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    Mecenatismo tra le vigne, il progetto Officina Malanotte

    Parafrasando le parole del Vangelo (Matteo 4, 4 e Luca 4, 4), non di solo pane vive l’uomo, si potrebbe dire che non di solo vino vive l’uomo. È questo il pensiero che sta alla base del progetto Officina Malanotte fortemente voluto da Antonio  Bonotto e sua moglie Vittoria Tarzariol della Tenuta Bonotto delle Tezze situata nel cuore del Raboso Piave. Si tratta di vero e proprio esempio di mecenatismo moderno. Infatti,  su invito della famiglia Bonotto, per un periodo di tre settimane cinque artisti di varia provenienza sono stati ospitati a Tezze di Piave utilizzando una vecchia officina, inserita nei percorsi di archeologia industriale, per farne il proprio atelier; liberi di condurre la propria ricerca, potendosi confrontare con lo spazio e la sua storia, con il contesto paesaggistico e naturale del piccolo centro trevigiano e, più in generale, con tutte le realtà più significative dell’area geografica. Numerose sono state le visite in studio realizzate per gli addetti ai lavori – curatori, galleristi, collezionisti e colleghi artisti – ma soprattutto le occasioni di confronto con le realtà del territorio: culturali, del mondo del vino, del lavoro, tra degustazioni, incontri e artperitivi.

    Il nome Officina Malanotte è nato fondendo insieme la storia industriale dell’edificio e il toponimo di Borgo Malanotte, suggestivo nucleo del paese di Tezze di Piave in cui sono tuttora vive le tracce della storia rurale degli ultimi secoli. Da tale località prende inoltre origine anche il Malanotte del Piave Docg, uno dei vini rossi più significativi realizzati nell’area.

    Officina Malanotte è nato per coniugare le logiche di questo territorio, la cultura del lavoro, la tradizione e la storia con la sperimentazione più ardita, quella del linguaggio artistico contemporaneo. Con questa visione il progetto ha coinvolto cinque tra gli artisti più significativi del panorama artistico del nostro paese, dando loro l’opportunità di condurre liberamente la propria ricerca nello spazio e, insieme, di riattivare un luogo abbandonato, contribuendo a reinserirlo nel flusso del presente.

    Lo spazio di Officina Malanotte è costituito da un capannone essenziale edificato nel periodo del miracolo economico, abitato ancora da tanti reperti dell’era industriale disseminati nello spazio. La costruzione, un’ex officina meccanicaper trattori e attrezzature per l’agricoltura, è stata per un ventennio un relitto della civiltà delle macchine e del lavoro nel Veneto post-industriale: ciò che rimane di un mondo alle nostre spalle, uno spazio che racconta storie di fatica, aspettative e immaginari ora distanti. Ma non è solo un luogo che spinge a guardare indietro, poiché, sorprendentemente, il capannone trasmette ancora il desiderio di fare, lo slancio per proiettarsi oltre le secche del presente. Alla ricerca di un senso e di ragioni che ancora sfuggono, ma su cui non bisogna smettere di interrogarsi.

    Scopo della prima edizione del progetto Officina Malanotte è fare dell’arte e della sua capacità di lettura uno stimolo di rigenerazione e, insieme, una forma di restituzione culturale al luogo in cui l’azienda Bonotto Delle Tezze ha avuto la possibilità di crescere. Per questa ex officina la tenuta ha maturato il desiderio di scrivere una pagina nuova, destinandolo ad attività culturale, senza però snaturarlo dalla sua intrinseca ruvidezza.

    La mostra finale del progetto curato da Daniele Capra che espone i lavori degli artisti Thomas Braida, Beatrice Meoni, Nazzarena Poli Maramotti, Chris Rocchegiani e Alessandro Roma, sarà visibile fino al 10 luglio. L’idea della famiglia Bonotto è quella di ripetere l’esperienza anche nei prossimi anni, arricchendo il progetto culturale con nuove iniziative. Non in pane solo vivet homo!

    Bonotto Delle Tezze

    Via Borgo Malta, 5 (residenza)

    Via Duca d’Aosta 36 (azienda)

    31028 Tezze di Piave, Vazzola (Tv)

    officinamalanotte.art

    info@officinamalanotte.art

    +39.0438488323 LEGGI TUTTO

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    I vini di Piandimare, antidoto contro gli stereotipi

    Uno degli stereotipi più comuni, duro a morire, se non dopo aver fatto esperienza diretta, è che le cantine cooperative non badino molto alla qualità, quanto piuttosto ad ottenere un vino di qualità media, tendente al basso, immediatamente commerciabile. Sicuramente se questo schema mentale è ancora diffuso è perché, la storia della cooperazione ci ha consegnato esempi di imprese per nulla virtuose, ma oggi la musica è cambiata e sarebbe solo snobismo continuare a perseverare in questo pregiudizio. Qualche esempio? Le cantine cooperative dell’Alto Adige con una produzione di straordinaria qualità e vini in grado di raggiungere vette di eccellenza assoluta.  E per il sud d’Italia? Uno dei nomi che merita sicuramente attenzione è Piandimare.

    La storia di Piandimare è il racconto di come una cantina cooperativa, in principio semplice realtà locale, possa arrivare a produrre vini di altissimo livello e di grande successo.

    Piandimare nasce a Villamagna nel 1986, grazie a dieci soci fondatori, che nella fase iniziale si sono dedicati esclusivamente alla produzione di Montepulciano d’Abruzzo.

    La piccola cooperativa successivamente si è ampliata inglobando 70 viticoltori e arrivando a lavorare 180 ettari di vigneti, ampliando le referenze, concentrandosi sempre sugli autoctoni con l’introduzione del pecorino. Nel 2014 è stata inaugurata una nuova cantina, sempre a Villamagna, che è stata progettata per fondersi e integrarsi col territorio circostante in modo da ridurre il più possibile l’impatto ambientale e visivo. Il tetto a forma ad onda rappresenta simbolicamente tre elementi: il mare, le colline abruzzesi e il sinuoso scorrere del vino nel bicchiere. Il microclima di Villamagna, in provincia di Chieti con le valli che vanno dal mare alla montagna e le brezze marine che rinfrescano le uve nelle calde giornate estive, spazzando via l’umidità, è luogo ideale per la conduzione biologica e permette una perfetta sanità delle uve con il minimo dei trattamenti.

    Il 2014 non è stato solo l’anno d’inaugurazione della cantina, ma anche l’anno di rinnovamento, sia enologico che agronomico. Se, infatti, prima del 2014 Piandimare produceva solo vino sfuso destinato ad altri, in quell’anno si è deciso, finalmente, di iniziare a imbottigliare per proprio conto. Le prime bottiglie ufficiali hanno visto la luce solo nel 2020 ma sono state subito oggetti di premi in alcuni importanti manifestazioni di settore. La produzione attuale si aggira attorno alle 50.000 le bottiglie con un potenziale di produzione che potrebbe arrivare a 2,5 milioni di bottiglie.

    I vini di Piandimare sono il frutto di un lavoro di ricerca volto alla scoperta e alla diffusione di una particolare selezione massale di Montepulciano: il Montepulciano Piandimare, isolato grazie alla collaborazione con Vitis Rauscedo, e messo a dimora dalla cantina nei vigneti della Val di Foro.

    La degustazione

    Piandimare Montepulciano D’Abruzzo DOC 2020

    Da uve Montepulciano d’Abruzzo – Clone Piandimare

     Lunghe fermentazioni a contatto sulle bucce a 25°-30° per 2 settimane. Svinatura e maturazione per almeno 6 mesi in acciaio e 6 mesi in bottiglia. È il vino quotidiano che esprime tutta la piacevolezza del Montepulciano con il brio della giovinezza ed esalta la cucina di terra abruzzese.

    Piandimare Villamagna DOC 2019

    Da uve Montepulciano d’Abruzzo selezione massale Piandimaree fatto con le sole uve provenienti dalla Val di Foro. Un vino in grado di esprimere tutto il territorio, intrigante al naso con le note di marasca, spezia e tabacco, fragrante e con tannino delicato.

    Piandimare Oltre Mare pecorino Colline Teatine IGT 2021

    Da uve 100% pecorino. Raccolta manuale delle uve nelle prime ore del mattino, durante laseconda decade di settembre. Pressatura soffice dei grappoli interi alla quale segue la fermentazione a temperatura controllata in serbatoi di acciaio inox. Il vino riposa quindi sulle fecce fini per tre mesi prima dell’imbottigliamento. Un’ultima sosta di maturazione di sei mesi precede la messa in commercio. Al naso delicate note di frutta, pesca, il sorso è fresco verticale, slanciato, ottimo con un gran fritto vegetale.

    Oltre Mare Rosato Colline Teatine IGT

    Da Uve a bacca rossa del territorio raccolte e pressate immediatamente senza macerazione. Vinificate a bassa temperatura. Dopo la vinificazione il vino affina per sei mesi in acciaio in modo da armonizzare ed esaltare la sua aromaticità varietale caratterizzata da fiori a petalo rosa e fragoline di bosco. Al naso delicate note di frutti di bosco e petali di roso. Al palato il sorso è fresco, con delle piacevoli note salmastre che lo rendono accattivante. Frittura di paranza e norcineria abruzzese ne fanno un matrimonio perfetto.

    Piandimare Monolith Montepulciano D’Abruzzo Doc Riserva 2018

    L’etichetta è stata dedicata alla Necropoli di Fossa ed ai suoi Monoliti.

    Da Uve Montepulciano d’Abruzzo – Clone Piandimare. Lunghe fermentazioni sulle bucce con temperature che possono arrivare sino ai 30°C. Svinatura e maturazione di 12 mesi in acciaio, 12 in botte e 6 in bottiglia. Al naso arrivano note intense di marasca, spezie, liquirizia e tabacco e una delicata nota vegetale. Al palato arriva pieno con tannini delicati e un sorso avvolgente. L’abbinamento chiama la cacciagione. LEGGI TUTTO

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    Champagne Experience 2022, il calendario delle Master Class

    Il 16 e 17 ottobre gli spazi di Modena Fiere ospiteranno i vini di più di 120 aziende di champagne tra storiche Maison e piccoli vigneron, e allo stesso tempo daranno spazio anche a quattro Master Class, considerate ormai un momento di approfondimento divenute nel tempo un vero e proprio fiore all’occhiello della kermesse, incontri di formazione condotti da qualificati docenti che propongono un’esperienza di grande livello sensoriale e culturale.

    Quest’anno si alterneranno “in cattedra” due profondi conoscitori dell’universo champagne: Alberto Lupetti, giornalista professionista, appassionato di vino con oltre duecento viaggi all’attivo nella regione della Champagne è uno dei più importanti esperti di bollicine francesi a livello mondiale, oltre che autore di numerose guide e libri sull’argomento. Alessandro Scorsone, Miglior Sommelier d’Italia nel 2008, nonché maestro cerimoniere della Presidenza del Consiglio dei ministri oltre che responsabile dei ricevimenti a Palazzo Chigi.

    Il primo seminario in calendario che aprirà il palinsesto della offerta formativa di quest’anno si terrà domenica16 ottobre alle ore 12:30 e avrà come titolo “Lunga vita allo Chardonnay!”, con la guida di Alessandro Scorsone e protagoniste sei bollicine Blanc del Blancs. A seguire il secondo incontro, alle ore 17:00, dal titolo “Top Cuvée”, questa volta tenuto da Alberto Lupetti: nei bicchieri sei Cuvée ‘di riferimento’ di alcune tra le maison più rappresentative della Champagne.

    Lunedì 17 ottobre, alle ore 15.30, il tema della longevità, sempre a cura di Alessandro Scorsone, prenderà in considerazione gli champagne ottenuti dal Pinot Nero con una master class dal titolo: “Intensità e classe dei Blanc de Noirs”. Infine, Il giornalista Alberto Lupetti, alle ore 17.00, concluderà il programma con la seconda puntata dedicata alle Top Cuvée di questa iconica regione francese.

    Il dettaglio delle Master Class è online sul sito https://www.champagneexperience.it/master-class e consente l’iscrizione ai singoli appuntamenti a tutti coloro che sono già in possesso del proprio biglietto di ingresso alla manifestazione, fino ad esaurimento dei posti disponibili. 

    PROGRAMMA

    Domenica 16 ottobre 2022 – Ore 12.30 · Sala Rossa – Lunga vita allo Chardonnay

    Relatore: Alessandro Scorsone

    Vini in degustazione:

    Champagne Bruno Paillard, Le Mesnil Brut 2000 Magnum (Cuzziol Grandivini srl)

    Champagne de Venoge, Blanc de Blancs Brut 1999 Magnum (Première srl)

    Champagne Guiborat, Blanc de Blancs Brut 1996 (Pellegrini spa)

    Champagne R&L Legras, Cuvée Presidence Vieilles Vignes Grand Cru Brut 2007 Magnum (Vino & Design srl)

    Champagne Franck Bonville, Blanc de Blancs Collection Privée Grand Cru 2004 (Philarmonica srl)

    Champagne Thiénot, Blanc de Blancs La Vigne aux Gamins Brut 2009 (Balan srl)

    Domenica 16 ottobre 2022 – Ore 17.00 · Sala Rossa – Top Cuvée

    Relatore: Alberto Lupetti

    Vini in degustazione:

    Champagne Louis Roederer, Cristal Brut 2014 (Sagna spa)

    Champagne Francis Boulard & Fille, Cuvée Petraea II Brut Nature (ViteVini Vite snc)

    Champagne Henri Giraud, Fût de Chene MV 17 AY Grand Cru Brut (Ghilardi Selezioni srl)

    Champagne Bollinger, RD Extra Brut 2007 (Gruppo Meregalli)

    Champagne Pannier, Egerie Brut 2008 (Premium Wine Selection PWS srl)

    Champagne Marguet, Sapience Brut Nature 2012 (Les Caves de Pyrene srl)

    Lunedì 17 ottobre 2022 – Ore 15.30 · Sala Rossa Intensità e classe dei Blanc de Noirs

    Relatore: Alessandro Scorsone

    Vini in degustazione:

    Champagne Georges Vesselle, Collection Millesimé Grand Cru Brut 2006 (Proposta Vini sas)

    Champagne Henri Goutorbe, Special Club Brut 2008 (Sarzi Amadè srl)

    Champagne Leclerc Briant, Grand Blanc Grand Cru Extra Brut 2013 (AGB Selezione srl)

    Champagne Paul Bara, Comtesse Marie de France Brut 2010 (Bolis srl)

    Champagne Tarlant, La Vigne Royale Brut Nature 2003 (Teatro del Vino srl)

    Champagne Paul Clouet, Collection Millesime Grand Cru Brut 1995 (Visconti 43 srl)

    Lunedì 17 ottobre 2022 – Ore 17.00 · Sala Rossa – Top Cuvée

    Relatore: Alberto Lupetti

    Vini in degustazione:

    Champagne Louis Roederer, Cristal Brut 2014 (Sagna spa)

    Champagne Francis Boulard & Fille, Cuvée Petraea II Brut Nature (ViteVini Vite snc)

    Champagne Henri Giraud, Fût de Chene MV 17 AY Grand Cru Brut (Ghilardi Selezioni srl)

    Champagne Jacquesson, Dizy Corne Bautray Extra Brut 2008 (Pellegrini spa)

    Champagne Pannier, Egerie Brut 2008 (Premium Wine Selection PWS srl)

    Champagne Marguet, Sapience Brut Nature 2012 (Les Caves de Pyrene srl) LEGGI TUTTO

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    Giovanni Busi confermato alla guida del Consorzio Chianti

    Giovanni Busi è stato confermato, con voto unanime, alla guida del Consorzio Vino Chianti per altri tre anni. Giovanni Busi è titolare dell’azienda vitivinicola Travignoli, che dirige dal 1989, e dal 2010 è presidente del Consorzio Vino Chianti che conta 3.500 aziende socie che rappresentano 15mila ettari di vigneto atto a produrre uve destinate a dare vino Chianti docg. Due i vicepresidenti: Ritano Baragli (cantina sociale Colli Fiorentini) e Alessandro Zanette (Gruppo Italiano Vini).

    “Sono onorato di questa conferma – ha commentato Busi – non solo per il prestigioso ruolo di guida di uno dei consorzi vinicoli più importanti del nostro Paese, ma anche perché questa elezione rappresenta il riconoscimento del buon lavoro svolto in questi mandati”. Passando poi in rassegna le prossime sfide che attende il Consorzio Vino Chianti, Busi ha messo al primo posto la “necessità di lavorare tutti insieme per aumentare le vendite della denominazione, passando da 720.000 hl a un milione di ettolitri”. 

    Forte impegno sia per la conferma nei mercati tradizionali che sul fronte della ricerca di nuovi mercati di sbocco. “Il mondo del vino – dice Busi – sta faticosamente uscendo da due anni di pandemia e, allo stesso tempo, sta affrontando un momento complicato per la guerra in Ucraina che ha mescolato le pedine sullo scacchiere mondiale dell’export. Per il Consorzio ora è fondamentale, da una parte, consolidare le nostre posizioni privilegiate su alcuni mercati e, dall’altra, trovarne di nuovi. E’ per questo che stiamo puntando con forza ed energia sulla promozione all’estero della denominazione. Nelle ultime settimane – ha ricordato Busi – siamo tornati in Usa e anche in Asia, registrando ottimi contatti e la soddisfazione delle aziende che hanno partecipato ai tour”.

    Restano tuttavia le criticità dei Paesi dell’est Europa. “Ucraina e Russia sono due mercati molto importanti per i produttori del Chianti – evidenzia il presidente .- Speriamo che questo conflitto finisca al più presto per evitare altri inutili morti, ma anche per permettere all’economia di ripartire. Nonostante la delicatezza legate alle problematiche dei mercati dell’est europa, il Consorzio ha voluto farsi promotore in questi giorni di eventi promozionali a Varsavia ed a Tallin conscio che in quell’area le vendite del Chianti possono trovare ulteriori ed interessanti nuovi sbocchi”.

    “I problemi legati alla guerra, infatti, non riguardano soltanto la difficoltà di accesso ai mercati – spiega Busi – ma anche e soprattutto l’impennata dei prezzi di energia e materie prime che stanno mettendo in seria difficoltà la tenuta economica delle aziende. Auspico, nel breve periodo, che il sistema bancario ci venga incontro in questa fase così delicata. Così come spero che il ministero, dopo lunga e meticolosa istruttoria regionale sul disciplinare, renda operative al più presto le proposte di modifica”. LEGGI TUTTO

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    Il Decameron del Consorzio Friuli Colli Orientali

    Al Consorzio Friuli Colli Orientali e Ramandolo si sono inventati questo particolare divertissement, che hanno voluto chiamare Decameron e che consiste nel degustare il vino mediante una verticale di vigna.  La Verticale di Vigna ricostruisce e mette a nudo il percorso a ritroso del vino nel bicchiere per arrivare a determinare non solo la vigna dalla quale è stata vendemmiata l’uva ma anche l’età della stessa per individuare le espressioni, gli accenti che l’età della pianta innestano nei sentori del vino.

    La manifestazione, che si terrà il 27 e 28 giugno 2022,  tra spunto dal Decamerone di Giovanni Boccaccio (1349-1353), il quale  riunì una brigata di dieci persone, sette nobildonne e tre giovani gentiluomini, che si erano ritirati in campagna per sfuggire alla peste, il parallelismo con i recenti tempi pandemici che abbiamo vissuto è presto fatto, anche se ovviamente qui si gioca sul filo della leggerezza.

    Non più la periferia toscana, scelta da Boccaccio, ma le pendici del monte Bernarda, a nord, fino allo Judrio disegnano i territori del Decamerone 2022 organizzato dal Consorzio Friuli Colli Orientali e Ramandolo. Luoghi che testimoniano di presenze romane e longobarde ma anche di un’evoluzione qualitativa e verticale di produzioni vitivinicole fra le più ricercate a livello mondiale. Il percorso partirà dalla Tasting Academy – Villa Nachi Cabassi, sede del Consorzio.

    Quest’anno, cinque giornalisti austriaci hanno richiesto di partecipare all’evento che inizierà con l’esperienza alla Tasting Academy a Corno di Rosazzo e si susseguirà in una serie di visite ed incontri alla scoperta delle storie di vigna, di viticoltori e di biodiversità. Una verticale di vigna che si svilupperà lungo i due giorni in cui i protagonisti saranno i racconta storie, i novellieri dei Colli Orientali del Friuli che guideranno gli ospiti lungo cinque capitoli:

    Benvenuti nella terra del vino con gli accenti.L’età del vino: onesta e sincerità in un sorso.Pedalando nel labirinto del vino.Cividale tra storia e memoria. La capitale dei Colli Orientali.La novella di chiusura: raccontiamoci la nostra avventura.

    Ai giornalisti verrà richiesto un ascolto attivo, tanto da farli diventare poi testimoni di quanto hanno sentito sul territorio riportando le storie nei vari media austriaci presso i quali firmano i propri articoli.

    Le storie possono essere ascoltate anche in autonomia, dal pubblico e la verticale di vigna è disponibile, su prenotazione, alla sede della Tasting Academy.

    Le foto sono tratte dalla pagina Facebook del Consorzio Friuli Colli Orientali e Ramandolo. LEGGI TUTTO

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    Essere Cortese: quattro voci a confronto sul vitigno

    Quattro esperti a confronto per capire le peculiarità di un vitigno, il cortese, che in Veneto e in Piemonte ha trovato due territori d’elezione: sarà il convegno Essere Cortese: quattro voci a confronto ad aprire “Sulle vie del Cortese. Alla scoperta del vitigno tra Custoza e Gavi”, manifestazione organizzata da AIS Veneto e che vede […] LEGGI TUTTO

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    Lo stile Cortese del Basso Monferrato

    Valorizzare il Basso Monferrato con una visione del vino fuori dagli schemi, attenta all’ascolto dei luoghi e del tempo. Un “Qui e Ora” che diventa filosofia di vigna e cantina, da cui nascono i vini monovarietali da vitigni autoctoni che caratterizzano la produzione di Hic et Nunc. La cantina di Vignale Monferrato per la sua […] LEGGI TUTTO

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    Federdoc: Ecco le nomine del nuovo organigramma

    L’Assemblea annuale dei soci di Federdoc si è riunita a Roma oggi, martedì 21 Giugno 2022, per nominare i consiglieri del nuovo Cda. È stata anche l’occasione per il commiato dal ruolo di presidente di Riccardo Ricci Curbastro. “24 anni alla guida di Federdoc – sottolinea Ricci Curbastro – sono stati per me un viaggio […] LEGGI TUTTO