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    Annunciati al 4° concorso nazionale i 10 migliori produttori di Sauvignon Blanc 2020

    Sono stati proclamati a Penone, in Alto Adige, i 10 migliori produttori di Sauvignon Blanc decretati dal 4° Concorso Nazionale del Sauvignon: la classifica conferma l’estrema qualità dei vini dell’Alto Adige e premia come primo classificato il Sauvignon Alto Adige Doc di Franz Haas, al secondo posto il Sauvignon Blanc Alto Adige Doc “Oberberg” della Tenuta Kornell e al terzo posto a pari merito il Sauvignon Blanc Alto Adige Doc “Quirinus“ di St. Quirinus e il Sauvignon Blanc Alto Adige Doc Andrius Südtiroler della Cantina Andriano.

    Durante la premiazione Andreas Kofler, presidente dell’Associazione Sauvignon Alto Adige, si è congratulato con i vincitori, e ha ringraziato tutti i produttori che hanno partecipato al concorso sottolineando che: “La nostra volontà è quella di offrire un palcoscenico di grande qualità dedicato a questa varietà tanto apprezzata in Italia e nel mondo. La presenza in classifica di produttori per lo più diversi rispetto alle passate edizioni e il poco scarto di punteggio tra le diverse posizioni dimostra non solo l’altissima qualità dei vini in gara ma anche quanto questo Concorso possa rappresentare un’importante occasione per celebrare il Sauvignon Blanc nelle sue diverse stilistiche produttive ed espressioni di terroir a livello nazionale“.

    Il Concorso, che si è svolto il 28 aprile a Penone, è frutto di una attenta valutazione realizzata da una giuria tecnica formata da 25 degustatori scelti fra enologi, sommelier e rappresentanti della stampa di settore coordinata dal Sig. Moritz Trautmann. Oltre 80 i campioni di Sauvignon Blanc dell’annata 2020 che hanno preso parte al Concorso provenienti da cantine di 9 diverse zone vitivinicole: Sicilia, Marche, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino, Alto Adige, Lombardia e Piemonte. 

    I MIGLIORI SAUVIGNON BLANC 2020 D’ITALIA SONO:

    I° posto al Sauvignon Alto Adige Doc di Franz HaasII° posto al Sauvignon Blanc Alto Adige Doc “Oberberg” della Tenuta KornellIII° posto al Sauvignon Blanc Alto Adige Doc “Quirinus“ di St. Quirinus

    III° posto al Sauvignon Blanc Alto Adige Doc Andrius Südtiroler della Cantina Andriano

    La classifica dei primi 10

    La premiazione della Top10 si è svolta nell’ambito della Sauvignon Experience 2022, una due giorni dedicata a quello che è il vitigno più coltivato in Alto Adige e in Italia e che occupa il terzo posto tra i più diffusi a livello internazionale. Nelle giornate di sabato 28 e domenica 29, presso la Casa della Cultura di Penone – Cortaccia, visitatori e appassionati avranno infatti la possibilità di degustare i migliori Sauvignon dell’annata 2020 presentati al Concorso e dialogare con i produttori presenti. Grande successo ha poi registrato la masterclass dedicata ai Sauvignon Blanc della Nuova Zelanda, Paese ospite di questa edizione, tenuta dall’enologa Helena Lindberg (Tenuta di Biserno –Mount Nelson – Marlborough). LEGGI TUTTO

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    Consorzio Brunello: Eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione

    Il Consorzio del vino Brunello di Montalcino ha eletto questa sera il suo nuovo consiglio di amministrazione; 15 i componenti di cui 5 i nuovi ingressi. Riconfermati Stefano Bambagioni (Fossacolle), Giacomo Bartolommei (Caprili), Fabrizio Bindocci (Il Poggione), Tommaso Cortonesi (La Mannella), Elisa Fanti (Tenuta Fanti), Ermanno Morlacchetti (Tenute di Castelgiocondo e LDV), Giovanni Neri (Casanova di Neri), Bernardino Sani (Argiano), Riccardo Talenti (Talenti) ed Enrico Viglierchio (Banfi). Nominate anche le new entry Alex Bianchini (Ciacci Piccolomini d’Aragona), Maurizio Bogoni (Tenute Ruffino), Piero Novello (Tenuta dell’Incanto), Francesco Ripaccioli (Canalicchio di Sopra) e Adriano Rubegni (Podere La Vigna).

    Il nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio del vino Brunello di Montalcino resterà in carica per il prossimo triennio. LEGGI TUTTO

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    Lavinia Zamaro è la nuova direttrice del Consorzio Collio

    È Lavinia Zamaro la nuova direttrice del Consorzio di Tutela Vini Collio, in una nomina che va a completare una squadra interna sempre più al femminile e capitanata dal Presidente rieletto all’unanimità David Buzzinelli. Nella giornata del 25 maggio, inoltre, il Consorzio ha presentato alla stampa il nuovo Consiglio di Amministrazione, eletto lo scorso 4 aprile, in un momento di incontro e di esposizione degli svariati progetti in serbo per la mezzaluna del vino italiana. Nato nel 1964 e composto da 178 soci, il Consorzio Collio è una realtà che si sta sempre più strutturando e che sta ponendo in atto molteplici progetti volti a sostenere e valorizzare il territorio e i suoi vini in Italia e nel mondo. Una spinta che la direttrice Lavinia Zamaro sostiene e vuole portare avanti con convinzione: “Il Consorzio rappresenta circa 1.300 ettari di superficie vitata presenti nella regione e ogni giorno di più i nostri sforzi si concentrano nel renderlo un vero punto di riferimento per i vini bianchi italiani e per l’accoglienza legata al mondo del vino – afferma la direttrice – nel Consorzio ho trovato una progettualità rinnovata e ricca di obiettivi che ho tutta l’intenzione di raggiungere e promuovere insieme all’intera squadra”.

    Un lavoro di squadra che inizia anche con il nuovo CdA, capitanato da David Buzzinelli: “Siamo molto fieri del nuovo Consiglio di Amministrazione e di Lavinia Zamaro come nuova direttrice” – racconta il presidente del Consorzio Tutela Vini Collio – “nominarla è stata una scelta naturale, figlia del lavoro di evoluzione del Consorzio svolto negli ultimi tre anni. Un lavoro di team che ha portato il territorio ad avere una posizione di primo piano nel panorama vitivinicolo italiano e a cui vogliamo fortemente dare continuità anche con la spinta della neonominata direttrice Lavinia Zamaro”.

    Oltre alla presentazione dei nuovi consiglieri, durante la giornata sono stati presentati i molteplici progetti del Consorzio che riguardano svariati fronti, partendo dalla sostenibilità ambientale per arrivare all’enoturismo. Sotto il punto di vista della sostenibilità il Consorzio, nel suo ruolo di Operatore Associato del Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI), nel 2022 ha raccolto ben 17 adesioni da parte delle cantine associate e punta a fare da capofila anche nei prossimi anni in un territorio che sempre più predilige una produzione che riduce al minimo l’uso delle sostanze chimiche di sintesi e punta a razionalizzare le tecniche agronomiche, nel rispetto dei principi ecologici, economici e tossicologici.

    Un lavoro, quello del Consorzio, che non si ferma mai: in partenza l’edizione 2022 dell’“Enjoy Collio Experience”, evento dedicato alla stampa e quest’anno totalmente focalizzato sulla scoperta del vino in un’ottica nuova e inedita: i cinque sensi al completo. A dimostrazione di un percorso intrapreso e che continua sulla strada dell’enoturismo e di un contatto sempre più stretto con il consumatore.

    In nuovo CdA

    Biografia di Lavinia Zamaro

    Lavinia Zamaro, nata in Canada nel 1984 ma residente a Cormòns nel cuore delle colline del Collio, proviene da un percorso formativo d’eccellenza: laurea magistrale in Ingegneria dell’Ambiente e delle Risorse presso l’Università degli Studi di Udine, a cui segue il Master di II livello in Caratterizzazione ed Uso Sostenibile delle Risorse del Territorio, all’ Università degli Studi di Trieste. Ha esperienza professionale in molteplici ambiti, a partire da quello ingegneristico, per poi passare al settore sociale con il suo operato all’ICS – Ufficio Rifugiati Onlus Consorzio Italiano di Solidarietà. Approda al Consorzio Tutela Vini Collio nel 2020, momento in cui inizia un viaggio contrassegnato da un profondo amore verso la mezzaluna del vino italiana e i suoi prodotti. Un viaggio che l’ha portata a diventarne direttrice nel 2022 spinta dall’obiettivo di promuovere e valorizzare sempre di più le caratteristiche di questa terra che è anche e soprattutto la sua casa.

    I membri del nuovo CdA

    David Buzzinelli – Carlo di Pradis (PRESIDENTE)

    Paolo Corso – Tenuta Borgo Conventi (VICEPRESIDENTE)

    Luca Raccaro – Raccaro Soc. Agricola (VICEPRESIDENTE)

    Martin Figelj – Soc. Agr. Fiegl

    Saša Radikon – Radikon S.S.

    Pietro Bertè – Gruppo Italiano Vini-Formentini

    Tereza Keber – Azienda Agricola Keber Renato

    Andrea Drius – Terre del Faet di Drius Andrea

    Matteo Livon – Livon S.S.

    Elija Muzic – Agr. Muzic di Muzic Giovanni

    Michele Tomba – Bolzicco Fausta

    Alessandro Pascolo – Vini Pascolo

    Fabjan Korsic – Korsic Wines S.a.S.S. di Bednar Zvonkja & C. LEGGI TUTTO

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    Il senso di Giovanna Tantini per il Bardolino

    Con una degustazione verticale di Bardolino, dalla 2013 alla 2020, a terminare con “La Rocca”, prima annata di Bardolino di sottozona, Giovanna Tantini ha voluto festeggiare le sue prime 20 vendemmie. Un percorso parallelo tra i suoi vini e la sua maturità di vignaiola tenace, che ha creduto nella denominazione 20 anni fa, quando molti produttori ne uscivano, e ha creato un gruppo di lavoro affiatato “perché nel vino si leggono la terra, il microclima, ma anche le persone e la loro crescita collettiva”.

    A spingerla la determinazione a fare un grande Bardolino, elegante e longevo, affidandosi a chi, fuori dal territorio, potesse guardare questo vino con occhi nuovi.

    “Il sogno in un cassetto, tenuto nascosto per lungo tempo si è realizzato, dopo un percorso molto lungo e difficile, ma di grande soddisfazione”. Esordisce così nel presentarsi oggi Giovanna Tantini, più di 20 anni di vigna alle spalle e una consapevolezza guadagnata non confronto con la natura e i mercati.

    “Circa 20 anni fa – prosegue nel racconto Giovanna – sono partita con i vigneti che mi ha lasciato mio padre, circa 12 ettari, accantonando la mia laurea in legge per iscrivermi a un master in gestione vitivinicola. Volevo studiare per avere basi agronomiche, enologiche e di gestione aziendale. E poi ho sempre lavorato in vigna per imparare il più possibile, affiancata dai contadini da cui ho appreso i fondamentali”.

    Ma per realizzare il sogno Giovanna ha capito subito di volere accanto a sé professionalità di livello e scevre da impostazioni pregresse circa i vini dell’area.

    “Nel 2002 ho deciso di vinificare la mia prima vendemmia – racconta Giovanna. Ho cercato collaboratori che credessero nel mio progetto: realizzare dei grandi Bardolino e Chiaretto, denominazioni della zona del Lago di Garda. Li ho trovati in Piemonte, Federico Curtaz e Roberto Abate, e in Toscana, Attilio Pagli e Laura Zuddas. Incontri fortunati basati sull’intesa umana e sulla condivisione degli obiettivi. Così dopo varie sperimentazioni siamo riusciti a valorizzare le denominazioni tipiche dell’entroterra del Lago di Garda. Quando ho scelto di fare la vignaiola per passione 20 anni fa ho accettato una doppia sfida. Quella di lavorare con i vini di una denominazione da cui molti stavano uscendo perché non godeva di grande fama, e di produrli in modo che avessero in ogni annata un carattere e una identità che raccontasse il territorio. Con il Bardolino sono stata una delle pioniere nel dimostrare che può essere un vino fresco anche dopo un affinamento più lungo in vasca e in bottiglia, contraddistinto da una sorprendente eleganza e longevità. E lo immetto sul mercato a un anno dalla vendemmia. Una bella soddisfazione!”.

    Al Bardolino e al Chiaretto, vini della denominazione di origine gardesana che subito si sono fatti notare per la loro eccellenza, si sono aggiunti Custoza Doc, Corvina Garda Doc, e poi due vini a indicazione geografica tipica Rosso Veronese, Ettore e Greta, dedicati ai suoi figli.

    “L’Azienda è cresciuta negli anni in identità – commenta Giovanna – rimanendo sempre fedele alle caratteristiche dei vini che la rappresentano, non seguendo le mode del momento, perché l’artigianalità va di pari passo con il rispetto delle uve tipiche della zona. Sono una vignaiola FIVI e quindi legata alla terra e alla produzione di vino con uve proprie. In particolare amo la Corvina. Mi sono concentrata prima sul Bardolino e poi sul Chiaretto di Bardolino, il vino rosa realizzato con le stesse uve del rosso, ma con una vinificazione attenta e sempre eseguita a temperature controllate, per mantenerne freschezza e croccantezza della frutta insieme al floreale sulla base salata conferita dal terreno, dimostrando che anche questo vino rosa è godibile non solo giovanissimo. Poi è stata la volta dei due vini che portano i nomi dei miei figli Ettore e Greta, anch’essi a dominanza di Corvina e squisitamente territoriali, per i quali mi sono cimentata in scelte vendemmiali ed enologiche particolari. E ancora mi sono poi dedicata alla produzione un vino bianco, il Custoza, e infine di un rosso fresco con Corvina in purezza, il MA.GI.CO., nato per essere bevuto d’estate. Guardandomi indietro vedo il mio percorso di crescita che è andato di pari passo con quello del mio gruppo di lavoro, sempre lo stesso dall’inizio, e con quello dell’Azienda. Vedo le sfide poste da ogni annata e la bussola della ricerca della qualità che mi ha guidato per rimanere coerente con i miei obiettivi”.

    Bardolino in verticale: 2013-2020 – Note di degustazione di Maria Grazia Melegari

    2013 Germogliamento rallentato dalle basse temperature e primavera fredda e piovosa. Gestione verde complessa. Luglio e agosto molto caldi hanno spinto le viti per arrivare alla vendemmia nei tempi canonici tra metà e fine settembre. Vino con un buon corpo già in partenza.

    Carminio di buona luminosità e trasparenza con riflessi aranciati. Intenso nelle note di geléè di frutti rossi e prugna, a cui seguono ricordi di spezie dolci, tabacco e tostatura di caffè. Buona ampiezza al palato, con acidità ben percepibile e finale saporito.

    2014 Annata fresca e piovosa, scarsamente soleggiata se non a ottobre. Quando abbiamo deciso di rischiare lasciando le uve a maturare per vendemmiare solo alla fine del mese. È nelle annate difficili che si possono avere grandi vini. la 2014 è una vendemmia unica nel suo genere.

    Limpido e trasparentissimo, carminio con unghia aranciata appena accennata. Colpisce la finezza delle note olfattive di piccoli frutti rossi aciduli, a cui si accompagnano note speziate, poi di humus e tamarindo. Acidità in evidenza e buona persistenza in un finale che chiude lievemente tannico, su note di cassis e arancia rossa. Vino riuscitissimo in un’annata difficilissima.

    2015 Annata nella norma per temperature e precipitazioni, che hanno impedito l’insorgere di stress idrici. Calda da metà giugno a metà agosto con piogge ai primi di ottobre, che non hanno inficiato lo stato fitosanitario delle uve alla vendemmia. Buoni acidità e corpo.

    Luminosa trasparenza carminio con riflessi granato, intenso e complesso con note  vegetali e floreali di foglia di te e fiori blu essiccati, lavanda, poi frutti rossi, con un finale fresco e sapido su toni lievemente agrumati e si spezie dolci. Di buon corpo e persistenza

    2016 Estate calda con qualche pioggia. Selezione dei grappoli impegnativa per la disomogeneità per dimensione e maturazione. Vendemmia senza particolari problemi. Un’annata longeva e che rispetta le caratteristiche del vino.

    Brillante carminio trasparente, offre un ventaglio olfattivo di grande eleganza: ribes, ciliegia matura, chiodo di garofano, zest d’arancia. Palato ritmato da notevole freschezza, con allungo sapido e persistente.

    2017 Fioritura breve ed estate molto calda. La protezione del grappolo con le foglie per evitare ustioni, soprattutto su Corvina, ha consentito di raccogliere uve con buona acidità. Vino molto corposo e fresco, di grande longevità.

    Trasparente e luminoso carminio, all’olfatto offe intense note di spezie orientali, agrume, foglia di te, ribes, mora, ciliegia. Corposo con un buon equilibrio gustativo tra la matura  ricchezza del frutto che denota l’annata calda e una ben percepibile freschezza, accompagnata da una decisa sapidità

    2018 Buona la fioritura durata circa 15 gg. Estate con temperature buone, calda, vendemmia a metà settembre. I grappoli particolarmente spargoli selezionati in questa annata hanno contribuito a realizzare un vino con buona struttura.

    Carminio trasparente con riflessi granato, inizialmente un po’ chiuso al naso, poi si apre lentamente su spezie, lavanda e frutti rossi. Buona struttura e misurata freschezza, Chiusura lievemente tannica e abbastanza persistente.

    2019 Estate calda, nessuna particolare difficoltà per arrivare in vendemmia a selezionare le uve, che si presentavano sane e hanno permesso di realizzare un Bardolino elegante e longevo.

    Carminio luminoso con riflessi rubino, notevole eleganza e complessità olfattiva con iniziali note di piccoli frutti rossi e legno di sandalo che si amplificano in echi agrumati di arancia sanguinella e erbe aromatiche. Perfetta la coerenza gusto olfattiva nel sorso ampio che chiude persistente e saporito su fresche note mentolate.

    2020 Una buona annata, senza grandi complicazioni dal punto di vista climatico. Vendemmia a metà settembre per la Corvina, con una selezione più spinta delle uve nei vigneti per la prima annata di produzione del cru “La Rocca”.

    Assoluta trasparenza in un carminio pieno. Giovanile esuberanza della ciliegia  e delle spezie nelle eleganti note olfattive. Al palato offre una decisa freschezza e una chiusura lunghissima e salata.

    La Rocca 2020 Bardolino doc

    Prima edizione del Bardolino che porta in etichetta la sottozona, come previsto dal progetto Bardolino Cru. Prodotto con  corvina a 95%. L’80% della massa matura in vasche d’acciaio, il rimanente in tonneau da 500 l.

    Rosso amaranto pieno con riflessi rubino, è intenso e sfaccettato: note floreali di lavanda e fresia, poi di piccoli frutti rossi maturi e legni orientali. Al palato è ampio e rotondo, di buon corpo e acidità, con un finale di buona persistenza, ravvivato da una fresca scia agrumata. LEGGI TUTTO

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    Garda Wine Stories: il Lago di Garda svela i suoi vini

    Si chiama Garda Wine Stories ed è l’evento, organizzato dal Consorzio GARDA DOC, in programma venerdì 10 giugno alla Dogana Veneta di Lazise a partire dalle ore 18.00, ideato allo scopo di far avvicinare appassionati e curiosi alle eccellenze enologiche del generoso terroir del Lago di Garda. Un banco d’assaggio aperto al pubblico, previa prenotazione del calice, dove una ventina di aziende rappresentative delle differenti aree enologicamente più vocate, accompagneranno i partecipanti alla scoperta delle diverse interpretazioni delle loro selezioni, tra vini varietali e fini bollicine. Fil rouge che guiderà gli ospiti per tutta la serata sarà il Lago di Garda, inteso sia come paesaggio e zona a vocazione turistica, sia come area produttiva dal microclima “mediterraneo” particolarmente adatto alla produzione vitivinicola. Lago di Garda dunque inteso nel suo complesso come insieme di paesaggio, di bellezza e di ricchezze produttive.

    La Dogana Veneta, spazio suggestivo in riva al lago, renderà l’evento ancora più emozionante: da qui infatti i partecipanti, calice alla mano, potranno degustare le differenti interpretazioni del Garda DOC – dai vini varietali alle bollicine – e cogliere nello stesso tempo l’elemento che contraddistingue questo comprensorio produttivo rispetto a tutti gli altri: la luce.

    La luce, o meglio la luminosità, caratterizza le colline moreniche circostanti il Garda e diventa, di fatto, elemento distintivo che si aggiunge a questo generoso terroir.

    In una atmosfera sospesa tra il tempo e lo spazio, e accompagnati da una raffinata selezione musicale eseguita dal vivo, i partecipanti potranno così vivere un tramonto tra i più belli e indimenticabili.

    Ma non finisce qui. Tutti i partecipanti saranno invitati a scattare foto rappresentative della serata e a condividerle sui canali social con gli hashtag #GWS2022 #GARDADOC #GARDAWINES #GARDADOCVINO. Verrà poi selezionata la foto che sarà ritenuta la più rappresentativa del concetto di “Garda Experience” e l’autore riceverà in premio un week end sul Lago di Garda.

    «L’idea di base che culliamo da tempo – evidenzia Paolo Fiorini, presidente del Consorzio – è quella di creare un forte aggancio mentale che colleghi i vini del Garda Doc, le bollicine ma soprattutto i vini varietali, al comprensorio del Garda. Il nostro lago, primo in Italia per estensione, è da sempre meta turistica tra le più ambite sia a livello nazionale sia soprattutto a livello estero, un vero luogo dell’anima in grado di restare per sempre impresso nella memoria di chi lo vive. Da adesso in poi vorremmo che questa speciale “esperienza” rimanesse impressa nella mente e nei cuori delle persone soprattutto grazie ai vini che qui si producono»

    La Doc Garda

    Riconosciuta nel 1996 la DOC Garda insiste su un’area di produzione collinare che circonda il Lago di Garda e che si estende dalla Valtènesi alla Valpolicella, dalle rive del Mincio al capoluogo Scaligero. La superficie vitata è pari a 31.100 ettari, la maggior parte dei quali coltivati in provincia di Verona (27.889) mentre i rimanenti 3.211 ettari si dividono tra le province di Mantova e Brescia. La Doc Garda è nata con lo scopo di valorizzare i vini varietali provenienti dalle produzioni di 10 denominazioni dell’area gardesana, tra la Lombardia e il Veneto. Ogni anno in media vengono prodotti circa 21 milioni di bottiglie. LEGGI TUTTO

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    L’Acino Hallelujah 2019

    Pare, ma lo dico sommessamente e per scaramanzia, sia scoppiata la Calabria mania. Finalmente l’antica Enotria, ovvero “terra del vino” nome con cui gli antichi greci identificavano l’Italia, è sulla bocca di tutti e non solo metaforicamente parlando. Vivaddio, perché se c’è una terra che negli ultimi ha saputo regalarmi bottiglie indimenticabili è stata proprio la Calabria. È successo anche di recente con Hallelujah 2019, in versione magnum, de L’acino Vini, cantina di quel grande bagaglio di umanità che è Dino Briglio Nigro.  L’acino Vini si trova a San Marco Argentano in provincia di Cosenza, siamo nella Piana di Sibari, tra lo Jonio e il Tirreno, tra il Pollino e la Sila. Il vigneto di Hallelujah si trova invece a Cropalati, nella Calabria jonica, si arriva per una strada impervia che sale su sino alla chiesetta di Santa Maria ad Gruttam, chiesa bizantina dell’anno mille, una vigna di mezzo ettaro impiantata a pinot bianco 15 anni fa, si avete letto bene pinot bianco, di fascinazione calabrese però.  Qui nasce questa opera maestra di Dino. Giallo paglierino dorato nel bicchiere. Naso di notevole complessità, fiori bianchi, camomilla, agrumi, leggera spezia. Il sorso è affilato, teso e ampio, con una facilità di beva straordinaria. Un Pinot Bianco che ti fa incontrare la Calabria proprio dove non te l’aspetteresti. Hallelujah! LEGGI TUTTO

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    Altrove a Sud

    “Altrove a Sud” – versione italiana di “South of Somewhere” di Robert V. Camuto, è un libro che consiglio a chi ama il vino e il Sud Italia. E’ una carrellata di personaggi, zone, vini, vite, esperienze, paesaggi, storie, magnificamente resa con lo stile asciutto, puntuale e curioso del giornalista americano. Un osservatore esterno capace di cogliere e valutare situazioni e persone con occhio attento e disincantato, mediato però da un sentimento di affezione e nostalgia per un vissuto – e una terra – a cui sente di appartenere almeno in parte. “Altrove a Sud” è un viaggio: un po’ cronaca e un po’ recherche du temps perdu, è una lettura molto piacevole, mai banale o, peggio, celebrativa. Anzi. Nei suoi ritratti di produttori, l’autore rivela un’ottima capacità d’introspezione, con una precisione descrittiva quasi chirurgica: poche pennellate e, anche se non hai mai sentito parlare della persona in questione, hai già capito che tipo è. Per chi, come la sottoscritta, conosce di persona alcuni dei produttori citati, è stato un vero divertimento ritrovare nelle parole di Camuto le stesse sensazioni provate quando li ho incontrati la prima volta. Il giornalista di Wine Spectator infatti riesce a far partecipe il lettore di ciò che pensa (senza remore o autocensure) e soprattutto ciò che prova. Il tutto senza mai rubare la scena al vero protagonista del suo lavoro: il Sud Italia. Quello più vero, faticoso, contraddittorio, umano. Per certi versi, quasi un pianeta a parte. Un pianeta sul quale, però, molti tra quelli che l’hanno conosciuto come ha fatto Robert vorrebbero tornare. Ancora, e ancora.“Altrove A Sud” è uscito per i tipi di Edizioni Ampelos, traduzione (ottima) di Francesca Mancarella. LEGGI TUTTO

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    Tutto pronto per la prima edizione di Anteprima Trasimeno

    Tutto pronto a Castiglione del Lago per l’Anteprima Trasimeno 2022, che si svolgerà domenica 29 e lunedì 30 maggio. Sarà la prima edizione dell’evento organizzato dal Consorzio Tutela Vini DOC Colli del Trasimeno e dalla Strada del Vino Colli del Trasimeno che si inserisce nel programma di Umbria in Anteprima. Tra gli appuntamenti masterclass guidate, sessioni di degustazione e desk delle cantine in compagnia dei produttori, per conoscere i vini rossi, bianchi e rosati del territorio.L’inaugurazione dell’evento si terrà ai Ruderi della Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo – Rocca del Leone di Castiglione del Lago domenica 29 maggio alle 19.30. Taglio del nastro alla presenza di autorità e istituzioni tra cui il Vicepresidente della Provincia di Perugia Cristian Betti e il Sindaco di Castiglione del Lago Matteo Burico. Seguirà la presentazione ufficiale dell’Anteprima e delle attività del Consorzio Tutela Vini DOC Colli del Trasimeno.Lunedì invece andrà in scena la vera e propria Anteprima, dalle 10 alle 18.30 a Palazzo della Corgna. Nella “Sala del Teatro” si terrà la masterclass – già sold out – dal titolo Rosé: dal fermo alle bollicine, guidata da AIS – Associazione Italiana Sommelier, un viaggio per conoscere il territorio attraverso i suoi vini. Si tratta di un percorso che consentirà di esplorare stili, metodi e interpretazioni mettendo a confronto i vini rosa delle cantine Montemelino, Il Poggio, Carini, La Querciolana, Madrevite, Pucciarella e Duca della Corgna.

    A seguire Jacopo Cossater, giornalista e comunicatore enologico, condurrà una degustazione – anch’essa al completo – alla scoperta del Trasimeno Gamay DOC, ambasciatore del territorio umbro, il vino sapido ed elegante dall’omonimo vitigno che fa parte della famiglia della grenache (o garnacha, in spagnolo): lo stesso conosciuto in Sardegna come cannonau, in Liguria come granaccia e come tai rosso dei Colli Berici in Veneto. In assaggio sette etichette di Trasimeno Gamay delle aziende vinicole Cantina Nofrini, Il Poggio, Coldibetto, La Querciolana, Madrevite, Pucciarella e Duca della Corgna. Dalle 13.30 sarà possibile accedere alla tasting room dove, in tre sessioni della durata di un’ora e mezza ciascuna, si potranno degustare alla cieca o a bottiglie scoperte altre referenze di Trasimeno Gamay DOC, Trasimeno Grechetto DOC, Trasimeno Rosato DOC e Umbria Rosato IGP. Dalle 15 alle 18.30 i produttori associati al Consorzio Tutela Vini DOC Colli del Trasimeno presenteranno i loro vini ai desk che saranno allestiti nella “Sala delle Gesta di Ascanio” a Palazzo della Corgna: un’occasione privilegiata di confronto con i produttori per conoscerne le storie, per scoprire la regione Umbria, cuore verde d’Italia, e i vini che vengono prodotti nell’area intorno al lago Trasimeno. Vini da vivere e riscoprire in uno dei luoghi più belli e suggestivi della Penisola, che custodiscono l’essenza del territorio da cui nascono.

    Alla manifestazione saranno presenti le aziende vinicole Berioli, Cantina Nofrini, Carini, Coldibetto, Duca Della Corgna, Il Poggio, La Querciolana, Madrevite, Montemelino e Pucciarella, che proporranno complessivamente cinque Trasimeno Grechetto DOC, otto referenze di rosati, tra Umbria Rosato IGT e Trasimeno Spumante Metodo Classico Rosé DOC, otto di Trasimeno Gamay DOC e tre etichette di Trasimeno Gamay Riserva DOC.Anteprima Trasimeno 2022 è un evento riservato alla stampa specializzata, nazionale e internazionale, e agli operatori del settore, che possono accreditarsi compilando il modulo sul sito del Consorzio: bit.ly/accredito-operatori

    INFO IN BREVE | Anteprima Trasimeno 2022Quando: lunedì 30 maggioDove: Palazzo della Corgna in Piazza Antonio Gramsci, 1 a Castiglione del Lago (Perugia)Orari di apertura: dalle 10 alle 18.30 di lunedì 30 maggio LEGGI TUTTO