I risultati di Delegat nel 2022 sono stati fortemente influenzati dalle pressioni inflazionistiche (probabilmente destinate a perdurare) e dall’incremento del costo delle materie prime legato alla sfortunata vendemmia 2021 in Nuova Zelanda (in questo caso non destinato a ripetersi nel 2022). Il quadro del bilancio chiuso a giugno 2022 indica dunque un moderato incremento delle vendite (+6% in volume, +7.5% in dollari neozelandesi), ma un calo dei margini di profitto di quasi 6 punti percentuali a livello di utile operativo, dal 33% al 27%, che ha dunque determinato un calo degli utili di poco più del 10% dopo una serie positiva che durava ininterrotta praticamente dalla crisi del 2009. Le prospettive del gruppo che celebra nel 2022 i 75 anni dalla fondazione sono rimasti i medesimi: crescere oltre le 4 milioni di casse di qui al 2025, dalle 3.36 attuali (che sarebbero potute essere di più se non fosse stato per la mancanza di uva). La valutazione del gruppo in borsa ha subito un duro colpo a alle di questi dati: la capitalizzazione di mercato è scesa da 1.4 a 1 miliardo di dollari neozelandesi (600 milioni di euro) e sono di conseguenza calati i multipli: sul dato storico di utile a giugno 2022, il gruppo tratta su un prezzo/utili di 17 volte circa, contro le oltre 20 a cui ha sempre trattato in passato. Passiamo a una breve analisi dei dati.
- Se le vendite non hanno subito un forte impatto dal Covid, nel 2022 il rimbalzo è stato meno eclatante di quanto ci si sarebbe potuti attendere. I volumi di vendita sono stati stabili in Europa a 1.06 milioni di casse, mentre sono cresciuti in Asia a 0.7 milioni di casse. In entrambi i mercati siamo comunque sotto i livelli pre-Covid. Sono invece cresciute ulteriorimente le spedizioni in Nord America, raggiungendo quota 1.6 milioni di casse.
- Il fatturato cresce leggermente più dei volumi, nonostante il cambio stabile. Si tratta quindi di un leggero incremento del prezzo per cassa da 95 a 97 dollari locali, ossia circa 4.8 euro per bottiglia.
- I margini calano, come abbiamo detto sopra: dal 40% al 34% a livello di EBITDA, dal 33% al 27% a livello di utile operativo. Ne deriva un utile netto che scende da 65 milioni di dollari a 58.
- A livello finanziario, troviamo un magazzino in forte crescita che si porta via oltre 20 milioni di euro, investimenti sempre rilevanti (37 milioni) anche se inferiori al 2021 (60) e alla previsione 2022 (59). Mettendo tutto insieme arriviamo a un debito cresciuto leggermente da 240 milioni (dato rivisto rispetto a quanto riportato nel 2021) a 250 milioni di euro per un rapporto di 2.2 volte sull’EBITDA aggiustato.
- Trovate infine in allegato l’interessante grafico animato relativo all’andamento del gruppo contro alcune altre cantine italiane con un profilo comparabile.
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