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    Non in sole anfore vive il vino: Gravner sceglie nuove soluzioni per l’affinamento

    Protagonista assoluto del vino italiano e della sua storia recente, considerato da molti il padre degli orange wine, Joško Gravner è da sempre un innovatore indomito in continuo movimento, alla ricerca del contenitore giusto dove far nascere i suoi vini. Supportato dal nipote Gregor Pietro, nell’ultimo periodo Gravner ha esplorato nuove frontiere per l’affinamento, approfondendo […] LEGGI TUTTO

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    Per il “Gesualdo da Venosa” la conferma dei 5 Grappoli

    Bis di prestigio per il “Gesualdo da Venosa” di Cantina di Venosa (PZ) che per il secondo anno consecutivo si aggiudica gli ambìti 5 Grappoli della Guida Bibenda. Sull’edizione 2025 della rinomata Guida edita dalla Fondazione Italiana Sommelier, giunta alla 27esima edizione, spicca quindi il massimo riconoscimento per l’Aglianico del Vulture DOP “Gesualdo da Venosa” […] LEGGI TUTTO

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    Sentire la vendemmia. Con le mani nella terra, con i piedi nell’uva!

    Vendemmia e capucanale con i bambini ciechi, ipovedenti e vedenti. Forbici, cestino e stivali, pronti a correre tra i filari per raccogliere l’uva? E poi via le scarpe e tutti nei tini per schiacciare a piedi nudi gli acini, mentre sale inebriante il profumo del mosto. Vendemmiare con i bambini è un’esperienza preziosa, perché ci riporta alle cose […] LEGGI TUTTO

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    Novità dalla Doc Colli Maceratesi, due nuove versioni per la Ribona

    Il gioiello della denominazione della DOC Colli Maceratesi, ma forse dell’intero Vigneto Marche, è sicuramente la tipologia Ribona noto anche come vitigno maceratino di cui compaiono tracce su alcuni bollettini ampelografici già a partire dal 1800.

    Grazie a un tessuto costituito prevalentemente da piccole aziende agricole a conduzione famigliare, è stato possibile fare un lavoro improntato sulla qualità e oggi la ribona è sicuramente uno dei vini bianchi italiani che merita la scoperta e, grazie anche a una caratteristica di particolare longevità, potrebbe divenire una delle vere e proprie eccellenze del Belpaese a carattere bianchista, al pari di altri areali altamente vocati, in primis Collio e Alto Adige. Il tempo consente infatti alla Ribona di sviluppare aromi sempre più complessi e avvolgenti e di raggiungere un’elegante espressività aromatica. Proprio in questi giorni è stato dato il via libera per la “Riserva” a 2 nuove tipologie della Doc Colli Maceratesi.

    i produttori

    È stata infatti pubblicata in Gazzetta ufficiale – dopo un iter di 3 anni proposto dall’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) e dal Comitato Colli Maceratesi – l’introduzione di 2 nuove versioni: la Colli Maceratesi Ribona Riserva e la Colli Maceratesi Ribona Spumante Riserva. Un upgrade verso prodotti premium a maggior longevità, in linea con gli obiettivi di sviluppo di Imt e dei 74 produttori e viticoltori dell’area.

    vigneto Ribona

    “La modifica del disciplinare della Doc Colli Maceratesi con l’introduzione dei due nuovi bianchi Riserva della Ribona nelle tipologie vino e spumante metodo classico, – ha detto il presidente Imt, Michele Bernetti – è coerente con il processo di aggiornamento di alcuni disciplinari delle nostre 16 denominazioni, nati circa 50 anni fa, che necessitano di essere attualizzati. Un’azione in linea con il percorso intrapreso dal Consorzio che punta a innalzare qualità e valore aggiunto delle produzioni. La notizia della pubblicazione in Gazzetta – ha concluso Bernetti – è il modo migliore per festeggiare i primi 25 anni di Imt”.

    Michele Bernetti

    Produzione massima contingentata (91 ettolitri per ettaro), procedimento di elaborazione di almeno 36 mesi per la Ribona Spumante Riserva con rifermentazione esclusivamente in bottiglia, immissione al consumo consentita solo dopo un affinamento di 12 mesi per la Ribona Riserva, costituiscono le principali norme per la vinificazione delle 2 nuove tipologie che saranno coltivate in provincia di Macerata e nel Comune di Loreto, in provincia di Ancona.

    Per il presidente del Comitato della Doc Colli Maceratesi, Filippo degli Azzoni: “Le due nuove Riserve introdotte grazie al lavoro fatto da Imt valorizzano il Colli Maceratesi Ribona, un prodotto con ottime potenzialità di crescita sul mercato, e sono in grado di rispondere a una domanda qualificata, capace di apprezzare le doti di longevità e di complessa eleganza che sono nel Dna del vitigno. Dopo anni di ricerca che hanno portato a questa scelta, si aprono ora delle opportunità per attivare nuovi canali di vendita, sia sul mercato interno sia estero; questo è molto positivo”.

    vigneto di Ribona

    Tra le altre disposizioni pubblicate in Gazzetta: l’eliminazione della tipologia novello per la versione rosso; sul fronte etichettatura e presentazione dei vini della Doc è prevista la possibilità per i produttori di riportare il nome geografico “Marche” (secondo indicazioni specifiche stabilite nel disciplinare).

    La Doc Colli Maceratesi ha un’estensione di 250 ettari per una produzione certificata equivalente a un potenziale di circa 600 mila bottiglie (0,75 litri). Quarantasei i viticoltori e 28 i produttori.

    Per un maggiore approfondimento sulla Ribona è possibile consultare il sito  https://ribona.it/ . LEGGI TUTTO

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    Serprino, il brand autonomo dei Colli Euganei

    Il Serprino è l’unico vino veneto specializzato nella tipologia frizzante e rappresenta un’esclusività dei Colli Euganei, stante che il Decreto 13 agosto 2012 del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali stabilisce che il nome Serprino può essere utilizzato “ai soli fini della designazione dei vini Dop Colli Euganei”. Questo significa che, al di fuori dei Colli Euganei, non può esistere alcun vino che possa utilizzare il nome Serprino.

    Di conseguenza, il piano strategico recentemente adottato dal Consorzio Tutela Vini Colli Euganei prevede che il nome Serprino venga considerato un vero e proprio brand autonomo e che, in quanto tale, sia protagonista di uno specifico progetto di valorizzazione, così come lo saranno, in maniera distinta, i rossi dei Colli Euganei e i vini aromatici locali a base delle varietà di Moscato. Insomma: Serprino, vini rossi e vini aromatici non saranno più promossi assieme, ma sempre in maniera separata, in modo da attrarre l’interesse di specifici segmenti di mercato.

    La specializzazione nella tipologia frizzante offre al Serprino una considerevole opportunità di posizionamento commerciale, alla luce dell’andamento favorevole dei vini “con le bollicine” e del fatto che, stanti recenti indagini di mercato, in Italia circa otto consumatori su dieci di tali tipologie di vini si definisce acquirente di vini “frizzanti”, a prescindere dal fatto che il vino sia davvero frizzante o sia spumante.

    Vigneti lungo il sentiero M.Fasolo_Gallato ALberto

    Le parole chiave su cui si baserà la promozione del Serprino sono quelle che ne rappresentano la specificità: sarà dunque presentato come un vino frizzante, vulcanico, dinamico, unico, informale, trasversale a tutte le fasce di età e dotato di una forte identità. Dal lato dell’immagine grafica, invece, il Serprino disporrà di un proprio marchio specifico, il cui utilizzo sarà normato in maniera molto rigorosa per garantirne la costante riconoscibilità.

    Frizzarin_Pan_Carraro_

    Dal lato della produzione, il Serprino dispone di un potenziale considerevole: attualmente, se ne imbottigliano poco meno di un milione di bottiglie, ma i vigneti già esistenti possono consentire, teoricamente, di arrivare a 8,5 milioni di bottiglie. Per sviluppare il mercato occorrerà lavorare sulla crescita della percezione identitaria del Serprino da parte sia della filiera produttiva, sia dei consumatori. In questo sono d’aiuto la forte conoscenza del vitigno da parte dei viticoltori locali e la rapidità potenziale di collocamento sul mercato post vendemmia, stante che i tempi di rifermentazione del Serprino sono relativamente brevi: di fatto, prima di Natale possono essere già sul mercato le prime bottiglie di Serprino della nuova annata.

    Filari e Oche_ ph. M.Danesis

    Sotto il profilo geografico, il focus iniziale dell’azione consortile sarà concentrato sulla provincia di Padova e sulle provincie contermini (esclusa Treviso, fortemente radicata nel Prosecco), per puntare successivamente a un ampliamento graduale verso l’Italia Settentrionale e i mercati continentali. In particolare, per quanto riguarda Padova e provincia, il Consorzio intende fare del Serprino il vino di riferimento per i brindisi augurali e per tutti i momenti di festeggiamento, e per questo è disponibile ad affiancare attivamente gli organizzatori di eventi e iniziative locali.

    Il piano strategico prevede anche che la promozione del brand Serprino venga agevolata da alcuni interventi di adeguamento del disciplinare di produzione, da realizzarsi secondo modalità che rendano maggiormente coerente e compatibile la percezione dell’identità del vino già a partire dalle etichette delle bottiglie. A tal fine, si pensa di sottoporre all’Assemblea dei Soci del Consorzio la modifica dell’attuale modalità di etichettatura, passando dalla menzione Colli Euganei Serprino alla nuova definizione di Serprino dei Colli Euganei, e dunque ponendo in primo piano il nome Serprino. Inoltre, si vorrebbe introdurre la tipologia di Serprino frizzante “sui lieviti”, in coerenza con le attuali dinamiche della domanda di vini frizzanti e con la tradizione veneta dei vini “col fondo”. Si ipotizza infine di liberalizzare i sistemi di chiusura del Serprino, con l’autorizzazione all’uso del tappo a vite, ampiamente richiesto dagli importatori esteri.

    La foto di copertina è Alessandra Lazzarotto. LEGGI TUTTO

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    AD 13.21 Monti Lessini doc: l’audacia visionaria di Gianni Tessari

    di Patrizia Vigolo

    Gianni Tessari è un visionario ma con radici ben solide nella tradizione del suo territorio e delle uve che esso genera.

    Per Gianni Tessari la tradizione è il territorio stesso, mentre la tecnologia in cantina è uno strumento che gli permette di migliorare costantemente, garantendo un prodotto che parla sempre di più di lui, della sua famiglia e del suo percorso.

    Gianni Tessari

    Quando Gianni racconta la sua storia, lo fa con autenticità e passione. E’ diretto e carismatico. Ciò che gli riesce meglio è interpretare il vino e il territorio a modo suo o, come dice lui con grande umilità “almeno ci provo a farlo”. Coniuga la conoscenza acquisita in anni di esperienza e un occhio sempre attento ai mutamenti del mercato e ai gusti dei consumatori.

    Questo spirito visionario si riflette perfettamente nel suo ultimo vino: l’AD 13.21 Monti Lessini Doc.

    AD 13.21 Monti Lessini DOC: Un Durello Metodo Classico in edizione limitata

    AD 13.21 Monti Lessini DOC è un Durello Metodo Classico Dosaggio Zero in edizione limitata. Ne sono stati prodotti solamente 200 esemplari in formato magnum disponibili su assegnazione e sarà proprio il vignaiolo a decidere a chi assegnare il prezioso vino.

    L’origine del nome

    Il nome AD sta per Annata Doppia, mentre 13.21 si riferisce ai due millesimi selezionati per dare vita a un’etichetta nella quale la dimensione affettiva del ricordo si fonde con la raffinatezza stilistica.

    La 2013, oltre ad essere un’annata eccellente per la durella, coincide con l’anno di fondazione dell’azienda e la sua prima vendemmia.

    La 2021, invece, è stata scelta per la sua straordinaria freschezza e verticalità. Il risultato è una cuvée che sorprende per l’ampiezza aromatica e la vivacità sensoriale, promettendo un’eccellente evoluzione del tempo.

    “AD 13.21 nasce da una serie di intuizioni e sperimentazioni che mettono al centro la ricerca emotiva dell’eccellenza, un gioco in cui desideriamo coinvolgere chi il vino lo degusterà. Ho scelto, infatti, di unire i due millesimi dopo la fase di spumantizzazione anziché prima, come da prassi, per esprimere con maggiore precisione e sicurezza la mia visione del Metodo Classico, pensato per coloro che ricercano l’emozione nell’essenza di un grande vino.”” dice Gianni Tessari.

    L’audacia della sperimentazione

    Ciò che colpisce di Gianni Tessari è il desiderio di evolvere e di sperimentare. Questo vino è solo l’ultimo esempio messo sul mercato con lo scopo di accompagnare i palati in evoluzione ma senza mai rinunciare alla tradizione.

    L’umiltà di Tessari come vignaiolo è emersa anche durante la presentazione di questo vino, quando ha affermato:

    “AD. 13.21 non sarebbe mai nato senza il lavoro di squadra, della famiglia e di tutto lo staff. E’ stao un progetto ambizioso e nessuno ne sapeva il risultato. Unire due vini, anzi, due spumanti, è stato come fondere due anime e il legame che le unisce è l’impegno e la visione condivisa di tutti coloro che hanno collaborato al progetto, senza esclusioni.”

    La cantina Gianni Tessari

    L’azienda vitivinicola Giannitessari nasce nel 2013 dalla volontà dell’omonimo vignaiolo di esprimere la propria concezione del fare vino attraverso il confronto con tre diversi territori: Monti Lessini, Soave e Colli Berici. I vigneti dell’azienda si distribuiscono nelle tre DOC per un totale 35 ettari complessivi, mentre la Cantina, che ha sede a Roncà (Verona), si estende per circa 7.000 m² e produce circa 350.000 bottiglie l’anno. La produzione di vini di alta qualità, rinomata e riconosciuta a livello internazionale, si concentra sulle varietà autoctone, spaziando dal Tai Rosso dei Colli Berici, all’eccellenza bianchista del Soave, fino al Durello Spumante Metodo Classico dei Lessini, che negli ultimi trent’anni è stato al centro di un processo di riscoperta e valorizzazione. Oggi Giannitessari si afferma come una delle migliori firme del Lessini Durello Spumante Metodo Classico. LEGGI TUTTO

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    Adamantis 2021, ecco la seconda annata del super white di Cantina Valle Isarco

    Frutto di un’annata più fresca, supportata da un autunno soleggiato e secco, la seconda annata di Adamantis, il super white di Cantina Valle Isarco, presenta più tensione, più acidità e più mineralità rispetto all’annata di debutto, la 2020. Cuvée di Sylvaner, Grüner Veltliner, Pinot Grigio e Kerner, studiata ad hoc per valorizzare le varietà che […] LEGGI TUTTO