Dal punto di vista delle categorie, come vedete dalla tabella qui sopra, restano gli spumanti a sostenere il nostro export. Contro il 2019, +34% rispetto a +18% per i vini fermi in bottiglia e -1% per tutto il resto.
Non mi dilungherei molto oltre, salvo fornire qualche indicazione relativamente al blocco orientale. E cioè: la Russia dall’inizio della guerra ha importato 8 milioni di euro di vino (marzo e aprile) contro 22 milioni dello scorso anno. La Cina, pur non essendo in guerra, è passata da 42 milioni (gennaio-aprile) a 38 milioni tra il 2021 e il 2022.
Dove stiamo andando? Dunque, l’evoluzione delle valute gioca a nostra favore e dovrebbe sostenere le esportazioni americane. La stagionalità resta importante almeno fino a fine giugno, quindi sono mesi importanti. Nel 2021, se confrontati al 2019, non siamo distanti dalla base di confronto di aprile. Ci potremmo quindi trovare di fronte a uno scenario di normalizzazione di questo +12% (sul 2021) dei primi 4 mesi dell’anno.
Appuntamento a Ferragosto per il prossimo aggiornamento e ricordatevi delle tabelle sotto la barra verde!
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