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    Pace e Bere: ecco le t-shirt di cantina Arnaldo Caprai

    Federico II, San Francesco, Benozzo Gozzoli e Santa Chiara: quattro personaggi che hanno segnato la storia di Montefalco e che oggi diventano testimonial del loro territorio in una linea di T-Shirt che l’Azienda agricola Arnaldo Caprai ha voluto dedicare a tutti gli appassionati di vino, rinnovando così il suo rapporto con l’arte e la cultura […] LEGGI TUTTO

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    Moser medaglia d’oro al The Champagne & Sparkling Wine World Championships 2022

    51,151 Brut, il Trentodoc prodotto dalla famiglia Moser da sole uve Chardonnay, conquista la medaglia d’oro a The Champagne & Sparkling Wine World Championships 2022, la competizione di spumanti più importante al mondo. Un importante riconoscimento per il Metodo Classico della cantina trentina prodotto per la prima volta nel 1984 e che nel nome celebra […] LEGGI TUTTO

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    Vino, nuovo proibizionismo alle porte

    L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – Regione Europa ha adottato integralmente la propria risoluzione che di fatto mette in crisi un comparto, quello del vino europeo, che solo nel nostro Paese conta 1,2 milioni di addetti e un surplus commerciale con l’estero di circa 7 miliardi di euro annui. Secondo Unione italiana vini (Uiv), quanto disposto ieri a Tel Aviv nel documento Oms “European framework for action on alcohol 2022-2025” si discosta da quanto previsto dalla Global alcohol strategy approvata lo scorso maggio dalla stessa OMS e dalla votazione al Cancer plan da parte del Parlamento europeo che avevano rimarcato l’esigenza di focalizzare l’azione sul consumo dannoso di alcol. Il risultato emerso dal voto è una scure per il mondo del vino e l’inizio di una nuova ondata proibizionista per il settore. Le linee guida, accolte integralmente senza alcuna opposizione da parte delle delegazioni – anche quella italiana -, prevedono un contrasto al consumo tout court dell’alcol come priorità di azione, con un obiettivo di riduzione del 10% pro-capite entro il 2025. Tra le politiche che l’organizzazione proporrà ora ai Paesi interessati, l’aumento della tassazione, il divieto di pubblicità/promozione/marketing in qualsiasi forma, la diminuzione della disponibilità di bevande alcoliche, l’obbligo di health warning in etichetta e un nuovo approccio alla concertazione delle politiche che vedrebbe totalmente escluso il settore dal dibattito.

    Il testo si basa sul concetto di consumo “no safe level”, solo qualche mese fa fortemente contestato in sede di voto al Cancer plan dell’Europarlamento. Secondo Uiv, l’obiettivo di taglio lineare ai consumi anche di vino – senza distinzione tra quelli compulsivi e moderati, oltre che tra le tipologie di bevande – risulta essere decisamente lontano dall’approccio alle politiche di prevenzione e formazione promosse dal nostro comparto, oltre che dai modelli di consumo moderato prevalenti in Italia di cui l’Europa non tiene conto. La storia – ha aggiunto Uiv – ci ha insegnato come il proibizionismo non sia la soluzione per sconfiggere la piaga dell’alcolismo, ma soprattutto come il vino sia un simbolo del bere responsabile, della Dieta mediterranea e non certo protagonista del binge. Per questo l’associazione si appella alla politica, che in questo caso si è dimostrata sorda e distratta, per cercare di tutelare uno dei capisaldi del made in Italy, ma anche di un tessuto sociale di migliaia di viticoltori, custodi dei territori e di una cultura millenaria parte integrante del nostro Paese. LEGGI TUTTO

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    Vino (UIV): con voto OMS nasce nuovo proibizionismo in Europa

    L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – Regione Europa ha adottato integralmente la propria risoluzione che di fatto mette in crisi un comparto, quello del vino europeo, che solo nel nostro Paese conta 1,2 milioni di addetti e un surplus commerciale con l’estero di circa 7 miliardi di euro annui. Secondo Unione italiana vini (Uiv), quanto […] LEGGI TUTTO

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    In uscita il volume Vino, donne e leadership

    Un mondo ancestrale, quello del vino, legato a culture millenarie. E in parte arroccato su questioni di genere. Fino a qualche decennio fa era impensabile vedere una donna enologa, ad esempio. Negli ultimi anni, però, è in corso una rivoluzione, forse ancora lenta, ma inarrestabile. Il Sole 24 Ore propone in edicola per un mese da sabato 17 settembre, e in libreria da venerdì 23 settembre, il volume “Vino, donne e leadership” di Barbara Sgarzi, giornalista e sommelier. Il libro raccoglie più di 30 interviste inedite a grandi protagoniste, in Italia e all’estero, per investigare la guida al femminile nel mondo del vino: produttrici, wine writer e comunicatrici, donne a capo di grandi aziende notissime o di realtà da pochi ettari, con decenni di esperienza o affacciate da poco in questo mondo.

    Quali sono i valori collegati alla nuova leadership – meno autoritaria, più inclusiva, flessibile, empatica – che hanno interpretato per farsi strada in un mondo complesso? Quali gli accorgimenti per superare il periodo della pandemia? Dalla sostenibilità alla mentorship, fino alla capacità di rialzarsi dopo un fallimento, il testo riunisce la narrazione di storie che ispirano a una parte più pratica, per utilizzare i suggerimenti di leadership e applicarli a qualunque settore. Ecco quindi “nove capitoli, dedicati ognuno a un aspetto, un valore, un pilastro che ha contribuito a formare la leadership di queste grandi protagoniste del vino mondiale, narrati attraverso aneddoti e ricordi di vita che sono stati condivisi con calore, trasparenza e generosità”, spiega l’autrice nell’introduzione.

    Sono sempre di più le donne che stanno conquistano il mondo del vino. Ma chi sono queste donne che tracciano la strada del futuro del vino al femminile? “Ci sono le discendenti di famiglie storiche, che dall’esterno sembrano aver avuto la strada spianata e invece magari hanno dovuto lottare contro il pregiudizio di chi diceva loro ‘non sono più i vini di tuo padre’. Ci sono quelle arrivate al vino dopo mille esperienze diverse e lavori anche lontanissimi da quello in vigna o in cantina, come in una lunga storia d’amore tormentata, ma con il lieto fine. Quelle, ancora, che non potevano contare né sul nome né sulla famiglia, ma solo su una grande passione e hanno costruito una nuova realtà negli anni, barbatella dopo barbatella”, si legge ancora nell’introduzione.

    “Le pioniere di cui Barbara ci racconta hanno contribuito in prima persona a un cambiamento che è ormai internazionale e diffuso – spiega nella prefazione al libro Donatella Cinelli Colombini, Presidente Nazionale Associazione Donne del Vino – un protagonismo femminile che in Italia prende connotati particolarmente positivi e sta aiutando le cantine a diventare più forti dove storicamente non lo erano: nell’immagine e nell’apprezzamento commerciale delle loro bottiglie. Sono infatti le donne a trasformare il vino italiano in Euro, Dollari, Yen”.

    L’autrice

    Barbara Sgarzi è giornalista, sommelier e studente WSET. Pioniera del web, ha lavorato per diverse testate cartacee e online e osserva da più di vent’anni l’evoluzione del giornalismo e della comunicazione digitale. Lavora come consulente per varie aziende e insegna in alcuni Master universitari, tra i quali quello in Comunicazione per il settore enologico e il territorio dell’Università Cattolica di Brescia. Socia delle Donne del Vino, scrive di vini e lifestyle per Il Sole 24 Ore e ha recentemente conseguito un Post-Grad in Social Innovation Management. Adora le bollicine e fare interviste, perché è affascinata dalle storie delle persone.

    Dati

    Titolo:                                  VINO, DONNE E LEADERSHIP

    Autore:                                Barbara Sgarzi

    Editore:                               Il Sole 24 ORE

    Tipologia:                           Libro cartaceo

    Pagine:                                144

    Formato:                             14×21 cm

    Rilegatura:                         Brossura con alette

    Lingua:                               italiano

    Uscita edicola:             17 settembre 2022

    Uscita libreria:             23 settembre 2022

    edicola:                              € 12,90

    libreria:                             € 16,90

    ebook:                                € 9,99 LEGGI TUTTO

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    L’Abruzzo in nomination come regione vinicola dell’anno per i Wine Star Awards di Wine Enthusiast

    L’Abruzzo è l’unica regione europea inserita da Wine Enthusiast tra i candidati degli attesi Wine Star Awards – come regione dell’anno – promossi dalla rivista americana, punto di riferimento mondiale per gli operatori del settore vitivinicolo. Ogni anno, in occasione di questo concorso, Wine Enthusiast nomina i soggetti più influenti dell’industria Wine and Spirits secondo […] LEGGI TUTTO

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     Amber Wine Festival, a Trieste la prima edizione

    Nelle giornate del 21 e 22 ottobre si terrà a Trieste, in uno dei luoghi simbolo della città, l’antico castello di San Giusto e negli ambienti storici dell’ex Bottega del Vino e dei Bastioni Lalio e Fiorito con un’incantevole vista sul golfo, la prima edizione di Amber Wine Festival, rassegna svolta in co-organizzazione con il Comune di Trieste dedicata ai vini ambrati che trova a Trieste la sua culla. Questa prima edizione rappresenta infatti il lancio dell’Amber Wine Festival che intende proporsi come l’appuntamento di riferimento internazionale per i vini bianchi naturali prodotti attraverso la macerazione prolungata. Un evento che conferirà alla città il ruolo di capitale dei vini ambrati ospitando nel capoluogo giuliano i migliori produttori provenienti da 4 paesi uniti da un solo vino: l’Amber.Per due intense giornate verranno proposte degustazioni di specialità enogastronomiche del territorio reinterpretate per l’occasione da affermati chef, in abbinamento ai vini presenti alla manifestazione.

    La scelta della sede non è affatto casuale: nel crocevia che va dal Carso al Collio e dall’Istria fino all’Austria si trovano i migliori produttori al mondo di questo stile di vini. E Trieste, che si trova proprio al centro di quest’area privilegiata, ne ospita l’eccellenza. I vini ambrati hanno infatti origine proprio nell’entroterra triestino e in quello istriano, dove i contadini usavano per i vini bianchi lo stesso metodo di fermentazione prolungata utilizzato per quelli rossi. Questo procedimento conferisce allo stile dei vini un’identità legata al territorio circostante.Sono numerose le eccellenze vinicole che contraddistinguono l’area triestina. Tra i vini bianchi del territorio primeggia la Malvasia che, diffusa dai veneziani a partire dall’Ottavo secolo, ha trovato nel nord Adriatico il suo “terroir” ideale generando vini consistenti e strutturati. Altri vitigni autoctoni sono invece la Vitovska e la Ribolla, che si distinguono per corposità ed eleganza.Nello specifico, i vini ambrati sono vini bianchi prodotti con il tradizionale procedimento della macerazione prolungata durante la quale il contatto del mosto con le bucce conferisce al vino il colore ambrato, segno riconoscibile per questi vini.

    Il legame delle produzioni vinicole locali con la storia è profondissimo. Scoprire i vini ambrati significa anche andare alla riscoperta delle antiche tradizioni. Trieste vanta una ricca storia multiculturale e un entroterra che dal Carso si estende verso l’Istria, dal quale proveniva storicamente un’ampia varietà di prodotti di vario genere: verdure, ortaggi e frutta, pesce, carne e cacciagione, apprezzati già nell’antichità.Trieste costituisce pertanto il centro simbolico della produzione mondiale dei vini ambrati, ospitando sul suo territorio alcuni dei produttori più affermati. Nel lembo di terra che dal Carso si affaccia sul Collio e l’Istria, comprendendo anche una parte di Slovenia, Croazia e Austria, si trovano i produttori dei migliori vini ambrati al mondo.Particolare attenzione è stata riservata alla selezione dei vini e dei produttori per i quali l’Amber Wine Festival applica i criteri più severi nella scelta dei vitivinicoltori, verificandone il rigoroso rispetto dei valori di eco-sostenibilità e preservazione dell’ambiente. Un impegno che inizia dalla preparazione dei terreni e il lavoro nel vigneto e prosegue attraverso l’attento e scrupoloso affinamento in cantina per dare  vita a eccellenti vini naturali, corposi, profumati e di grande consistenza.

    Gli organizzzatori del festival, sono convinti che tutto questo rappresenti un tesoro che una città come Trieste, detentrice di questa tradizione, deve fare proprio, candidandosi a diventare la destinazione più ambita e la sede del più importante appuntamento mondiale, capace di richiamare appassionati e operatori da tutto il mondo. L’obiettivo è quello di sviluppare attorno a questo evento una serie di appuntamenti eno-gastronomici durante tutto l’arco dell’anno, coinvolgendo produttori, ristoratori, promotori turistici, commercianti e distributori e richiamando un’esclusiva “comunità” internazionale di appassionati dei vini bianchi macerati dei quali Trieste possa diventare la capitale.”.In considerazione del numero limitato di visitatori, per garantire il massimo dell’esperienza è consigliato l’acquisto dei biglietti in prevendita su: https://biglietteria.ticketpoint-trieste.it/dettaglio-spettacolo.php?negozio_spettacolo_id=358Per ulteriori informazioni è attivo il sito https://amberwinefestival.com/

    Questo l’elenco (parziale) dei vignaioli presenti al festival: LEGGI TUTTO