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    Tutto pronto per Granaccia & Rossi di Liguria

    Torna l’appuntamento con la rassegna “Granaccia & Rossi di Liguria”. Il ricco calendario di eventi avrà inizio venerdì 18 novembre e si concluderà domenica 20 novembre con i banchi d’assaggio dei produttori provenienti da tutta la Regione.

    Venerdì 18 novembre, alle ore 19.00, è in programma “Rosso di Sera”: apericena organizzata dalla Proloco di Quiliano in collaborazione con Fabio Cafè, Piazza Caduti Partigiani 25R, Quiliano. È gradita la prenotazione al numero 392 1648547.

    Si proseguirà sabato 19 novembre col “Percorso della Granaccia” alle ore 14.30: una camminata tra i vigneti organizzata dal gruppo Traqque della Proloco Quiliano, con degustazione presso alcune cantine di produttori di Granaccia di Quiliano. Al termine del percorso la Società KattoliKa organizzerà una castagnata presso la propria sede, in Via don Peluffo 1 a Quiliano. La partecipazione è libera con ritrovo in Piazza Caduti Partigiani a Quiliano.

    Domenica 20 novembre, alle ore 10.00, si inizierà la giornata con l’inaugurazione delle mostre fotografiche a cura di Quilianonline, “Quiliano natura, scorci e stagioni”, di Piero Delfino e Silvio Rossi, e “Birra, immagini e interpretazioni“, di Marco Badino, Mattia Busi e Chiara Ferraiolo, presso la SMSF Quilianese (Società Mutuo Soccorso di Quiliano), in Via Antonio Porcile 2 a Quiliano.

    La stessa location ospiterà, alle ore 11.00, la Masterclass, su invito, dedicata al vino Dolceacqua DOC, guidata da Jacopo Fanciulli, Sommelier & Brand Ambassador. Evento su invito.

    Alle ore 14.30 apertura dei banchi d’assaggio dell’evento “Granaccia & Rossi di Liguria” con la presenza dei migliori produttori di vini rossi della Regione, presso l’Oratorio della Parrocchia di San Lorenzo di Quiliano, in Via Don Peluffo 2.

    Come da tradizione, i produttori, affiancati dai sommelier FISAR, accompagneranno il pubblico nella degustazione dei migliori rossi di Liguria e della Granaccia di Quiliano, località madrina della Rassegna. Protagonisti indiscussi della manifestazione saranno i grandi vini rossi DOC e IGT della Liguria: Granaccia, Rossese, Ormeasco di Pornassio, Colli di Luni, Colline di Levanto, Golfo del Tigullio, Val Polcevera e tanti altri. La manifestazione proseguirà fino alle ore 19.00.

    Il biglietto avrà un costo d’ingresso di € 25,00, comprensivo di degustazione libera, bicchiere e porta bicchiere.

    Il sito http://www.viteinriviera.it e quello degli altri partner pubblicheranno l’elenco delle aziende partecipanti e ogni ulteriore informazione.

    Dalle ore 15.30 alle 18.00 merenda in accompagnamento a base di focaccette e panissa cucinate dalla Società KattoliKa Quiliano e bagna cauda, insieme alla Pro Loco di Quiliano, presso Società KattoliKa Quiliano.

    Dalle 14.30, inoltre, nel piazzale antistante l’evento Granaccia & Rossi di Liguria, si terrà Quiliano Mercato Natura, mercato di produttori Agricoli locali.

     “Granaccia & Rossi di Liguria 2022 è emblema della Città di Quiliano” – afferma il vice presidente della Regione Liguria, con delega all’Agricoltura e al Marketing Territoriale, Alessandro Piana – “unendo il mondo istituzionale con quello associativo e privato sotto il segno delle eccellenze più blasonate tra cui Granaccia, Ormeasco di Pornassio, Colli di Luni, Colline di Levanto, Golfo del Tigullio, Val Polcevera … Quest’anno, in particolare, il focus sul Rossese di Dolceacqua nel 50esimo anniversario della DOC permette di percorrere tutta la Regione, con un viaggio sensoriale verso il Ponente, visto che questo vitigno è tipico delle aree prossime al confine con la Francia. Con le degustazioni coadiuvate dalla FISAR su conduzione di Jacopo Fanciulli si approfondiscono le caratteristiche e le connessioni con il turismo enogastronomico. Del resto, il vino ligure si distingue per l’elevatissima qualità del prodotto, vero scrigno della biodiversità. Contratti di Rete come Vite in Riviera riescono a incidere positivamente sul settore raggruppando le aziende vitivinicole e olivicole tra Savona e Imperia per promuoverne i prodotti. La Regione Liguria non può che appoggiare la mission di valorizzazione dei vini e degli oli liguri, vessilli del territorio capaci di portare la Liguria con le sue tradizioni in tutto il mondo”.

    Per info e prenotazioni:

    Vite in Riviera – info@viteinriviera.it – Tel. 366 872 6643

    Info Città di Quiliano Settore Cultura, Tel. 019 2000511

    Pro Loco Quiliano, Tel. 347 741 89 14.

    Email: servizi.cittadino@comune.quiliano.sv.it LEGGI TUTTO

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    Il Consorzio Doc Marsala si rinnova e rilancia

    A sessant’anni dalla sua fondazione, il Consorzio per la Tutela del Vino Marsala rende noto il suo nuovo corso, con la partecipazione di 16 produttori, tra case vinicole e cooperative del territorio. 

    Il 27 dicembre 1962, infatti, alcuni produttori locali che avevano a cuore il futuro e la qualità del vino tipico del territorio di Marsala fondarono quello che rappresenta uno dei più antichi Consorzi di tutela d’Italia. La Denominazione di Origine Controllata fu poi riconosciuta nel 1969, rendendo così il Marsala tra i primi vini DOC d’Italia.

    L’11 novembre 2022, in concomitanza della chiusura dell’annata agraria 2022, si è riunita a Marsala la nuova assemblea, al fine di approvare l’ingresso di nuovi soci, la modifica dello Statuto, l’elezione del consiglio di amministrazione e la nomina del Presidente. All’assemblea hanno partecipato e sottoscritto l’adesione le cantine: Pellegrino, Florio-Duca di Salaparuta, Lombardo, Intorcia, Curatolo Arini, Fici, Alagna Giuseppe, Martinez, Vinci, Frazzitta, Birgi, Paolini, Casale, Colomba Bianca, Europa, Petrosino.

    Sono stati nominati il Presidente del Cda Benedetto Renda, unitamente ai due vicepresidenti Roberto Magnisi e Giuseppe Figlioli e ai Consiglieri Francesco Intorcia e Orazio Lombardo. 

    “Rinasce il Consorzio per la tutela del vino Marsala – sottolinea il neo Presidente del Consorzio Benedetto Renda – e unitamente al Consorzio rinasce la DOC Marsala, marchio che ha reso celebre la nostra città in tutto il mondo. Ciò è reso possibile grazie alla partecipazione di tutti i produttori, riuniti attraverso la forma consortile per collaborare e seguire regole comuni per la produzione del vino Marsala”.

    Tra i primi obiettivi del Consorzio c’è il riconoscimento erga-omnes, la tutela e valorizzazione dei territori vocati alla produzione di vino Marsala, oltre che del territorio stesso e l’importante modifica del disciplinare di produzione, con l’inserimento della menzione unità geografica aggiuntiva “Sicilia”, al fine di valorizzare ancora di più il marchio “Marsala” nel mondo. LEGGI TUTTO

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    Duca Enrico: l’evoluzione del Nero d’Avola

    Nel 1984 Duca di Salaparuta decide di investire su un progetto inconsueto per il suo tempo: scommettere sulla varietà autoctona a bacca nera più diffusa della Sicilia, il Nero d’Avola, e farne un grande vino, capace di affiancarsi ai più alti prodotti dell’enologia internazionale (in tempi in cui le reali potenzialità di questo vitigno non erano ancora riconosciute). Nasce così Duca Enrico, il primo Nero […] LEGGI TUTTO

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    De Clos en Clos – Il vino del Signore

    “De Clos en Clos – Il vino del Signore: spiriti e spiritualità tra innovazione e crisi dei conventi”, incontro appassionante e toccante che si è tenuto nell’ambito di “NaturaeETpurae” durante il MeranoWineFestival 2022. D’altro canto “Wine Resiliece – spiriti estremi” era il tema del convegno inventato dal giornalista enogastronomico Angelo Carrillo insieme al patron del Festival Helmuth Köcher. Vini spesso grandiosi come grande rischia di essere la crisi del modello della vitivinicoltura conventuale che mette a rischio non solo un patrimonio agrario ed economico, ma anche culturale. Non solo una colpa della laicizzazione della vita interiore, di secolarizzazione delle istituzioni e delle attività sociali. Ne di scandali o materialismo.

    Dietro al calo delle vocazioni e allo svuotamento di canoniche e monasteri c’è un cambiamento potente dell’antropologia occidentale. Minore natalità, che in Italia significa poco più di un figlio per coppia, ma anche maggiore benessere e minore bisogno. O forse anche come ha sottolineato il professor Attilio Scienza nel suo intervento “quel piccolo schermo al quale siamo tutti perennemente attaccati e al quale chiediamo risposte, che un tempo nascevano nel silenzio dei chiostri e delle cattedrali”. Una storia millenaria quella del sistema conventuale e della sua enologia che ricalca quella dell’espansione romana e che ha svolto un ruolo fondamentale nell’assicurare benessere e mobilità a viandanti e pellegrini. Oggi sono sempre meno i sacerdoti o i religiosi che abbracciano la vita ecclesiastica.

    Mentre l’interesse sale, ad esempio nel mondo del vino per conoscere i grandi vini dei vigneti che per secoli hanno servito le comunità religiose, e la loro qualità è costantemente salita la loro finalità sta irrimediabilmente cambiando. I monasteri sono vuoti. Abitati da pochi monaci e monache sempre più anziane. Alcuni, come lo scorso anno il monastero di monte Sabiona, chiude dopo 300 anni. Come ha raccontato Armin Gratl direttore della cantina Valle Isarco di cui le suore di Clausura erano socie fondatrici della cantina nata nel 1961. “Fino al 2036 rimane il contratto di affitto, poi deciderà la curia”. Le ultime monache di clausura abbandonano i silenziosi corridoi della monumentale struttura consentendo per la prima volta di accedere ai vigneti anche ai laici. Così in tutta Europa. Come ha confermato anche Rocco Tolfa organizzatore della recente manifestazione dedicata ai Vini di Abbazia nel chiostro del convento di Fossanova che ha tra l’altro accolto le suore Trappiste di Vitorchiano, una delle realtà conventuali in controtendenza con 70 consorelle giovani attive anche nella produzione di vino.Un enorme patrimonio non solo culturale ma colturale che però effettivamente rischia di scomparire.

    Non all’Abbazia di Novacella però come ha spiegato Werner Waldboth dove sono presenti 20 religiosi e l’attività enologica serve a sostenere le tante iniziative umanitarie e culturali dell’istituzione religiosa di Bressanone. Come affrontare questo cambiamento epocale? Se la Chiesa con fatalismo si affida al Signore e alla provvidenza e cambiano riti e rituali persino della cresima cosa accadrà di quelle colline incantate e spesso fino a ieri non toccate da mani “impure”? Nel giro di pochi decenni il numero dei sacerdoti è passato da quasi 500mila a poco più di 400. Ma è enormemente aumentata la loro età media. Sono pochi i giovani disposti ad abbracciare la vita monacale o religiosa.

    E coltivare antiche tradizioni. Un processo apparentemente irrecuperabile che rischia di trasformare chiese e vigneti in musei e semplici cantine disperdendo un enorme patrimonio non solo religioso ma culturale. Infine parole ispirate anche da Anna Pakula autrice del libro Wine and Spirituality che ha parlato del sentimento spirituale se non religioso che le hanno ispirato i tanti viaggi e le visite di grandi e piccole cantine. Il convegno promosso da Merano Wine Festival ha voluto lanciare un grido di allarme per mobilitare la comunità non sono enologica a muoversi per tempo contro la dispersione di un grande patrimonio non solo colturale ma culturale. LEGGI TUTTO

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    Santalucia 2021: si rinnova il progetto solidale di Maculan e Fondazione Banca degli Occhi

    Si rinnova per il tredicesimo anno il progetto solidale Santalucia, frutto della collaborazione tra l’azienda agricola Maculan e la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus. Giovedì 10 novembre la Commissione Selezionatrice si è riunita nella sede di Breganze (Vicenza) per degustare alla cieca sei diverse barriques messe a disposizione dalla cantina. La giuria di […] LEGGI TUTTO

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    Montemareto, quando un terroir unico incontra la botte grande

    Celebre per la sua attitudine a produrre vini di straordinaria qualità, Montemareto è una collina che sorge nel comune di Castelnuovo Calcea, in direzione di Mombercelli, non distante dagli appezzamenti di La Court. Da questa vigna di riferimento Michele Chiarlo ha deciso di vinificare una nuova etichetta: il Nizza DOCG Montemareto 2020. L’esposizione a sudest […] LEGGI TUTTO

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    Cecchetto tra le prime aziende vitivinicole venete a presentare il bilancio di sostenibilità

    L’azienda agricola Cecchetto Giorgio di Tezze di Piave (Treviso) presenta il primo bilancio di sostenibilità relativo all’anno 2021, distinguendosi come una tra le prime realtà vitivinicole venete a farlo. Il documento, redatto utilizzando gli standard internazionali di riferimento del Global Reporting Initiative (GRI), racconta in maniera trasparente le loro performance economiche ma soprattutto ambientali e […] LEGGI TUTTO