More stories

  • in

    Benvenuto Brunello 2022: un’edizione cosmopolita

    Da Montalcino a Los Angeles, passando per Londra, New York e Toronto. Assume un carattere sempre più internazionale la 31^ edizione di Benvenuto Brunello, l’anteprima di presentazione delle nuove annate a cura del Consorzio del vino Brunello di Montalcino in programma a partire dall’11 novembre. Confermato dunque anche per quest’anno il format autunnale, con il Brunello 2018 e la Riserva 2017 pronti a debuttare in Italia e per la prima volta in 4 città tra vecchio e nuovo continente con un’edizione in contemporanea di Benvenuto Brunello giovedì 17 novembre a Londra, New York, Toronto e Los Angeles.

    Per Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino: “Abbiamo deciso di rendere ancora più cosmopolita la nostra manifestazione di riferimento partendo dai principali mercati strategici per la nostra denominazione. Non a caso Stati Uniti, Canada e Regno Unito rappresentano circa la metà dell’export a valore della nostra produzione. L’obiettivo – ha proseguito Bindocci – è di rafforzare ulteriormente il posizionamento del nostro fine wine all’estero attraverso degli eventi che mantengono saldo il legame con Montalcino”.

    Ad aprire la manifestazione del Benvenuto Brunello italiano sarà come di consueto la stampa nazionale e internazionale (11 novembre). Nelle giornate successive spazio a influencer, blogger, sommelier, operatori del settore e winelover.

    Le foto sono tratte dalla pagina Facebook del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino. LEGGI TUTTO

  • in

    Assovini Sicilia: vincente il binomio turismo esperienziale e vino

    Wine trekking, yoga, concerti e pic-nic tra i filari, corsi di cucina, vendemmia notturna. L’enoturismo di Assovini Sicilia promuove una visione olistica basata su nuovi stili e valori, l’approccio al vino attraverso il turismo esperienziale unendo arte, ambiente, cultura, paesaggio, identità territoriale, strutture ricettive nei pressi delle cantine, qualità e varietà gastronomica, tutela del paesaggio rurale.

    Secondo un sondaggio 2021/2022 rivolto ai soci di Assovini Sicilia, nel 98% delle cantine degli associati ci sono spazi per la degustazione, il 50% ha un’attività di ristorazione all’interno della struttura mentre i soci di Assovini Sicilia con ricettività alberghiera rappresentano il 33%.

    Più della metà è in grado di offrire un’esperienza a 360 gradi agli enoturisti: dalla degustazione ai corsi di cucina, i bike tour, all’aperitivo in vigna. “Il vino – simbolo di eccellenza del Made in Sicily – è un complesso fattore culturale – commenta Laurent Bernard de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia – “La nostra associazione- continua il presidente – vuole valorizzare l’enoturismo siciliano declinato in una molteplicità di dimensioni che affiancano la produzione delle cantine associate. Il turismo enologico diventa un’esperienza a 360 gradi, veicolo per promuovere il territorio, il vino di qualità, le bellezze paesaggistiche, l’unicità del patrimonio storico-archeologico della Sicilia”.

    Saline di Marsala

    Consapevoli della crescita dell’enoturismo siciliano, i soci di Assovini Sicilia hanno scommesso sul binomio turismo e vino, sull’esperienza multifattoriale, e contribuiscono con successo a trainare il brand Sicilia valorizzando il legame con il territorio. Secondo il sondaggio che ha coinvolto 71 associati su 90, negli ultimi 5 anni, le aziende di Assovini Sicilia hanno registrato un incremento di presenze di oltre il 30%, con il 58% dei turisti stranieri a guidare l’incoming delle visite in cantina. La distribuzione geografica vede in testa gli Stati Uniti, la Germania, il Regno Unito, la Svezia e la Francia, tra i paesi di provenienza dell’enoturista che sceglie le aziende di Assovini Sicilia. LEGGI TUTTO

  • in

    Consorzio Vini Venezia: blocco triennale per nuovi impianti di Pinot grigio

    Il Consorzio Vini Venezia, d’intesa con altri consorzi veneti, ha predisposto un blocco triennale dei nuovi impianti per la produzione di Pinot grigio Venezia Doc e la Regione Veneto ha ratificato questa decisione. “È necessario impedire che si crei un eccesso di offerta che possa farci correre il rischio di ricadere nella crisi di qualche anno fa” dichiara Stefano Quaggio, direttore del Consorzio Vini Venezia. Per questa ragione il prossimo 13 luglio, l’assemblea dei soci del Consorzio Vini Venezia deciderà per lo stoccaggio di una parte della nuova produzione di Pinot grigio (eccetto quella biologica): 20q./ettaro di tutte le produzioni idonee alla rivendicazione della Pinot grigio Doc Venezia saranno vincolate. Questa decisione dovrà poi essere approvata dalla Regione Veneto prima della vendemmia precoce che inizierà il 22-23 agosto. Il Consorzio Vini Venezia non è la prima realtà in Europa che ha scelto di imboccare questa strada: infatti gli oltre 150 viticoltori della Gironda – il dipartimento francese dove si trova Bordeaux, stanno addirittura valutando di estirpare 20.000 ettari di vigna allo scopo di ridurre la produzione.

    Stefano Quaggio

    Il Pinot grigio è uno dei vini maggiormente consumati al mondo, l’Italia ne esporta ben il 95% e l’86% della produzione di questo vino, a livello nazionale, proviene dal Triveneto. “Sul litorale veneziano la domanda è vivace e nell’hotellerie si lavora bene.”, sottolinea Stefano Quaggio, “inoltre, con la pandemia abbiamo consolidato la nostra quota anche nella GDO”. Ma, nonostante il periodo favorevole e i dati positivi dei primi 5 mesi del 2022, che segnano un aumento del 5% sugli imbottigliamenti della Doc Venezia rispetto al 2021, il Consorzio preferisce procedere per gradi. “Il Pinot grigio è prodotto da una ventina di consorzi del triveneto e da due anni ci muoviamo secondo una programmazione produttiva”, spiega Quaggio, “All’inizio del 2023, in base all’andamento delle vendite decideremo eventuali interventi su impianti, rese e stoccaggi”, conclude. In generale, anche la situazione dei prezzi dello sfuso promette bene: oltre a un generale rialzo nell’ultimo anno (circa il 20%), il pinot grigio, secondo la CdC di Treviso ha registrato un aumento del 40% attestandosi intorno a 1,15/1.20 al litro, “quando si sta sopra l’euro si sta bene”, commenta Quaggio. Unico neo di questo periodo è sicuramente la siccità, che intacca anche le previsioni per la prossima vendemmia: “ci aspettiamo una vendemmia positiva ma non elevata”. Spiega il direttore del Consorzio, “speriamo che arrivino piogge in grado di accelerare la maturazione fenolica. La siccità si sente e in molti casi stiamo intervenendo con l’irrigazione di soccorso”, osserva.

    La denominazione Venezia Doc è sicuramente quella trainante tra le cinque tutelate dal Consorzio Vini Venezia (Venezia, Lison Pramaggiore, Piave, Lison Docg e Malanotte), e la sua punta di diamante è proprio il Pinot grigio, destinato per il 90% all’export, soprattutto verso UK e Germania. Il Consorzio conta più di duemila produttori localizzati tra le province di Venezia e Treviso. Nel 2021, Venezia Doc, ha totalizzato una produzione pari a 10 milioni di bottiglie (dati ValorItalia), la Doc Piave 752mila e la Lison Pramaggiore 690mila. Da tenere in considerazione che, a parte la Doc Venezia, le altre quattro denominazioni sono di nicchia e sono diffuse all’interno del circuito Horeca italiano. LEGGI TUTTO

  • in

    Pratello, Tuchì Ottocento 2020

    L’ex Tocai Friulano è un vitigno straordinario di cui non si parla mai abbastanza, dalla storia davvero affascinante e controversa. Infatti, contrariamente alla legenda che lo vorrebbe di origine friulana, parrebbe essere proprio della provincia di Venezia e che lì vi sia arrivato dalla Francia, come Sauvignonasse, nella seconda metà dell’800, trovando nella piccola frazione di Lison il suo ambiente naturale. La denominazione Tocai friulano sarebbe quindi dovuta ad una errata interpretazione di chi registrò il vitigno, considerando quel lembo di terra del Veneto Orientale ormai Friuli. Successivamente, oltre al Friuli, del quale divenne uno dei vitigni simbolo, si diffuse in alcune zone del Veneto e Lombardia, precisamente nell’enclave di San Martino della Battaglia, in provincia di Brescia. Dopo la famosa sentenza della Corte di Giustizia europea del giugno 2008, che chiuse l’annosa vertenza con l’Ungheria e che ci obbligo ad abbandonare il nome Tocai, i produttori italiani si sono mossi in ordine sparso chiamando il vitigno in modi diversi: Friulano in Friuli, Tai bianco e Lison Classico in Veneto, Tuchì a San Martino della Battaglia. Se per il Friulano, per il Tai e per il Lison ho avuto modo di degustare in maniera approfondita i vini di molti produttori, non avevo nessuna conoscenza del Tuchì. Il battesimo del fuoco è avvenuto con l’Ottocento 2020, notevole bottiglia della Cantina Pratello di Padenghe sul Garda. Naso di grande impatto, frutta a polpa bianca, fiori di campo. Al palato entra morbido, delicatamente fresco, sapido, verticale, chiudendo delicatamente con il tipico sentore di mandorla amara. Ennesima conferma della grandezza del vitigno ex Tocai Friulano, da bere, da (ri)scoprire. LEGGI TUTTO

  • in

    Moscato Wine Festival in Tour: otto tappe in Italia

    L’associazione Go Wine promuove nel corso dell’estate 2022 la ventunesima edizione del Moscato Wine Festival, manifestazione finalizzata a promuovere la cultura del vino Moscato in varie parti d’Italia a un pubblico vasto e diversificato di enoappassionati. Un’iniziativa che ha sempre accompagnato l’attività dell’associazione, come occasione per comunicare attraverso il Moscato più motivi di interesse: storia […] LEGGI TUTTO

  • in

    Villa Donoratico 2020, un’ulteriore conferma dell’eccellenza bolgherese

    Per descrivere un vino è sempre necessario legarlo al genius loci, inquadrarlo nel paesaggio di provenienza e collocarlo nell’ambiente che lo genera per apprezzarne e leggerne la vera natura. Villa Donoratico Bolgheri DOC Rosso, insieme ad Argentiera Bolgheri DOC Superiore e Ventaglio Toscana IGT rappresenta l’apice qualitativo dell’azienda bolgherese Argentiera. Esso è certamente un vino […] LEGGI TUTTO

  • in

    VinoVip Cortina 2022 ai blocchi di partenza

    Dopo tre anni torna VinoVip Cortina, biennale firmata dalla rivista Civiltà del bere con il patrocinio del Comune di Cortina d’Ampezzo e il contributo di Agenzia ICE. Sono 59 le Aziende protagoniste – tra talk e degustazioni – che arrivano da tutta Italia per raccontare al pubblico, attraverso i calici, le loro storie.

    Nella giornata di lunedì 11, dalle ore 15.30 alle ore 19, si apriranno le porte del Grand Tasting,all’interno dell’accogliente Club House del Golf Club, ai piedi dei Monti Faloria e Cristallo. Ognuna delle Cantine presenterà tre etichette d’eccellenza in un walk-around tasting di oltre 170 vini e distillati. L’ingresso alla degustazione è disponibile solo in prevendita al costo di 30 euro.

    La domenica si inizia con il tradizionale talk show all’Alexander Girardi Hall dalle ore 15.30 (ingresso gratuito su prenotazione). Quest’anno sarà dedicato al tema delle Nuove Competenze: riflettori puntati quindi sul mondo del lavoro nel settore del vino, sulla formazione e sulle competenze necessarie per crescere professionalmente. Coinvolti imprenditori e top manager, sostenitori dell’evento, che – ad ogni edizione – si danno appuntamento per dibattere temi di grande attualità, con il contributo di giornalisti ed esperti di settore.

    Tra i relatori, selezionati ciascuno per un’area di expertise molto specifica: Foragri (formazione continua in agricoltura), Della Toffola (tecnologia enologica), Vinitaly (promozione) e Vivai Cooperativi Rauscedo (vitigni e vivaismo).

    Le aziende protagoniste di questa tredicesima edizione sono: Marchesi Antinori, Tenuta di Arceno, Argiolas, Banfi, Guido Berlucchi, Bertani, Biondi-Santi, Bortolomiol, Carpineto, Casale del Giglio, Castagner, Cleto Chiarli, Castello di Cigognola e Bentu Luna, Le Colture, Dievole, Dei, Donnafugata, Cantine Due Palme, Fèlsina, Tenuta di Fiorano, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Jako Wine, Le Tenute del Leone Alato, Lungarotti, Mandrarossa, Le Manzane, Masciarelli, Masi Agricola, Mastroberardino, Mezzacorona, Monteverro, Nals Margreid, Nino Negri, Pasqua Vigneti e Cantine, Pio Cesare, Planeta, PuntoZero, Castello di Querceto, Rocca delle Macìe, Ruffino, Tenuta San Guido, San Marzano, Tenuta Sant’Antonio, Tenuta Santa Caterina, Santa Margherita Grupo Vinicolo, Cantina Santadi, Santi, Speri, Castello del Terriccio, Tedeschi, Tommasi, Torrevento, Umani Ronchi, Velenosi, Villa Sandi, Vite Colte, Zenato, Zorzettig e Zymè.

    L’elenco completo dei vini in degustazione è consultabile in anteprima su http://www.vinovipcortina.it LEGGI TUTTO

  • in

    Piacere, Vino: un’insolita guida sul vino

    “Uno strumento per migliorare le nostre capacità di scegliere”, così Maurizio Dattero presenta il suo libro “Piacere, Vino – Piccolo manuale del vino per chi ha piacere di conoscerlo” appena pubblicato dalla College Team. Si tratta di un libro breve e agile che con parole semplici fornisce informazioni base su come arrivare a conoscere il […] LEGGI TUTTO