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    Antonella Corda Vermentino di Sardegna 2017

    Antonella Corda è nipote d’arte, suo nonno è quel gigante di Antonio Argiolas. Per tutta l’infanzia ha respirato mosto e pratiche di cantina e dopo la laurea in scienze e tecnologie agrarie presso l’Università degli Studi di Sassari, si specializza in Trentino-Alto Adige in gestione del sistema viti-vinicolo con un master presso la Fondazione Edmund Mach.Al suo ritorno in Sardegna, nel 2010, Antonella decide di imbottigliare con il suo nome. Il vermentino 2017 è un vero e proprio gioiello. Al naso anice stellato, finocchietto e agrumi, delicate note di idrocarburo. In bocca è pieno, elegante e persistente. Se proprio vogliamo cercare un paragone, di sicuro il Riesling è il vino al quale potremmo affidarci. Fulgido esempio di dove può arrivare il vermentino di Serdiana.

    Tags: antonella corda, antonio argiolas, serdiana, vermentino di sardegna LEGGI TUTTO

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    Valle dell’Acate Bellifolli Bianco 2020

    Gaetana Iacono, proprietaria della Cantina Valle dell’ Acate situata in contrada Bidini Acatate a Ragusa, è un’imprenditrice in continuo fermento. I suoi vini sono e sono stati partner di musica, cibo, moda, design, senza mai allontanarsi dalla loro essenza che è la terra e il territorio da cui provengono, di cui sono espressione di identità e carattere, in poche parole espressione di una Sicilia autentica. Questo nuovo progetto, Bellifolli, nasce dall’esigenza di aprire l’azienda all’e-commerce, presentando una linea di vini leggeri e immediati dove naturalmente la leggerezza non è mai banalità, ma solo grande piacevolezza che consente di recuperare il gaudio di aprire una bottiglia senza tante fisime, solo per il gusto di bere e di abbinare un buon vino ad un buon cibo, niente di più, niente di meno. Le referenze della nuova linea Bellifolli, le cui etichette ricopiano i mascheroni dei palazzi barocchi dei balconi di Ragusa Ibla, sono cinque, qui si narra del Bellifolli Bianco ottenuto da uve Insolia, Moscato Bianco e Fiano. L’impatto con i profumi è ricco: zafferano, agrumi, pesca bianca, e con una piacevole nota floreale di biancospino. In bocca il sapore è pieno, elegante e di discreta acidità. Trattandosi dell’annata 2020 e quindi in bottiglia da poco, troverà la sua massima espressività nei mesi estivi, accompagnandosi deliziosamente a fritti di pesce o di verdure fatte come dio comanda, ma se vogliamo stare al passo con i tempi anche sushi e sashimi.

    Tags: Bellifolli Bianco, Gaetana Iacono, Ragusa, sicilia, Valle dell’ Acate LEGGI TUTTO

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    Tröpfltalhof Garnellen Sauvignon 2015

    Hai presente quando gira tutto alla perfezione e quello che per alcuni è rincorrere solo la moda del momento per te invece è semplicemente la sostanza del tuo essere? Hai presente quando a Keith Richards basta fare un banale accordo per demolire tutti i chitarristi funambolici del pianeta? Il Sauvignon Garnellen 2015 di Tröpfltalhof è così. Il vigneto a 500 metri di altitudine, il lago di Caldaro a un passo e poi la vendemmia nel tardo autunno e la fermentazione spontanea ad opera di lievi indigeni in anfore di terra cotta. In primavera viene separato il vino dalle bucce e poi in anfora sulle fecce per altri 21 mesi. Andreas Dichristin, proprietario di Tröpfltalhof dice che in questo lungo periodo si sviluppa una stabilità naturale interiore del vino, che gli concede un potenziale di lunga vita. Altri 24 mesi di bottiglia e finalmente l’amore nell’aria. Ah le sfaccettate espressioni del naso, confettura di albicocca, agrumi e poi tè, timo e zenzero! Ah la perfezione della bocca e del lungo finale! Per un vino così vale la pena vivere.

    Tags: Andreas Dichristin, lago di Caldaro, Sauvignon Garnellen, Tröpfltalhof LEGGI TUTTO

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    Leonardo Bussoletti Ciliegiolo Brecciaro 2015

    Leonardo Bussoletti può essere definito, senza tema di smentita, l’ambasciatore mondiale del ciliegiolo di Narni. Con il supporto tecnico di quel genio dell’agronomo Federico Curtaz, conduce in quel di Narni, siamo in provincia di Terni, 7 ettari di vigna, di cui 4 a ciliegiolo. Con la sua tenacia e soprattutto smisurata passione, pare banale definirlo amore, ha fatto conoscere il ciliegiolo di Narni all’Italia enoica intera, guide comprese naturalmente. Il gioiellino di casa Bussoletti è il Brecciaro. Vinificazione in acciaio inox a temperatura controllata per il 70%; riposa 12 mesi sulle proprie fecce fini per poi incontrare la botte grande di rovere francese da 25 hl per altri 9/12 mesi. Il percorso si conclude con 6/7 mesi in bottiglia e il Brecciaro è pronto. Ho assaggiato l’annata 2015, con deliziosi profumi di sottobosco e lampone. La bocca è avvolgente, gioca di equilibrio tra morbidezza e acidità, con un lungo finale di leggera spezia. Da quello che ho letto in giro, in particolare nelle guide (sì le leggo!) mi pare di capire che il Brecciaro 2015 sia uno scalino sotto rispetto ad altre annate che paiono essere ancora più rappresentative; bene, motivo in più per approfondire la conoscenza del vignaiolo ternano

    Tags: brecciaro, ciliegiolo di narni, Federico Curtaz, leonardo bussoletti LEGGI TUTTO

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    Russiz Superiore Collio Pinot Bianco 2018

    Si fa un gran parlare di Ribolla Gialla come “The next big thing”, per dirla in italiano “La prossima grande cosa” dell’enologia del Friuli Venezia Giulia; a scanso di equivoci taglio subito fuori da questo discorso la Ribolla di Oslavia che merita un ragionamento a parte. Invece io sono convinto che sia il Pinot Bianco l’outsider, il vitigno che proprio nel Collio può regalare prospettive inedite. Ne è un esempio lampante questo Collio Pinot Bianco 2018 Russiz Superiore di Marco e Roberto Felluga. Naso suntuoso di camomilla, mentuccia, frutti a polpa bianca maturi, leggere note di burro fuso. In bocca è pieno e avvolgente, nonostante la giovane età. Prezioso oggi, dal valore inestimabile domani

    Tags: collio, ilaria felluga, marco felluga, pinot bianco, roberto felluga, russiz superiore LEGGI TUTTO

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    Roger Coulon Champagne Brut Premier Cru L’Hommée

    Umberto Cosmo con la sua Bellenda non è “solo” vignaiolo di gran classe nella denominazione del Conegliano Valdobbiadene, ma anche raffinato importatore: Champagne, Bordeaux, Rueda, Costers del Siò, Slavonia, non grandi numeri, ma pochissimi produttori selezionati solo per simbiosi. Per lo champagne ci sono Isabelle ed Eric Coulon. Siamo nelle Montagne de Reims e precisamente nelle particelle più vecchie e rappresentative della maison, situate nei comuni di Vrigny, Coulommes la Montagne e Pargny les Reims. “L’Hommée” nasce da un assemblaggio di 60% di chardonnay e 35% di pinot nero, affinato in botti di rovere. Il nome deriva dall’antica misura agraria “L’Hommée”, per l’appunto, ovvero la misura che indicava quanta vigna un uomo riusciva a lavorare in una giornata. Invecchiamento in cantina per un minimo di cinque anni. Il naso apre con note agrumate di scorza di limone e di pan brioche, per poi arrivare in progressione ad albicocca disidrata, lampone e leggera speziatura. In bocca attacca deciso e vibrante, riprendendo le note agrumate del naso, delicato, accattivante, dall’allungo piuttosto ampio. Elegante e godibile. Degorgement  giugno 2020.

    Tags: bellenda, champagne, Eric Coulon, Isabelle Coulon, Montagne de Reims, roger coulon, umberto cosmo LEGGI TUTTO

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    Allegrini Amarone Classico Riserva Fieramonte 2011

    La rinascita è questione assai profonda e spesso complessa, porta con sé la consapevolezza e tutte le esperienze fatte dopo la nascita, può essere quindi momento di sublime creatività. In sintesi questo è Fieramonte Amarone Classico Riserva DOCG 2011. L’ultima annata in commercio era del 1985, oggi ritorna con una produzione limitata di circa 5mila bottiglie. L’ Amarone Classico Riserva D.O.C.G. Fieramonte di Allegrini, vino prodotto con uve corvina (45%), corvinone (45%), rondinella (5%) e oseleta (5%) provenienti dall’omonimo vigneto a Mazzurega di Fumane di Valpolicella (VR).  Il vigneto si trova a circa 400 metri d’altezza, sulla collina che guarda Villa Della Torre. Un grande ritorno, un Amarone di cui si parlerà moltissimo nei prossimi anni perché il tempo è dalla sua parte.

    Tags: Allegrini, amarone, fieramonte, fumane LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità e biodiversità: l’unicità del vigneto Sicilia

    Villa Igiea Rocco Forte Hotels
    Arrivare a Villa Igiea e come d’incanto ritrovarsi nella Palermo Liberty di inizio Novecento. Ammirare il Salone degli Specchi con gli affreschi in stile Art Nouveau di Ettore De Maria Bergler che, pur non conservando gli arredi originali dell’epoca, ha mantenuto intatto il suo fascino originario: basta chiudere gli occhi per immaginare la figura sinuosa di Donna Franca Florio, la Regina di Palermo, impegnata in amabili conversazioni con principi, regnanti, facoltose famiglie siciliane e ospiti illustri di varia umanità.
    Villa Igiea venne inaugurata nel dicembre del 1900, in piena Belle Époque. Fu voluta da Ignazio Florio Junior che per la realizzazione del progetto si affido dell’architetto Ernesto Basile. La destinazione originaria doveva essere quella di un sanatorio per curare i malati lungodegenti, ma Villa Igiea non assolse mai a questa funzione e la struttura venne riconvertita in hotel. Fu amata e vissuta a tal punto dai suoi proprietari, Ignazio e Franca Florio, che divenne difficile comprendere se Villa Igiea fosse un albergo o una suntuosa dimora privata. La Grande Guerra vide il declino dei Florio che persero la proprietà della villa.  Negli anni Trenta del ‘900 Villa Igiea venne gestita dalla Società Grandi Alberghi Siciliani per essere acquistata successivamente dal Banco di Sicilia. Passo poi al Gruppo Acqua Marcia, fino ad arrivare alla proprietà attuale, la Rocco Forte Hotels che ne ha sancito la rinascita ricollocando il Grand hotel tra i templi del lusso mondiale.
    Seminario Grillo Lorenza Scianna _Antonio Rallo
    In questo luogo fiabesco e ricco di storia, il Consorzio Vini Doc Sicilia ha presentato alla stampa internazionale un interessante spaccato del patrimonio vitivinicolo siciliano. Duecento etichette in degustazione, 4 seminari di approfondimento su Grillo, Nero D’Avola e le altre varietà a bacca bianca e nera, autoctone e internazionali, che hanno trovato dimora nel Vigneto Sicilia. In apertura un importante convegno di riflessione e bilancio denominato Sicilia sostenibile per natura, conferenza organizzata dal Consorzio in collaborazione con la Fondazione SOStain Sicilia.
    Affermare che la Sicilia è sostenibile per natura significa nel concreto dire che la Sicilia è la più grande zona vitivinicola biologica in Italia, pari al 34% della superficie bio italiana, ovvero 30.084 ettari. Una superficie pari a tre volte il vigneto biologico del Veneto, al doppio di quello toscano e a quasi il doppio del vigneto bio della Puglia.
    I vignaioli siciliani che oggi producono uve biologiche sono il 22%: ciò significa che più di un produttore su 5 ha scelto questa strada.
    Vigneto Sicilia
    Parlare di sostenibilità è un po’ come parlare della felicità ha detto qualcuno, si rischia di cadere nell’astratto, ma è innegabile che SOStain Sicilia, la Fondazione nata grazie alla volontà di Assovini Sicilia e del Consorzio di tutela Vini DOC Sicilia, che conta ad oggi 21 associati, sta facendo un lavoro di grande profondità affinché la sostenibilità sia un concetto concreto e dimostrabile. È stato redatto un programma per la certificazione della sostenibilità per la viticoltura e l’enologia siciliana, dotato di dieci requisiti da rispettare per poter ottenere la certificazione. Ogni requisito prende in esame le modalità di funzionamento dell’azienda, dal campo alla cantina. Un compendio di buone prassi agricole che permette ai viticoltori di ottimizzare l’uso delle risorse, dando loro maggiore consapevolezza nel fare il vino, riducendo in maniera significativa l’impatto ambientale.
    Sostenibilità, biodiversità, ricchezza del patrimonio vinicolo rendono i vini siciliani unici, al punto che l’Isola, può essere considerata come uno degli areali tra i più espressivi al mondo, tra l’altro con ampie prospettive di crescita.
    “Gentilissima Donna Franca, eccoLe finalmente il ventaglio con alcune delle parole che Le rimasero nell’anima. Umile omaggio a una creatura che svela in ogni suo movimento un ritmo divino. Le mando anche il palco. Non m’è riuscito di trovarne uno più vicino al proscenio. Attendo il talismano infallibile e chiedo la gioia di rivederLa. Gabriele D’Annunzio”. Questo è l’invito scritto da D’annunzio l’11 dicembre 1901 per la prima di “Francesca da Rimini” ed il talismano, il famoso grano di corallo regalo di Donna Franca, il Vate lo portava sempre con sé contro il malocchio.

    La degustazione
    Colomba Bianca Vitese Zibibbo 2020
    Giallo paglierino nel bicchiere. Al naso ha subito un bell’impatto, profumi agrumati, pesca e fiori bianchi. Al palato entra morbido, gioca tra note sapide e appena dolci, lungo il finale. Vino cooperativo da uve Zibibbo che lascia il segno.
    Luna Sicana Catarratto 2020
    Giallo paglierino lucente nel bicchiere. Al naso note di frutta a polpa bianca, agrume e fiori. Al palato è dinamico e dotato di buona lunghezza. Dicono sia nato per il Sushi siciliano.
    Salvatore Tamburello “797 N” Catarratto Bio – non filtrato 2019
    Giallo cangiante nel bicchiere. Il naso è molto intrigante, frutta matura, pesca bianca, note iodate. Al palato riprende i sentori del naso con una coerenza unica. Vino incisivo, da consigliare a tutti quelli che vogliono sentire la Sicilia nel bicchiere.

    Feudo Disisa Adhara Syrah 2019
    Rosso rubino intenso nel bicchiere. Al naso marasca, frutti di bosco, cioccolato e tenui note di spezia. Al palato è ampio ed elegante. Grisì, Monreale, Palermo, lo Syrah ha trovato la sua dimora ideale.
    Salvatore Tamburello “306 N” Nero D’Avola Bio – non filtrato 2018
    Rosso rubino luminoso nel bicchiere. Naso di grande fascino, frutti rossi, delicate note speziate. Al palato è avvolgente e particolarmente slanciato. Un vino non allineato, in senso totalmente positivo.
    Planeta Nocera 2018
    Rosso rubino intenso nel bicchiere. Il naso sorprende per la particolarità dei profumi, mirtilli, macchia mediterranea, note iodate. Al palato è teso e suadente. Da un’antica varietà autoctona, l’uva Nocera, scoperta folgorante.

    Tags: antonio rallo, consorzio vini doc sicilia, ernesto basile, Ettore De Maria Bergler, florio, franca florio, lorenza scianna, palermo, rocco forte hotels, sicilia, sostain sicilia, villa igiea LEGGI TUTTO