vera svolta. Nel nuovo format “Grands Vins du Monde”, il concorso si estende per la prima volta all’intero panorama vinicolo globale: ogni vino del mondo dotato di indicazione geografica può partecipare, a patto che soddisfi i requisiti stabiliti dal B.O. francese

    La composizione della giuria rappresenta un elemento cruciale per garantire imparzialità e rigore nella valutazione. Nel nuovo format “Grands Vins du Monde”, l’intento è coinvolgere un panel ampio e variegato, con una significativa presenza di esperti provenienti da diversi paesi. Questa internazionalità assicura un confronto multidimensionale sulle diverse espressioni del vino, riflettendo gusti e criteri globali. Una giuria estera ben rappresentata non solo accresce la credibilità delle premiazioni, ma rende il concorso uno specchio più fedele delle dinamiche del mercato mondiale.

    I vantaggi per i produttori e l’impatto sul mercato globale

    Partecipare a un concorso internazionale come il Grands Vins du Monde offre numerosi benefici concreti, che vanno ben oltre la semplice medaglia da esporre in etichetta. Per le cantine, soprattutto quelle di dimensioni medie e piccole, rappresenta un’opportunità strategica per:

    Ampliare la visibilità internazionale: un riconoscimento prestigioso apre porte in mercati esteri spesso difficili da penetrare, in particolare in paesi asiatici e nordamericani, dove la medaglia assume valore di “sigillo di qualità” per consumatori e buyer.

    Consolidare la reputazione qualitativa: vincere o essere premiati in un concorso riconosciuto è una forma di validazione tecnica che rassicura distributori, importatori e professionisti, agevolando le trattative commerciali.

    Accesso a una rete globale di contatti: i concorsi come questo sono anche occasioni di networking tra produttori, operatori e media internazionali, con ricadute dirette in termini di marketing e comunicazione.

    L’ampliamento del concorso a vini da tutto il mondo rispecchia una tendenza ormai consolidata nel settore enologico: la globalizzazione dei gusti e dei mercati. Non si tratta più solo di confrontarsi con i grandi terroir francesi, ma di inserirsi in una competizione che premia eccellenze da ogni angolo del pianeta, da Bordeaux a Mendoza, dal Douro al Napa Valley.

    Questa nuova dimensione rende il concorso uno specchio più autentico delle dinamiche commerciali attuali e un laboratorio dove si incontrano stili, culture e innovazioni diverse.

    Guardando avanti, il “Grands Vins du Monde” si propone come un’occasione concreta di scambio e crescita per produttori di ogni provenienza, favorendo un dialogo e soprattutto offrendo una preziosa possibilità di emergere in Francia, uno dei mercati del vino più maturi e stimolanti al mondo. LEGGI TUTTO

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    Debutta il Gewürztraminer “Concerto Grosso” dell’UGA “Tramin-Söll” di Elena Walch

    A seguito dell’approvazione ufficiale delle Unità Geografiche Aggiuntive (UGA) nel novembre 2024, la storica località di Tramin – cuore pulsante della viticoltura altoatesina – ottiene un riconoscimento di grande rilievo, con l’istituzione delle UGAs per il solo vitigno di Gewürztraminer, ovvero, Tramin-Söll, Tramin-St. Jakob, TraminPlon e Tramin-Rungg.Queste nuove zone rafforzano il legame profondo e identitario tra il celebre vitigno aromatico e il suo territorio d’origine. Le etichette potranno quindi riportare la precisa zona di provenienza del vino accanto alla denominazione Alto Adige DOC, offrendo ai consumatori una chiave di lettura più chiara sull’origine dei vini. Le nuove UGA rappresentano un’opportunità strategica per aumentare la riconoscibilità e la visibilità internazionale dei vini di Tramin.
    “Il Gewürztraminer è una delle varietà più antiche d’Europa e affonda il suo nome storico proprio a Tramin – una connessione celebrata anche da figure come Goethe. Le nuove UGA di Tramin sanciscono e proteggono ufficialmente questa eredità culturale e viticola, promuovendo una maggiore valorizzazione del terroir e una più chiara distinzione qualitativa anche a livello internazionale”, spiega Julia Walch.
    Motore decisivo dietro la riuscita introduzione di queste nuove zone è stata l’azienda Elena Walch, che si è impegnata per anni con determinazione nella creazione delle UGA legate a Tramin. Grazie alla costante ricerca della qualità e all’autenticità del terroir, l’azienda familiare ha avuto un ruolo fondamentale nel riconoscimento ufficiale delle zone di coltivazione di Tramin come singole unità geografiche aggiuntive associate al Gewürztraminer.
    Il “Concerto Grosso” Tramin-Söll 2024 è il primo vino della casa a fregiarsi della nuova zonazione: nasce a 430 metri s.l.m., su suolo argilloso su substrato di roccia porfirica, con esposizione sud-est. Le forti escursioni termiche tra giornate soleggiate e notti fresche donano al vino un profilo aromatico intenso, grande complessità e straordinario potenziale evolutivo.
    Con questo progetto, il debutto del Gewürztraminer “Concerto Grosso” Tramin-Söll rappresenta un traguardo significativo per l’azienda di famiglia e per l’intero territorio, rafforzando l’identità di Tramin come culla del Gewürztraminer nel panorama enologico internazionale.
    Descrizione del Gewürztraminer “Concerto Grosso”:
    Il Gewürztraminer “Concerto Grosso” rimane impresso nella memoria. Caratterizzato da un colore dorato chiaro e invitante, colpisce al naso con un gioco affascinante di aromi: le note fruttate di arance candite e agrumi si fondono con sentori di miele, cannella e chiodi di garofano. Al palato, si distingue per la sua struttura piena ma delicata, con un finale lungo e speziato. Un vero seduttore.

    https://www.instagram.com/elena.walch
    https://www.facebook.com/Walch.Elena LEGGI TUTTO

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    Castello del Terriccio a Una Montagna di Libri 2025

    Per il secondo anno consecutivo, Castello del Terriccio è partner di Una Montagna di Libri, il festival internazionale della letteratura che anima con scrittrici e scrittori da tutto il mondo l’estate cortinese, e giunge quest’anno alla sua 32ª edizione.L’appuntamento è fissato per venerdì 1° agosto, nelle eleganti sale del Grand Hotel Savoia di Cortina d’Ampezzo, con un evento che fonde vino, letteratura e territorio, con la presentazione di La Regina dei Sentieri, l’ultimo romanzo scritto da Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone per Sellerio Editore e ambientato tra i vigneti assolati della Maremma Toscana. La presentazione si concluderà con una degustazione dei vini di Castello del Terriccio: Tassinaia 2021 e Con Vento 2024.
    A dialogare con Malvaldi e Bruzzone, autori molto amati della narrativa italiana contemporanea, saranno Vittorio Piozzo di Rosignano, titolare di Castello del Terriccio e Francesco Chiamulera, ideatore e responsabile della rassegna. Un’occasione per esplorare le connessioni che uniscono vino, territorio, cultura e narrativa: il romanzo, con la sua atmosfera ironica e affilata, restituisce un ritratto vivido della Toscana rurale, dove le vigne diventano teatro di misteri e passioni.
    Il programma della serata al Grand Hotel Savoia prevede:

    Ore 18.00 – Presentazione del libro con interventi di Malvaldi, Bruzzone, Piozzo di Rosignano e Chiamulera
    Ore 19.15 – Firma copie da parte degli autori
    Ore 19.30 – Degustazione dei vini di Castello del Terriccio

    L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.Info e programma completo: www.unamontagnadilibri.it
    Non è nuovo il legame tra Castello del Terriccio e il mondo letterario. Già nel 2015, grazie alla visione di Gian Annibale Rossi di Medelana, nacque il Premio Terriccio – Il Romanzo della Storia, prima iniziativa in Italia dedicata alla narrativa storica. Con lo stesso spirito di valorizzazione culturale, il nipote Vittorio Piozzo di Rosignano ha proseguito in questo percorso, avviando la collaborazione con Una Montagna di Libri con l’intento di portare a Cortina autori e personaggi che condividono la passione per il vino e si sono distinti per la sua valorizzazione.
    Dopo l’incontro dello scorso anno con Luciano Ferraro, vicedirettore del Corriere della Sera e curatore della guida I Migliori 100 Vini e Vignaioli d’Italia, oggi Castello del Terriccio torna a Cortina con una nuova tappa di questo dialogo tra vino, parole e territorio, nel segno di un’identità toscana forte, autentica, fatta di storie da raccontare e da degustare.
    CASTELLO DEL TERRICCIO
    Castello del Terriccio rappresenta una delle maggiori proprietà agricole della Toscana: circa 1500 ettari complessivi, estesi lungo il limite settentrionale della Maremma Toscana nelle vicinanze di Bolgheri. Oltre ai 60 ettari a vigneto e ai 40 ettari a uliveto, ai boschi, alla macchia mediterranea, al seminativo e ai pascoli in cui vivono libere due mandrie di bovini di razza Limousine, al Terriccio è presente anche un piccolo borgo storico in cui è inserito il ristorante Terraforte, e l’affascinante guest house Villa La Marrana, entrambi con una spettacolare vista sul mare e sulle isole dell’arcipelago toscano. Con Lupicaia (al 9° posto tra i migliori vini rossi italiani secondo la più recente classifica del magazine Gentleman di Milano Finanza), Castello del Terriccio e Tassinaia, l’azienda ha contribuito al successo della enologia toscana e italiana nel mondo.
    UNA MONTAGNA DI LIBRI
    Una Montagna di Libri è la più grande manifestazione che si tiene stabilmente a Cortina da sedici anni. Rassegna internazionale di autori, eventi, letteratura e cinema nata nel 2009 con 80 eventi annuali e circa 20mila presenze in sala, è tra le principali kermesse italiane a carattere letterario e culturale. Si svolge in convenzione con il Comune di Cortina d’Ampezzo e con il patrocinio della Regione del Veneto e celebra nel 2025 il suo sedicesimo compleanno, portando nella “Regina delle Dolomiti” una programmazione di respiro internazionale. LEGGI TUTTO

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    BoscodiVino 2025. Incanto della Natura, eccellenze Made in Italy da degustare

    Il bosco come esperienza sensoriale ed immersiva unita ad un percorso enogastronomico per la riscoperta del Made in Italy di qualità. Nasce da questo originale binomio la kermesse “BoscodiVino”, giunta alla sua terza edizione che si svolgerà dal 17 al 20 luglio 2025 presso la Fonte Ontanese (all’interno del Parco dei Castelli Romani a Lariano). La magia di ritrovarsi all’interno di un polmone verde secolare con una ricca vegetazione, la possibilità di scoprirne i misteri  ed i suoni al calar del sole e quella di far assaporare il profumo di vini regionali e nazionali con delle degustazioni guidate, grazie alla presenza di esperti del settore, sarà per tutti un viaggio stimolante che regalerà  benefici alla mente, al cuore e al corpo. Ogni sera una incredibile varietà di sapori e odori in cucina con piatti tipici e gourmet, realizzati da chef professionisti, saranno abbinati ai vini posti in degustazione dalle cantine produttrici con i sommelier della Fisar.
    L’idea, realizzata dal presidente dell’associazione Ricreativa Culturale Lariano Doc 2023, Avvocato Roberto Ficcardi, unitamente ai soci Gianluca Casagrande Raffi, Vito Bruno, Antonio Montecuollo, Antonio Tagliaferri e Massimiliano D’annibale, si pone lo scopo di far esplorare la magnificenza della natura con la complicità della luna e di creare delle nuove opportunità per le aree naturali raramente frequentate in orari serali. La novità di questa edizione, completamente rinnovata, prevede inoltre la possibilità di condividere il percorso anche con il proprio amico a quattro zampe.
    I visitatori umani saranno accolti con un calice, mentre i cani con gustosi snack per tutti i gusti e tutte le esigenze. Altra grande opportunità di benvenuto per i quattro zampe una serie di postazioni, dislocate in varie aree del parco, con acqua fresca sempre a disposizione. Coccole ed emozioni, ma anche visite guidate a 6 zampe e bustine in regalo per non lasciare ricordini indesiderati nel bosco, messe a disposizione dal Comune di Lariano, per permettere a tutti di rispettare la natura in tutto e per tutto.
    “Sarà un evento speciale – ha dichiarato il presidente dell’associazione- reso possibile grazie ad un valido team e per questo devo ringraziare le istituzioni, il presidente del Parco del Castelli Romani, l’Arsial, la Regione Lazio, le aziende produttrici e gli sponsor e il Sindaco Francesco Montecuollo. Queste magiche notti sotto le stelle saranno per tutti indimenticabili”.
    Info e prenotazioni: wwww.boscodivino.com LEGGI TUTTO