Un mese di giugno con temperature record e livelli di evaporazione dell’acqua che porta a ridefinire la tutela dell’approvvigionamento per i consumi agricoli e domestici. Queste alcune delle conseguenze di un cambiamento climatico che sempre più spesso rientra nell’interesse del legislatore e che il Consorzio del Lessini Durello ha voluto interpretare con un progetto di cooperazione territoriale chiamato P.A.T.R.I.M.O.N.I.O.
Assieme all’università IUAV di Venezia, Assoenologi, il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, il Comune di San Giovanni Ilarione e le associazioni Strada del vino Lessini Durello, Ats Valdalpone Faune, flore e rocce del Cenozoico e Veronautoctona, il Consorzio ha presentato un progetto volto a individuare e valorizzare tutte quelle testimonianze paesaggistiche legate all’acqua e ai suoi innumerevoli valori e declinazioni, per attivare specifici progetti di conservazione volti a riscoprire tecniche per il contrasto del cambiamento climatico.
Il progetto prevede una mappatura della risorsa idrica, geologica e paleontologica per una maggiore conoscenza del territorio e per la creazione di un ecomuseo delle acque. Questo può diventare un live lab per nuove esperienze legate alla preservazione sia delle acque superficiali che sotterranee, sia per il contrasto all’erosione del suolo.
La corretta gestione della risorsa diventerà strategica negli anni a venire per assicurare la sopravvivenza dell’agricoltura anche in condizioni estreme, sia in termini di temperatura, ma anche di precipitazioni abbondanti e spesso concentrate in un lasso di tempo molto limitato.
«Il territorio del Lessini Durello, sebbene sia percepito omogeneo per altitudine, esposizione e orografia – dice Paolo Fiorini, presidente del Consorzio – nelle sue diverse espressioni geologiche, produttive e organizzative risulta essere estremamente articolato. La sua conoscenza sotto diversi aspetti, tra cui quello idrogeologico, diventa fondamentale per la creazione di strategie atte alla sua conservazione e tutela»