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    Sincette scommette sul groppello, l’autoctono che incarna la Valtènesi

    Sincette, l’azienda biodinamica di Polpenazze del Garda (Brescia), di proprietà della famiglia Brunori, scommette sul groppello e presenta il restyling delle etichette delle due versioni del vitigno, vinificato in rosso e in rosa. Jean Blanchaert, noto gallerista e critico d’arte appassionato di disegno a china, ha curato nel 2015 la nuova immagine dell’azienda e dell’intera […] LEGGI TUTTO

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    Il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo e la promozione che accelera in Estremo Oriente

    Giappone, Singapore, Corea del Sud, Cina: tra maggio e giugno il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo porta in Estremo Oriente una serie di iniziative promozionali che mirano a far conoscere ad un numero sempre maggiore di operatori le produzioni enologiche regionali. L’obiettivo è di allargare il raggio di azione, acquisendo nuove quote di mercato. “Ora più […] LEGGI TUTTO

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    Vino e GDO, le vendite crescono di 180 milioni di euro

    Le vendite di vino nella Grande Distribuzione nel primo quadrimestre del 2021 sono aumentate di 22 milioni di litri, per un valore di 180 milioni di euro, con un aumento a volume dell’8,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e, a valore, del 20%. È quanto emerso oggi nel corso del webinar di Vinitaly organizzato […] LEGGI TUTTO

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    Corso di marketing Internazionale del Vino: offerta formativa e aree di insegnamento

    Tempo di lettura: 3 minuti

    In vista della settima edizione del corso, che inizierà in presenza a Firenze il prossimo ottobre, vediamo qual è l’offerta formativa e le principali aree di insegnamento del corso in Marketing Internazionale del Vino.

    Il vino rappresenta un mondo affascinante e in continuo mutamento, un settore eterogeneo dove si possono incontrare, anche a pochi metri di distanza tra loro, aziende che puntano sulla modernità piuttosto che sulla tradizione, sulla tecnologia piuttosto che sull’artigianalità, sul mainstream piuttosto che sull’esclusività.

    Strutturare un corso di alta specializzazione, come il MIV, che dia una formazione completa e attinente rispetto a quello che rappresenta l’intero settore, è un compito complesso ma che allo stesso tempo ci entusiasma sempre di più ogni anno che passa.

    Abbiamo individuato cinque grandi aree d’interesse che pensiamo parlino in maniera efficace del mondo del vino e che, se unite insieme in un programma pensato ad-hoc, possano formare il wine business manager del futuro.

    1. Il settore del vino

    Partire dalle basi potrebbe sembrare ripetitivo o banale, ma crediamo invece che sia estremamente importante fissare quegli aspetti fondamentali che rappresentano la condizione necessaria per lavorare nel settore e che generano una cultura vinicola condivisa tra tutti gli attori.

    Attraverso le materie di questa area si esploreranno i principali trend del settore, si analizzeranno in profondità i consumi e le produzioni a livello globale, si imparerà quali sono i termini da utilizzare in inglese per muoversi agilmente nel wine business, i principali concetti legati alla viticoltura e all’enologia e si procederà infine alla degustazione di diversi vini italiani e internazionali.

    2. Il marketing del vino

    La promozione del prodotto, soprattutto in un mondo digitale come quello in cui siamo immersi, deve essere inserita in un’ottica più ampia rispetto alle passate logiche di vendita e distribuzione. La costruzione della marca di un vino ma anche dell’azienda vitivinicola, vuole essere il punto di partenza dal quale scaturiscono tutti i canali di contatto con l’esterno, sia trade che consumer.

    Le materie all’interno di questa area serviranno a dare consapevolezza su come lavorare in autonomia alla creazione del marchio e allo sviluppo della sua notorietà. Si imparerà a definire il posizionamento dell’azienda vitivinicola sul mercato in modo che i valori e l’identità del marchio possano essere un solido canale per comunicare e pubblicizzare il vino in modo coerente e efficace.

    3. La costruzione e la gestione della rete vendita e i mercati internazionali del vino italiano

    Vendere il vino in un mondo globalizzato richiede la capacità di andare oltre i confini nazionali e esplorare le diverse zone del mondo. Ogni mercato ha le proprie regole e le proprie dinamiche, che è importante conoscere per avere successo.

    Verranno dedicate sessioni specifiche ai più importanti mercati mondiali del vino, consolidati ed emergenti, chiarendo per ognuno di questi quali sono le dimensioni e le modalità di consumo del vino, le politiche locali, le regole commerciali e di esportazione e in generale tutte le strategie di ricerca, sviluppo e gestione clienti, importatori e distributori.

    Saranno utili le esercitazioni sul calcolo del prezzo nelle diverse aree del mondo a partire dal prezzo franco cantina o viceversa, definendo il posizionamento on trade e off trade nel paese di riferimento e individuando qual è il prezzo all’origine da proporre all’importatore. Sarà utile ancora capire come cercare l’importatore e come fissare i termini di accordo.

    4. Sviluppo di capacità di comunicazione e project work

    Nel settore del vino l’aspetto relazionale gioca un ruolo determinante. In quest’ottica si lavorerà per sviluppare una versatile capacità di comunicazione attraverso sessioni di public speaking specificatamente adattate ai contesti che un marketing manager o un export manager del vino affronta quotidianamente.

    Contestualmente si lavorerà ad un project work di gruppo durante tutta la durata del corso, integrando i principi del marketing e della comunicazione a partire da concrete realtà aziendali e esercitandosi così sugli elementi appresi durante le lezioni.

    5. Visite in azienda

    Le lezioni saranno integrate da visite ad aziende produttrici di importanti aree vitivinicole italiane, che hanno determinato l’eccellenza nel panorama vinicolo Italiano.

    Durante le visite, oltre ad una parte di wine experience e degustazione, verranno illustrate le attività di marketing specifiche dell’azienda, attraverso l’esperienza dei manager che la rappresentano.

    Crediamo che queste cinque aree appena esposte rappresentino in modo completo ciò che serve per muoversi nel mondo del vino con competenza.

    A rafforzare questo bagaglio culturale, pensiamo sia fondamentale che le materie e gli argomenti trattati nel corso siano esposti da manager e operatori che lavorano attivamente e con successo nel mondo del vino. Non proponiamo un corso accademico legato esclusivamente alla teoria, ma piuttosto un percorso pratico e concreto, alla fine del quale si possa disporre di strumenti che consentano di mettere subito in atto strategie mirate per avere successo nel mondo del vino.

    Per maggiori informazioni è possibile scaricare la brochure a questo link. Nel caso pensaste che il MIV possa fare al caso vostro o se volete sciogliere qualsiasi dubbio, scriveteci a info@winejob.it.Potremo darvi le indicazioni e chiarimenti di cui avete bisogno, o indirizzarvi su partecipanti delle passate edizioni che possano condividere un parere più vicino alla vostra prospettiva.

    Redazione WineJob LEGGI TUTTO

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    La rivoluzione rosa del Chiaretto di Bardolino

    Molte vendemmie son trascorse dal giorno in cui venne annunciata la Rosè Revolution: ora i frutti son maturi. E sono tutti buoni.Da tempo c’erano un po’ di cose da sistemare, in casa Chiaretto.Considerato una specie di fratello minore del Bardolino, soffriva una subalternità al rosso tradizionale del lago di Garda fin dal nome: Bardolino Chiaretto. Per fortuna gli anni passano, e anche per i piccoli arriva il momento dell’autonomia. Dalla vendemmia 2021 il vino rosa si chiamerà Chiaretto di Bardolino. Un cambio di disciplinare che sottolinea anche una presa di coscienza dei produttori nei confronti di questa tipologia, al punto che  molti stanno provando a sperimentare approcci nuovi : selezioni delle uve più rigorose, etichette diverse di Chiaretto, affinamenti più lunghi in materiali differenti. Del resto, in questo momento il Chiaretto merita tutte le attenzioni, dato anche il crescente interesse (e affezione) che incontra presso i consumatori: 10 anni fa non raggiungeva i 5 milioni di bottiglie, oggi se ne fanno almeno 10. E nonostante il 2020 abbia visto un crollo verticale delle presenze turistiche sul lago, le vendite di Chiaretto si sono mantenute costanti.Veniamo al vino. Quest’anno, causa pandemia, l’Anteprima Chiaretto 2020 si è svolta interamente da remoto. Ciascun giornalista ha ricevuto a casa dal Consorzio di Tutela 50 mini campioni, rigorosamente anonimizzati, e si è divertito (eufemismo) ad assaggiarseli per conto suo, con i suoi tempi, anche a più riprese, anche giocando con gli abbinamenti dei campioni di formaggi offerti del Consorzio del Monte Veronese. Messe una in fila all’altra, le 50 boccette* presentavano una gamma di sfumature che con i Chiaretto di una decina d’anni fa non avevano più molto in comune. Erano tutte allineate tra il color litchi chiaro e il rose quartz più o meno intenso, passando da (poche) sfumature di rosa cipria/rosa antico (pallido) con nuance tra il rosso e l’arancio chiari. Una uniformità che sicuramente aiuta la riconoscibilità della tipologia gardesana, ma che non è priva di insidie: alcuni campioni infatti erano fin troppo chiari. Quasi bianchi. Gli assaggi hanno rivelato 50 vini diversi tra loro, ma non troppo. Alcuni erano un po’ chiusi, con sfumature di vegetale ed erba selvatica, altri decisamente più fruttati e golosi, alcuni giocavano su note agrumate di arancia rossa o mandarino, altri su toni floreali rosa e rossi. Ce n’erano da aperitivo, da antipasto e da tutto pasto. Alcuni più citrini, altri più fruttati maturi. E ce n’erano anche di sorprendenti: la seconda grande novità era infatti la presenza di alcuni campioni di vecchie annate. I quali, in mezzo ai ggiovani della vendemmia 2020, con i loro 2-3 anni in più si sono dimostrati a loro completo agio. Direi anzi che a molti davano dei punti. I nostri best of: Lenotti, Chiaretto di Bardolino Classico 2020 “Decus”, Le Fraghe, Chiaretto di Bardolino “Rodon Bio” 2020, Il Pignetto, Chiaretto di Bardolino “Le Morandine” 2020, Gorgo, Chiaretto di Bardolino Bio 2020, Costadoro, Chiaretto di Bardolino Classico 2020, Cantina Caorsa, Chiaretto di Bardolino Classico 2020, Aldo Adami, Chiaretto di Bardolino 2020, Marchesini Marcello, Chiaretto di Bardolino Classico 2020. (Personali) Gran Menzioni: Villa Cordevigo, Chiaretto di Bardolino Classico “Gaudenzia” 2018, Villa Calicantus, Chiaretto di Bardolino Classico 2019, Zeni, Chiaretto di Bardolino Classico Anfora 2019.Chiudiamo con una nota tecnica. Dovendo fare di necessità virtù, il Consorzio ha optato per una versione ridotta delle bottiglie per la degustazione: le *Vignon da 5 cl., che ai fini dell’assaggio hanno fatto il loro dovere egregiamente, senza tradire il prezioso contenuto. I pro di questo formato è che in poco spazio si stoccano molte bottiglie(tte), e si possono assaggiare tanti vini senza sprecare una goccia (non te lo puoi permettere).I contro: non sempre sono facili da aprire, date le dimensioni minime. Non tutti i wine critics le amano, e così alcune aziende, che hanno rinunciato a mandare i loro vini.Infine, sono perfette per i vini tranquilli. Ma … e le bollicine? Il grande assente di questa Anteprima è stato infatti il Chiaretto spumante. Un tipo di vino che – è vero-  non tutti producono, ma che è comunque rappresentativo; speriamo che la sua esclusione sia stata dettata da motivi tecnici e che in futuro si trovi una soluzione per far assaggiare in piccoli formati anche i vini frizzanti e spumanti. LEGGI TUTTO

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    Brunello a tutto bio, a Montalcino metà della vigna è green

    È sempre più verde la vigna di Montalcino, che oltre al boom sui mercati in piena emergenza Covid si scopre tra i territori vitati a maggior incidenza biologica d’Italia, con una percentuale di 3 volte superiore alla media nazionale. Secondo un’analisi del Consorzio del vino Brunello di Montalcino basata sui dati degli enti certificatori e […] LEGGI TUTTO

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    Mosnel riparte dall’accoglienza

    Il cancello di Mosnel, emblema dell’Azienda di Camignone (Brescia), nel cuore della Franciacorta, si riapre per accogliere i visitatori con una serie di nuove proposte per godersi la bella stagione en plein air e in sicurezza. Sono infatti tre le iniziative dedicate all’accoglienza pensate dall’Azienda per questa primavera 2021: i Picnic in vigna, i Percorsi […] LEGGI TUTTO

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    Il Brunello di Montalcino fa il record storico sul mercato

    Prosegue, anche ad aprile, l’anno d’oro per le vendite di Brunello di Montalcino. Protagonista la combo da sogno delle annate 2015 e 2016, in grado di segnare nell’anno mobile (maggio 2020 – aprile 2021) il record assoluto nella storia recente della Docg di fascette consegnate per le bottiglie collocate sul mercato. Lo rileva, in occasione […] LEGGI TUTTO