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Erste+Neue: la forza silenziosa della comunità

In Alto Adige, tra le colline che scendono verso il lago di Caldaro, la comunità precede il vino. È nelle mani dei soci di Erste+Neue che questo territorio trova la sua voce: un intreccio di storie, di scelte condivise e di gesti antichi che ancora oggi definiscono il senso di appartenenza a un luogo.
Una cooperativa nata oltre un secolo fa e oggi parte integrante di Cantina Kaltern, dove il vino non è mai solo il frutto di una vendemmia, ma la testimonianza viva di un legame collettivo che unisce generazioni di viticoltori.

“Per noi la sostenibilità non è una moda, ma un’attitudine interiore”, racconta Thomas Scarizuola, Kellermeister della cantina. È un approccio che si percepisce in ogni gesto, in ogni filare curato con attenzione quasi meditativa, e che ha portato la linea premium Puntay a essere interamente certificata biologica. Ma il vero cuore pulsante di Erste+Neue resta la rete di viticoltori che, con storie diverse e passioni comuni, con la stessa cura con cui si preserva ciò che dà senso alla propria vita.

MarkusMorandell

C’è Markus Morandell, classe 1956, che a Caldaro lavora il suo ettaro di terra ereditato dai genitori. Da più di trent’anni ha scelto il biologico, quando ancora la parola non era di tendenza. “È un percorso più impegnativo”, spiega, “ma restituisce equilibrio, nel suolo e in chi lo lavora. Serve spirito di comunità, non individualismo.”

Markus Riffesser

Accanto a lui, Markus Riffesser ha deciso di rinunciare a erbicidi e insetticidi per lasciare che siano le erbe spontanee e gli organismi del suolo a raccontare la loro parte di natura. “Collaborare è fondamentale”, dice. “Condividiamo esperienze, difficoltà e soluzioni: solo così la biodiversità diventa un valore concreto.”

ReinhardPeterlin

Anche per Reinhard Peterlin, che insieme al padre coltiva sette ettari tra le colline di Caldaro, la vigna è un piccolo ecosistema da proteggere. “Un terreno vivo è una garanzia di futuro. È la natura stessa a regolare gli equilibri, se impariamo ad ascoltarla.”

HannesJuliaStampfer

Ci sono poi Hannes e Julia Stampfer, padre e figlia, a Gries e Cornaiano. Due generazioni che si incontrano tra filari di Lagrein e Pinot Bianco, in un dialogo costante tra esperienza e sguardo nuovo. “Il biologico ti obbliga a osservare ogni giorno la vigna,” spiega Julia. “Ma quella fatica in più crea armonia.” Hannes aggiunge: “Le nostre parcelle sono piccole, come giardini. E proprio per questo ognuna merita la stessa cura che si riserva a qualcosa di prezioso.”

Roland Dissertori

Infine Roland Dissertori, quarantenne, rappresenta la nuova generazione. Coltiva cinque ettari tra Caldaro e Termeno insieme alla famiglia, unendo rigore e visione. “Siamo biologici da oltre vent’anni,” racconta, “anche grazie a chi ci ha mostrato la strada. Ogni pianta va seguita da vicino, ogni giorno: è un rapporto di ascolto continuo.”

In tutte queste storie c’è un filo invisibile che tiene insieme le persone e il territorio. È un modo di vivere la cooperazione che supera l’idea di semplice organizzazione economica: è una filosofia di rispetto reciproco, di scambio e di equilibrio.
E i vini di Erste+Neue sembrano restituire proprio questo dialogo silenzioso tra uomini, montagne e tempo.

Oggi come ieri, in questo angolo di Alto Adige, la comunità resta la forma più autentica di sostenibilità.

Erste+Neue: The Quiet Strength of Community

In South Tyrol, among the hills that slope down toward Lake Caldaro, community comes before wine. It is in the hands of the members of Erste+Neue that this land finds its voice: a tapestry of stories, shared choices, and ancient gestures that still define a deep sense of belonging today.

A cooperative founded over a century ago and now part of Cantina Kaltern, here wine is never merely the product of a harvest, but a living testament to a collective bond that unites generations of winemakers.

“For us, sustainability is not a trend, but an inner attitude,” says Thomas Scarizuola, the cellar master. This philosophy is evident in every gesture, in every row of vines tended with almost meditative care, and has led the premium Puntay line to be fully certified organic. Yet the true heartbeat of Erste+Neue remains its network of winemakers, who, with different stories but shared passions, tend this land with the same care with which one preserves what gives meaning to life.

There is Markus Morandell, born in 1956, who works his one-hectare plot in Caldaro inherited from his parents. He embraced organic farming over thirty years ago, long before it became a trend. “It is a more demanding path,” he explains, “but it restores balance—to the soil and to those who work it. Community spirit is essential; individualism does not suffice.”

Beside him, Markus Riffesser has chosen to forgo herbicides and insecticides, letting spontaneous plants and soil organisms play their part in nature. “Collaboration is key,” he says. “We share experiences, challenges, and solutions: only in this way does biodiversity become a tangible value.”

For Reinhard Peterlin, who cultivates seven hectares in Caldaro with his father, the vineyard is a small ecosystem to protect. “A living soil is a guarantee for the future. Nature itself balances the system, if we learn to listen.”

Then there are Hannes and Julia Stampfer, father and daughter, in Gries and Cornaiano. Two generations meeting among rows of Lagrein and Pinot Bianco, in a constant dialogue between experience and fresh perspective. “Organic farming forces you to observe the vineyard every day,” explains Julia. “But that extra effort brings harmony.” Hannes adds, “Our plots are small, like gardens. And for that reason, each deserves the same care we reserve for something precious.”

Finally, Roland Dissertori, in his forties, represents the new generation. He cultivates five hectares between Caldaro and Tramin with his family, combining rigor with vision. “We have been organic for over twenty years,” he says, “thanks in part to those who paved the way. Every plant must be closely observed every day: it is a continuous dialogue.”

In all these stories, an invisible thread binds people to the land. This way of living cooperation goes beyond a simple economic model: it is a philosophy of mutual respect, exchange, and balance.

And the wines of Erste+Neue seem to echo this silent dialogue between people, mountains, and time.

Today, as in the past, in this corner of South Tyrol, community remains the truest form of sustainability.


Fonte: http://www.lastanzadelvino.it/feed/


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