Il Presidio Slow Food dell’enantio a piede franco è stato ufficialmente presentato a Torino sabato 24 settembre nell’ambito di Terra Madre Salone del Gusto.
Enantio a piede franco, vino che nasce in Vallagarina, tra le province di Trento e Verona, si riferisce a una varietà di vite – l’enantio, appunto – le cui piante nascono per propaggine – a piede franco – senza essere innestate. Niente barbatelle, queste piante corrono sul terreno e, con la sapiente mano dei viticoltori, si riproducono. Come? Si prende un tralcio della pianta, lo si ripiega verso il terreno, lo si interra in una buca per circa 30 centimetri e poi lo si fa riemergere dal suolo per una spanna. Si riempie la buca e si aspetta che il tralcio “spinga” verso l’altro, cioè cresca, mentre dalle gemme sottoterra le radici si propagano. Poi, è solo questione di tempo: nel giro di due o tre anni, il tralcio sarà grande e forte, così si procederà a separarlo dalla pianta madre. Anche per la generazione della pianta madre niente portainnesti esterni, nessun materiale vivaistico, ma soltanto il patrimonio genetico della stessa pianta. Si prendere un tralcio da un’altra pianta di enantio, si fa radicare in acqua e poi si pianta.
La superficie coltivata a enantio, negli ultimi trent’anni, si è ridotta moltissimo ed oggi si può calcolare è tra i 35 e i 40 ettari, calcolando anche i vigneti appartenenti ad aziende che non aderiscono al Presidio Slow Food. A valorizzare questo vitigno e a imbottigliare l’enantio proveniente da vigneti a piede franco commercializzandolo con un’etichetta ad hoc sono rimaste solo 3 aziende, ovvero Lorenzo Bongiovanni (Azienda agricola Bongiovanni), Cristina Fugatti (Cantina Roeno) e Filippo Scienza (Azienda agricola Vallarom).
Il Presidio Slow Food dell’enantio a piede franco è nato grazie al sostegno economico di Apt Rovereto Vallagarina Monte Baldo, Comune di Avio, Comune di Brentino Belluno, Sparkasse, DB Formazione e di alcuni partner minori che hanno finanziato le operazioni di ricerca, sopraluoghi, analisi che, dopo due anni di intenso lavoro da parte di Slow Food Trentino, della Condotta Slow Food Valle dell’Adige Alto Garda, di Slow Wine e della sede centrale dell’associazione, hanno portato al riconoscimento del Presidio.