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    Vino Marsala, Florio presenta la sua filosofia attraverso le nuove etichette narranti

    Sinonimo di Marsala nel mondo, le Cantine Florio, presentano ufficialmente il loro ultimo progetto, un ventaglio di 10 prodotti che copre e riscopre altrettante espressioni di questo prodotto. La nuova linea Florio offre un panorama dinamico, che si muove attraverso le dimensioni: dal basso verso l’alto, ovvero dalle tipologie introduttive e più accessibili, prodotte in […] LEGGI TUTTO

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    Cerasuolo di Vittoria, un vino per l’anima

    Il Cerasuolo di Vittoria colpisce per la sua identità netta e precisa e questo al di là della zona di produzione, della cifra stilistica del vignaiolo, delle diverse percentuali nell’utilizzo dei vitigni previsti per la produzione, ovvero Nero d’Avola e Frappato, caratteristica che solo i grandi vini possono vantare.  La zona di produzione dell’unica DOCG siciliana, 252 ha di superficie rivendicata, comprende i territori dei Comuni di Ragusa, Vittoria, Comiso, Acate, Chiaramonte Gulfi, Santa Croce Camerina, Niscemi, Gela, Caltagirone, Licodia Eubea, Riesi, Butera, Mazzarino e Mazzarrone (in pratica cinque comuni della provincia di Ragusa, due della provincia di Caltanissetta e due di quella di Catania). Per il Cerasuolo di Vittoria “Classico” la produzione è consentita solo nei comuni di: Acate, Comiso, Chiaramonte Gulfi, Vittoria, tutti in provincia di Ragusa.

    La ricchezza del patrimonio vinicolo siciliano continua a stupire e vede il Cerasuolo di Vittoria tra i suoi attori principali, tra l’altro con ampie prospettive di crescita, pertanto l’invito alla scoperta/approfondimento per l’appassionato e l’enoturista appaiono quantomeno inderogabili.

    A margine del discorso, ho approfittato per fare una breve chiacchierata con il presidente del Consorzio di tutela Cerasuolo di Vittoria DOCG Achille Alessi.

    Achille Alessi

    Presidente Alessi, il Cerasuolo di Vittoria ha un’identità netta e precisa, un vino che sa esprimersi a livelli di eccellenza altissimi e con una capacità d’invecchiamento importante, tutte caratteristiche che lo proietterebbero, senza colpo ferire, tra i rossi italiani più importanti. Secondo te quali sono i motivi per cui ciò non è ancora accaduto, o meglio, quali sono le azioni ancora da fare perché ciò possa accadere, consentendo alla Docg Cerasuolo di Vittoria di ottenere il posto che merita nell’Olimpo dei grandi vini?

    Avere un DOCG non basta a veicolarne il valore ai consumatori. Oggi risulta indispensabile una corretta comunicazione: essa è alla base del successo di un brand, se naturalmente questo è di grande qualità. E noi come Consorzio stiamo investendo in questo.

    Teatro Bellini – Catania

    Sul finire del 2021, il Consorzio di Tutela del Cerasuolo di Vittoria DOCG ha organizzato a Catania una giornata di vino e musica denominata CeraSoul. Con un efficace gioco di parole si è voluto richiamare l’idea di fondo della Kermesse, ovvero, unire il vino, 24 produttori di Cerasuolo in degustazione nel pomeriggio, con la musica, il concerto Suol Jazz serale dell’HJO Orchestra, presso quel gioiello che è il Teatro Bellini di Catania. Non dimenticando che il termine inglese soul in italiano si traduce con “anima” e, passami la suggestione, volendo chiudere il cerchio, il Cerasuolo potrebbe davvero essere un vino per l’anima. Al di là dell’evidente successo di CeraSoul, ti chiedo se è vostra intenzione dare un seguito a questo evento, organizzandolo con cadenza annuale e magari dandogli una ulteriore veste di approfondimento, unendo degustazioni verticali, visite alle cantine, ecc.

    CeraSoul, con questo gioco di parole che evidenzia da un lato la grande anima che caratterizza la DOCG e dall’altra il suo legame con la musica (quella di un gruppo jazz ad esempio), avrà un seguito. Dopo il grande successo di pubblico registrato lo scorso dicembre a Catania, contiamo di riproporlo quest’anno, magari cambiando la location ma sempre coniugando la degustazione dei vari Cerasuolo di Vittoria prodotti dalle aziende associate con la musica. E sicuramente, come tu stesso sottolinei, sarà un appuntamento dove tutti i nostri sensi saranno coinvolti…compresa la nostra anima perché questo sì è un vino per l’anima. CeraSoul comunque sarà “replicato” mantenendo lo stesso format rimandando degustazioni e visite in cantina ad altre iniziative di promozione.

    Presidente Alessi, domanda scontata, ma necessaria, quali sono le prossime attività del Consorzio del Cerasuolo di Vittoria, ci sono novità, idee e progetti che è possibile anticipare?

    Al momento nessun progetto da comunicare ufficialmente, ma stiamo lavorando alla partecipazione di alcune iniziative di promozione del territorio in cui cadono le denominazioni Cerasuolo di Vittoria Docg e Vittoria Doc tutelate dal Consorzio.

    Assaggi sparsi

    Per le cantine da visitare c’è l’imbarazzo della scelta, giusto per fare qualche nome: Valle delle Ferle, Beniamino Fede, Terre di Giurfo, Santa Tresa, Cortese, Valle dell’Acate, Donnafugata, Planeta, Casa Grazia, Tenute Senia, Feudi del Pisciotto, Cantine Pepi, Avide, Tenuta Bastonaca, Judeka, Nicosia, Occhipinti, Manenti, COS, Gulfi, Gurrieri, Poggio di Bortolone, Horus, Tenuta Santo Spirito, Catalano Vini. Di seguito alcune note di assaggi recenti.

    Judeka Cerasuolo di Vittoria 2020Da uve 60% Nero d’Avola e 40% Frappato, ci troviamo a Caltagirone (CT), il sistema d’allevamento è il Guyot con densità di 4.186 ceppi/ettaro.Vinificazione tradizionale in rosso, sulle bucce per 10/12 gg a 22°/24° in vasche d’acciaio. Affinamento quattro mesi in vasca inox e quattro mesi in bottiglia.

    Naso intenso di frutti rossi in evidenza: amarena e mirtilli, e delicate note speziate.In bocca entra pieno giocando tra note speziate, ciliegia e un delicato tannino.

    Donnafugata Cerasuolo di Vittoria “Floramundi” 2019Percentuale dei vitigni non disponibile nella scheda tecnica.

    Vigneti situati nel territorio di Acate, tra l’altopiano Ibleo e il mare tra 120 ed i 150 metri d’altitudine, il sistema d’allevamento è a Cordone speronata con densità di 4.000-4.500 ceppi/ettaro, la resa è di 70-80 q.li/ha. La fermentazione è svolta in acciaio con macerazione sulle bucce per circa 10 giorni alla temperatura di 25°- 28° C. A fermentazione malolattica svolta, segue l’affinamento per circa 8 mesi in vasca e poi in bottiglia per almeno 10 mesi.

    Delicate note di frutti di bosco e marasca all’olfatto con peculiari note speziate, soprattutto pepe. Al palato entra morbido e fresco, con tannino vellutato, chiude armonico.

    Gulfi Cerasuolo di Vittoria Classico 2018Nero d’Avola 70%, Frappato di Vittoria 30%.Le uve provengono dal Cru Vigna Stidda- situata a 450 metri d’altitudine nel comune di Chiaramonti Gulfi, su suolo calcareo-argilloso, il sistema d’allevamento è ad alberello con densità d’impianto di 8.300 ceppi/ettaro e la resa è inferiore ai 50 q.li/ha. Le uve di Nero d’Avola e Frappato, nella percentuale indicata, raccolte nei primi giorni del mese di ottobre, sono vinificate insieme con una macerazione sulle bucce di circa 1 settimana. Dopo la malolattica, il vino viene travasato in piccole botti da 500 e 225 litri di più passaggi, dove rimane per circa un anno. Successivamente affina in bottiglia per qualche mese. Viene messo in commercio dopo il 31 marzo del secondo anno successivo alla vendemmia.

    Netti i profumi di frutta rossa matura, spezie e delicata vaniglia. Al palato è polposo con un legno perfettamente amalgamato, sorprende per freschezza e chiude lungo.

    Cos – Cerasuolo di Vittoria Classico “Delle Fontane” 201760% Nero d’Avola e 40% FrappatoLe uve provengono dal vigneto Fontane situato a 230 metri d’altitudine nel comune di Vittoria, il sistema d’allevamento è a Guyot con densità di 5.000 ceppi/ettaro.La fermentazione è spontanea con lieviti indigeni e l’affinamento del vino avviene in botti di rovere di Slavonia.

    L’olfatto è di notevole impatto, frutta rossa matura, liquirizia e spezie e una delicata nota vegetale. Al palato entra denso con una trama tannica perfettamente integrata, espressivo. LEGGI TUTTO

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    Vivere il vigneto d’estate: l’accoglienza open air a Monte del Frà

    Riparte al trotto la stagione estiva a Monte del Frà, l’azienda vitivinicola della famiglia Bonomo a Sommacampagna (Verona). La novità in arrivo è A cavallo tra i vigneti, un’esperienza dinamica e divertente adatta a chi desidera scoprire il territorio del Custoza in modo autentico e sostenibile. Una passeggiata in sella a un mansueto animale a […] LEGGI TUTTO

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    Cambio al vertice per il Consorzio Alta Langa, eletta presidente Mariacristina Castelletta

    Cambio della guardia ai vertici del Consorzio Alta Langa: il nuovo presidente è Mariacristina Castelletta (Tosti 1820). Ad affiancarla come vicepresidente, in continuità con gli anni precedenti, sarà Giovanni Carlo Bussi, viticoltore di San Marzano Oliveto. Castelletta succede a Giulio Bava, che ha guidato la compagine per tre mandati consecutivi tra il 2013 e il 2022.

    Presidente e vice sono stati eletti dal Consiglio di Amministrazione dell’ente, scelto a sua volta nell’Assemblea dei Soci della scorsa settimana.  Oggi, nel Cda guidato da Castelletta e Bussi, siedono: Piero Bagnasco (Fontanafredda), Giulio Bava (Giulio Cocchi), Umberto Bera (Bera), Domenico Conta (Enrico Serafino), Sergio Germano (Ettore Germano), Antonio Massucco (Banfi), Alessandro Picchi (Fratelli Gancia), Giacinto Balbo (viticoltore di Bubbio e Cassinasco), Luciano Ferrero (viticoltore di Mango), Gianpaolo Menotti (viticoltore di Castel Rocchero).

    Da otto anni nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio Alta Langa, Mariacristina Castelletta si occupa del marketing dell’azienda di famiglia, Tosti1820, e fa parte anche del Consiglio di Amministrazione del Consorzio del Vermouth di Torino.

    “Sono onorata ed entusiasta di rappresentare la denominazione Alta Langa Docg. Un grazie infinito va a Giulio Bava, che con la sua presidenza ha traghettato la nostra denominazione in questa importante fase di affermazione e sviluppo. Un ringraziamento sincero anche a Giovanni Carlo Bussi: sono felice di ritrovarlo al mio fianco, per la sua grande esperienza e generosità nei confronti del Consorzio. I miei prossimi tre anni alla guida del Consorzio saranno all’insegna della continuità con ciò che è stato fatto finora. L’obiettivo è quello di proseguire nel percorso di crescita della denominazione, sia in termini di autorevolezza che di numeri” dice il neoeletto presidente.

    “La denominazione Alta Langa Docg sta crescendo e lo sta facendo bene – spiega ancora Castelletta -. Più di 50 produttori oggi fanno parte del Consorzio, le cuvée prodotte sono complessivamente 90. Costante la base agricola, composta da circa 90 viticoltori. Il vigneto si estende adesso per 377 ettari (175 in provincia di Cuneo, 164 in provincia di Asti, 38 in provincia di Alessandria) e dalla vendemmia 2021 abbiamo avuto 3 milioni di bottiglie”.

    EVENTI – Sul fronte della promozione, i passi sono stati consistenti. Lunedì 6 giugno si svolgerà una nuova edizione de La Prima dell’Alta Langa, la grande degustazione di tutte le cuvée dei soci del Consorzio aperta a un pubblico di operatori professionali (buyer, enotecari, ristoratori, distributori, barman, giornalisti). Dopo il successo delle due edizioni di Grinzane Cavour e di quella di Milano, l’evento si svolgerà stavolta a Torino, nel Museo di Italdesign, fra modelli di auto futuristiche, contemporanee.Saranno ben 115 le diverse etichette di Alta Langa in degustazione – tra vini bianchi, rosati, riserve, grandi formati, millesimi rari – per 46 diversi produttori presenti all’evento: numeri che – rapportati alla prima edizione della manifestazione, nella primavera 2018, quando al Castello di Grinzane Cavour si riunirono gli allora 18 produttori del Consorzio per presentare le loro 40 cuvée – raccontano la veloce crescita e il consolidamento della denominazione delle “alte bollicine piemontesi”.

    UN NUOVO CALICE ISTITUZIONALE PER IL CONSORZIO – Chi parteciperà a La Prima dell’Alta Langa quest’anno vedrà in anteprima assoluta “Terra”, il nuovo, iconico calice istituzionale che verrà presentato proprio durante l’evento: dalla collaborazione con Italdesign è nato, infatti, un calice che intende rappresentare il giusto connubio tra funzione e aspetto, dove la forma conserva le prestazioni tecniche ma allo stesso tempo valica i canoni estetici tradizionali di un calice da vino. La collaborazione tra Consorzio e Italdesign è iniziata dieci anni fa, nel 2012, quando fu presentato al pubblico il calice “Grande”, ideato da Giorgetto Giugiaro in esclusiva per il Consorzio Alta Langa.

    PARTNERSHIP E PROGETTI – Prosegue anche la partnership con la Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba: da sette anni “alte bollicine piemontesi” sono Official Sparkling Wine della manifestazione, accompagnando i momenti istituzionali e tutti i cooking show degli chef italiani e internazionali che preparano i loro piatti a base di tartufo. Lo scorso settembre poi, è stato avviato l’importante progetto con il Centro Nazionale Studi Tartufo per la sensibilizzazione dei soci viticoltori che dedicano una porzione di terreno alla piantumazione di alberi simbionti del tartufo, nell’ottica del mantenimento delle tartufaie sul territorio delle colline alte di Langa.

    IL DOSSIER – In dirittura d’arrivo i lavori per l’articolato dossier tecnico e di racconto completo della denominazione iniziato lo scorso anno: attraverso la collaborazione di esperti, sono stati approfonditi e codificati aspetti rilevanti che vanno dai miti e dalla storia delle alte bollicine piemontesi fino alle caratteristiche del terroir; dalla conservazione delle bottiglie fino alle tecniche di servizio, la degustazione dei vini e gli abbinamenti. Lo studio sarà indirizzato in primo luogo ad accrescere la consapevolezza e la cultura dell’Alta Langa Docg tra i produttori e avrà una funzione divulgativa.

    CONSORZIO ALTA LANGA

    Il Consorzio Alta Langa è nato nel 2001, dopo molti anni di ricerche e studi approfonditi e metodici sulla vocazione dell’area. È da sempre molto attivo: viticoltori e produttori sono coinvolti nello sviluppo di un vino, di una denominazione e di un territorio.Tutti legati da una grande scommessa: quella di un vino che non sarà pronto prima di sei anni dall’impianto e che per questo deve necessariamente essere importante.A oggi il Consorzio conta 50 case spumantiere associate e 90 vigneron.Dal 2013 il presidente del Consorzio è Giulio Bava, vicepresidente è Giovanni Carlo Bussi.

    L’Alta Langa Docg è lo spumante brut storico del Piemonte. La denominazione ha oggi una produzione di 3 milioni di bottiglie dalla vendemmia 2021 e una storia molto lunga alle spalle: fu il primo metodo classico a essere prodotto in Italia, fin dalla metà dell’Ottocento. L’Alta Langa ha ottenuto la Doc nel 2002 e la Docg nel 2011 (retroattiva al millesimo 2008).

    È fatto di uve Pinot nero e Chardonnay, in purezza o insieme in percentuale variabile; può essere bianco o rosé, brut o pas dosé e ha lunghissimi tempi di affinamento sui lieviti, come prevede il severo disciplinare: almeno 30 mesi.  A ulteriore testimonianza della perenne ricerca della migliore qualità, l’Alta Langa è esclusivamente millesimato, è cioè frutto di un’unica vendemmia e riporta sempre in etichetta l’anno della raccolta delle uve.  

    Viene prodotto in un territorio collinare (dai 250 metri slm in su) che abbraccia le province di Asti, Cuneo e Alessandria: una terra che guarda le cime innevate delle Alpi e respira il mare e che raccoglie l’eredità conservata dagli avi, mantenuta intatta per molto tempo senza subire trasformazioni radicali come è avvenuto invece nelle basse colline. Quello dell’Alta Langa è un territorio prezioso, da sostenere, in cui è salvaguardata la biodiversità.  Terra letteraria, terra straordinaria di resistenze – di guerre e di culture -, che ha fatto fronte ai cambiamenti e li ha assecondati senza perdere il suo bagaglio di memoria e la sua forte identità. LEGGI TUTTO

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    L’ Anteprima Sagrantino 2022 fa il pieno di novità

    Dalla APP alla Vinopolitana, tante le novità in programma per la nuova edizione di Anteprima Sagrantino, evento organizzato dal Consorzio Tutela Vini Montefalco per la presentazione alla stampa e agli operatori del settore dell’annata 2018 del Montefalco Sagrantino Docg e delle nuove annate delle denominazioni del territorio di Montefalco e Spoleto, in programma a Montefalco (Perugia) il 24, 25 e 26 maggio 2022.

    La settimana dedicata ad Anteprima Sagrantino comincerà lunedì 23 maggio con la presentazione del libro di Robert Camuto “Altrove a Sud”, in programma alle ore 11 presso il Teatro San Filippo Neri di Montefalco. Lo scrittore e giornalista americano racconterà per l’occasione “il vino, il cibo e l’anima dell’Italia”, cuore del suo libro “South of Somewhere”, tradotto recentemente in Italia e pubblicato da Ampelos Edizioni.

    Martedì 24 maggio cominceranno i tour nelle cantine del territorio e si terrà l’atteso Gran Premio del Sagrantino, concorso per sommelier provenienti da varie regioni d’Italia che si disputeranno le ambite borse di studio in una finale pubblica tra i migliori tre. Un’occasione unica per ammirare sommelier professionisti all’opera con degustazioni, abbinamenti, carte dei vini e tutto quanto riguarda la corretta comunicazione del Sagrantino all’interno di un ristorante. È anche la giornata dedicata agli operatori del settore, che avranno a disposizione la Sala Tasting riservata ed eventi in cantina a loro dedicati.

    Mercoledì 25 maggio e giovedì 26 maggio la stampa nazionale e internazionale sarà concentrata sulla degustazione delle nuove annate e sulle visite in cantina, mentre giovedì 26 maggio alle ore 18.30 presso il Complesso Museale di San Francesco si terrà la presentazione dell’annata 2018 del Montefalco Sagrantino Docg, dei produttori aderenti ad Anteprima Sagrantino 2018 e dell’etichetta celebrativa dell’annata, vincitrice del concorso “Etichetta d’Autore”. Dopo i saluti del sindaco di Montefalco, Luigi Titta, interverranno il giornalista Giancarlo Gariglio, il presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco, Giampaolo Tabarrini, l’assessore all’agricoltura della Regione Umbria, Roberto Morroni, e la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei.

    Le settimane precedenti hanno già visto una prima importante fase, ovvero quella legata alla valutazione dell’annata, affidata agli enologi del territorio (Commissione interna) e alla Commissione esterna, composta ogni anno da giornalisti e operatori di rilievo internazionale: dopo Daniele Cernilli (Doctor Wine), Marco Sabellico (Gambero Rosso), Matteo Zappile, sommelier e restaurant manager de “Il Pagliaccio” di Roma (due Stelle Michelin) e Marco Reitano (Chef Sommelier del ristorante Tre Stelle Michelin “La Pergola” dell’Hotel Rome Cavalieri di Roma), quest’anno a valutare la nuova annata del Montefalco Sagrantino Docg sono stati Giancarlo Gariglio (Slowine) e Giampiero Cordero, sommelier del ristorante stella Michelin “Il Centro” di Priocca.  

    Questa sarà anche l’edizione delle novità, con il lancio della APP “Anteprima Sagrantino”, la realizzazione della Vinopolitana, collegamento tra tutte le cantine del territorio e i punti strategici di Anteprima Sagrantino, e la nuova “Sala Ri-Creazione – press room, work, relax&train”, spazio dedicato alla stampa e agli operatori partecipanti.

    Un’edizione tutta da scoprire, che vedrà protagonisti i vini del territorio e le cantine partecipanti (a questo link l’elenco completo https://www.consorziomontefalco.it/cantine-partecipanti/ ). Qui le informazioni sul programma: https://www.consorziomontefalco.it/anteprima-sagrantino/. Per accrediti stampa https://www.consorziomontefalco.it/richiesta-accrediti-stampa-2018/, per accrediti per operatori https://www.consorziomontefalco.it/richiesta-accrediti-operatori-2018/.  LEGGI TUTTO