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    L’Asolo Prosecco a San Valentino: Verona brinda all’amore

    L’Asolo Prosecco sarà il vino ufficiale di Verona in Love 2023: in occasione di San Valentino, da venerdì 10 a martedì 14 febbraio, la città di Giulietta e Romeo ospiterà la manifestazione in cui l’amore viene declinato in tantissimi appuntamenti dedicati all’arte, alla creatività, alla musica e alla cultura. Ad accompagnare i momenti salienti della […] LEGGI TUTTO

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    Acquistare il vino ad un’asta online. Come fare?

    Proprio mentre scriviamo questo post, è in corso un’asta di vini da Finarte, mentre si è da poco conclusa quella di Pandolfini, due tra gli operatori più attivi.Ma come si partecipa ad un’asta? Posso farlo anche da privato? Quanto costa?Sono tante le domande che possono venire in mente prima di approcciarsi a questo mondo, o meglio, sono quelle che mi facevo io prima di partecipare le prime volte.Perché partecipare?Direi per primo perché è divertente, poi perché trovi bottiglie non facili da reperire e terzo perché può essere un ottimo investimento (sia per bere sia per investire nel vero senso della parola).Dove le trovo?Non è più necessario farsi spedire i cataloghi a casa mesi prima, ma soprattutto dimenticatevi i tomi da un paio di chili con centinaia di pagine. Belli per carità, ma una volta finita l’asta o li usavi come peso o finivano nella differenziata.Oggi i cataloghi delle aste sono disponibili online ed accessibili a tutti. E con la comodità di filtrare solo le cose di interesse o ordinarli in base al prezzo. Ma il mio consiglio è sempre prima di guardarsi tutti i lotti in dettaglio e segnarsi quelli interessanti, poi fare un ulteriore scelta dove fare una prima offerta o inserire un’offerta massima.Attualmente per esempio c’è una piccola asta vini a tempo su Finarte e potete divertirvi a scoprire le proposte, tra cui una pregevole tiratura di Castello Banfi per Italia 90 con 12 bottiglie ed i ritratti dei 12 politici più influenti di quel tempo.L’asta da poco chiusa di Pandolfini:Devo per forza registrarmi per conoscere i vini all’asta?No, non è necessario. La maggior parte delle volte il catalogo è accessibile anche a chi non è registrato. Molti poi permettono di iscriversi solo alla newsletter e di non fare la registrazione completa. Questo vi permette di sapere quando inizia l’asta, ma se volete partecipare, ricordatevi che la registrazione non è quasi mai immediata, quindi conviene sempre farla qualche giorno prima della partenza dell’asta.Come ci si registra?Ogni casa d’aste indica le modalità di iscrizione. Per esperienza personale mi sono stati richieste copie della carta d’identità, codice fiscale, carta di credito utilizzata e per alcune aste una referenza bancaria o documentazione di partecipazione ad aste precedenti.Preoccupati per la burocrazia? Non vi preoccupate, tutta la documentazione può essere caricata online in jpg o pdf ed i tempi di attesa per l’approvazione sono molti veloci (24-48 ore lavorative al massimo).Una volta confermati siete pronti a partecipare.Quali sono le case d’aste italiane che si dedicano al vino?Oltre alle già gitate Finarte e Pandolfini possiamo citare Bolaffi, Cambi, Ansuini, Wannanes, Il Ponte, ma sono in continuo aumento.Asta in presenza da FinarteChe tipo di aste vini esistono?Le aste solitamente sono di 3 tipi:solo onlineonline ma con giornata in presenzasolo in presenzaNel primo caso, l’asta dura parecchi giorni e si possono fare offerte fino alla scadenza delle stesse. Potete fare l’offerta migliore su un lotto in corso oppure definire un’offerta massima che vi potrà coprire nel caso qualcuno superi la vostra offerta iniziale.Nel secondo caso, c’è una prima fase online dove è possibile inserire le proprie offerte, ma sono sono il punto di partenza per la giornata in presenza dove il battitore andrà a battere in diretta il lotto (e le offerte potrete farle in presenza, online o via telefono)Nel terzo caso è prevista una o più giornate (nel caso di lotti numerosi) dove vengono battuti i lotti del battitore ed anche in questo caso è possibile partecipare in diretta anche online o al telefono.Quindi che dire? Buona asta a tutti! LEGGI TUTTO

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    2022 in flessione per i vini tricolori in GDO di USA, Germania e UK

    Bilancio 2022 negativo per il vino italiano nel circuito retail e Grande distribuzione di Usa, UK e Germania, che da soli valgono circa il 50% delle esportazioni italiane. Nei tre top buyer, secondo i dati elaborati dall’Osservatorio del Vino UIV-Vinitaly su base Nielsen-IQ, lo scorso anno sono stati venduti 4,9 milioni di ettolitri di vino, […] LEGGI TUTTO

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    Moser: nasce Blauen, Blanc de Noirs 2015

    Prodotto dai migliori vigneti Pinot Nero di Maso Warth, sulle colline di Trento, il Blauen Blanc de Noirs 2015 di Moser è un Trentodoc Extra Brut affinato per 72 mesi sui lieviti in bottiglia. Ultimo nato in azienda, è già stato premiato da alcune delle più importanti guide vini italiane. “Questo vino racconta la nostra […] LEGGI TUTTO

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    Gianni Moscardini rompe gli schemi del vino nella Maremma Pisana

    Gianni Moscardini fonda il suo approccio sul lavoro in vigna e su una ricerca approfondita e continua del rapporto tra terreno, portainnesto e varietà, allo scopo di reinterpretare il concetto di areale ed esaltare l’identità di parcella. L’azienda vitivinicola ha sede a Pomaia, frazione di Santa Luce nella Maremma pisana. I suoi vigneti si estendono […] LEGGI TUTTO

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    Tenuta Mazzolino torna a Wine Paris

    Dal 13 al 15 febbraio il place to be per le realtà enoiche di tutto il mondo è Parigi con il suo Wine Paris & Vinexpo Paris, edizione 2023. Il salone internazionale dedicato al settore vitivinicolo si conferma sempre di più una vetrina importante per il comparto, dal respiro sempre più internazionale (3.150 espositori in […] LEGGI TUTTO

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    Il Chiaretto di Bardolino conquista gli stellati francesi

    In questo inizio del 2023, l’associazione Rosés de Terroirs, fondata da alcuni dei nomi più prestigiosi del vino rosé francese, è in tour in alcuni grandi ristoranti della Francia premiati con la stella dalla guida Michelin, e insieme ai mostri sacri del vino transalpino ha voluto un Chiaretto di Bardolino, quello dell’azienda agricola Le Fraghe, di Matilde Poggi, e di una sua annata particolare, la 2016. In un colpo solo, dunque, i francesi fanno crollare molti preconcetti sul vino rosato: lo propongono in pieno inverno, abbinato a piatti di altissimo livello, scelgono vecchie annate, per dimostrare la serietà e nobiltà del rosé, e accolgono tra di loro il Chiaretto bardolinese, il classico vino rosa del lago di Garda veronese. La prima tappa è stata il 16 gennaio al ristorante L’Hysope, stella Michelin a La Jarrie, sulla costa atlantica francese, guidato dallo chef Nicolas Durif, che ha scelto personalmente undici diversi vini rosati di annate dal 1994 al 2021, tra cui il Chiaretto di Bardolino Ròdon 2016 Le Fraghe: Durif lo ha servito in abbinamento con un carpaccio di capesante della Normandia marinate al chimichurry con una variazione di zucca e sottaceti di verdure. Il secondo appuntamento è martedì 7 febbraio al ristorante Le Gindreau dello chef Pascal Bardet, stella Michelin a Saint-Médard, poco lontano da Cahors, nella regione dell’Occitania, e anche Bardet ha scelto il Chiaretto di Bardolino Ròdon del 2016 in abbinamento con un suo piatto a base di tartufo nero.

    L’azienda agricola Le Fraghe di Matilde Poggi (presidente della Cevi, la confederazione europea dei vignaioli indipendenti) ha sede a Cavaion Veronese, nell’entroterra del Garda Veronese, ed è in conduzione biologica dal 2009. Il suo Chiaretto di Bardolino Ròdon è vinificato in acciaio ed è prevalentemente a base di Corvina Veronese, con un piccolo saldo di Rondinella. “Il mio Chiaretto del 2016 – racconta Matilde Poggi – conserva del tutto la freschezza, la sapidità e la mineralità che sono tipiche delle colline moreniche del territorio bardolinese, arricchite, con il tempo, da quei sentori di spezie che sono propri della nostra uva principale, la Corvina Veronese”.

    La dimostrazione della longevità del Chiaretto di Bardolino, e quindi della destagionalizzazione del suo consumo, era l’obiettivo primario di quella Rosé Revolution che venne lanciata dal Consorzio di tutela del Chiaretto e del Bardolino nel 2014, mirando proprio sulla valorizzazione delle prerogative della Corvina, e che ha avuto Le Fraghe tra le aziende protagoniste. “La nostra Rosé Revolution del 2014 – commenta Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio di tutela del Chiaretto e del Bardolino – mirava a dimostrare la longevità del Chiaretto di Bardolino, favorendone la destagionalizzazione dei consumi. In Francia ci confermano che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta”. LEGGI TUTTO

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    Se son rose… nel calice un rosé

    Se regalare rose è un must per San Valentino, brindare con un vino rosato nel giorno degli innamorati è la scelta perfetta per entrare nel mood. E non solo per le nuance di colore romantiche, delicate e sensuali del vino, ma soprattutto perché i rosati sono versatili, freschi, sempre più amati da un pubblico sia […] LEGGI TUTTO