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    VinNatur Tasting 2022 – 17° Edizione

    Sarà un ritorno in grande stile per il VinNatur Tasting. Si svolgerà come da programma, nei giorni 9, 10 e 11 aprile presso l’area Margraf a Gambellara!
     La stagione delle fiere e degli eventi del vino riprende con slancio in questo inizio di 2022, dopo due anni difficili per i produttori e per gli appassionati di vino, costretti dalla pandemia a stare lontani da qualsiasi incontro in presenza.
    E’ appena terminato Wine Paris, primo salone di rilevanza internazionale svoltosi nell’era covid. Non ci sono state difficoltà e l’evento ha registrato numeri confortanti per il mondo del vino. C’è insomma la voglia di tornare alla normalità, di vedersi e di confrontarsi tutti assieme.
    Molte le novità di questa edizione. Tra queste vogliamo subito sottolineare la collaborazione tra VinNatur e Vi.Te. Vignaioli e Territori, associazione di vignaioli naturali con i quali sono stati condivisi alcuni obiettivi comuni. Si tratta di un percorso iniziato qualche tempo fa, e che viene ufficializzato con la partecipazione di una piccola delegazione Vi.Te. all’interno del VinNatur Tasting, ricambiata da una nostra rappresentanza all’interno dello spazio Vi.Te. al Vinitaly. Un segnale preciso della volontà di progredire nella conoscenza e nella diffusione dei vini naturali, coscienti che dalla collaborazione possono nascere nuovi progetti condivisi.
    Camillo Donati, vice-presidente di VinNatur spiega i motivi di questo avvicinamento, evocato da molti anni da appassionati e produttori. “Abbiamo lavorato a gettare le basi di una collaborazione con altri gruppi di produttori simili a noi. Nell’estate del 2020 c’è stato un primo incontro tra i direttivi di VinNatur e Vi.Te.  nato principalmente dall’esigenza di capire quali potessero essere i punti in comune e le priorità. Ne è seguito un dialogo onesto e costruttivo che sta arrivando ad una visione comune di ammissibilità delle aziende e, in un futuro molto vicino, ad una collaborazione nelle degustazioni e fiere; presto grandi novità in questo senso. Puntiamo molto sul fatto di poter avere una voce più forte, data dall’unione, in merito a possibili legiferazioni dei vini naturali. Poter contare su decenni di analisi di pesticidi, un disciplinare solido ed una reputazione internazionale, favorisce l’ascolto nei nostri confronti da parte di istituzioni ed enti pubblici, che oggi si profila come fondamentale.”
    Per l’ingresso al VinNatur Tasting è previsto un contributo associativo di 20 € anche per gli operatori del settore. Si tratta di una cifra che è stata volutamente mantenuta accessibile per dare questa opportunità a tutti i cultori di vini naturali. Vengono offerti un calice da degustazione e la guida agli espositori.
    L’area Margraf è facilmente raggiungibile dal casello autostradale di Montebello Vicentino (1,3 km), ed i 9’000 metri quadrati di struttura consentono ai partecipanti di assaggiare i vini senza assembramenti e in tutta tranquillità. Sono disponibili ampi parcheggi ed una vasta area gastronomica, in linea con la filosofia dell’Associazione.
    Informazioni generali – VinNatur Tasting 2022
    Date: 9, 10, 11 aprile 2022
    Orario di apertura: dalle ore 10 alle ore 18
    Area Margraf – Via Torre di Confine 15 – Gambellara (Vi)
    Ingresso: contributo associativo di 20 € per ogni singolo giorno acquistabile in loco o in prevendita, comprensivo di calice da degustazione e guida dell’evento. Ingresso consentito solo con Green Pass valido, gestito in base alle normative in vigore al momento dello svolgimento.
    Parcheggio: attorno all’area espositiva
    I minorenni non pagano l’ingresso e non possono degustare i vini.
    Sono ammessi cani di piccola taglia.

    Tags: gambellara, Vinnatur, vinnatur tasting LEGGI TUTTO

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    Ritorna Grandi Langhe

    Grandi  Langhe  2022  si prepara ad accogliere i professionisti del mondo del vino presso OGR a Torino il 4  e  5  aprile  2022. Buyer, enotecari, ristoratori e importatori italiani e internazionali potranno partecipare alla più grande degustazione dedicata alle denominazioni di Langhe e Roero. Con una novità importante: per la prima volta anche i privati  consumatori  potranno accedere alla manifestazione, durante una sessione a loro interamente dedicata, lunedì 4 aprile dalle 18.30 alle 21.30.
    Ben 226 cantine del territorio presenteranno le proprie etichette nei suggestivi spazi di OGR

    Officine Grandi Riparazioni a Torino, luogo strategicamente scelto per riflettere la crescita della

    Il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e il Consorzio Tutela Roero, con il supporto della Regione Piemonte, e con il sostegno di Intesa San Paolo, sono i promotori della manifestazione, giunta alla sesta edizione dopo lo stop del 2021, che accoglierà anche 50 buyer selezionati provenienti da USA, Canada, UK e Scandinavia.
    “Non vediamo l’ora di poter incontrare nuovamente gli operatori in presenza dopo lo stop del 2021”, spiega Matteo Ascheri, Presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco. “Grandi Langhe ha vissuto una crescita importante e le nostre denominazioni sono in ottima salute. La scelta di dedicare una sessione serale agli appassionati riflette il nostro impegno di rafforzare il legame tra le cantine e il consumatore finale”.
    Ma non solo vino. Grandi Langhe 2022 accende i riflettori sui temi dell’ambiente e dell’etica, con il summit “CHANGES. Ambiente & Etica nelle Langhe del futuro”, in programma martedì
    5  aprile  alle  ore  17:00.  L’incontro  sarà  occasione  per  fare  il  punto  sul  cambiamento climatico e il suo impatto sulla gestione del vigneto, sull’etica del lavoro e la gestione virtuosa della manodopera, nonché sul ruolo di trasporti e logistica in una filiera decisa a costruire un futuro sempre più sostenibile. Moderati dal giornalista Federico  Quaranta, interverranno:  Federico  Spanna,  Sezione  Agrometeorologia  Regione  Piemonte,  Attilio Scienza, Presidente Comitato Nazionale Vini, Roberto Cavallo, CEO Cooperativa Erica e agronomo,  Alessandro  Durando,  Presidente  Confcooperative  Cuneo,  Riccardo  Ricci Curbastro, Presidente Federdoc, Claudio Naviglia, CEO Humus Job, Andrea Beggio, Sandri Trasporti, e Matteo Ascheri, Presidente Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani.
    “Siamo entusiasti di poter tornare a incontrare operatori e appassionati, soprattutto in un contesto capace di coniugare passato e futuro come le OGR di Torino. Grandi Langhe 2022 è per noi l’occasione per ricominciare a fare rete, un momento cruciale per la ripresa del paese in cui è strategico investire attenzioni ed energie per valorizzare i nostri vini e tutta la filiera. Mai come ora è necessario unire le forze per alimentare una crescita che sia davvero sostenibile per l’ambiente e responsabile verso il territorio e tutte le persone che vi ruotano attorno” commenta Francesco Monchiero, Presidente del Consorzio Tutela Roero.

    Gli operatori professionali possono accreditarsi direttamente sul sito www.grandilanghe.com, mentre i privati possono iscriversi su https://www.aispiemonte.it/notizie/grandi-langhe-2022/.

    Tags: Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco, grandi langhe LEGGI TUTTO

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    Natural Born Wines, il fuori salone dei vignaioli naturali

    Villa Boschi
    Da sabato 9 a lunedì 11 aprile 2022 i vini dei vignaioli naturali si incontrano a Villa Boschi, a un passo da Verona: vini ricchi di vita, espressione di straordinari terroir
    Le campagne e le colline d’Italia sono disseminate di meravigliosi terroir, spesso poco conosciuti, dove nascono vini unici e irripetibili. Si tratta spesso di vini prodotti in piccole o piccolissime quantità, nati dalle sapienti mani dei vignaioli naturali che fanno il vino rispettando le caratteristiche del luogo, l’ambiente e le tradizioni.
    L’appuntamento è voluto e organizzato da Sorgentedelvino, lo storico salone emiliano del vino naturale che dal 2009 scandaglia i territori italiani alla ricerca di veri e propri gioielli enologici.
    E’ in costante aumento il numero di persone che in Italia e nel mondo scelgono di portare in tavola vini naturali, non solo per motivi etici, ma soprattutto per l’intensità che questi vini hanno nel bicchiere: a “Natural Born Wines” tutti i vini hanno una forte personalità. Passando da un territorio all’altro, da un’annata all’altra, da un vignaiolo all’altro non si troveranno due vini uguali, un’esperienza sensoriale davvero straordinaria. Un’esperienza da non perdere, sia per quegli appassionati di vino che hanno ancora voglia di essere sorpresi, che per gli operatori che vogliono offrire ai propri clienti nuovi incontri enologici, nuove esperienze sensoriali, il piacere di portare in tavola vini con l’anima.
    La carta dei principi che i vignaioli di Natural Born Wines condividono racconta con semplicità cosa rende davvero speciali questi vini: le uve sono coltivate con metodi biologici o biodinamici, le fermentazioni avvengono solo con lieviti indigeni, in cantina l’uva si trasforma in vino senza additivi e coadiuvanti, si utilizzano solfiti solo quando è necessario e in piccole quantità.
    “In questi giorni Verona diventa il centro del mondo del vino, volevamo portare lì anche i piccoli vignaioli naturali che ci piacciono – raccontano gli organizzatori – e a Villa Boschi abbiamo trovato il luogo ideale. Una villa antica nella campagna veneta a pochi minuti da Verona Fiere, il luogo ideale per gustare i vini in un ambiente tranquillo e rilassato, per parlare con i vignaioli in un’atmosfera piacevole.”
    I visitatori troveranno anche una piccola e molto curata selezione di prodotti tipici proposti da artigiani del cibo che condividono gli stessi principi. Conserve, formaggi, salumi che si abbinano perfettamente ai vini dei vignaioli naturali.
    Tre giornate di lavoro, scoperta e incontri in un ambiente conviviale ed elegante. Gli orari: dalle 10 alle 18 da sabato a lunedì.
    Per informazioni:
    Sito web: www.naturalbornwines.it
    Telefono: 348-7186660
    E-mail: info@naturalbornwines.it

    Tags: Natural Born Wines, sorgente del vino LEGGI TUTTO

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    L’analisi 2021 dell’osservatorio Uiv-Vinitaly-Ismea

    Record storico per il commercio di vino italiano nel mondo. Il 2021 si chiude infatti in crescita del 12,4% in valore, per un corrispettivo di 7,1 miliardi di euro e una bilancia commerciale, tra le più performanti del made in Italy, che segna un attivo di quasi 6,7 miliardi di euro. Lo annuncia l’Osservatorio Uiv-Vinitaly-Ismea, che ha elaborato i dati rilasciati oggi da Istat sull’export nei 12 mesi 2021. Secondo l’analisi, in un anno fortemente condizionato dalla revenge spending (la spesa di rivalsa), il vino tricolore (22,2 milioni di ettolitri esportati, + 7,3%) consolida il ruolo di superpotenza enologica grazie in particolare alle proprie produzioni Dop, che fanno meglio della media generale (+15,8% in valore) con gli spumanti (+25,3%) che grazie all’ennesimo exploit del Prosecco (+32%) doppiano il pur lusinghiero incremento dei vini fermi (+12,3%). Complessivamente le Dop del Belpaese rappresentano oggi i 2/3 delle esportazioni in valore registrate nel 2021. In rialzo, più contenuto, anche le Igp (5,4%) e i vini comuni, a +8,9%.Un anno sicuramente “gonfiato” da una congiuntura favorevole ai consumi di rivalsa post-Covid, ma che – secondo Unione italiana vini, Vinitaly e Ismea – ha accelerato il trend di crescita della domanda di vini di qualità, come dimostra l’ulteriore crescita, +4,7%, del prezzo medio. Un anno, infine, “irripetibile”, anche alla luce di un 2022 che si è aperto con numerose criticità date dai costi delle materie prime, dalla crescita dell’inflazione e, ora, dal conflitto in Ucraina. Conferme importanti arrivano dalle diverse aree della domanda, in particolare dall’extra-Ue (+14,2%), che oggi vale il 61% del mercato. Tra i Paesi, luce verde per tutta la top 10 guidata come al solito dagli Stati Uniti (+18,4%), seguita da Germania e Regno Unito. Segno più anche per Svizzera, Canada, Paesi Bassi, Francia, Svezia, Belgio, e Danimarca. Tra gli emergenti, exploit di Cina (+29,2%) e Corea del Sud (75,5%).
    Per il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti: “Lo scorso anno l’export di vino ha polverizzato tutti i record, con un risultato che, comparato ai trend pre-Covid, si sarebbe raggiunto nell’arco di un lustro. Ora però il quadro è preoccupante, con una serie di fattori che annunciano un anno difficile. La forte erosione dei margini data dall’escalation dei costi delle materie prime del settore, il quasi certo azzeramento del mercato russo – su cui si attendono le contro-sanzioni dopo la recente firma di Putin al decreto di blocco import-export dalla Russia – e soprattutto una guerra che, accompagnata alla spirale inflazionistica, influirà in maniera pesante sulla fiducia e quindi sui consumi globali, sono i principali elementi di criticità che riscontriamo”.
    Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani: “L’analisi dell’Osservatorio definisce un quadro di mercato 2021 fortemente influenzato su scala globale dal fenomeno di revenge spending. Se nel primo anno di Covid il vino italiano ha mostrato tutta la sua adattabilità alla crisi – grazie al miglior rapporto qualità prezzo e capillarità dei canali di vendita rispetto ai competitor -, nel 2021 il brand tricolore ha confermato tutta la sua forza. L’analisi dei mercati e l’outlook sui consumi caratterizzeranno la propensione sempre più business di un prossimo Vinitaly molto atteso dalla domanda estera”. LEGGI TUTTO

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    L’analisi 2021Dell’osservatorio Uiv-Vinitaly-Ismea

    Record storico per il commercio di vino italiano nel mondo. Il 2021 si chiude infatti in crescita del 12,4% in valore, per un corrispettivo di 7,1 miliardi di euro e una bilancia commerciale, tra le più performanti del made in Italy, che segna un attivo di quasi 6,7 miliardi di euro. Lo annuncia l’Osservatorio Uiv-Vinitaly-Ismea, che ha elaborato i dati rilasciati oggi da Istat sull’export nei 12 mesi 2021. Secondo l’analisi, in un anno fortemente condizionato dalla revenge spending (la spesa di rivalsa), il vino tricolore (22,2 milioni di ettolitri esportati, + 7,3%) consolida il ruolo di superpotenza enologica grazie in particolare alle proprie produzioni Dop, che fanno meglio della media generale (+15,8% in valore) con gli spumanti (+25,3%) che grazie all’ennesimo exploit del Prosecco (+32%) doppiano il pur lusinghiero incremento dei vini fermi (+12,3%). Complessivamente le Dop del Belpaese rappresentano oggi i 2/3 delle esportazioni in valore registrate nel 2021. In rialzo, più contenuto, anche le Igp (5,4%) e i vini comuni, a +8,9%.
    Un anno sicuramente “gonfiato” da una congiuntura favorevole ai consumi di rivalsa post-Covid, ma che – secondo Unione italiana vini, Vinitaly e Ismea – ha accelerato il trend di crescita della domanda di vini di qualità, come dimostra l’ulteriore crescita, +4,7%, del prezzo medio. Un anno, infine, “irripetibile”, anche alla luce di un 2022 che si è aperto con numerose criticità date dai costi delle materie prime, dalla crescita dell’inflazione e, ora, dal conflitto in Ucraina. Conferme importanti arrivano dalle diverse aree della domanda, in particolare dall’extra-Ue (+14,2%), che oggi vale il 61% del mercato. Tra i Paesi, luce verde per tutta la top 10 guidata come al solito dagli Stati Uniti (+18,4%), seguita da Germania e Regno Unito. Segno più anche per Svizzera, Canada, Paesi Bassi, Francia, Svezia, Belgio, e Danimarca. Tra gli emergenti, exploit di Cina (+29,2%) e Corea del Sud (75,5%).
    Per il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti: “Lo scorso anno l’export di vino ha polverizzato tutti i record, con un risultato che, comparato ai trend pre-Covid, si sarebbe raggiunto nell’arco di un lustro. Ora però il quadro è preoccupante, con una serie di fattori che annunciano un anno difficile. La forte erosione dei margini data dall’escalation dei costi delle materie prime del settore, il quasi certo azzeramento del mercato russo – su cui si attendono le contro-sanzioni dopo la recente firma di Putin al decreto di blocco import-export dalla Russia – e soprattutto una guerra che, accompagnata alla spirale inflazionistica, influirà in maniera pesante sulla fiducia e quindi sui consumi globali, sono i principali elementi di criticità che riscontriamo”.
    Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani: “L’analisi dell’Osservatorio definisce un quadro di mercato 2021 fortemente influenzato su scala globale dal fenomeno di revenge spending. Se nel primo anno di Covid il vino italiano ha mostrato tutta la sua adattabilità alla crisi – grazie al miglior rapporto qualità prezzo e capillarità dei canali di vendita rispetto ai competitor -, nel 2021 il brand tricolore ha confermato tutta la sua forza. L’analisi dei mercati e l’outlook sui consumi caratterizzeranno la propensione sempre più business di un prossimo Vinitaly molto atteso dalla domanda estera”.

    Tags: giovanni mantovani, Osservatorio Uiv-Vinitaly-Ismea, paolo castelletti, Unione italiana vini LEGGI TUTTO

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    Le Vigne di Alice Prosecco Frizzante Valdobbiadene DOCG A Fondo

    Nell’ormai sterminata platea della tipologia Col fondo, dico l’ovvio, possiamo trovare vini mediocri, mediamente buoni, molto buoni ma solo in pochissimi casi possiamo parlare di classe smisurata di una bottiglia. È questo il caso del Col Fondo Metodo Ancestrale “A Fondo” de Le Vigne di Alice di Cinzia Canzian. Ci troviamo a Vittorio Veneto, precisamente a Capersica, la parte più a nordest della denominazione Conegliano Valdobbiadene. Ho scoperto di avere in comune con Cinzia la passione per gli anni 60/70, tempi di gioia e di rivoluzione come cantavano gli Area, di speranza d’innovazione, in una parola sola un’epoca di grande fermento. Sentimenti che Cinzia Canzian mette costantemente nel suo lavoro, non dimenticando mai la leggerezza d’animo che proprio le bollicine, forse più di ogni altro vino sono in grado di regalarci. Per la lavorazione di A Fondo, dopo la prima fermentazione con malolattica viene fatto decantare per togliere le fecce grosse. Rimane sulle fecce nobili per 4 mesi, poi filtrato prima del tiraggio in bottiglia con aggiunta di lieviti e mosto, rifermentazione spontanea in bottiglia. Il naso è estremamente raffinato, prevalgono la mela e la pesca ma è frutta matura in aggiunta a una delicata crosta di pane brioche. In bocca è pieno, delicatamente sapido, ma  è l’eleganza complessiva che stupisce davvero per un sur lie. Lo slogan di Cinzia Canzian è “life is a bubble”, diciamo che è anche il mio.

    Tags: capersica, cinzia canzian, col fondo, le vigne di alice, prosecco LEGGI TUTTO