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    In UK Prosecco da solo vende più di tutto il vino tricolore

    Continua la corsa degli spumanti made in Italy nei primi 3 mercati al mondo, si arresta quella dei vini fermi. E nel Regno Unito è sempre più Prosecco-mania, con la bollicina veneto-friulana che nel primo quadrimestre di quest’anno è riuscita nell’impresa di superare da sola le vendite in valore di tutti vini fermi italiani messi […] LEGGI TUTTO

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    Il Montelocco Rosé è Best Sparkling al Vinum World of Rosé 2022

    La tenuta di Quattro Castella, nel cuore della provincia di Reggio Emilia, conquista le piazze internazionali aggiudicandosi un altro riconoscimento: dopo l’incetta di premi al Sommelier Choice Awards by Beverage Trade Network, è la volta del Montelocco Rosé che viene nominato Best Sparkling Rosé, al VINUM World of Rosé 2022, la competizione dedicata ai vini […] LEGGI TUTTO

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    I wine club arrivano in Italia: un trend in crescita tra le cantine

    Tra le novità che stanno caratterizzando la vendita diretta al consumatore nel mondo del vino c’è quella di un interesse sempre più crescente rispetto ai Wine Club. È quanto emerge nel “Report Enoturismo e vendite direct to consumer 2022” pubblicato da Divinea ed è quanto è stato discusso in occasione del webinar “Wine Club in […] LEGGI TUTTO

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    Bererosa 2022: al via l’undicesima edizione

    Bererosa, la più grande manifestazione dedicata ai vini rosati d’Italia a cura di Cucina&Vini, torna a Roma con la sua undicesima edizione. Nella suggestiva atmosfera della splendida Villa Appia Antica, tra alberi secolari e rovine dell’Antica Roma, saranno presenti centinaia di prestigiose aziende con le loro migliori etichette rosé, sia ferme che mosse, per la […] LEGGI TUTTO

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    Mercato dei vini FIVI, è boom di presenze

    Tre padiglioni e oltre 850 espositori da tutta Italia: sono questi i numeri record della prossima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, che si terrà da sabato 26 a lunedì 28 novembre 2022 a Piacenza Expo.I tre padiglioni messi a disposizione dal polo fieristico consentiranno di accogliere tutti gli associati FIVIche hanno fatto richiesta di partecipazione e che l’ultimo fine settimana di novembre racconteranno in prima persona il loro lavoro e la loro filosofia, invitando a degustare e acquistare i vini in assaggio. Una tensostruttura dedicata accoglierà l’area della gastronomia, dove gli artigiani del cibo completeranno la rassegna con le loro proposte.“Il Mercato di Piacenza nasce con la volontà di incontrare il pubblico e promuovere la nostra identità di Vignaioli Indipendenti.

    È la nostra festa, prima ancora di essere una fiera: per questo motivo abbiamo ritenuto giusto che potessero partecipare tutti i soci che ne hanno fatto richiesta, aumentando gli spazi espositivi – dichiara Lorenzo Cesconi, presidente FIVI – Dopo due anni complessi, con un’edizione rinviata e una condizionata dalla pandemia, con questo undicesimo Mercato vogliamo dare un segno di speranza ancora più forte: i Vignaioli sono un elemento centrale nell’economia e nella cultura italiana, e il Mercato dei Vini è l’evento che meglio di qualsiasi altro racconta e mette in luce questa centralità”.

    Come già nella passata edizione si riconferma l’innovativo elemento introdotto nel 2019, con l’aggiunta, al tradizionale week-end di Mercato, del lunedìcome giornata dedicata principalmente agli operatori professionali del settore commerciale e del canale Ho.Re.Ca. Verrà inoltre potenziato il servizio di biglietteria online.“Sono tante le novità di questa edizione, frutto di un grande investimento in termini organizzativi e della felice collaborazione con Piacenza Expo: il Mercato dei Vini è una manifestazione che, anno dopo anno, si conferma in continua crescita e che ha raggiunto risultati importanti – prosegue Cesconi – Ma non è solo una questione di numeri: il pubblico ama il Mercato per l’atmosfera unica e irripetibile che si respira, e i Vignaioli hanno a cuore questo evento perché è quello che più li rappresenta con coerenza”.

    FIVI – Federazione Italiana dei Vignaioli IndipendentiLa Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI) è un’organizzazione senza scopo di lucro nata nel 2008, che si propone di promuovere e tutelare la figura, il lavoro, gli interessi e le esigenze tecnico-economiche del Vignaiolo Indipendente italiano, inteso quale soggetto che attua il completo ciclo produttivo del vino, dalla coltivazione delle uve fino all’imbottigliamento ed alla commercializzazione del prodotto finale. Attualmente sono oltre 1400 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 13.000 ettari di vigneto. Il Marchio FIVI raffigura “Ampelio”, immagine di un Vignaiolo che porta una cesta d’uva sulle spalle e la cui ombra prende la forma di una bottiglia. In questa figura è riassunto tutto quello che per la FIVI significa essere Vignaioli, impegnati quotidianamente in un processo che segue tutta la filiera di produzione, operando costantemente per custodire, tutelare e promuovere il territorio di appartenenza.

    Le foto sono tratte dalla pagina Facebook della FIVI LEGGI TUTTO

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    Rosa di Santa Tresa Terre Siciliane IGP 2021

    Di Santa Tresa ricordo ancora l‘ottimo Cerasuolo di Vittoria assagiato sul finire del 2021 al Teatro Sangiorgi di Catania, nell’ambito della manifestazione CeraSoul. Questa volta, complice la mia smodata ossessione per i rosati, ho avuto l’occasione di degustare il Rosa di Santa Tresa Terre Siciliane IGP. Prima di ogni altra cosa, mi preme ricordare che il vino rosa non va bevuto solo d’estate, ma può trovare il suo spazio in ogni stagione, vista anche la versatilità con gli abbinamenti. Il Rosa della cantina siciliana Santa Tresa è un vino biologico ottenuto dal 50% di uve Nero d’Avola e dal 50% di uve Frapppato.

    Le uve vengono raccolte a mano in cassette da 15 kg, il Nero d’Avola nella prima metà di settembre, il Frappato verso fine settembre. Le uve sostano in cella frigorifera per una notte così da abbassarne la temperatura fino a 6-8 °C e successivamente diraspate e pigiate delicatamente. Il colore di “Rosa di Santa Tresa” nasce grazie ad una macerazione naturale sulle bucce in pressa pneumatica a freddo per circa due ore per il Nero d’Avola e 4 ore per il Frappato. Le uve sono delicatamente pressate fino a un massimo di 0,6 bar. Il mosto, così ottenuto, sosta una notte a circa 10 °C al fine di consentire la sedimentazione ed in seguito travasato per iniziare la fermentazione che dura circa 12 giorni a una temperatura controllata di 17 °C. Terminata la fermentazione alcolica, i due vini vengono riuniti e iniziano un affinamento sur lies per un periodo tra i 3 e i 4 mesi prima di essere imbottigliato.

    Al naso delicate note di frutti di bosco, ribes e rosa. Al palato entra morbido e scorrevole, con una leggera nota sapida e rimandi fruttati. Delizioso con antipasti fritti, perfetto con le crudità di pesce.

    Nota a margine: in ogni etichetta dei vini di santa Tresa è rappresentata una conchiglia stratificata che vuole rappresentare l’incontro di culture che hanno influenzato la Sicilia: Sicilia greca, Sicilia romanica, Sicilia normanna, Sicilia borbonica, Regno di Sicilia. LEGGI TUTTO

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    Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano festeggia mezzo secolo

    Il 3 luglio 2022 sarà una data storica per il Consorzio della Vernaccia di San Gimignano, che proprio in quel giorno festeggia i 50 anni dalla fondazione.

    Correva l’anno 1972 e nove viticoltori storici e lungimiranti si ritrovarono in Piazza della Cisterna, nel centro storico di San Gimignano e sancirono la nascita del Consorzio con l’obiettivo di tutelare e valorizzare una delle Denominazioni più antiche d’Italia.La fondazione completava idealmente l’iter di riconoscimento della DOC avvenuto a maggio del 1966 – il primo vino italiano a ottenere la Denominazione di Origine Controllata – DOC divenuta poi nel 1993 una DOCG.

    Oggi la Vernaccia di San Gimignano, protagonista assoluta della vita sociale e culturale e custode delle tradizioni secolari del territorio, con orgoglio per tutto il patrimonio vitivinicolo toscano, può vantare il raggiungimento di 50 anni di esistenza del suo Consorzio di tutela che hanno portato questa denominazione ad affermarsi tra le eccellenze italiane nel mondo.

     “La Vernaccia di San Gimignano è andata crescendo negli anni, sia per qualità che per immagine confermandosi come un punto di riferimento nella produzione vitivinicola italiana.” – dichiara la presidente Irina Strozzi.“Essere stati DOC la prima DOC italiana nel 1966 e successivamente DOCG nel 1993, ci aiuta, perché siamo in grado di presentarci con un’identità forte e ben delineata, caratteristica di importanza prioritaria sul mercato. Oggi infatti farsi conoscere, riconoscere e identificare dai consumatori fra le varie eccellenze proposte è sicuramente più complesso e il ruolo di tutela, identità, promozione e valorizzazione del territorio e dei vini portato avanti con continuità dal Consorzio gioca un ruolo fondamentale”.

    Grazie a una consapevolezza sempre maggiore dei produttori della Vernaccia di San Gimignano, paladini sensibili e attenti di questo vitigno e dei suoli che coltivano, il vino è cresciuto in qualità così come è cresciuta la sua presenza sul mercato, con il giro di affari della denominazione che nel 2021 – con circa 5 milioni di bottiglie prodotte – si è attestato sui 13 milioni di euro.La percentuale di bottiglie destinate all’export è pari a circa il 52% della produzione, mentre del 48% di Vernaccia destinata al mercato italiano, di cui il 40% circa viene venduta direttamente a San Gimignano, nelle aziende, enoteche e tramite la ristorazione locale del territorio. Il programma dei festeggiamentiI festeggiamenti si apriranno domenica 3 luglio, nel giorno della ricorrenza, con una cena che vedrà protagoniste le 80 aziende consorziate riunite alla Rocca di Montestaffoli, nel cuore di San Gimignano, attuale sede della Vernaccia di San Gimignano Wine Experience, che propone dal 2017 percorsi di degustazione alla scoperta del territorio.

    La serata sarà l’occasione per un ringraziamento collettivo ai protagonisti della fondazione del Consorzio e a tutti i produttori che si sono susseguiti da allora e fino ad oggi. Nei decenni hanno sostenuto con forza l’unicità del vitigno e hanno saputo abilmente declinare nel tempo la Vernaccia di San Gimignano, rendendola espressione originale e autentica di un territorio non riproducibile.A seguire, nel mese di luglio, il Consorzio celebra la Vernaccia di San Gimignano in quattro appuntamenti itineranti dall’entroterra senese al mare di Livorno, passando per le città di Lucca e Firenze, facendo incontrare la cucina degli chef con Vernacce d’annata e riserva, in una degustazione pensata per l’occasione.La lunga estate della Vernaccia di San Gimignano si chiuderà a metà settembre, a Firenze, con una degustazione riservata alla stampa di settore. 

     Per info:Ufficio StampaAffinamenti – Amelia De Francescoamelia@affinamenti.it+ 39 349 3663453 LEGGI TUTTO